Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

mercoledì 31 maggio 2023

LA REGINA CARLOTTA: una storia di Bridgerton

Bentornati cari lettori del Mattei’s Blog, la vostra lady Whistledown è tornata con una storia degna di questa autrice, chi meglio della vostra scrittrice preferita può parlare della storia della donna più potente di tutta l’Inghilterra!

La serie spinoff di Bridgerton racconta il primo anno di matrimonio tra la Regina Carlotta (India Amarteifio) e il Re Giorgio III (Corey Mylcreest).
La Regina Carlotta, nobile delle colonie, viene promessa in sposa al Re Giorgio, erede al trono Inglese, contro la sua volontà.
Quest’ultimo è sfuggente e sembra celare un segreto, nessuno a Corte è infatti intenzionato a fornire alcuna informazione su di lui.
Carlotta, decide pertanto di scappare per evitare un destino infelice.
Giorgio stesso la sorprende però nel suo tentativo di fuga e la scoraggia dal commettere un’azione di cui potrebbe pentirsi.
Tra i due la reciproca attrazione è evidente dal primo incontro.
Re Giorgio, è però schivo e si rifiuta di passare tempo con la moglie relegandola da sola a Buckingham Palace.
Non accettando i comportamenti del marito Carlotta cerca un confronto, scoprendo delle verità sconcertanti, che potrebbero farle cambiare idea sul suo matrimonio.

"La Regina Carlotta" è sicuramente una serie più matura rispetto a Bridgerton, proponendo una storia d’amore malinconica e a tratti tragica.
Riesce a mantenere però tutti gli elementi che avevano reso la serie tanto apprezzata tra il grande pubblico. Conservando scene passionali e appariscenti,
la storia raccontata è però meno leggera e propone una prospettiva diversa sul matrimonio, mostrando anche i lati più negativi e oscuri.
Nonostante Shonda Rhimes sia uscita fuori dagli schemi, non solo è riuscita a proporre un prodotto al livello di quelli precedenti, ma è stata capace di renderlo migliore.
La produttrice non ha infatti avuto paura di osare e proporre al grande pubblico un nuovo volto della saga di Bridgerton.
Abbandonando il solito cliché del vissero tutti felici e contenti, mostra una storia d’amore dolceamara, fatta di compromessi e sofferenza, attraverso una sincerità disarmante abbattendo gli stereotipi fiabeschi.
Rhimes si spinge oltre la facciata di perfezione delle romcom e paradossalmente mostra gli aspetti meno romantici dell’amore, non per questo meno significativi.
Importanti anche temi sociali quali l’integrazione.
Carlotta è infatti scelta dalla madre di Giorgio per il cosiddetto Grande Esperimento, ovvero cercare di integrare diverse etnie all’interno del ton.
Una fase molto delicata per la monarchia inglese che porterà alla creazione del mondo utopico di Bridgerton.

Le donne sono le vere protagoniste di La Regina Carlotta, costrette a continui soprusi da parte degli uomini che le hanno rese forti e indipendenti, capaci di abbattere stereotipi sociali e far sentire la propria voce.
Vediamo Carlotta alle prese con la difficile situazione del marito e le sue responsabilità da regina allo stesso tempo. Lady Danbury (Arsema Thomas), disposta a tutto pur di proteggere i propri interessi e indipendenza e la madre di Giorgio, che seppur in modo controverso cerca di fare del suo meglio per proteggere la reputazione della corona.
Bridgerton era stato fortemente criticato dal pubblico, perché nonostante la sua capacità di creare una società utopica in cui tutto era possibile aveva escluso numerose tematiche contemporanee, tra cui la salute mentale.
Giorgio è un personaggio profondamente complesso, cresciuto con numerose pressioni per la sua grande responsabilità nei confronti del paese, sentendosi per questo costantemente inadeguato.
La sua follia si trasforma pertanto in un modo per sfuggire alle difficoltà della vita quotidiana.
La malattia incurabile e incontrollabile abbatte la facciata di perfezione faticosamente costruita e lo rende umano.
Un uomo in cerca di comprensione dalla donna che ama.
Nonostante molti spettatori avrebbero desiderato un cameo da parte dei protagonisti di Bridgerton, non ne sentiranno la mancanza.
I personaggi sono in grado di riempire brillantemente i vuoti lasciati dalla loro non apparizione.
La storia dopotutto racconta le esperienze di tre donne mature e di come una volta passata la giovinezza, cambi la concezione dell’amore, lasciando spesso rimpianti e ricordi dolorosi con cui fare i conti.
La scelta di produrre uno spin off prima dell’uscita della terza stagione, seppur azzardata, è vincente e getta nuove basi, dando rilievo a personaggi altrimenti secondari.
La serie è un piccolo “diamante” che brilla di luce propria senza il bisogno di essere legato necessariamente a Bridgerton.
È una serie coinvolgente e autoconclusiva che non lascia questioni in sospeso.
Il racconto di una storia d’amore colma di sfumature, costellata da difficoltà e ostacoli, che spezza la monotonia delle storie a lieto fine e mostra che spesso nella vita e nelle relazioni saranno necessari compromessi non sempre facili e con possibili risvolti infelici.
La Regina Carlotta insegna che l’amore è fatto anche di sofferenza e scelte, che non per questo lo rendono meno bello
 
 
Il mio voto è 9/ 10
Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer:
https://youtu.be/pUWoFZKnhfw

Alla prossima recensione, 
KATIA BINELLI - 5^A LSU

p.s.: piccola nota d’onore al nostro re preferito: sei bellissimo!!


martedì 30 maggio 2023

"SEMBRAVA BELLEZZA" di Teresa Ciabatti

 “Ragazze infette, ecco che cosa siamo state, Federica. La nostra prossimità al danno. Le immagini di movimenti a vuoto, perdita di equilibrio, cadute, smarrimenti -dove mi trovo?-, persone e oggetti perduti per sempre: come si chiama lui? 
Come si chiama lei? Ed eravamo noi.” 

                         
Realtà o finzione? Suggestione o leggenda? 
La storia di una donna che, dopo un’infanzia trascorsa ai margini, si prende la sua rivincita sociale diventando una scrittrice di grandissimo successo. Nel privato, invece, è una donna divorziata, con una figlia che abita lontano da lei e rifiuta di parlarle ed è combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che passa inesorabile. 
Inoltre dopo trent'anni Federica, la sua cara amica del liceo, torna a cercarla e riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia, in adolescenza emblema di bellezza soprannaturale, che in seguito ad un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un’eterna ragazza. La protagonista alla ricerca della verità, su se stessa e su Livia, cerca di riprendere la via della propria esistenza. 

Tra le pagine di questo libro si inciampa continuamente, si rischia di scivolare, di rimanere sospesi nel vuoto, di essere sottratti alla realtà per ritrovarsi in un’altra dimensione. Facciamo fatica a distinguere ciò che è reale da ciò che è finzione; facciamo confusione nel distinguere il presente dal passato; ma facciamo altrettanta fatica a leggere questo libro per i tanti contenuti di infelicità. 

La scrittrice ha una scrittura unica, potente, schietta e dolorosa. Ciabatti ci prende per mano e ci trascina sott’acqua insieme a lei, dove respiriamo tutta l’inadeguatezza, la cattiveria, il dolore, la manipolazione, i vuoti, l’ossessione per il colpo e per la ricerca della bellezza di cui queste pagine sono intrise tra fragilità e cinismo. 
Immaginate di correre sempre più veloce fino a perdere il fiato, senza però riuscire mai a fermarvi, perché in realtà non volete proprio farlo, in un mix di fatica e benessere. E’ un pò questa la sensazione che ho provato leggendo ‘Sembrava bellezza’. 
Un’opera che non si legge ma che si subisce, si assorbe e resta dentro. 

MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU

venerdì 26 maggio 2023

GLI AMICI DELL'UOMO: Jack Russell, un piccolo grande cane

Nel primo articolo della rubrica abbiamo parlato del cane e delle diverse attività in cui è impiegato. Anche se solitamente si pensa a pastori tedeschi, golden retriever o malinois anche piccoli cagnolini possono fare grandi cose.

Il Jack Russe nasce come cane da tana. Oggi però non vorrei parlare delle sue prove da lavoro o della sua morfologia ma vorrei raccontare alcune storie che coinvolgono queste piccole palline di energia e pelo.
Il motivo per cui si è scelto di impiegare proprio questa razza è legato al loro ottimo fiuto (sono stati selezionati come cani da caccia quindi è una caratteristica che li contraddistingue) e alla loro tenacia. Si tratta, come tutti i terrier, di cani particolarmente testardi ma questa loro peculiarità non è da vedere negativamente in quanto se valorizzata nel modo corretto li rende cani infallibili che non si arrenderanno di fronte alle difficoltà e faranno veramente di tutto per raggiungere i loro obiettivi. Sono dotati di grande intelligenza e sono in grado di creare un legame strettissimo con il proprio compagno di vita.
Un piccolo jackino ha salvato diverse vite in Ucraina e per questo motivo è stato premiato anche da Zelensky, il suo nome è Patron ed è uno scovatore di mine esplosive.
Questa razza ha un peso tale da non far scattare l'esplosione. Ed è per questo motivo che questi cani vengono usati in situazioni di guerra.

Su internet sono disponibili numerose fan art e disegni dedicati al piccolo eroe nazionale. Un video su Facebook pubblicato dal Servizio statale di emergenza ucraino (Ses) in cui Patron indossa il giubbotto tattico e si arrampica in grembo a un militare è diventato virale e accresciuto la sua popolarità. Il cane è stato “estremamente felice di incontrare un vero amico dell'Ucraina”, ha riferito il Ses, “anche se il presidente Trudeau non ha trovato un pezzo di formaggio da dare a Patron”.
 
A Genova un giovane jackino di nome Leone ha preso il posto della sua collega Cora, andata in pensione. Allevato in Veneto e addestrato alla Spezia, Leone sarà in servizio a Genova con l'unità cinofila antidroga della polizia.
 
Quella di Pocho è una storia particolarmente interessante perchè riguarda anche il mondo della mafia.
Proprio come un piccolo supereroe il suo racconto comprende anche la figura “del cattivo” che lo vuole morto perchè intralcia il suo operato.
Anche Pocho è un cane antidroga che però lavora a Napoli dove, per il suo ottimo operato, ha conquistato l’odio degli spacciatori e la camorra lo vuole morto
.

Pocho non è nato per svolgere il suo mestiere, o meglio, non doveva essere inizialmente questo il suo destino. La sua carriera ha inizio nel 2013 quando il piccolo Pocho aveva solo 8 mesi e la sua famiglia ha deciso di donarlo alla polizia per la quale il pelosino ha svolto da sempre il suo lavoro in maniera eccellente. Il suo conduttore si chiama Sandro e basta che gli dica un “cerca” per farlo scattare come un fulmine, raggiungere anche i posticini più stretti grazie alla sua piccola taglia e scovare la droga.
Purtroppo più e più volte la camorra ha provato ad avvelenarlo con polpette o veleno per topi ma senza riuscirci.
Pocho in 5 anni ha trovato la bellezza di 5 tonnellate di sostanze stupefacenti, a Salerno ha scoperto 30 kg di cocaina.
La camorra e gli spacciatori, oltre ai tentati avvelenamenti, hanno sempre provato a distoglierlo dal suo operato utilizzando diverse fragranze distraenti e addirittura cagnoline in calore ma nulla è riuscito ad allontanare il piccolo eroe dal suo compito.
 
Zippy è un altro jackino eroe che ha salvato una famiglia da un incendio a costo della sua stessa vita.  Erano le due di notte del 17 settembre quando i Butler stavano dormendo nella loro casa di Bradeton, una cittadina della Florida, negli Stati Uniti. A un certo puntoscoppia un incendio e incurante del pericolo, il piccolo jack russell ha attraversato le fiamme e iniziato a correre tra i letti del proprietario, Leroy Butler, del padre e dei figli, riuscendo a svegliarli. Sono riusciti tutti a scappare convinti che il piccolo li stesse seguendoma solo una volta fuori si sono accorti che Zippy era rimasto intrappolato.Nemmeno i pompierisono riusciti a recuperarlo: il piccolo era stato avvolto da fiamme per salvare la sua famiglia.

Il Jack Russell oltre ad essere un piccolo eroe ha anche preso il posto del Corgi come cane reale. Infatti proprio come la defunta madre, anche Carlo ha deciso di avere a corte i propri cani: Beth e Blubell due piccoli jackini (bianco arancio e tricolore).
ANGELA VENEZIANO BROCCIA - 5^A LS

giovedì 25 maggio 2023

Millefoglie al prosciutto crudo

 

Oggi ho deciso di portare una ricetta trovata nel vecchio ricettario della mia bisnonna, che presenta un piatto morbido e croccante a base di pasta sfoglia, prosciutto e mozzarella.

INGREDIENTI:

500g di pasta sfoglia

300g di prosciutto crudo (tagliato spesso)

250g di mozzarella

1 tuorlo

Besciamella:

½ litro di latte

3 cucchiai abbondanti di farina

1 pizzico di sale

PREPARAZIONE:

Besciamella:

Unire latte, farina e sale e mescolare bene.

Mettere in un pentolino e cuocere a fuoco lento (attenzione a mescolare bene il fondo per non farlo bruciare).

Quando si ottiene un composto abbastanza solido da poter essere spalmato spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.

Millefoglie:

Stendere metà della pasta sfoglia, ricavando un rettangolo da 35 x 15 cm circa.

Metterlo sulla teglia con un foglio di carta da forno.

Tagliare il prosciutto a striscioline e la mozzarella a fettine sottili. Lasciando liberi i bordi, disporre sul rettangolo di pasta sfoglia uno strato di prosciutto, uno di mozzarella e uno di salsa besciamella. Ripetere l'operazione un'altra volta.

Stendere la pasta sfoglia rimasta e usarla per coprire l'ultimo strato. Chiudere i bordi schiacciandoli con una forchetta.

Con un coltello, disegnare una grata sulla superficie della sfoglia. Con un pennello passare i tuorli d'uovo sbattuti sulla superficie. Lasciare in frigorifero per circa 1 ora.

Cuocere per 35 minuti in forno preriscaldato a 210°C, eventualmente coprendo il millefoglie con carta da forno se tendesse a colorire troppo.


VITTORIA AIOLFI - 3^B LS

mercoledì 24 maggio 2023

"UNA CENERENTOLA A MANHATTAN" - la favola moderna

“Ma lei non era una conquista: voleva solo sdraiarsi ai suoi piedi e adorarla fino all’ora della sua morte.”
 
Cari lettori, oggi voglio proporvi uno dei più famosi titoli della scrittrice Felicia Kingsley: Una Cenerentola a Manhattan.


Il romanzo è una montagna russa di emozioni: felicità, tristezza, amore e un pizzico di rabbia. Quest’ultima è quasi la protagonista stessa del libro a causa delle ingiustizie che esso riporta.
Riley ha sempre vissuto in compagnia della sua matrigna dopo la morte dell’amatissimo padre, ma, come da prassi, la “Cenerentola” del libro verrà trattata in maniera crudele dalla seconda madre. Nonostante ciò, la protagonista riesce a far sentire la sua voce in tutta la metropoli grazie allo pseudonimo di Ray Mullighan, con il quale scrive sulla rivista “XLnce magazine”. Dopo aver deciso di pubblicare il libro che ormai scriveva da tempo, Riley si imbuca a una delle più popolari feste in maschera di tutta Manhattan : il Global Media Gala. Una volta arrivata, riesce a consegnare la chiavetta con al suo interno il romanzo all’editore che tanto ammirava, tuttavia, prima di andarsene, a causa di un imprevisto, incontra un ragazzo che la salverà da una terribile situazione. Scopre di avere molte caratteristiche in comune con il lui, ma allo scoccare della mezzanotte, Riley è costretta a correre via, perdendo, così, una delle sue uniche e bellissime scarpe. Sfortunatamente, i due non avranno modo di conoscere le rispettive identità perché le maschere continueranno a coprire i loro volti. Nei giorni successivi, il principe tappezzerà la città con annunci della scarpa e foto della ragazza per trovarla.
Grazie a questo fatto, Riley acquisirà un ulteriore pseudonimo: la Cenerentola di Manhattan.
 
“Ho voglia di ascoltarla per sentire tutto quello che ha da dirmi, fossero anche le previsioni del tempo.”

Non sono una grande amante dei romanzi rosa, tuttavia questo libro ha del tutto superato le aspettative, mi ha coinvolto a pieno nella lettura facendomi sentire parte della vicenda e soprattutto delle emozioni di Riley, che spesso mi lasciavano con un po’ di amarezza.
Inoltre, ho apprezzato l’accuratezza dei dettagli che richiamavano la famosissima storia di Cenerentola, adattati perfettamente anche ai personaggi.
Consiglierei questo libro agli appassionati di principesse Disney e storie d’amore.
 
AGATA ILLICA MAGRINI - 2^A LSU


martedì 23 maggio 2023

Tramonto in riva al lago

Cari lettori del Mattei's Blog, finalmente i caldi raggi del sole stanno illuminando le nostre giornate. Perciò, ho deciso di condividere con voi questo mio scatto rubato al tramonto insieme ai pensieri sereni che mi ha suscitato.


La fotografia raffigura alcune persone in riva al lago mentre osservano il paesaggio illuminato dal sole al tramonto. L’atmosfera sembra molto piacevole e tranquilla, partendo dalle persone fino ai colori dell'ambiente circostante, che danno un tocco di espressività ancora più forte. 

La felicità e la tranquillità possono essere ritrovate in momenti improvvisi e in molteplici cose. Si tratta di emozioni meravigliose da provare, ma allo stesso tempo difficili da raggiungere. Comunque, quando si è sereni e si percepisce l'animo pieno di felicità si inizia a vedere il mondo sotto un altro punto di vista, così come anche le situazioni difficili o gli ostacoli, che possono essere superati in maniera più semplice.

ISKRA COLIC - 2^A LSU

lunedì 22 maggio 2023

SUZUME - un amore eccezionale



Bentornati cari lettori del Mattei’s blog!
Oggi siamo qui per parlarvi del nuovo film di animazione di Makoto Shinkai: “Suzume” 
Questo nuovo capolavoro, uscito da pochissimo nelle sale cinematografiche italiane, è un reminder che il maestro dell’animazione giapponese ci sa davvero fare con le storie magiche ed avvincenti! La sua capacità di integrare la vita quotidiana con il fantastico mondo tradizionale giapponese è unica nel suo genere. 

Vediamo meglio la trama del nuovo film: Suzume è un’adolescente che vive una tranquilla vita da liceale con la zia. Ogni mattina sale sulla sua bicicletta rossa e va a scuola. Come in ogni film di Shinkai, un incontro fortuito con uno sconosciuto incrociato per strada le cambia la vita in una classica storia d’amore… con una sedia! 

Originariamente Makoto Shinkai voleva esplorare una storia d’amore tutta femminile ma un suo produttore gli ha consigliato di raccontare una storia in linea con i suoi lavori precedenti in modo che il suo pubblico continuasse ad amarle, perciò per non rendere il film troppo romantico, Shinkai ha deciso di rendere l’interesse amoroso principale della protagonista “una sedia”.

Vi consigliamo di guardare questo bellissimo film ma anche gli altri capolavori del maestro Shinkai, in particolare “Your Name” e “Weathering with you” ed inoltre di leggere i libri di cui noi possediamo quasi tutta la collezione completa!  

Alla prossima, 
MEG e LORY - 5^A LSU/5^A AFMI


"THE ATLAS SIX" di Olivie Blake

 “La vera funzione del tempo non era questione di come era costituito, ma di come veniva vissuto dagli altri.”

Ogni dieci anni viene offerto a sei maghi un posto all’interno della Società Alessandrina, un’istituzione segreta ed esclusiva, che offrirà loro un potere e un sapere inimmaginabile. I maghi scelti dal misterioso Atlas Blakely sono: Lybby Rhodes e Nico de Varona, ovvero due fisicisti che possono controllare gli elementi che li circondano; Reina Mori, una naturalista capace di comprendere la natura; Parisa Kamali, una telepatica in grado di conoscere e scoprire anche i segreti più reconditi; Callum Nova, un empatico che può convincere gli altri a fare ciò che vuole e, infine, Tristan Caine, il quale può smascherare qualsiasi illusione.

 “Niente di quello che vedono è reale, è solo il modo in cui lo percepiscono.”

Ognuno di essi accetta l’offerta per diversi motivi, tuttavia, una volta iniziato il percorso, si accorgono che per proseguire devono collaborare. Così si formano alleanze e nascono inimicizie, queste però, con il passare del tempo, subiscono variazioni e i personaggi dovranno capire di chi si possono fidare veramente.

“Perché giocare al loro gioco quando posso giocare al mio?”

Infatti, nonostante i candidati siano sei, sono solo cinque i maghi che potranno entrare nella Società. Tutti sono determinati a dimostrare il loro valore e nessuno è disposto a rinunciare a quel luogo straordinario. Ma sono davvero pronti a fare qualsiasi cosa pur di entrare?

Questo romanzo è caratterizzato da una trama intrigante, personaggi enigmatici e colpi di scena. Inoltre ritengo che sia una lettura molto scorrevole e coinvolgente, in cui i differenti punti di vista permettono di cogliere numerosi dettagli e di immedesimarsi più a fondo, creando l’illusione di essere lì con loro.

 

MARTINA CAVALCA – 2^ A LSU

venerdì 19 maggio 2023

L'UKULELE: la nuova tendenza musicale


Ben ritrovati, amici del Mattei’s blog!
Oggi sono qui per parlarvi di un altro strumento simile alla chitarra che vorrei imparare a suonare, ovvero l’ukulele.
La sua storia risale al diciannovesimo secolo. Uno dei precursori dello strumento in questione è il “Machete di Rajao” che è stato portato da Madeira fino a Honolulu ( Hawaii) dove le persone sono state attratte dalle caratteristiche di questo strumento. Inoltre è stato chiamato così dagli hawaiani perché il modo in cui viene suonato ricorda un insetto saltellante. Successivamente, alla fine dell’800, l’ukulele si è diffuso negli Stati Uniti, ma il periodo durante il quale lo strumento  ha avuto più successo è stato quello compreso tra il 1900 e il 1930.
Voglio raccontarvi un episodio particolare!Richard Konter (musicista) ha tentato di portare questo strumento agli eschimesi ma ha fallito poiché non li ha trovati.

L'ukulele è uno strumento a corde, di dimensioni decisamente ridotte rispetto ad una chitarra ,con un suono  più squillante ma, composto da 4 corde prevalentemente di nylon che hanno come accordatura Sol, Do, Mi, La, formato dai 12 ai 19 tasti (dipende dal tipo di ukulele) e con materiali analoghi alla chitarra.
Ne esistono diversi tipi ma i due più diffusi sono l’ukulele soprano e tenore.
Il primo è uno dei più piccoli e con un suono lievissimo che, durante le esibizioni con le orchestre, potrebbe sparire poiché gli altri strumenti lo sovrasterebbero.
Il secondo invece ha un suono molto più forte poiché possiede dimensioni più grandi ed è più adatto ad esibizioni con orchestre e soprattutto a  persone che hanno le mani grandi o decidono di suonarlo avendo già esperienza con la chitarra.
Il primo è stato creato alla fine del diciannovesimo secolo, mentre il secondo negli anni ‘20 del 1900.
Inoltre esistono pure alcuni ukulele in fibra di carbonio e addirittura con le corde del basso.


La particolarità di questo strumento è che è veramente alla portata di tutti; con gli accordi di base si possono suonare molteplici canzoni e gli accordi, rispetto alla chitarra, sono più semplici poiché si usano meno dita della mano sinistra, rispetto alla chitarra, per formarli.
A differenza della chitarra, l’ukulele non viene quasi mai suonato con il plettro, ma con il dito indice.

Come detto in precedenza, vorrei imparare a suonare l'ukulele poiché ultimamente ho guardato dei video online che ne parlano e mi ha affascinato parecchio.
Suonando la chitarra da ormai 4 anni penso che non dovrei avere troppi problemi a cominciare a suonare questo strumento anche più semplice della chitarra. 
Inoltre, l’ho sempre associato alle Hawaii poiché è lo strumento tipicamente utilizzato per i balli ma non ho mai effettivamente pensato che le sue origini fossero hawaiane...

Se avete intenzione di iniziare a suonare uno strumento musicale, a parer mio, è un’ottima idea cominciare dall’ukulele!

FRANCESCO MACCAGNI - 2^B LSU

Crêpes cioccolato e fragole


Bentornati cari lettori al nostro angolo di cucina.
Oggi vi propongo una merenda fresca e  veloce perfetta per essere accompagnata con la frutta primaverile 🍓

Ingredienti :
240 g di farina
2 uova
200 ml di latte
zucchero a velo (q.b)
Fragole o altra frutta di stagione
Crema al cioccolato
Una noce di burro

Procedimento :

  1. In una ciotola rompere due uova ed aggiungere 240 g di farina;

  2. Versare in seguito 200ml di latte e mescolare i tre ingredienti;

  3. Su una padella far sciogliere una noce di burro e versare parte del composto in modo tale da ricoprire l’intera superficie;

  4. Una volta cotta riempire con crema al cioccolato e frutta tagliata a rondelle,  poi piegare due volte sino ad ottenere una  forma triangolare;

  5. Aggiungere lo zucchero a velo a piacimento ed ulteriore frutta.



Spero sia di vostro gradimento e buon appetito! 😋

ARIANNA ZILIANI - 2^ALS














mercoledì 17 maggio 2023

“BUCHI BIANCHI” di Carlo Rovelli

 «Non lo so se l’idea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta. È il fenomeno che ho studiato in questi ultimi anni. Coinvolge la natura quantistica del tempo e dello spazio, la coesistenza di prospettive diverse, e la ragione della differenza fra passato e futuro. Esplorare questa idea è un’avventura ancora in corso. Ve la racconto come in un bollettino dal fronte. Cosa sono esattamente i buchi neri, che pullulano nell’universo. Cosa sono i buchi bianchi, i loro elusivi fratelli minori. E le domande che mi inseguono da sempre: come facciamo a capire quello che non abbiamo mai visto? Perché vogliamo sempre andare a vedere un po’ più in là...?»

In “Buchi bianchi” il fisico Carlo Rovelli prova a rispondere a queste e ad altre domande percorrendo, insieme al lettore, un viaggio per scoprire uno dei misteri della fisica: cosa si nasconde oltre un buco nero.

Il libro è diviso in tre sezioni: una prima in cui vengono trattati i buchi neri che originano i buchi bianchi, argomento centrale, trattato nella seconda parte fino alla terza sezione, dove si tirano le somme con ulteriori riflessioni dell’autore, in particolare sul tempo. Si assiste per tutta la durata del saggio al racconto di come Rovelli sia arrivato alle sue conclusioni scientifiche sull’argomento, intervallato da riferimenti al viaggio compiuto da Dante nella Divina Commedia e divagazioni tecniche che risultano chiare anche a chi non è esperto di fisica, grazie al linguaggio semplice e scorrevole che coinvolge il lettore in questo percorso nell’universo. Risulta quindi una lettura interessante per tutti: ferrati o no in materia, appassionati o no di astronomia.

Ascoltando casualmente un’intervista all’autore poco prima della sua uscita, ho maturato una grande curiosità nei confronti di questo libro e le mie aspettative sono state rispettate, nonostante avessi il timore che risultasse una lettura complicata per me.

PAOLA BRAVO - 3^B LS

martedì 16 maggio 2023

POPPY PLAYTIME

Bentornati cari lettori del Mattei’s Blog! Oggi siamo qua per parlarvi di un gioco molto particolare.
Avrete sicuramente già visto i suoi personaggi da qualche parte ma, se non avete mai provato a giocarci, o meglio, avuto il coraggio, non avete la minima idea della sua bellezza.

“Poppy Playtime” è un videogioco horror ad episodi sviluppato e pubblicato dalla casa indie americana: Mob Entertainment. Il giocatore prende il posto di un ex-dipendente dell'azienda produttrice di giochi per bambini "Play Time Co.” e ritorna ad esplorare essa dopo 10 anni dal suo totale abbandono. 

Ad oggi sono stati pubblicati due capitoli e il terzo è in lavorazione e possiamo assicurarvi che il worldbuilding è stupefacente e giocandoci sarete talmente immersi da rimanere con il fiato sospeso dall’inizio alla fine! 

Se volete curiosare nel mondo di “Poppy Playtime” vi consigliamo inoltre di guardare dei video che sono stati pubblicati sul canale Youtube: “Playtime Co. Official” che rappresentano degli strani esperimenti fatti anni prima dell’abbandono della fabbrica e mostrano lo sviluppo dei nuovi giocattoli. Se solo avessero saputo il guaio in cui si stavano mettendo… 
Vi consigliamo in particolare la visione di: https://youtu.be/fhQyiIZlwDw  

Speriamo che questo gioco vi colpisca tanto quanto ha fatto con noi e soprattutto che non ne siate rimasti troppo traumatizzati! 

Alla prossima,
MEG e LORY - 5^A LSU/5^A AFMI


lunedì 15 maggio 2023

"SWIMMING LESSONS" di Lili Reinhart

“Una volta realizzato che qualcun altro può provare le tue stesse emozioni, e con la stessa profondità, d’improvviso non sei più solo.”
 
 

Il 30 settembre 2020 l’attrice americana Lili Reinhart pubblica la sua prima raccolta di poesie intitolata Swimming Lessons, dalla casa editrice Mondadori.
La causa che l’ha portata a scrivere, salvandola, è stata il periodo in cui soffriva di ansia e depressione.
La poesia è stata lo strumento che le ha permesso di liberarsi dalle paure e dagli attacchi di panico e di raccontare la parte più vera di sé.
Un processo che le ha richiesto molto coraggio ma che alla fine le ha dato la giusta ispirazione e la libertà, consentendole di esaminare attentamente le sue emozioni.
 
Swimming Lessons ispeziona gli inizi di un giovane amore, una sofferenza derivata dall’esaurimento della passione, l’ansia e la depressione che può scatenare una fama improvvisa.
La maggior parte delle poesie sono corredate da illustrazioni di Curt Montgomery, capace di far arrivare la sincerità e la singolarità dello sguardo femminile sul mondo.
Il tema principale di questa raccolta è la vita, le esperienze che almeno una volta tutti dovremmo affrontare. Ed un’amore finito o forse mai realmente iniziato ha dato il suo contributo…
 
“E’ così che so 
di amarti tanto.
 
Ogni volta che vedo
qualcosa di bello, vorrei
lo vedessi anche tu.”
 
Questa raccolta fa riflettere molto, infatti in ogni poesia ho trovato una parte di me stessa che pensava di essere sola.
Vorrei lasciarvi con due poesie:
 
“Prenditi cura di chi
ami
 
senza aspettarti
una ricompensa
 
per il tuo altruismo,
la tua premura.
 
Altrimenti finirai per
vivere nella tua grande,
bella casa
 
tutto solo.
 
Senza sapere di non avere una casa.”
 
Questa è una delle ultime poesie del libro e secondo me tutti dovrebbero prendersi cura di qualcuno senza volere nulla in cambio, perchè a volte è così bello vedere la felicità negli occhi di quella persona e automaticamente il tuo cuore sorride.
 
“Mi rifugiavo negli occhi
di quella fotografia
 
nella speranza che
prendesse vita.
 
E mi dicesse che
tutto era okey
 
e che
 
quell’anima persa
nello spazio
 
avesse trovato
la via di casa.”
 
Questa seconda l’ho scritta io, per me stessa: a volte quando le parole non riescono a uscire, sia perché non si ha il coraggio sia perché non vi sono i mezzi per farlo, carta e penna risolvono il problema.
Mi auguro che leggerete il libro perchè ne vale davvero la pena, e spero che anche la mia poesia vi sia piaciuta. 
Alla prossima cari lettori! 
 
FABIANA RUSSOMANDO - 2^A LS