Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

venerdì 27 agosto 2021

“Lei vuole chiarire, lui spara!”


“Lei vuole chiarire, lui spara” con questo titolo, da giorni in questa fine estate si aprono le testate e le edizioni dei telegiornali pronte a raccontare l’ennesima storia di una vita interrotta da un amore folle e violento, un amore che non sa accettare un no!

Questa è la storia di Vanessa Zappallà, uccisa nella notte del 23 agosto da 7 colpi di pistola provenienti dalla macchina su cui si trova Antonino Sciuto suo ex compagno. Sono le 3 di notte e Vanessa sta camminando tranquillamente con gli amici quando sopraggiunge l’auto di Antonino a cui lei si avvicina per dargli un’altra occasione e lui nonostante tutto, nonostante le denunce, il carcere e i domiciliari, durati solo 2 forse 3 giorni, non ferma la sua follia e mette in atto ciò che prometteva da tempo: “Ti ucciderò con dei colpi di pistola!” Le avevano detto di stare attenta, ma lei mi tranquillizzava dicendo che la sua era solo gelosia!”, così scrive un’amica in uno sfogo su Facebook, raccontando poi anche che, nonostante l’ultimo provvedimento messo in atto su Antonino (trovato poi impiccato la mattina di lunedì), ovvero un’ordinanza restrittiva di 200 metri, il dramma si è concluso quasi fosse una cronaca di una morte annunciata.

Ho letto molto su questa storia, ma quello che mi ha colpito di più sono i numerosi commenti dove viene ribadita l’idea che in casi come questo i provvedimenti da mettere in atto dovrebbero essere più severi.  

Perché non intervenendo mai? O se lo fanno è solo in modo superficiale e a pagare sono sempre e solo donne come Vanessa, anime pure strappate alla vita troppo presto.

Il possesso non è mai amore è solo puro egoismo!

Cattani Martina, 5^A L.S.U

mercoledì 18 agosto 2021

Ciò che inferno non è di Alessandro D'Avenia

Ci troviamo a Palermo nel 1993; la scuola chiude i battenti per dare il benvenuto all’estate e i giovani sono pronti a lasciare la loro città per partire, tra di loro c’è anche Federico che non vede l’ora di partire per l’Inghilterra al fine di vedere nuovi posti e studiare una nuova lingua, ma c’è qualcosa, o piuttosto, qualcuno, che gli fa cambiare idea. Sto parlando di Padre Pino Puglisi, un insegnante di religione, che ama il suo lavoro, ama la sua fede ma soprattutto, ama i suoi studenti; il suo obiettivo è quello di aiutare i bambini di Brancaccio, un quartiere malfamato ed abbandonato a se stesso, e Federico gli darà una mano. Affrontando questa nuova avventura, Federico, scoprirà la vita e la sofferenza di bambini senza speranza, che non vedono altra via se non quella tracciata per loro dalla mafia; ma Padre Pino Puglisi cercherà di salvare quei bambini, quelle giovani vite, togliendoli dalla strada della criminalità, purtroppo però capirà troppo tardi che l’unico modo per salvare quei bambini è sottrarli da quel quartiere malfamato. Infatti la mafia, che non lascia scampo a nessuno, reagirà colpendo per prima, dritta al cuore di Padre Puglisi e dei suoi studenti.

Il 15 settembre del 1993, quindi 28 anni fa, veniva ucciso Padre Pino Puglisi, uomo onesto e coraggioso che ha sottratto tantissimi giovani alla malavita e che ha seminato bellezza e speranza nel quartiere di Brancaccio, zona periferica di Palermo allora abbandonata da tutte le istituzioni.

Non conoscendo bene la storia di 3P ho apprezzato molto il modo delicato e discreto di raccontare ancora una volta un omicidio per mano della Mafia, inoltre mi sono interessata al personaggio e voglio approfondirlo meglio, magari leggendo altri titoli che parlano dello stesso personaggio.

“Ciascuno di noi è custode di chi ha accanto: per parentela, per amicizia, per lavoro, per vicinato. Ciascuno di noi è affidato ad altri e altri sono affidati a noi, perché Dio muove tutto per spingerci ad amare di più ed essere amati di più.”

Ho letto molto poco di Alessandro D’Avenia e per ora ho apprezzato molto i suoi libri, per il loro contenuto e per il modo in cui l’autore scrive; ma quello che non apprezzo dei suoi libri è lo stile non continuo della storia, ci sono continui salti temporali e cambi di personaggi che raccontano la storia e non viene mai detto quando accade, quindi il lettore deve stare molto attento alla storia perché da un momento all’altro tutto può cambiare. Proprio per questo motivo la storia è per adulti e non per i giovanissimi, cosa che mi fa piangere il cuore perché è un libro che dovrebbero leggere tutti. 


Nonostante questo, il libro è un piccolo gioiello, che tutti dovrebbero leggere perché ha la capacità di insegnare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, che non sempre la vita è facile e giusta, ma piuttosto difficile ed ingiusta, che c’è sempre qualcuno che cercherà di farti del male e di abbatterti ma tu devi avere la forza di tirati su, e mi ha anche insegnato una lezione importante che i bambini sono fragili ma allo stesso tempo forti.

E voi avete letto #ciòcheinfernononè ? Quali altri libri di questo autore avete letto?

MARTINA SIGNORILE

mercoledì 4 agosto 2021

I MISTERI DEGLI INQUILINI DEL VICOLO B

 

“ -Secondo me ci crede davvero alle dicerie sulla ghiandola pineale, immortalità e terzo occhio. Fesserie! Mettere una sarda nella nebbiosa e umida Pianura Padana è come chiedere ad un pesce di vivere fuori dal mare, non resisterà a lungo-”

Il cadavere di Antonio Bellenghi viene ritrovato dentro l’oblò di una lavanderia a gettoni, squartato e privo della sua ghiandola pineale. Si avete capito bene ‘privo della sua ghiandola pineale’ se avete studiato filosofia vi verrà in mente un unico e solo filosofo: Cartesio; come avrete già capito questo mistero si intreccia alla filosofia.

Ci troviamo a Fiordinebbia, una piccola città tra Piacenza e Parma, dove l’Ispettore Chiappetta e il medico legale Astarte Pintus dovranno indagare su una serie di omicidi stravaganti; dove l’unica cosa che accomuna i cadaveri è l’assenza della loro ghiandola pineale. 


 “ -I cadaveri non parlano- penserete.

Non avete idea di quanto siete in errore”

La storia è intrigante ed originale, il fatto di aver aggiunto al mistero un pizzico di filosofia mi ha molto colpita oltre che incuriosita, non avevo mai letto di nulla del genere, infatti mi sono catapultata nella lettura senza sosta; ma non credo che questo sia merito solo dell’idea ma anche della scrittrice che con la sua ironia ha reso la storia molto scorrevole, come ad esempio con i dialoghi tra i due protagonisti.  Fino ad ora vi ho parlato di Cartesio ma forse non conoscete la sua teoria sulla ghiandola pineale, tranquilli ve la racconto subito: la ghiandola pineale è una ghiandola che si trova all’interno del cervello e Cartesio che approfondisce lo studio dell’anima e del corpo umano sostiene che la ghiandola pineale sia la sede principale dell’anima. Dal momento che il nostro assassino toglie ai cadaveri la ghiandola pineale vuol dire che li priva della loro anima oltre che della loro vita.

“Desideravo tanto volare… lo desidero ancora. Immagino di essere una rondine, libero di distendere le ali per viaggiare in tutti i cieli del mondo. Sarebbe stato bello barattare la mia esistenza di crogiolo pensante con la libertà di una rondine migratoria. Peccato, che si nasca senz’ali”


Questo libro mi ha trasportato in un mondo dove la filosofia e la realtà non sono scollegate ma unite, spesso sosteniamo che studiare filosofia a scuola sia totalmente inutile e che non ci serva minimamente nella vita quotidiana, ma è proprio il principio che è sbagliato perché quotidianamente noi facciamo filosofia.

Leggendo questo libro mi sono appassionata sempre di più alla materia e vorrei leggere altri libri che contengono un po’ di filosofia al loro interno, sapete consigliarmene qualcuno? 

 

MARTINA SIGNORILE