Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

martedì 28 febbraio 2023

"UN IMPREVISTO CHIAMATO AMORE" di Anna Premoli

Buongiorno, cari lettori del Mattei's blog! Oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho adorato, “Un imprevisto chiamato amore” di Anna Premoli. 
Se siete amanti del classico “Colazione da Tiffany”, questo libro fa al caso vostro! Ma non lasciatevi ingannare dal genere rosa e dalle somiglianze, perché questa è una storia davvero originale.

Siamo in America, Jordan è una ragazza che non ha mai avuto molte opportunità nella vita, ma ha un grande sogno: sposare un uomo ricco e poter uscire dalla povertà, così da vivere serenamente.  
Per questo motivo inizia a lavorare come cameriera in una caffetteria di fronte all’ospedale, cercando di trovare un facoltoso medico.

Eppure, come spesso accade nella vita, il destino prende una piega inaspettata e Jordan incontra Rory, uno specializzando che le salva la vita e la aiuta a pagare la fattura dell'ospedale. Il giovane è bello, gentile e colto, ma purtroppo non ha i requisiti che Jordan cerca in un marito. 
Nonostante ciò, i due si avvicinano sempre di più e iniziano a prendersi cura l'uno dell'altra. Lui si preoccupa per lei e la aiuta a superare i suoi limiti, mentre lei gli dà un sostegno emotivo in un periodo difficile.

Però, quando Jordan incontra finalmente il medico perfetto per i suoi piani di vita, Rory capisce di essere innamorato di lei. E adesso? Come farà Jordan a scegliere tra il suo sogno di serenità economica e l'amore che prova per Rory?

Non voglio svelarvi il finale, ma vi assicuro che questo romanzo vi farà riflettere sull'importanza di accettarsi e amare gli altri per come sono.

Vi consiglio vivamente la lettura di questo libro, non ve ne pentirete!


MOHAMED ABIDI - 2^B LSU

lunedì 27 febbraio 2023

"PUSS IN BOOTS 2" - COME NASCE L’ULTIMO CAPOLAVORO DI DREAMWORKS

Cari lettori del Mattei’s Blog, siamo tornati per raccontarvi della creazione dell’ultimo film DREAMWORKS: “Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio”.

Quando lo studio DreamWorks ha deciso di realizzare il  sequel del “Gatto con gli stivali”, uscito nel 2011, erano già a conoscenza che lo stile di animazione del primo film non sarebbe stato all’altezza della moderna scena in continua evoluzione.

"Quando Shrek è uscito per la prima volta più di 20 anni fa, è stato impressionante far sì che tutto si muovesse senza intoppi e sembrasse realistico ma il pubblico è diventato più esigente e sofisticato" ha osservato Joel Crawford, regista di “Il Gatto con gli stivali: the last wish”, durante un'intervista.

Con progetti visivamente accattivanti come Spider-Man: Into the Spider-Verse ed il loro stile di animazione completamente originale , Crawford e il suo team avevano seriamente bisogno di creare qualcosa di nuovo nella speranza  di rimanere rilevanti. 

Nate Wragg, scenografo, ha avuto da subito l’intenzione di rendere il film un dipinto fiabesco attraverso un’animazione classica e senza imperfezioni, tipica dello stile Disney in 3d, in contrapposizione all’uso di shader stilizzanti, l’assenza parziale  di motion blur, ottenendo più stacco tra i frame e l’uso di brush specifici dotati di texture,  applicati ai modelli 3d per dar loro quel tocco di dipinto tradizionale.   
Se ci pensate, questa scelta stilistica è pienamente calzante con la storia narrata, si tratta infatti di un universo popolato da pittoreschi personaggi delle fiabe come: Riccioli d'oro, Pinocchio, il lupo cattivo e lo stesso Gatto  con gli stivali

"Nel film abbiamo sperimentato con diverse tecniche e stili", ha spiegato il regista. Illustrando la celebre scena introduttiva, dove il Gatto combatte contro un misterioso gigante, Crawford dichiara: "Quando il gatto corre sui tetti, il movimento non è sempre estremamente fluido. Per noi era importante sentire che questa è una favola in cui vieni catapultato... il gigante non mette un punto nella trama. La sua introduzione vuole dire al pubblico di tenere il passo con il gatto e il suo eroismo quotidiano ".
Abbiamo apprezzato particolarmente la cura con cui sono state realizzate le color key del film, a mano di: Naveen Selvanathan, art director di Netflix.

Vi invitiamo, se non l’avete già fatto, a guardare questo bellissimo film d’animazione e ovviamente farci sapere cosa ne pensate!
Preferite uno stile di animazione più classico o qualcosa di insolito, con un mix di diversi stili? 

Alla prossima! 
MARGHERITA BONETTI e LORY MITROFAN 
5^A LSU/5^A AFMI

domenica 26 febbraio 2023

MARE FUORI 3 - amore e caos


Ben ritrovati, cari lettori del Mattei’s blog! la vostra amata Katia è stata appena scarcerata ed è pronta per raccontarvi se veramente “ce sta o’ mar’ for’”.
 
Allo scoccare della mezzanotte del 13 Febbraio, dopo quasi due settimane d’attesa RaiPlay ha rilasciato in anteprima streaming gli ultimi sei episodi di Mare fuori 3.
Con il rilascio degli ultimi episodi la serie ha raggiunto un nuovo record: circa 12 milioni di visualizzazioni per un totale di 5,7 milioni di ore viste, nella sola giornata di lunedì 13.

Mare fuori è diventata in breve tempo un vero e proprio fenomeno di massa tanto che, nonostante le attenzioni la scorsa settimana fossero tutte puntate sulle schermaglie di Sanremo, i fan in attesa non si sono dimenticati che da lì a pochi giorni finalmente avrebbero potuto vedere la chiusura della terza stagione restando sempre attivi sui social.
Sul palco dell’Ariston gli attori che interpretano i ragazzi interrotti dell’IPM di Napoli hanno cantato tutti insieme la ormai iconica canzone: “O mar for”, sigla della serie.

Dopo il sesto episodio di Mare fuori 3, durante il quale vediamo chiudersi definitivamente il varco aperto attorno al personaggio di Viola (Serena de Ferrari), la storia continua mettendo per un po’ in secondo piano alcuni degli eventi avvenuti durante i primi episodi per dare spazio ad una serie di dinamiche che portano a grandi e inaspettati cambiamenti.
All’interno dell’IPM le cose sembrano peggiorare di giorno in giorno ma anche fuori non vanno affatto meglio.

Con l’avanzare del tempo l’agognata libertà per Filippo (Nicolas Maupas) e Naditza (Valentina Romani) si è trasformata in un ostacolo più grande del loro amore.
La vita da fuggitivi senza soldi e possibilità ha portato solo guai e sofferenza e forse la strada giusta è fare un passo indietro, accettare la sconfitta e ricominciare.

Così come per Filippo e Naditza è arrivato il momento di prendere delle decisioni, seppur dolorose, anche per Beppe (Vincenzo Ferrera) e Kubra (Kyshan Wilson).
Per loro è giunto il momento di affrontare la verità e provare a costruire un rapporto tra padre e figlia sincero, senza che le bugie annientino la possibilità di raggiungere una stabilità.

A dover prendere la scelta più importante, però, è Edoardo (Matteo Paolillo), dati gli eventi che lo coinvolgono deve fare chiarezza su ciò che desidera davvero per il suo futuro. Dopo aver rischiato tanto, la strada della criminalità e delle faide fratricide è ancora quella che ritiene più giusta per arrivare dove vuole?          
Non è possibile cancellare il male ma si può affrontare e sconfiggere se lo si vuole fare.

Mare fuori ci ha abituato agli addii e ai cambiamenti e anche questa volta con il destino dei protagonisti non fa eccezioni o sconti.
Una cosa è certa, che si tratti di un personaggio principale o di uno secondario, non è possibile dare per scontato la sua presenza nella prossima stagione.

Uno dei grandi punti interrogativi con il quale Mare fuori 3 ha lasciato i fan è proprio il rapporto tra Rosa Ricci (Maria Esposito) e Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo). 
I due sono entrambi cresciuti a stretto contatto con le dinamiche criminali e appartengono a famiglie rivali da sempre in guerra fra di loro ma all’interno dell’IPM, nonostante l’iniziale tentativo di Rosa di uccidere Carmine per vendicare la morte del fratello, hanno instaurato un legame speciale che non riescono più a nascondere.
Per Rosa resta impossibile pensare di avvicinarsi in modo così intimo ad una persona che per tutta la vita le hanno insegnato a vedere come un nemico da distruggere e cerca di reprimere i suoi sentimenti. Invece Carmine è sempre più convinto che il loro dolore li unisca e per questo non demorde e prova in tutti i modi a far crollare i muri eretti da Rosa.
Ci troviamo di fronte, dunque, ad una storia d’amore ostacolata ancor prima di nascere da un sistema che non da possibilità a chi non sta dalla stessa parte.

Nel finale di stagione di Mare fuori 3 molte delle dinamiche messe in moto non hanno una conclusione (chi avrà sparato alla fine?)
La serie è stata confermata per altre tre stagioni e le lavorazioni della quarta inizieranno a breve, quindi non ci resta che sperare che la prossima stagione possa essere all’altezza e far chiarezza nel caos lasciato in sospeso.
Giunti alla fine non posso che augurarvi di trovare il vostro Mare Fuori!

Il mio voto è 9/ 10
 
Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer: https://youtu.be/azk84tpR5VI
 
Alla prossima recensione! 
KATIA BINELLI - 5^A LSU
 
p.s.:serie secondo voi Ciro è veramente morto? Secondo me no…

venerdì 24 febbraio 2023

"CARRIE" di Stephen King

 Questo è il primo libro pubblicato da Stephen King ed il primo libro che leggo di questo autore, ed è stato un romanzo forte, destabilizzante ma che mi ha fatto "incollare" alle sue pagine.
I libri horror e thriller mi affascinano sempre moltissimo anche se non dovrei leggere questi generi perché mi faccio troppo coinvolgere e, finisco col dover accendere le luci di tutte le stanze vicine a quella in cui mi trovo.
 

“Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per farlo.”

Carrie è cresciuta con la madre, una donna religiosa che l’ha sempre tenuta isolata dal mondo, è una ragazza introversa, vittima di bullismo a scuola sin da quando era piccola, ma possiede qualcosa che la distingue da tutti gli altri, ovvero ha dei poteri sorprendenti di cui non è a conoscenza.
Ha sperato che il ballo della scuola potesse avvicinarla ai suoi compagni, ha creduto di poter fare amicizia ma quello che accadrà durante la festa la porterà a conseguenze davvero disastrose.
 
Moltissimi di noi hanno empatizzato con Carrie: vittima di bullismo, demolita dalla madre, isolata e incompresa. Però la protagonista non è solo vittima ma anche carnefice, e King sottolinea la sua evoluzione da adolescente a donna, la cui maturità va di pari passo con la sua violenza.
 
“Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per farlo.”
 
Questo libro mi ha lasciato addosso uno strano nervosismo: questa è una vera e propria testimonianza del male, della violenza all’interno delle scuole, dei conflitti familiari e di un fanatismo religioso.
Anche la telecinesi diventa un argomento su cui dibattere: dono o maledizione? 
 
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU

giovedì 23 febbraio 2023

PASTA CON SPECK NOCI E CREMA DI PARMIGGIANO - un primo speciale!

Mi è sempre piaciuto sperimentare ricette nuove e particolari!
Qualche giorno fa, scorrendo su instagram, ho trovato una ricetta che mi ha fatto venire l’acquolina in bocca ovvero una pasta con speck, noci e una crema di parmigiano, vi lascio di seguito la ricetta. 

INGREDIENTI: 
200ml di latte 
20g di burro 
20g di farina 
50g di parmigiano
Noce moscata q.b 
Speck q.b
Noci 

PROCEDIMENTO: 
Fate scaldare il latte in un pentolino senza portarlo a bollore. 
Nel frattempo, a parte, fate sciogliere il burro, e quando si sarà sciolto aggiungete la farina a pioggia, mescolando con una frusta. 
Poi aggiungere anche il latte a filo continuando a mescolare con la frusta. 
Mettete il composto sul fuoco e fate addensare il composto. A questo punto spegnete il fuoco e aggiungete la noce moscata e il formaggio poco per volta, continuando a mescolare. 
La vostra besciamella di formaggio è pronta! 
In una pentola portate a bollore l'acqua salata e buttate la pasta. 
Intanto rosolate a parte lo speck in modo da renderlo croccante e tagliate le noci. 
Quando la pasta sarà pronta unite tutti gli ingredienti e la vostra pasta sarà pronta. 

MARTINA SIGNORILE 5^A - LSU 

mercoledì 22 febbraio 2023

THE GIRLS' POWER - Rita ha creduto nei suoi sogni

«L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.» 

Così pensava Rita Levi-Montalcini, neurologa italiana insignita nel 1986 del Premio Nobel per la Medicina con la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa in «un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità». È stata infatti una delle tante donne di cui purtroppo si parla ancora poco ad avere la determinazione di studiare e dedicare la propria vita alla ricerca nell’ambito scientifico in un’epoca di disparità sociali nonostante sia stata anche vittima delle persecuzioni razziali.

Rita Levi-Montalcini è nata a Torino il 22 aprile 1909 da una famiglia ebrea sefardita. Il padre era un ingegnere mentre la madre era una pittrice per cui Rita si formò in un ambiente dove la scienza e l’arte avevano molta importanza. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza in serenità nonostante la concezione vittoriana della famiglia in relazione ai rapporti con i genitori, alla visione della donna e dei suoi ruoli. 

Il padre pensava che una carriera lavorativa avrebbe interferito con i suoi doveri femminili perciò la indirizzò verso il liceo femminile. Concluso questo percorso, nonostante l’opinione contraria dei genitori, Rita Levi-Montalcini ottenne la maturità classica e si iscrisse nel 1930 alla facoltà di medicina e chirurgia. A determinare questa scelta fu la scoperta che la sua governante Giovanna Bruatto, a cui era molto legata, aveva un cancro incurabile allo stomaco per cui morì. Nello stesso anno entrò nella scuola medica dell’istologo Giuseppe Levi dove iniziò gli studi sul sistema nervoso ed ebbe come compagni universitari i premi Nobel Renato Dulbecco e Salvatore Luria. Dopo aver ottenuto la laurea nel 1936 si specializzò in neurologia e psichiatria.

A causa dell’emanazione delle leggi razziali, nel 1939 fu costretta a scappare in Belgio dove ebbe la possibilità di continuare i suoi studi all’Istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Durante l’inverno del 1940, tornata in Italia dopo le minacce da parte di Hitler di invadere il Belgio, allestì un laboratorio in casa per proseguire le sue ricerche ispirate ad un articolo pubblicato dal professor Viktor Hamburger nel 1934. Qui, insieme a Giuseppe Levi, che da suo insegnante diventò il suo assistente, scoprì il fenomeno della morte di intere popolazioni nervose nelle fasi iniziali del loro sviluppo, fenomeno compreso nei suoi meccanismi solo tre decenni più tardi nel 1972 e definito con il termine apoptosi.

Nel 1941 per sfuggire ai nazisti si trasferì in una villa nelle colline astigiane dove continuò le sue ricerche per poi scappare sotto falsa identità a Firenze nel 1943 per scampare ai rastrellamenti tedeschi. Qui, cambiando più volte rifugio, Rita Levi-Montalcini e la sua famiglia sopravvissero all’Olocausto. Durante l’occupazione tedesca della città, la donna entrò in contatto con le forze partigiane del Partito d’Azione e, quando nel 1944 la città fu liberata dagli Alleati, divenne medico al Quartier Generale angolo-americano dove si accorse che quel lavoro non faceva per lei perché non riusciva ad avere il distacco necessario dai pazienti che curava. Finita la guerra tornò a Torino dove riprese gli studi.

Nel 1946 Victor Hamburger la invitò a St. Louis per confrontarsi sui diversi risultati ottenuti nelle osservazioni scientifiche. Rimase negli Stati Uniti circa trent’anni fino al 1977 dove realizzò gli esperimenti che la portarono poi nel 1951-52 alla scoperta del fattore di crescita nervoso (nerve growth factor), una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati. Questa scoperta è stata di fondamentale importanza per la comprensione della crescita delle cellule e degli organi e svolse un ruolo significativo nella conoscenza del cancro e di malattie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Nel 1956 venne nominata professoressa associata e nel 1958 professoressa ordinaria di zoologia presso la Washington University di Saint Louis, dove insegnò fino al 1977, anno del suo pensionamento. 
Per le sue scoperte nel 1986 ricevette il premio Nobel per la medicina con la seguente motivazione: «La scoperta del NGF all'inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo».
Nel 1987 ricevette dal Presidente degli Stati Uniti la National Medal of Science, l'onorificenza più alta del mondo scientifico statunitense.

Mentre si trovava negli Stati Uniti lavorò incessantemente anche in Italia infatti dal 1961 al 1969 diresse il Centro di Ricerche di neurobiologia creato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Istituto Superiore di Sanità e dal 1969 al 1979 rivestì la carica di Direttrice del Laboratorio di Biologia cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche dove, dopo essersi ritirata per raggiunti limiti d’età, proseguì i suoi studi come ricercatrice fino al 1995.
Nel 1983 diventò presidente dell’Associazione Nazionale Sclerosi Multipla poiché non smise mai di seguire le ricerche sulla patologia.
Il 1 agosto 2001 è stata nominata Senatrice a vita della Repubblica Italiana e nel 2009 è diventata la prima persona insignita del premio Nobel a raggiungere il secolo di vita.

Rita Levi-Montalcini durante la sua vita ha testimoniato con un'eccezionale determinazione il valore e l'importanza della ricerca scientifica. Ha rivoluzionato la neurologia con le sue scoperte aprendo la strada a nuove cure per molte malattie, abbattendo i pregiudizi, le barriere sociali e il maschilismo presente nella società dell’epoca che spesso non permettevano alle donne di eccellere nel mondo scientifico. Ha avuto la tenacia di continuare i suoi studi  nonostante le persecuzioni razziali, servendosi anche di mezzi di fortuna e scappando in varie città d’Italia e all’estero. Questo per portare avanti la sua passione per la ricerca e per la medicina e per spianare percorsi per le nuove generazioni a cui durante gli ultimi anni della sua vita si dedica attraverso incontri e confronti. In questa sua volontà di rapportarsi con i giovani c’è una profonda fiducia nelle capacità innovative dell’uomo. Dalle sue parole emerge l'invito a non concentrare l'attenzione solo su sé stessi, a partecipare ai problemi sociali e fare proposte volte al miglioramento del mondo attuale. 
È importante pensare alle difficoltà che ha avuto nella vita per realizzarsi e come le ha superate per renderci conto dei passi avanti che abbiamo fatto arrivando ad oggi dove si sta raggiungendo la parità di genere ma anche per riflettere su quanto si può ancora fare.

PAOLA BRAVO - 3^B LS


martedì 21 febbraio 2023

"LA LADRA DI PAROLE" di Abi Daré


Alcuni libri sono mezzi di trasporto spazio-temporali ma quando scegli di prenderli hai soltanto una vaga idea della possibile meta.
La ladra di parole fa parte di questa categoria: se volessi viaggiare ma ora non puoi farlo fisicamente, questa storia ti darà la possibilità di percorrere con la mente le strade africane e aprire gli occhi sulla realtà
E’ la denuncia di migliaia di ragazze attraverso la voce di una di loro: un romanzo che emoziona e coinvolge per la sua sincerità.

Siamo ad Ikati, ed Adunni, la protagonista orfana di madre, è una delle tante povere giovanissime nigeriane che vorrebbero studiare ma che sono costrette dalla famiglia a sposarsi per questioni economiche. 
Prima della morte della mamma, Adunni ha la possibilità di frequentare per alcuni anni le scuole elementari che aprono la sua mente al sogno di un futuro migliore, ma dopo lo sfortunato evento tutto crolla ed è costretta ad abbandonare i libri per lavorare in casa con il padre e i due fratelli maschi.  Poi, viene venduta ad un vecchio che possiede già due mogli e delle figlie quasi dell’età della protagonista. Eppure, dopo essere riuscita pericolosamente a fuggire, viene venduta come schiava domestica ad un commerciante. 
La sua passione per la cultura e il tenero ricordo della mamma sono ciò che la salva nei momenti più bui. Riesce di nascosto a leggere nella libreria dell’enorme dimora nella quale lavora e accompagna il lettore alla scoperta della cruda realtà africana attraverso le pagine impolverate. Con l’appoggio di un cuoco e della generosa vicina di casa, inizia a prepararsi per una borsa di studio che sarà la svolta per il suo destino.

Attraverso le sue peripezie, Adunni svela la cruda realtà della vita della gente comune di queste zone: violenze domestiche, schiavitù e traffico di schiave, precarie condizioni delle popolazioni dei villaggi, ignoranza, analfabetismo, alcolismo, prostituzione, violenti riti religiosi, superstizione e credenze popolari.
Ciò che più stupisce di questo racconto è la scelta stilistica dell’autrice che non corregge la voce sgrammaticata della protagonista e, lascia tanti errori linguistici nel corso della narrazione rendendo così il testo ancora più intimo e sincero.

E’ un libro coinvolgente e profondo, che fa riflettere e lascia un segno nell'animo.

ANGELA VENEZIANO BROCCIA - 5^A LS

lunedì 20 febbraio 2023

ANGELO OTTAVIANI: Youtuber musicale


Ben ritrovati amici del Mattei's blog!

Oggi sono nuovamente qui per parlarvi di musica: il personaggio di cui desidero raccontarvi non è molto famoso e, a parer mio, merita molto più successo; inoltre è proprio grazie a lui si è accesa in me la passione per la chitarra.
Mi sto riferendo ad Angelo Ottaviani, youtuber con poco più di 170.000 iscritti e insegnante di musica.

Angelo è nato a Sulmona, in provincia dell’Aquila, l’8 novembre 1973.
Si è diplomato al conservatorio “Umberto Giordano” a Rodi Garganico, in provincia di Foggia, e a circa vent’anni ha iniziato ad approcciarsi alla chitarra, strumento per cui è molto noto.
Pur non essendo molto conosciuto su Youtube, ha collaborato con personaggi importanti tra cui Luca Medici ( Checco Zalone), Alberto Testa e Andrea Lo Vecchio (autori di Mina) e Gianni Conte (orchestra italiana di Renzo Arbore).
Inoltre si è esibito in diverse formazioni, come “Piccola orchestra Italiana” e “Trio Mediterraneo”.

Solo verso la fine del 2015, ha intrapreso la carriera su Youtube: i suoi video riguardano principalmente tutorial di canzoni italiane e straniere, però vengono affrontati anche altri temi musicali. Infatti, tra le sue varie iniziative su YouTube troviamo “Canzoni in pillole” e “Imparare l’inglese con la musica”, purtroppo interrotte.
Secondo me è un vero peccato che abbia abbandonato la prima perché è stato veramente interessante scoprire il significato di canzoni famosissime come “La canzone del sole” di Lucio Battisti , “La donna cannone” di Francesco de Gregori e “Let it be” dei Beatles. Spero che possa ritornare questa tipologia di video.
Per quanto riguarda la seconda, Angelo ogni tanto pubblica video con il testo, gli accordi e le voci dei cantanti ed il primo video di questa “serie” è veramente strutturato bene: infatti è presente un’insegnante madrelingua che indica gli errori della pronuncia inglese delle parole del brano “Perfect” di Ed Sheeran.
Purtroppo negli altri video di questo tipo,  c'è solo il testo con gli accordi e Angelo che suona.

Lui ha anche fondato il “Guitar Live Training”, il primo corso di chitarra online in Italia ( tiene anche aggiornato sulla musica che cambia nel tempo) , e "Easy Chitarra", un insieme di corsi sulla chitarra.
Angelo si può definire anche un  polistrumentista: oltre la chitarra suona l’ukulele, in un video ha suonato il violino e poi tanti altri strumenti.
Infine, è un insegnante a tutti gli effetti: lavora nelle scuole con altri docenti di musica.

Per quanto mi riguarda è una bravissima persona , pacata nel parlare, precisa nello spiegare e merita veramente tanti iscritti in più di quelli che possiede.
Tra i tanti tutorial che ha pubblicato in più di 7 anni vi consiglio di visualizzare quello de “La canzone del sole” di Lucio Battisti, “La donna cannone” di Francesco de Gregori, “Giudizi Universali” di Samuele Bersani e “Certe Notti” di Luciano Ligabue perché sono, a parer mio, quelli meglio strutturati.

FRANCESCO MACCAGNI - 2^B LSU

CALEIDOSCOPIO - una rapina "a colori"

Se a voi piacciono i film su grandi rapine, menti intelligenti, mistero e creatività, "Caleidoscopio" è la serie che fa per voi! Un abile ladro e il suo equipaggio tentano un'epica rapina del valore di 7 miliardi di dollari, ma il tradimento, l'avidità e altre minacce rovinano i loro piani. 

Leo Pap, il Danny Ocean di un gruppo di ladri disadattati, è stato trascinato di nuovo nella vita criminale per un colpo personale. È intelligente, motivato e attento ai dettagli, forse anche abbastanza scaltro per farla franca con la rapina perfetta. La sua più stretta alleata è Ava Mercer, avvocato di alto profilo, ma anche specialista di armi e vecchia amica di Leo. I fastidiosi membri più giovani della troupe sono Judy Goodwin e la mina vagante di suo marito di nome Bob, Stan Loomis che è un contrabbandiere e vecchio compagno di cella di Leo in prigione. Infine RJ, l'ultimo membro del team, è un ingegnere e un abile meccanico che funge da pilota del team. 

Ovviamente, ogni buon progetto di rapina ha bisogno di un nemico, e questo ruolo è ricoperto da Roger Salas, un titano del mondo aziendale che ha un vecchio legame con Leo. Lavora con un altro personaggio collegato a Leo di nome Hannah, mentre due agenti dell'FBI ovvero Agente Abbasi e Agente Toby sono ossessionati dall'enorme rapina che hanno intravisto in arrivo ma che potrebbero non essere in grado di fermare.

"Caleidoscopio", creato da Eric Garcia, è il drama di un furto progettato in modo molto originale. Lo spettatore può guardare sette dei suoi otto episodi in qualsiasi ordine.  Al posto di numeri, agli episodi vengono assegnati i colori mostrati sull'interfaccia Netflix degli utenti in sequenze diverse; in questo modo si può scorrere gli episodi nell'ordine in cui sono presentati o saltare da uno all'altro in modo casuale.  Tuttavia "Bianco", il finale, dovrebbe sempre essere guardato per ultimo. 

In diverse interviste, Eric Garcia ha affermato che l'idea di guardare i primi sette episodi della serie in qualsiasi ordine ha costretto lui e il suo team di sceneggiatori a garantire che gli episodi fossero più simili a racconti antologici che a una trama continua. Lo spettatore viene reintrodotto ai giocatori in molti modi diversi così che non si perda se non ha guardato gli episodi precedenti e, il puzzle di ciò che è accaduto prima, durante e dopo la rapina viene visto in modo diverso a seconda dell'ordine in cui si guardano gli episodi. Così ogni spettatore ha un'esperienza unica nella visione della serie.

Ad ogni modo, Caleidoscopio è un dramma di rapina che presenta gli stessi punti focali di qualsiasi film di questo genere. Si raduna la  squadra, si fa il piano, lo si esegue, la situazione va male, le persone si rivoltano l'una contro l'altra, infine o si riesce a scappare da ricchi sfondati o si va in prigione. Inoltre, alcuni episodi sono ambientati nel passato o nel futuro e le situazioni sono descritte anche dal punto di vista delle forze dell'ordine. 

Ogni episodio consente agli spettatori di entrare nella rapina in un punto diverso con un codice colore diverso.  Ad esempio, c'è "Giallo: 6 settimane prima", "Rosa: 6 mesi dopo il colpo" e "Viola: 24 anni prima del colpo". L'ordine degli episodi che corrisponde all'ordine cronologico degli eventi è Viola (24 anni prima del colpo), Verde (sette anni prima), Giallo (sei settimane prima), Arancione (tre settimane), Blu (cinque giorni), Bianco (il giorno del colpo), Rosso (la mattina dopo), Rosa (sei mesi dopo il colpo). Tuttavia questo ordine può essere sovvertito, basti che si rispetti l'unica regola: guardare Bianco per ultimo!

È una serie tv che vale la pena guardare: consigliatissima!
E voi, in quale ordine di colori la guarderete?

PRABH KAUR - 3^B LS 

venerdì 17 febbraio 2023

"COSI' SI PERDE LA GUERRA DEL TEMPO" di Amal El-Mohtar e Max Gladstone

“Ti amo. Ti amo. Ti amo. Lo scriverò nelle onde. Nei cieli. Nel mio cuore. Non lo vedrai mai, ma lo saprai. Sarò tutti i poeti, li ucciderò tutti e prenderò il posto di ciascuno di loro, e tutte le volte che in ogni ciocca si scriverà d’amore, sarà per te.”

 
La genialità del libro Così si perde la guerra del tempo non rende facile per nessun lettore descrivere l'esperienza di leggerlo. È una storia assai creativa, astratta, poetica e ben scritta che esplora i temi dell'amore disperato, delle guerre, dell'umanità, dell’immortalità utilizzando il linguaggio poetico e incisivo in un ambiente fantascientifico.
 
Questo romanzo segue la storia di due agenti che combattono su fronti opposti una guerra del tempo, con l'obiettivo di raggiungere un futuro ideale per le rispettive fazioni. Rossa rappresenta l'Agenzia ovvero un'organizzazione orgogliosa dei suoi progressi tecnologici e che lotta per un mondo ordinato e meccanico, mentre Blu rappresenta il Giardino, un ente che promuove un mondo naturalistico e selvaggio con interferenze umane minime. Le due agenti rivali viaggiano nel tempo e alterano la storia a loro favore, finché Blu non si annoia. Iniziano a conoscersi scambiandosi lettere di scherno che si trasformano in una corrispondenza amichevole fino a diventare dichiarazioni d’amore.

Il loro amore dipinto sullo sfondo dell'illimitatezza dello spazio e del tempo accresce le emozioni suscitate nel lettore e consente di sperimentare il sentimento puro che si estende e si intreccia alla distanza temporale e spaziale per esaminare quanto possa essere infinito. Una scintilla d'amore che brilla attraverso le galassie ridotte in polvere, le innumerevoli ascese e cadute degli imperi mortali, la durata della vita di tutte le imprese e le follie umane. Unite da una provocazione privata sul campo di battaglia, le protagoniste sono attratte in un vortice di scoperta di sé e amore, mentre si rincorrono attraverso il tempo e lo spazio in una storia giocosa e fantasiosa così incredibilmente bella che il cosmo riesce a malapena a contenerla.
 
Co-scritto da Amal El-Mohtar e Max Gladstone, ognuno dei quali elabora una delle due protagoniste. Questi due autori hanno utilizzato uno stile affascinante e originale esaltato dalle distinte voci duellanti  mentre la loro prosa comunica e risponde l'una l'altra insieme ai loro personaggi. Molte di queste lettere, in particolare nella seconda metà del romanzo, sbocciano in pura poesia eterea. La scrittura rimane nitida, ruotando tra la breve narrazione e la corrispondenza tra i due, consentendo alla narrazione di progredire tanto fortemente sulle ali dell'emozione quanto sulla ruota degli eventi. Ciò che accade è spesso intenzionalmente vago poiché non si perde tempo in molte spiegazioni, ma immerge completamente in un mondo che non si comprende mai del tutto. È come se questo meraviglioso paesaggio del multiverso fosse semplicemente sfocato, mentre la storia si concentra sull'interazione tra Rosso e Blu, proprio come se il mondo intorno svanisse dalla messa a fuoco nei primi momenti d'amore. In definitiva, qualsiasi tentativo di concretezza in un universo sarebbe fuori luogo. È solo grazie alla connessione condivisa tra Rosso e Blu che si può trovare un punto focale stabile mentre attraversano un caleidoscopio di tempo; così, il nostro unico contesto è dato proprio da loro.
 
“Le lettere sono una specie di viaggio nel tempo, non credi?”
 
È una bella idea considerare come solo attraverso le nostre parole possiamo innamorarci dell'essenza di un altro mostrando comprensione, empatia e passione per i pensieri reciproci. Messaggi scritti in un luogo lontano nel tempo, inviati e ricevuti in un altro spazio, che trasmettono emozioni. C'è un senso voyeuristico in questo romanzo: leggere le loro lettere e conoscere il loro amore ci ricorda i nostri istinti primordiali che desiderano la connessione e, i fuochi d'artificio dell'emozione che provengono dal primo contatto con essa. È quasi impossibile non essere travolti dalla loro storia d'amore e sentire le loro paure, i dolori e i bisogni.

PRABH CHAGGAR - 3^B LS

giovedì 16 febbraio 2023

CHIACCHIERE - è tempo di Carnevale!

Per ogni festa le sue tradizioni: a Carnevale è tempo di Chiacchiere!


Si avvicina il periodo che più preferisco dell’anno: Carnevale!
Ho sempre amato travestirmi e ho sempre sfruttato ogni occasione per poterlo fare, anche se non sempre c’è stato bisogno di un’occasione per indossare un costume o immaginare di essere una principessa o una sposa. E poi martedì grasso capita quasi sempre per il mio compleanno e questo rende ancora più magica questa festa.
 
Le chiacchiere sono il dolce tipico che simboleggia perfettamente il Carnevale!
Vi riporto qui di seguito la ricetta.
 
INGREDIENTI:
Farina 00 500 g
Zucchero 70 g
Burro 50 g
Uova 3
Lievito in polvere per dolci 6 g
Baccello di vaniglia 1
Tuorli 1
Sale fino 1 pizzico
 
INGREDIENTI PER FRIGGERE:
Olio di semi di arachide q.b.
 
PER DECORARE:
Zucchero a velo q.b.
 
PROCEDIMENTO:
Iniziate a setacciare la farina assieme al lievito e versate in una ciotola. Aggiungete lo zucchero, il sale, le uova sbattute in precedenza e il tuorlo. Lavorate fino ad amalgamare bene gli ingredienti.

Unite i semi della bacca di vaniglia e il burro , quindi continuate ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. Se necessario potete aggiungere 5/10 gr di acqua. Trasferite l’impasto su un piano da lavoro, e maneggiatelo rapidamente per dargli una forma sferica.

Avvolgete il panetto con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo, dividete la pasta in porzioni da 150 g circa e iniziate a lavorare ognuna singolarmente.
Appiattite leggermente una prima porzione con il palmo della mano , infarinatela e stendetela con il tirapasta impostato sullo spessore più largo.

Ripiegate verso il centro i lati corti della striscia di pasta ottenuta, dopodiché tiratela nuovamente impostando ogni volta il tirapasta su uno spessore sempre minore, fino a raggiungere i 2 mm. Eseguite lo stesso procedimento su tutte le porzioni di impasto. Lasciate riposare qualche minuto la sfoglia tirata e nel frattempo portate l’olio alla temperatura di 150-160°.

Con una rotella a taglio smerlato procedete realizzando dei rettangoli e praticando su ognuno due tagli centrali, paralleli al lato lungo.
Non appena l’olio ha raggiunto la giusta temperatura immergetevi 2-3 rettangoli di sfoglia e fateli cuocere rigirandoli su entrambi i lati fino a che non raggiungono la doratura.

Scolate le sfoglie su carta assorbente e, una volta fredde, impiattate e cospargetele con abbondante zucchero a velo.
 
Lo sapevate che le chiacchiere hanno nomi diversi in base alla Regione di provenienza? E voi come le chiamate?
 
MARTINA SIGNORILE - 5^A  LSU

mercoledì 15 febbraio 2023

L'AMORE NELLA PITTURA

L'amore è un tema significativo per la storia dell'arte: il sentimento romantico è un tema imprescindibile che molti artisti hanno esplorato. Ispira, tormenta, esalta. Nel corso dei secoli, le rappresentazioni dell'amore nella storia dell'arte non hanno mai smesso di evolversi e di affascinare il pubblico.

Cosa c'è di più romantico, dopo tutto, che tentare di rappresentare su tela un sentimento che è insieme misterioso e universale? O cercare di rappresentare la persona amata e le emozioni che provoca? Gli artisti più celebri hanno utilizzato il tema dell'amore e degli incontri romantici tra amanti, e spesso la loro vita privata è stata fonte di ispirazione: i loro interessi romantici, i sogni e le speranze sulla tela sono stati trasformati in ritratti. Anche storie di romanzi d'amore popolari hanno trovato la loro migliore rappresentazione attraverso i dipinti, mentre l'arte ampliava la sua fonte di interesse e si rivolgeva con il passare del tempo alla vita bucolica e quotidiana.
 
Fino ai giorni nostri, artisti brillanti hanno trovato nuovi modi per esprimere il potere e il mistero del desiderio, della passione e dell'amore. Ecco, dunque, alcuni dei dipinti più belli, evocativi e influenti dell'amore nei quadri di tutta la storia.
 
Giardino con coppie d’innamorati: Piazza Saint Pierre di Van Gogh

Giornata di fioritura piena di primavera con luce solare dolce e gentile che illumina le tre coppie di innamorati, godendosi la stagione; non è una immagine che si associa quando si pensa a Van Gogh eppure questa è una delle sue opere più grandi dipinte. Giardini e parchi stati per lui luoghi poetici, e l'atmosfera romantica di questa immagine è ulteriormente accentuata dalle tre coppie che si corteggiano. L'esecuzione del dipinto è stata ispirata ai puntinisti, che hanno costruito le loro composizioni da puntini di vernice. Piuttosto che punti, tuttavia, Van Gogh ha utilizzato piccoli tratti di colore di varia lunghezza, che ha applicato in direzioni diverse. La tecnica lo ha aiutato a ottenere un effetto gioioso e radioso, che corrisponde perfettamente al senso di intimità che ha voluto esprimere. Lo stile del puntinismo evoca l'atmosfera verdeggiante per l’erba della stagione, perfetta per il sentimento liberatorio e vivace dell'amore romantico.
 
Murale di Khnumhotep e Niankhkhnum
 
All'interno di una società che ha dichiarato sacra la morte, giacciono due amanti abbracciati nella tomba mentre affrontano la loro nuova vita insieme. Khnumhotep e Niankhkhnum erano antichi servitori reali egiziani, condividevano il titolo di sovrintendenti delle manicure nel palazzo del re Nyuserre Ini, il sesto faraone della quinta dinastia, che regnò durante la seconda metà del XXV secolo a.C. Furono sepolti insieme a Saqqara, nella regione di Menfi in Egitto, e sono definiti "confidenti reali" nella loro tomba congiunta. Si distinguono per la loro insolita rappresentazione nei documenti egiziani, spesso interpretati come la prima coppia dello stesso sesso registrata. Fu nel 1964 che fu scoperta la loro tomba comune e la presunta relazione romantica tra Khnumhotep e Niankhkhnum si basa sulle raffigurazioni dei due uomini in piedi naso a naso e abbracciati in un murale nella loro tomba. In altre immagini, Khnumhotep occupa con Niankhkhnum la posizione solitamente designata per una moglie. Il sepolcro che condividono mostra il seguente epitaffio: "Khnumhotep e Niankhkhnum vivevano insieme e si amavano con passione".

Due amanti nella neve sotto l’ombrello di Suzuki Harunobo

Due amanti stanno nella neve sotto un ombrello in una presenza molto premurosa l'uno dell'altro. Il ritratto di un grande amore può spesso tingersi di un senso di malinconia, tristezza e smarrimento. In questa xilografia dello stile Ukiyo-e, le espressioni degli amanti di Suzuki Harunobo si tingono di dolore. C'è qualche dubbio sul fatto che l'immagine rappresenti un patto suicida pianificato. La presenza dell'ombrello crea la sensazione di intimità, e lo spettatore ha la sensazione di intromettersi in un momento intimo e segreto.
 
Una spina tra le rose

 Una tenera immagine di due donne che siedono insieme in un giardino e la ragazza dai capelli scuri sulla sinistra ha un cesto di rose pendenti dal braccio. La fanciulla dai capelli rossi a destra si punge con una spina di rosa e si china verso la compagna che le prende la mano per togliere la spina. Si siedono su uno sfondo di arbusti scuri e fitti. Questo dipinto sembra anche un momento tenero in cui lo spettatore si intromette e la grazia dell'atto rende chiara la comprensione e la fiducia tra queste due donne.

PRABH KAUR - 3^B LS

martedì 14 febbraio 2023

"NONOSTANTE TUTTO" di Jordi Lafebre

                                  ‘Sai quanto sarà bello rivedersi?’
 

Voi leggete i fumetti?
Io ho iniziato da poco e sto trovando un mondo intenso verso il quale prima avevo delle (ingiustificate) resistenze. Così, mi sono posta un obiettivo per questo nuovo anno: leggere almeno un fumetto o Graphic Novel al mese.
‘Nonostante tutto’ di Jordi Lafebre ha aggiunto un posto speciale nella mappa che mi sto costruendo!
 
Questo fumetto racconta della storia d’amore tra Ana e Zeno, ma la particolarità di questo racconto è che viene narrato a ritroso, quindi ci viene prima raccontato il finale per poi arrivare all'inizio della loro storia, facendoci capire solo alla conclusione ciò che li ha fatti innamorare.
Attraverso i venti capitoli del libro viaggerete indietro nel tempo tra le vite dei nostri protagonisti immersi nei loro giochi di sguardi, nei loro primi amori, nelle  loro avventure, nei loro incontri inaspettati e nelle loro scelte.
 
‘Dopo tutto questo tempo, è ancora te che voglio baciare’
 
Questa Graphic Novel ci vuole dimostrare la vera forza dei sentimenti, quei sentimenti puri e veritieri che ti portano a superare tutte le difficoltà del tempo e della quotidianità, quei sentimenti che ti spingono oltre e ti danno la forza di affrontare tutto.
 
‘Quando ci sei tu non vorrei essere da nessun’altra parte’
 
Le illustrazioni ci fanno immergere ancora di più nella storia d’amore tra Ana e Zeno e questo perché i disegni sono molto dinamici, al punto da farci percepire lo scorrere del tempo; i colori sono scuri ma allo stesso tempo chiari e luminosi; inoltre riusciamo a cogliere perfettamente gli stati d’animo dei personaggi.
 
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU