Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

venerdì 30 dicembre 2022

"LA SIGNORA DELLE CAMELIE" di Alexandre Dumas

 “Non so se nella vostra vita abbiate mai provato o proverete mai quello che sentivo io vedendo Marguerite”


Cari lettori del Mattei’s Blog, vi proponiamo per l’ultimo giorno dell’anno una lettura piena di passione: questa non è solo una storia d’amore, ma anche una storia di redenzione e disperazione.
Si tratta di un amore impossibile quello tra Armand e Marguerite: è lei la signora delle camelie, protagonista di quest’opera di Alexandre Dumas.

Armand è un giovane di famiglia benestante che vive a Parigi e ha davanti a sé una carriera brillante, che vacilla dopo l’incontro con Marguerite. Lei, infatti, è la più famosa cortigiana della città, pronta a concedersi a chiunque possa soddisfare i suoi desideri lussuosi e sostenere le sue spese sanitarie, a causa della sua malattia segreta.
Quello che nasce tra i due giovani è un amore genuino, diverso da quello che la ragazza è solita ricevere, tuttavia irrealizzabile a causa di difficoltà economiche che coinvolgono ambedue.
Nonostante ciò, ad un tratto decidono di abbandonare la città e convivere. Proprio in questo periodo, sorgono ulteriori problemi economici che costringono Marguerite a vendere i suoi beni all’insaputa di Armand. Quando quest’ultimo ne viene a conoscenza, decide di sanare tutti i debiti con i soldi del padre: è questa la causa che spinge il genitore del giovane a chiedere alla ragazza di ritornare alla sua vita da mantenuta, rinunciando ad Armand.
 
“Figliuola, non prendetevela per quello che sto per dirvi; cercate solamente di capire che, a volte, la vita ha delle necessità crudeli per il cuore, ma alle quali occorre sottomettersi.”
 
Fatto ritorno alla crudele realtà, Marguerite sceglie di continuare a farsi mantenere fino alla sua morte precoce. Solo il suo decesso richiama Armand a Parigi e gli fa incontrare proprio lo scrittore, a seguito della vendita di mobili e oggetti preziosi posseduti dall’amata.
 
La storia tratta di una vicenda realmente accaduta allo scrittore stesso: Marguerite, infatti, è ispirata all’amata di Dumas: Marie Duplessis, nota per la bellezza, il buon gusto e per la voracità con la quale sperperava i patrimoni degli amanti. Egli la incontrò al teatro parigino dei Variétés, frequentato soprattutto da giovani mantenute e dai loro ricchi protettori.
 
“Cosa volete mai! Non si può dire tutto, nemmeno a bassa voce, nemmeno in un’edizione segreta, e quelle che non si possono pubblicare sono le cose più curiose della vita di un uomo; ecco perché solitamente le biografie non significano nulla.”
 
La signora delle camelie è un romanzo d’amore che rispecchia perfettamente la società del 1800: sono i sentimenti profondi dei protagonisti e la loro complicità che tengono il lettore incollato al libro. Lo consigliamo a chi ama i romanzi storici a sfondo romantico e vuole immergersi in emozioni travolgenti!
 
MARTINA CAVALCA - 2^A LSU
AGATA ILLICA MAGRINI - 2^A LSU

giovedì 29 dicembre 2022

I CAPPELLETTI DELLA NONNA - ricetta di famiglia!


I cappelletti
sono la pasta fresca che preferisco preparare durante il periodo invernale.
La ricetta mi è stata tramandata da mia nonna, che ama cucinare la pasta fresca, e proprio per questo motivo i cappelletti sono una pietanza che realizzo sempre insieme a lei, seguendo i suoi consigli.
 
INGREDIENTI per la sfoglia:
- 1 Kg di Farina
- 8 uova
- Un pizzico di sale
- Acqua tiepida
 
INGREDIENTI per il ripieno:
- 200 g di Pane grattugiato
- 600 g di parmigiano di due stagionature diverse
- 3 o 4 uova
- Brodo di carne
- Noce moscata q.b.
- Sale q.b.
 
PROCEDIMENTO la foglia:
Mettiamo la farina a fontana, aggiungiamo le uova, il sale e l’acqua fino ad ottenere un impasto elastico. Impastiamo per 20 minuti.
Teniamo la pasta sotto una ciotola di vetro capovolta.
 
PROCEDIMENTO per il ripieno:
Scottiamo il pane grattugiato con il brodo bollente. Lasciamo raffreddare e dopo aggiungiamo le uova, un po' di noce moscata e un pizzico di sale. In seguito incorporiamo il formaggio grattugiato. 
Si consiglia di fare il ripieno il giorno prima.

Dopo aver preparato i nostri ingredienti passiamo alla parte più divertente: creare i cappelletti
Stendiamo l’impasto con l’aiuto di una macchina per tirare la pasta, quando avremmo raggiunto uno strato sottile, tagliamo la nostra sfoglia in due, e in una delle due, inseriamo poco alla volta il ripieno; successivamente chiudiamo con il resto della sfoglia e con uno stampino realizziamo la forma dei nostri cappelletti.
Continuiamo questo procedimento fino a quando tutto l’impasto non sarà finito. 
Terminati i cappelletti, possiamo cucinarli insieme ad un buon brodo caldo per gustarli al momento oppure congelarli in freezer ed usarli per un’altra occasione.
 
E voi conoscevate questo piatto tipico delle festività invernali? 
Provate a prepararlo anche voi, insieme a me e a mia nonna!
 
MARTINA SIGNORILE 5^A - LSU

mercoledì 28 dicembre 2022

GLI AMICI DELL'UOMO - I CANI: SONO "SEMPLICI" ANIMALI DA COMPAGNIA?

Cari lettori del Mattei’s Blog benvenuti nella nuova rubrica _Gli Amici dell'uomo_: qui tratteremo di diverse tematiche e curiosità sugli animali!


In questo articolo, vi racconto della figura del cane a partire dai luoghi comuni fino ad alcuni dei più importanti ruoli che l’amico a quattro zampe ricopre: cane da pet therapy, da ricerca su macerie, da salvataggio in acqua, da sport agonistico, da guida per ciechi, da assistenza, da caccia, conduzione del gregge e guardia, da allarme diabete, antidroga, da slitta, da guerra.

Se chiedessi di pensare alla figura del cane, la maggior parte delle persone visualizzerebbe una palla di pelo di variabili dimensioni intenta a poltrire su un divano o a passeggiare indossando un cappottino colorato (magari con il colore del mantello abbinato all’outfit del giorno del proprio umano), oppure che abbia correndo avanti e indietro in un giardino.
Alcuni associano il cane ad un peluche che ispira fiducia e libera gioia da ogni pelo, altri ad un essere inutile, fastidioso, pulcioso e puzzolente.
Perciò, per mostrarvi come anche i nostri amici animali più fedeli rivestano un ruolo importantissimo per tutta la società, ho deciso di parlare di  alcuni campi in cui il cane viene impiegato e delle attività in cui è coinvolto.


Pet Therapy
La “Pet therapy” è ad oggi un'attività piuttosto diffusa e non semplice come appare. E’ importante sottolineare che non tutti i cani possono essere impiegati per la pet therapy e, anzi, la scelta è individuale e piuttosto selettiva. Ci sono sicuramente razze più indicate ma la decisione finale dipende dal singolo soggetto che deve essere naturalmente predisposto per poter iniziare un vero e proprio percorso di addestramento.
benefici (dimostrati scientificamente) che porta questa attività sono notevoli e tra i tanti ricordo la guarigione da stati depressivi.

Ricerca su macerie
Si tratta di un'attività estremamente importante che prevede la formazione di unità cinofile (con un addestramento della durata di circa 2 anni)  a partire dalle basi di “obedience” fino all’attività di ricerca vera e propria. Queste unità sono impiegate in situazioni di emergenza, per esempio terremoti, che prevedono la presenza di dispersi.


Cani da salvataggio in acqua
Spesso ci capita di imbatterci in articoli di “cani eroi” con protagonisti cani da salvataggio in acqua. Anche in questo impiego sono importanti le caratteristiche del cane (dalla taglia all’indole) abbinate ad un buon addestramento.
Questi cani e i loro addestratori sono davvero degli eroi che spesso salvano migliaia di vite umane in tutto il mondo.

Atletica
I cani atleti coinvolgono i proprietari in svariate discipline tra cui la famosissima agility dog, l’obedience, gli sport acquatici, l’hoopers ecc... Dopo un periodo di addestramento del cane, l’uomo ha la possibilità di partecipare a sane competizioni con il suo fedele amico, a contatto con la natura e il mondo animale; i cani possono divertirsi, talvolta applicare il proprio istinto e rafforzare il legame con il proprio amico a due zampe.

 
Cani guida
I cani guida devono essere perfetti dal punto di vista genetico e comportamentale in quanto supporto quotidiano di una persona non vedente. Il loro ruolo è essenziale perché il cane svolge un compito importante anche a livello affettivo. Infatti, il legame che si viene a creare tra non vedente e cane è estremamente profondo e va al di là dell'aiuto materiale che l’amico peloso può offrire.
Di questi cani si occupano associazioni come “Lions” che, dopo lo svezzamento, affidano il cucciolo ad una famiglia (Puppy Walker), fino al primo anno di età per abituare il cane ai ritmi, ai rumori, agli stimoli e agli imprevisti di una vita familiare. Dopo questo periodo, il cane ritorna al Centro dove viene sottoposto a circa sei mesi di addestramento. Superati tutti i test, viene poi consegnato gratuitamente a una persona non vedente che ne abbia fatto richiesta.
 


A Gennaio la seconda parte del mio articolo, a presto con i nostri amici pelosi!
 
ANGELA VENEZIANO BROCCIA - 5^A LS

martedì 27 dicembre 2022

"L'ENIGMA DELLA CAMERA 622" di Joël Dicker

 “Cosa siamo capaci di fare per difendere le persone che amiamo? È da questo che si misura il senso della nostra vita.”
 
In un fine settimana di Dicembre il Palace de Verbier, un lussuoso Hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra che deve nominare il nuovo presidente.
Durante la  notte dell’elezione, nella stanza 622 avviene un omicidio che scuote l’Hotel, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero.
L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, poiché molti dei presenti avrebbero il movente per commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità.
Quindici anni dopo un ignaro scrittore sceglie quello stesso Hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di lasciarsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto e dalla bellezza di una donna molto curiosa, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo nella camera 622.
 
“Sono un vedovo, solitario e infelice. Sai, non sono stato sempre così cupo e caustico.
C’è stato un tempo in cui amavo la vita. Ma dalla morte di mia moglie vivo nelle tenebre. 
Quando muore l’altro, è come se ti strappassero il cuore e poi ti chiedessero di continuare a vivere. Da allora erro come un’ombra. Recito la commedia per sopravvivere, vengo qui al Palace turandomi il naso, copro tutti di grida, ma è solo una mascherata. 
È solo un modo per dimenticare chi sono.”
 
Da questo romanzo dobbiamo aspettarci moltissimi colpi di scena, personaggi che nascondono una duplice o tripla verità, mentre sullo sfondo ci sono giochi di potere, segreti di famiglia, inganni, tradimenti e gelosie. Un romanzo congegnato con diabolica perfezione, in cui nulla e nessuno è veramente come appare.
 

Sono rimasta incollata alle pagine fino alla scoperta del mistero più grande, ovvero chi è la vittima, ma dopo la mia attenzione si è lentamente affievolita nei confronti della trama perché l’ho trovata inverosimile, un po’ forzata e finanche finta.
La storia alterna momenti di narrazione passata raccontando in modo molto dettagliato ciò che accadde durante l’omicidio nella camera 622, e momenti di narrazione presente in cui lo scrittore cerca di risolvere l’omicidio.
 
“La vita è un romanzo di cui si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un’avventura. E le avventure sono le vacanze della vita.”
 
E voi avete letto qualche libro di questo autore? Io ho amato “La verità sul caso Harry Quebert”!
 
MARTINA SIGNORILE – 5^A LSU

lunedì 26 dicembre 2022

THE GIRLS’ POWER - Katherine Johnson e il suo diritto di “contare”

 "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un grande balzo per l'umanità" è la frase celeberrima pronunciata dal primo uomo a lasciare la propria impronta sulla luna, Neil Armstrong. I racconti sui primi passi cosmici dell’umanità, tuttavia, tralasciano spesso i percorsi, i salti, le corse fatte da centinaia di donne per il nostro arrivare a essere “animali spaziali”. Dalla cosmonauta Valentina Tereshkova alla scienziata informatica Katie Bouman, le donne sono sempre state figure cruciali per l’esplorazione e la comprensione dello spazio. Una di queste donne è Katherine Johnson, donna afroamericana che ha svolto un ruolo fondamentale nel 1962, quando ha contribuito a mandare in orbita il primo astronauta americano, John Glenn.
 
Creola Katherine Johnson, nata Coleman, conosciuta anche come Katherine Goble è stata una matematica, informatica e fisica afroamericana. È nata il 26 agosto 1918 a White Sulphur Springs, WV. La città in cui è stata cresciuta non offriva scuole per bambini neri dopo le scuole secondarie di primo grado, motivo per cui la sua famiglia ha dovuto viaggiare per 193 chilometri soltanto per poterle far frequentare il liceo.
La sua genialità le ha permesso di diplomarsi al liceo a soli 14 anni e, a 18 anni ha iniziato gli studi presso la West Virginia State College dove si è laureata con il massimo dei voti nel 1937. Nel 1952 viene assunta dal Comitato consultivo nazionale per l'aeronautica (NACA), predecessore della NASA, come uno dei computer umani insieme ad altre donne nere come Dorothy Vaughan e Mary Jackson nel West Area Computing Unit, dove un gruppo di donne afroamericane eseguivano manualmente complessi calcoli matematici per gli ingegneri del programma. Le donne, note come West Computers, avevano il compito di analizzare i dati dei test e fornire calcoli matematici essenziali per il successo del primo programma spaziale statunitense.

Alla NASA Katherine è stata un membro dello Space Task Group, e nel 1960 è divenuta coautrice del rapporto sui calcoli fondamentali per mettere in orbita un veicolo spaziale: era la prima volta che una donna della sua divisione riceveva il merito di autrice di una ricerca aerospaziale. Lei è stata autrice o coautrice di 26 rapporti di ricerca durante la sua carriera.

Katherine Johnson
ha anche svolto un ruolo importante nel programma Mercury della NASA (1961-1963) su voli spaziali con equipaggio. Nel 1961 ha calcolato il percorso di Freedom 7, la navicella spaziale che portava nello spazio il primo astronauta statunitense, Alan B. Shepard Jr. Nell'era in cui i computer elettronici sono appena stati inventati, i funzionari hanno chiesto ancora a Johnson di ricontrollare e verificare i conti a mano, confidando più nel suo genio e nel suo intelletto che negli algoritmi perfetti progettati appositamente per il lavoro. John Glenn si era rifiutato di volare senza la sua specifica assicurazione. I suoi calcoli includevano le equazioni orbitali che avrebbero controllato l'intera traiettoria della capsula spaziale dal decollo allo schianto. Quindi, nel 1962, su richiesta di John Glenn, Johnson ha verificato che il computer elettronico avesse pianificato correttamente il suo volo. Successivamente Glenn ha fatto la storia a bordo di Friendship 7, diventando il primo astronauta statunitense a orbitare attorno alla Terra.

Katherine ha fatto parte anche parte del team che aveva calcolato dove e quando lanciare il razzo per la missione Apollo 11 del 1969, e che aveva inviato i primi tre uomini sulla Luna. In seguito ha lavorato al programma dello space shuttle. Si è ritirata dalla NASA nel 1986. Katherine è morta in una casa di riposo a Newport News il 24 febbraio 2020, all'età di 101 anni. Nel 2021, è stata inserita nella National Women's Hall of Fame.

Katherine Johnson è stata una delle prime donne di colore a essere una scienziata della NASA. Ha affrontato la segregazione di genere e razziale.
 
Essendo una donna di colore non le è stato permesso firmare con il suo nome su documenti di ricerca ufficiali. Nonostante ciò, è diventato chiaro a tutti che il suo lavoro è tra i migliori. La "Determinazione dell'angolo azimutale al burnout per il posizionamento di un satellite su una posizione terrestre selezionata" è il primo documento che accredita il suo nome anche se non è il primo su cui ha lavorato. Si tratta di trovare l'angolo a cui dovrebbe puntare il razzo dopo il lancio, quando i suoi motori sono spenti, in modo che poche orbite dopo si trovi sopra una posizione selezionata sulla Terra per iniziare il rientro: dato questo fondamentale da sapere in modo che l'astronauta e il satellite possano essere raccolti in sicurezza dopo l'atterraggio.

Questa grande donna è morta sola nel 2020 sovrapponendo la nostra vita alla sua. Ha ottenuto molto di più di quanto la maggior parte di noi possa sognare. Tuttavia, molte persone non sanno di lei o dei suoi preziosi risultati: questo fatto è indubbiamente correlato al suo essere una donna di colore. La sua esperienza di giovane donna nera non è stata riconosciuta. La sua voce e le voci di donne di colore come lei non sono state ascoltate.

È certo che, se non avesse avuto tutte le opprimenti barriere da superare, avrebbe potuto ottenere un riconoscimento degno del suo operato. La maggior parte della storia si concentra sugli uomini bianchi e oscura completamente la loro controparte femminile e di colore: la mediocrità maschile bianca è stata più accettabile dell'eccellenza femminile nera. È sempre molto importante sottolineare l’essere nera di Katherine Johnson insieme alla sua femminilità perché bisogna vedere e saper riconoscere il sessismo e i modi in cui il pensiero sessista modella l'identità femminile; è anche fondamentale comprendere i modi in cui il razzismo plasma l'identità femminile. 

Infatti Katherine Johnson, come molte altre donne di colore, non solo ha dovuto affrontare il sessismo ma anche il razzismo in ogni momento ed ambito della sua vita: minori possibilità d’istruzione, segregazione continua, lavori non accreditati e svalutazione in quanto donna ed anche come persona di colore. 

Perciò, è essenziale riconoscere i risultati di scienziate di colore per rendere completa e autentica la nostra consapevolezza di donne e dei nostri diritti oggi. Inoltre, è importante conoscere i diversi sistemi di oppressione per eliminare barriere morali e pregiudizi sociali, compiendo così un passo collettivo verso la parità dei diritti. Piccoli passi per tutti noi, un enorme balzo per l'umanità nella sua interezza.

PRABH JOTKAUR CHAGGAR - 3^B LS


venerdì 23 dicembre 2022

Calendario dell'Avvento - day 24 - UN BAMBINO CHIAMATO NATALE

Per l'ultimo giorno del calendario dell’Avvento del Mattei’s Blog, ecco la proposta per una visione emozionante e significativa!
 
Le festività natalizie hanno un altro sapore quando si è adulti. L'albero addobbato, le decorazioni luminose, la spasmodica attesa prima di scartare i regali: il turbinio di emozioni che si scatena il 24 Dicembre sembra coinvolgere solo i bambini, mentre noi rimaniamo lì, seduti a tavola, capaci di attendere solo la prossima portata di una cena interminabile.
E cosa fare quando un evento triste rovina per sempre le festività? Una tragedia proprio in prossimità del Natale è così devastante da essere percepita anche dai bambini, che smettono di aspettare quel giorno con gioia. Allora, bisogna cercare di andare avanti senza dimenticare chi ci ha lasciato e, farci più forti delle avversità imparando a custodire con coraggio la cicatrice che non scomparirà mai più dal nostro cuore.
 
Un Bambino Chiamato Natale è un classico film natalizio: luminoso, colorato e chiassoso, ma che nasconde (senza esagerare) un messaggio di resistenza al dolore che vale per i bambini quanto per gli adulti. Una pellicola leggera destinata ai più piccoli, ma che non dispiacerà ai loro genitori grazie al buon uso della computer grafica e alla sua trama godibile.
 
Dopo aver fallito con i precedenti film a tema natalizio (ci basta ricordare la recensione di nei panni di una Principessa 3), questa volta Netflix inserisce nel suo catalogo una pellicola semplice ma ben sviluppata da guardare nella fremente attesa del 25 dicembre.

Una piccola famiglia composta da tre bambini e il loro padre. La casa è calda ed accogliente, ma è l'unica spoglia di addobbi natalizi in un quartiere molto luminoso che si prepara alla festa.
L'atmosfera che si respira nella loro abitazione non è per nulla gioiosa: i tre ragazzini hanno perso la loro madre, e con lei sembrano essere svanite anche la felicità e la speranza.
Tocca alla loro anziana zia Ruth riaccendere l'amore per il Natale, attraverso il racconto di un ragazzino finlandese che con il suo coraggio, e senza mai arrendersi all'angoscia, diventò Babbo Natale.
 
Il piccolo Nikolas, detto Natale, è anch'egli orfano di madre e, parte alla ricerca del padre verso la mitica città degli elfi. A fargli compagnia ci sono un topo parlante, una renna - indispensabile per attraversare le praterie innevate della Finlandia - e, in seguito, una fata che riesce a dire soltanto la verità.
Nikolas deve lottare contro le avversità rappresentate da uno dei peggiori difetti dell'uomo: il cinismo. Per riuscire nella sua impresa è essenziale non perdere la speranza, nonostante tutti intorno a lui cerchino di farlo arrendere ad una realtà triste e senza luce.
 
Il potere della speranza richiama molto da vicino la storia di Peter Pan: infatti, anche  in Un Bambino Chiamato Natale basta credere fortemente in qualcosa per far sì che l'oggetto del desiderio compaia davanti a sé. Nikolas fa dei suoi sogni un'arma invincibile che lo aiuta a superare tutti gli ostacoli, scontrandosi con la dura realtà imposta da uomini senza scrupoli, pronti a tutto per ottenere una volgare ricompensa.

 
La vicenda di Nikolas è tratta dall'omonimo libro per bambini scritto da Matt Haig.
La storia è molto semplice e lineare, e il film diretto da Gil Kenan ha il pregio di scorrere piacevolmente senza dilungarsi troppo sugli elementi di contorno.
La trama nasconde tra le pieghe gioiose dei richiami natalizi il significato più profondo dell'accettazione del lutto. Il tema viene trattato con rispetto e senza mai scadere nell'esposizione vera e propria, lasciando al piccolo spettatore il compito di decifrare il significato della storia e renderla un'esperienza da conservare.
Al di là del luminoso messaggio di speranza, Un Bambino Chiamato Natale brilla per il suo ritmo narrativo incalzante - che riesce a catturare l'attenzione anche di chi ha qualche anno in più - e soprattutto per la bontà degli effetti speciali. Il racconto all'interno del racconto, artificio di shakespeariana memoria, viene messo in pausa solo nei pochi istanti in cui torniamo nella casa sconvolta dal lutto dell'apertura, momenti utili per una breve pausa e qualche battuta sull'attenzione riposta dai bambini nei confronti di una storia che li ha stregati.
 
Un Bambino Chiamato Natale è un film natalizio luminoso e pieno di gioia che al contempo nasconde il profondo messaggio dell’elaborazione della perdita. La pellicola è destinata a bambini capaci di assimilare l'insegnamento che si snoda tra le maglie di una trama chiassosa e veloce, che ha il pregio di non risultare noiosa agli occhi degli adulti.
 
Il mio voto è 9/10
 
Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer:
https://youtu.be/QuQ3oSo7qF8


Buona visione e felice vigilia di Natale!!!
 
KATIA BINELLI - 5^A LSU
 

giovedì 22 dicembre 2022

Calendario dell'Avvento - day 23 - CIME TEMPESTOSE

 Cari lettori del Mattei’s Blog, oggi vi propongo una lettura perfetta per questi freddi e cupi giorni di Dicembre. Si tratta di uno dei più grandi classici della letteratura inglese e l’unico libro scritto da Emily Bronte sotto lo pseudonimo di Ellis Bell.
 
“Ho sognato nella mia vita, sogni che sono rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo e attraverso di me, come il vino attraverso l'acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente.“
 
Si tratta di Cime tempestose, un romanzo acclamato dalla critica per la sua ambientazione gotica: in una casa isolata presso una remota brughiera inglese, nota per il suo clima freddo e ventoso, ha vita la storia di una famiglia divisa da un forte rancore e dal desiderio di vendetta a causa di un legame fortissimo che vince anche la morte.  
Tali terreni sono di proprietà di un uomo benestante, il signor Earnshaw, padre di due figli: Catherine ed Hindley. La famiglia trascorre una vita isolata e priva di svaghi fino a che un giorno il padre decide di adottare, in uno dei suoi viaggi, un orfano di nome Heathcliff; da quel momento la narrazione procede in una rocambolesca storia di intrighi e vendette esplorando i due temi opposti dell’ amore e dell'odio.
Il ragazzo diventa il personaggio fulcro del romanzo, emblema dell’odio e dell’ignoranza, descritto come rozzo e per questo bistrattato fin da piccolo da Hindley, verso il quale poi consuma una vendetta crudele.
La sua persona sembra animata solo da un amore profondo e impossibile per Catherine; però i due si ritrovano distrutti da questo legame, uniti solo dopo la morte.
 
La narrazione della crudele realtà ritrova il suo fulcro nella figura di Heathcliff, un protagonista unico nel suo genere, dal quale, avvicinandosi ai suoi sentimenti più intimi durante la giovinezza, scaturisce un forte desiderio di rivalsa, che però non lo porta mai al raggiungimento della piena soddisfazione.
 
"Sii sempre con me, prendi qualsiasi forma, portami alla follia. Solo non lasciarmi in quest'abisso, nel quale non riesco a trovarti."
 
La trama in sé si concentra sul susseguirsi degli eventi a “Wuthering heights” (nome della casa), ma rimanendo sempre avvincente in quanto non viene esplicitata in modo lineare ma presenta un intreccio. I fatti di cui veniamo a conoscenza sono narrati dal signor Lockwood, un ospite nella dimora che, ammalandosi, viene intrattenuto da Nelly Dean, fedele governante, la quale rivela i segreti del luogo.

Ho trovato il libro molto originale, avendo una trama complessa ho dovuto fermarmi per poter assorbire tutte le informazioni ma nel complesso riesce a trasportare il lettore nell’atmosfera invernale della vicenda suscitando sensazioni intense.  Il carattere dei personaggi viene rivelato gradualmente durante il corso della narrazione, ma rimane da considerare che siano figure nel quale risulta difficile immedesimarsi, tutte contraddistinte da un lato freddo e quasi inumano. Trovo il libro adatto a coloro che sono appassionati di romanzi familiari, di una trama elaborata e che non si fanno scoraggiare dai troppi nomi da ricordare !
 
Alla prossima recensione!
 
ARIANNA ZILIANI – 2^A LS

mercoledì 21 dicembre 2022

Calendario dell'Avvento - day 22 - BABBO NATALE A COLORI


Questo gigante addobbo luminoso rappresenta il simbolo per eccellenza del Natale: Babbo Natale. Chiunque veda questo iconico personaggio percepisce subito lo spirito natalizio: Papà Natale è il protettore di bambini ed adulti e non c'è età che tenga: nella notte più magica dell'anno tutti lo attendono e gli vogliono bene.

La canzone scelta per questa fotografia è... 

SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN - MICHEL BUBLE' 
You better watch out
You better not cry
You Better not pout
I'm telling you why
Santa Claus is coming to town

He's making a list,
He's checking it twice;
He's gonna find out
Who's naughty or nice.
Santa Claus is coming to town

And He sees you when you're sleeping
And He knows when you're awake
He knows if you've been bad or good
So be good for goodness sake!

You better watch out
You better not cry
Better not pout
I'm telling you why
Santa Claus is coming to town

And He sees you when you're sleeping
And He knows when you're awake
He knows if you've been bad or good
So be good for goodness sake!

You better watch out
You better not cry
Better not pout
I'm telling you why
Santa Claus is coming to town

You better watch out
You better not cry
Better not pout
I'm telling you why
Santa Claus is coming
I mean a big fat man
with a long white beard
He's coming to town.

TRADUZIONE:
Faresti meglio a guardarti intorno 
Faresti meglio a non piangere
Faresti meglio a non mettere il broncio 
Ti dirò perché:
Babbo Natale sta arrivando in città 
Lui fa una lista 
La controlla due volte
Lui scopre chi è stato cattivo e chi è stato buono 
Babbo Natale sta arrivando in città
Lui vede quando dormi
E sa quando sei sveglio
Sa se sei stato buono o cattivo
Perciò sii buono, per l’amor di Dio!
Faresti meglio a guardarti intorno
Faresti meglio a non piangere
Faresti meglio a non mettere il broncio
Ti dirò perché:
Perché Babbo Natale sta arrivando in città 
Lui vede quando dormi
E sa quando sei sveglio
Sa se sei stato buono o cattivo
Perciò sii buono, per l’amor di Dio!
Faresti meglio a guardarti intorno 
Faresti meglio a non piangere
Faresti meglio a non mettere il broncio 
Ti dirò perché:
Babbo Natale sta arrivando in città 
Faresti meglio a guardarti intorno 
Faresti meglio a non piangere
Faresti meglio a non mettere il broncio 
Ti dirò perché:
Babbo Natale sta arrivando in città
Intendo uomo grande e grasso con una lunga barba bianca 
Sta arrivando in città!!!

Ecco il link per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=R8CBoVc_OMI

Il Natale si avvicina: e tu, attendi Babbo Natale?

Fotografia: ISKRA COLIC - 2^A LSU
Musica: NICOLE LECCACORVI - 2^A LSU