“La cecità stava dilagando, non come una marea repentina che
tutto inondasse e spingesse avanti, ma come un’infiltrazione insidiosa di mille
e uno rigagnoli inquietanti che, dopo aver inzuppato lentamente la terra,
all’improvviso la sommergono completamente.”
Immaginate di essere
all’interno della vostra auto e state aspettando all’incrocio la luce verde del
semaforo in un giorno come tanti, siete immersi nei vostri pensieri come cosa cucinare, o a che cosa fare nel pomeriggio, a dove andare di sera. Quando ad un tratto non riuscite più a vedere la luce del semaforo, non
vedete più l’incrocio, non vedete più le persone che attraversano la strada.
Vedete tutto bianco, un bianco
strano, un bianco lattiginoso.
Siete diventati ciechi.
“È di questa pasta che siamo fatti, metà di indifferenza e metà
di cattiveria.”
Saramago ci mette di fronte a
questo scenario: se un giorno tutti diventassimo ciechi e non riuscissimo più a vedere niente, come
vivremmo? Riusciremmo a sopravvivere? Ma soprattutto la cecità di cui parla l'autore è fisica o morale?
Un’epidemia di cecità che non
si è riusciti a contenere e che ha mostrato la vera natura degli
uomini: la cattiveria e l’istinto animalesco dell’umanità.
Però, di fronte a questa
condizione non tutti gli individui sono malvagi e crudeli, alcuni sono buoni e
cercano di aiutare il prossimo dandosi forza e coraggio.
Quindi la visione che Saramago
ci mostra non è una visione della società solo sbagliata e corrotta,
ma ci fa vedere anche lo spiraglio di luce nella vita ovvero la bontà delle persone.
“Se non siamo capaci di vivere globalmente come persone, almeno
facciamo di tutto per non vivere globalmente come animali.”
E’ stata una lettura molto
dura, molto forte, che mi rimarrà per
sempre impressa per l’estrema crudeltà con cui viene raccontata; grazie alla scrittura con poca punteggiatura e senza virgolette, il lettore riesce ad
immergersi interamente nella lettura, sentendosi parte integrale del libro.
Voi avete letto questo libro?
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con la visione che Saramago dà della società?
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU
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