Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

sabato 30 dicembre 2023

"Io capitano",un film per parlare di emigrazione

 



Io capitano è un film di genere drammatico, diretto da Matteo Garrone.

Il film,tratta dell' emigrazione africana verso l' Europa.

"Io capitano" si sofferma sulle ragioni del viaggio,sulle motivazioni culturali del fenomeno al di là dell’aspetto economico, sull’identità e le aspirazioni degli immigrati prima di lasciare il paese d’origine.

L’interesse verso i personaggi di Seydou e Moussa s’identifica con la scelta di rendere implicito ogni ragionamento sui trafficanti o sul tema dell’accoglienza, prediligendo una prospettiva più attenta alle ragioni del viaggio e alle sue ripercussioni.

Io capitano mostra un Senegal povero, ma felice, non dilaniato da guerre, carestie e da conflitti sociali che si intreccia con la vita di due sedicenni che,nonostante questo,subiscono il richiamo e la fascinazione dei modelli culturali occidentali.

Seydou e Moussa si nutrono, infatti, di YouTube e pianificano un’esistenza da popstar nel “nuovo mondo”, dove s'immaginano a firmare autografi per i ragazzi bianchi.

Al contrario del viaggio senza scelta di tanti migranti disperati, il loro somiglia più a quei racconti di formazione in cui si parte con un po’ di ingenuità e si finisce pieni di amarezza: i sogni diventano incubi e la purezza si deforma in severa crudeltà.

Spettacolare la sequenza in cui è presentata la traversata notturna nel deserto del Sahara in cui i corpi dei migranti diventano ombre disumanizzate lasciate nelle mani dei trafficanti.

Un film che consigliamo a tutti per le infinite riflessioni a cui è riuscito a ricondurci.

                                                                                                      classe 2BLSU





Con PizzAut nutriamo l'inclusione !

Nico Acampora, ex educatore napoletano, durante il convegno all’università Cattolica di Piacenza, ha parlato alla nostra platea di studenti, di autismo.

L’autismo è un disturbo psicologico che porta un soggetto a compiere comportamenti strani e continui fin dall’infanzia.

Infatti, i neonati autistici compiono di insolito il dondolio,il rifiuto delle coccole, del contatto visivo e addirittura dei rapporti sociali.

Inoltre, essi iniziano a parlare più tardi a differenza dei coetanei e provano grande agitazione in caso di cambiamenti, come nuovi alimenti o giocattoli.

Questo disturbo è parecchio diffuso in Italia; la stima dei bambini autistici è pari a 500000-600000.

Talvolta viene raramente portato rispetto a questi soggetti e, in particolar modo, nell’ambito lavorativo.

Qui si inserisce l’insolita iniziativa di Nico Acampora,fondatore di “PizzAut”.

Nico ha preparato questo progetto grazie ad un’esperienza diretta con l’autismo.

Infatti, dopo aver visto il secondogenito autistico Leo, nato nel 2010, preparare una pizza per la famiglia, ha creduto che questa attività potesse essere d’aiuto a tutti gli autistici.

Pizzaut” non è una semplice pizzeria nella quale sono coinvolti 35 giovani di età compresa tra i 20 ed i 25 anni, bensì un grande esempio di inclusione sociale, altro argomento trattato durante il convegno.

L’inclusione dal punto di vista sociale indica la percezione dell'appartenenza all’interno di gruppi od istituzioni e ha come obiettivo da raggiungere l’eliminazione delle discriminazioni prodotte da diversi fattori proprio come le disabilità .

Per Nico è impensabile che gli autistici non possano lavorare o studiare a causa del loro disturbo o che non possano avere la loro autonomia nel mondo lavorativo.

I dipendenti del ristorante hanno subito grazie a Nico un grande cambiamento in positivo:alcuni sono passati dal non rivolgere la parola a nessuno ad abbracciare tutti i clienti.

Successivamente Nico ha creato anche il “PizzAutobus” ovvero un insieme di food truck gestiti da 5 dipendenti autistici; il suo intento è quello di espandere ad ogni provincia un furgoncino per permettere a circa 500 autistici di trovare lavoro.

Queste attività potrebbero essere proposte, secondo me, anche agli studenti nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.

Affiancate allo studio, esse potrebbero diventare ottime tecniche di apprendimento.

In primo luogo esse potrebbero equivalere alle prime esperienze lavorative di uno studente il quale potrebbe capire cosa vuol dire avere buoni rapporti con i propri colleghi e,di conseguenza, imparare a rispettarli ed accettarli così come sono.

                                                                                                  Francesco 3BLSU


giovedì 28 dicembre 2023

Visita alla sede Editoriale di Libertà

Venerdì scorso con la mia classe sono andato a Piacenza alla sede del quotidiano “Libertà”. Abbiamo viaggiato in treno e a piedi abbiamo raggiunto la redazione di questo giornale, che è abbastanza vicino alla stazione.

Lì ci ha accolti un giornalista che ci ha fatto visitare la redazione. Ogni giornalista ha la sua postazione e il proprio computer per poter scrivere le notizie, che verranno pubblicate il giorno successivo.

Mi ha incuriosito capire come si fa ogni giorno a trovare sempre qualcosa su cui scrivere, anche se non succede nulla di speciale e avrei voluto saperne di più.

Bisogna essere proprio bravi per trovare lo spunto per scrivere un articolo.

La parte più interessante della visita, però, è stata lo studio televisivo, da cui viene trasmesso il tg locale.

La stanza non è molto grande, ma dietro la scrivania c’è un enorme green screen e di fronte una tv, dove si vede ciò che viene trasmesso.

Io mi sono divertito ad improvvisarmi giornalista televisivo e ho parlato di un aggiornamento sulla morte di Giulia Cecchettin. Quella mattina sul giornale c’era la notizia dell’audio che la ragazza aveva inviato alle amiche, io ho fatto finta di essere un giornalista e ne ho parlato.

Penso che il lavoro di giornalista sia molto impegnativo, perché richiede tante ore di lavoro e per questo non vorrei farlo.

Mi piacerebbe invece lavorare in uno studio televisivo per il montaggio dei video, perchè si userebbero strumenti tecnologici, che a me piacciono tanto.

Prima di tornare a Fiorenzuola, poiché c’era ancora un po’ di tempo prima di prendere il treno, con un mio compagno di classe, sono andato al McDonald e ho gustato un buon Crispy McBacon, delle patatine e ho bevuto la coca-cola.

E’ stata proprio una bella giornata!

. Marco 2BLSU






"C'è ancora domani" il film di Paola Cortellesi

 Nel contesto storico del dopoguerra, che la sceneggiatrice fotografa abilmente attravero l’uso del bianco e nero, viene narrata la storia di Delia.

La donna  è sposata con un uomo che la maltratta, intanto bada alla casa,alla famiglia e vive in uno stato costante di sottomissione.

Delia tira avanti tra mille lavoretti, in una famiglia con tre figli, con la maggiore che sembra destinata a un matrimonio più ricco e dunque apparentemente a un futuro migliore.

È una storia popolare, che ci ricorda le nostre nonne, quelle donne che nel Dopoguerra si arrabattavano per tirare avanti e subivano le discriminazioni di genere senza neanche sapere che cosa fossero, perché così girava il mondo e pertanto tutto questo sembrava “normale”.

La tematica principale risulta così l’emancipazione della donna che rivendica un proprio ruolo nella famiglia,nel posto di lavoro,nella società.

Uno degli strati che riveste l’emancipazione è proprio il rapporto inter e intrapersonale tra le donne e il lavoro. La protagonista, infatti, impegnata in diversi lavori per sottostare al regime coniugale, vede calpestati anche i diritti di lavoratrice.

Ma se po’ sape’ perchè questo al primo giorno pijia più de me?

Quello è omo, no?
In questo contesto il 10 marzo 1946 rappresenta una data fondamentale, in quanto per la prima volta in Italia le donne ottengono il diritto di votare e di essere elette.
Dalla visione di questo film è nato il nostro lavoro di educazione civica che ci ha visti impegnati nella ricerca dei diritti delle donne a livello storico,lavorativo,legislativo,sociale...per poi soffermarci  su alcune donne speciali, donne che hanno fatto la differenza.
E vi possiamo assicurare che la cernita è stata molto difficile perchè ne abbiamo trovate tantissime!
                                                                                                           Gli alunni della 2ALSU





Stage linguistico a Dublino!

Anche  quest'anno le classi quarte del Polo Mattei hanno partecipato con entusiasmo allo stage linguistico a Dublino.
I ragazzi delle quarte del Liceo delle Scienze Umane ci raccontano la loro esperienza.
Il gruppo si è ritrovato di in mattinata presso il parcheggio del Centro Cappuccini di Fiorenzuola d'Arda ed è partito con il pullman alla volta dell'aeroporto di Bergamo.
Arrivati presso l'aeroporto di Dublino, un pullman della Emerald School ci ha portato presso la sede della scuola, dove le famiglie ospitanti sono venute a ritirarci in automobile.
Tutti i restanti spostamenti in Dublino sono avvenuti con i mezzi di trasporto pubblici dublinesi, per i quali ci siamo muniti di apposito pass.
Da domenica 15 a sabato 21 ottobre 2023 siamo stati ospitati da famiglie dublinesi scelte dalla Emerald School e residenti nella zona Nord della città.
Siamo stati sostanzialmente soddisfatti delle sistemazioni, anche se talvolta il cibo proposto non era di nostro gradimento o in linea con le quantità a cui siamo abituati.
Le famiglie ospitanti si sono dimostrate molto gentili e disponibili in tutte le occasioni in cui poteva essere richiesta attenzione o sostegno.
Da lunedì a venerdì abbiamo svolto attività varie visite della città nella mattina, goduto di un po' di tempo libero per pranzo, svolto ore di lezione presso la Emerald School nel pomeriggio, cenato in famiglia (salvo mercoledì 18 ottobre quando è stata organizzata una cena in Temple Bar per tutto il nostro gruppo) e abbiamo trascorso le serate presso il centro commerciale di Dundrum.
Queste sono state le nostre visite e attività culturali della mattina:
- tour del centro di Dublino (con guida parlante inglese offerta dalla Emerald School);
- visita alla Cattedrale di Saint Patrick;
- visita a Dublinia;
- visita al Trinity College e alla sua Old Library con il Book of Kells;
- visita alla National Gallery.
Per quanto riguarda le lezioni, il nostro gruppo è stato diviso in due classi sulla base di un placement test proposto dalla Emerald School e svolto in Italia prima della partenza. Ogni classe svolgeva due moduli da 1 ora e mezza ogni pomeriggio: una lezione di grammatica ed una di civiltà e conversazione.
Siamo stati bene e l'esperienza è stata positiva per tutti noi perché ci ha permesso di migliorare la lingua,conoscere una nuova cultura e assumure un atteggiamento mentale positivo davanti a situazioni nuove e quindi inevitabilmente sfidanti.
                                                                  Le classi quarte del Liceo delle Scienze Umane




“Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.”

 
Ciao a tutti! Oggi vi parlo del Piccolo Principe, un grande capolavoro annoverato tra i classici della letteratura novecentesca.
Pubblicato nel 1943 in francese, Le Petit Prince, è un racconto di Antoine de Saint-Exupéry, un giovane aviatore e appassionato di astronomia.
Scritto durante la seconda guerra mondiale, il libro esplora tematiche universali come l’amore, l’amicizia, e il volersi sentire accettati dagli altri.
Con una prosa delicata e illustrazioni affascinanti dell’autore stesso.
Il libro racconta l’incontro di un aviatore, caduto in deserto e senza provviste, con un giovane fanciullo, un principe proveniente da un piccolo asteroide.
Nel 2023 il libro ha compiuto 80 anni. Il Piccolo Principe rimane attuale e continua ad
incantare piccini e adulti. I primi si rivedono nel principe, fanciullo, curioso, dolce e innocente che esplora l’ universo. I secondi si riconoscono nell’aviatore, simbolo del mondo adulto, troppo rigido, serio e poco vivace.
È un libro che può incantare, far sorridere o riflettere.
Un paio di citazioni:
“Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.”
“Tutti i grandi sono stati bambini – ma pochi di essi se ne ricordano”
Malinconico e triste il destino dell’autore. Il 31 luglio 1944, Antoine partecipa ad una missione di ricognizione aerea, sarà l’ultima volta che verrà visto. Nel 2008 verranno ritrovati i resti dell’aeroplano e un braccialetto targato Saint-Ex, nei pressi di Marsiglia.
Mohamed Abidi 3 BLSU






lunedì 27 novembre 2023

Fiorenzuola-Olanda: l’inizio dell’avventura !

 

Dal 12 al 16 ottobre le classi 1A e 1B del nostro Liceo Scientifico hanno partecipato alla prima fase di un progetto di scambio culturale con una classe arrivata a Fiorenzuola sin dall’Olanda, dall’Isendoorn College di Warnsveld. 

Gli olandesi sono stati ospitati da alcuni studenti italiani e nei giorni di permanenza assieme hanno visitato Piacenza, Parma e Ravenna, svolto un piccolo laboratorio sul tema dell’acqua come risorsa e sono stati accolti in Comune dal sindaco di Fiorenzuola.


Alcuni ragazzi della classe 1ALS hanno voluto condividere la loro opinione riguardo questa esperienza.

Lo scambio con gli Olandesi è stata un'esperienza molto bella, divertente anche se impegnativa e stancante. All’inizio devo ammettere che avevo molta paura di ospitare una ragazza olandese; avevo paura di non sapere bene la lingua, di non farla sentire a proprio agio e di non capire cosa mi avrebbe detto. Appena è scesa dall'autobus avvertivo molta paura, l’ho salutata e siamo andate a casa; all’inizio mentre le facevo vedere la casa non mi venivano proprio le parole, malgrado mi fossi preparata anche un discorso, e inoltre essendo io molto timida e anche la ragazza che ospitavo nessuna di noi cominciava un discorso, quindi a volte si creavano dei momenti di silenzio molto imbarazzanti. Con il passare dei giorni però ho cominciato ad avere più confidenza e a parlare di più. Sono stata molto contenta di vedere che le gite le sono piaciute, soprattutto quella a Ravenna dove siamo andati anche al mare.. Cinque giorni non sono tanti, ma alla fine mi hanno permesso di iniziare a scoprire qualcosa sulla mia nuova amica, ad esempio che le piace molto scattare fotografie per immortalare ogni bel ricordo, che fa danza moderna e che le piace molto ascoltare la musica; la cosa interessante è stata che ho scoperto anche qualcosa su di me: alla fine penso di essermela cavata! Ho superato le mie paure e ho capito che veramente ciò che mi frenava non era la lingua o la mia timidezza, ma tutti i complessi che mi ero creata nella mente. Così, dopo averli superati, ho cominciato a socializzare anche con nuove persone e ho visto che sono più brava di quanto pensassi a rompere il ghiaccio!Alla fine questa esperienza è stata molto importante per mettermi in gioco e anche per fare nuove amicizie, non vedo l’ora che sia aprile per andare in Olanda!” 

Beatrice Valla

Penso che l’esperienza di conoscere alcuni nostri coetanei provenienti da un altro paese ci abbia permesso di aprire porte su una nuova cultura e, grazie ai nostri nuovi amici olandesi, abbiamo potuto mettere a confronto i nostri stili di vita e le nostre abitudini, ritrovandovi alcuni aspetti simili e altri no.

In particolare, mi ha colpito il fatto di avere differenti metodi di studio e organizzazioni scolastiche o che in Olanda sia normale utilizzare abitualmente la bicicletta in ogni occasione, anche per lunghe percorrenze, per le quali noi in Italia useremmo l’auto. Trovo che il fatto di utilizzare così spesso la bicicletta renda l'Olanda un paese davvero ecologico e capace di vivere a stretto contatto con la natura nella vita di turri i giorni. Utilizzare di più la bicicletta sarebbe una buona pratica da attuare anche in Italia allo scopo di diminuire un po’ l’impatto ambientale delle automobili sul nostro paese. In Italia l’utilizzo delle biciclette non poi è così raro, specialmente in piccoli paesi come Fiorenzuola: il principale svantaggio che ostacola la diffusione di questo mezzo nel nostro paese è, secondo me, il suo territorio maggiormente collinare, che, a confronto con le grandi pianure dei Paesi Bassi, rende l’Italia un paese meno facilmente agibile in bicicletta. Costruire più piste ciclabili in ogni parte d'Italia sarebbe però un buon inizio per agevolare il traffico di bici, poiché così i cittadini potrebbero accedere a percorsi più sicuri.

La mia ospite, inoltre, al suo arrivo ci ha regalato alcuni dei dolci tipici del suo paese e abbiamo quindi potuto avere un assaggio delle loro tradizioni. Gli stroopwafel sono uno dei dolci più famosi dei Paesi Bassi: sono cialde croccanti che al loro interno nascondono un ripieno di caramello e possono avere qualsiasi tipo di dimensione, da piccolissime a gigantesche. Come ci è stato spiegato dai nostri amici, la tradizione vuole che gli stroopwafel debbano essere appoggiati sopra una tazza di tè caldo per ottenere un ripieno ancora più morbido e saporito. Ci hanno spiegato poi che altri dolci tradizionali sono i pepernoten, piccoli biscotti natalizi di zenzero, e le famose liquirizie salate.

In conclusione, quella di questa prima fase dello scambio è stata per me un’esperienza divertente e anche aver avuto la possibilità di convivere con una ragazza olandese è stato bello! Non vedo l’ora di poter affrontare la seconda parte di questa esperienza ad aprile, quando partiremo per l’Olanda!”

Carlotta Bazzani

Io penso che quest’esperienza sia stata molto utile perchè mi ha spinto ad esercitarmi con la lingua inglese. Credo di aver imparato ad esprimermi meglio in questa lingua e a farmi capire anche da persone che non conosco. All’inizio, quando non sapevo come esprimermi, infatti provavo a farmi capire facendo degli esempi al ragazzo olandese. Mentre negli ultimi giorni parlavo con più sicurezza e in modo più fluido, perché ormai mi ero abituato al continuo uso della lingua inglese.

Ho anche avuto la possibilità di imparare qualche parola della lingua olandese! Ad esempio, ho imparato a dire Hoi!, “ciao”! Il ragazzo che ho ospitato era abbastanza timido e non sembrava avere interesse nell’imparare qualche parola in una lingua diversa, ma forse ad aprile qualcosa cambierà... Sono comunque felice che le varie visite e attività che abbiamo svolto lo abbiano in qualche modo entusiasmato. Non vedo l’ora di poter andare in Olanda per poter vivere esperienze nuove e divertirmi ancora con loro!” 

 Michele Braghi

Questa esperienza è stata quindi molto utile per affrontare situazioni apparentemente difficili, mettersi in gioco e sfruttare le capacità possedute o trovarne di nuove. Chissà cosa avrà in serbo la trasferta di aprile in Olanda…. Stay tuned if you want to find out!









lunedì 20 novembre 2023

Un nuovo modo di fare poesia, semplice e creativo: poesia dorsale!


Negli ultimi anni si è diffuso sempre di più il termine “poesia dorsale". 

Cosa significa?

Mettere dei libri uno sopra l'altro in modo che i titoli formino dei versi. 

Questo è fare “poesia dorsale”, una delle novità più raffinate e piacevoli incontrate sul Web negli ultimi tempi. Si chiama così perché nasce dai dorsi dei libri, non dai titoli.

Ebbene oggi, per poter capire meglio, possiamo osservarne un esempio. 

Basterà perciò osservare i romanzi presenti nelle nostre librerie personali a casa per comporre un testo originale, utilizzando proprio il dorso di questi ultimi, e per diventare poeti dorsali.


“Se nascerai donna 

non dirmi che hai paura

il tuo corpo è un’isola.


Sulla sponda del fiume Piedra

mi sono seduta e ho pianto

a riveder le stelle.


Tutto chiede salvezza,

finché le stelle saranno in cielo

io non ho paura.”


 Ziliani Arianna 3ALS


venerdì 17 novembre 2023

L' arte della musica


Musica. Un’arte conosciuta da tutti, formata da vari generi e che può essere praticata suonando uno o più strumenti, attraverso il canto o  semplicemente ascoltando.

Da cosa ha avuto origine e come si è  evoluta l’arte musicale?

Riflettiamoci  insieme!


Etimologicamente il termine musica significa: “Arte delle Muse”, quindi si può intuire che la musica fosse una delle arti protette persino dalle Muse.

Invece, dal punto di vista tecnico, esso indica l’organizzazione di una successione di più suoni gradevoli all' orecchio.

La musica ha origini antichissime.

Infatti, le prime produzioni di suoni improvvisati risalgono al Paleolitico, anche se di ciò non si hanno  prove certe.

Un unico accertamento riguarda il ritrovamento di alcuni prototipi di strumenti musicali, come il litofono ( strumento musicale formato da una o più rocce che, se colpite, producono diversi suoni)  e lo zufolo (piccolo flauto in legno). 

Invece, i primi sistemi musicali elaborati vengono prodotti dalle civiltà antiche; il più conosciuto è quello greco.

Quest’ultimo è basato sul tetracordo che era  un modello di scala formata dalla successione di quattro suoni.

I  Greci hanno attribuito quattro funzioni alla musica:

-la prima è di carattere terapeutico, infatti la musica è in grado di purificare l’anima dalle emozioni pericolose 

-la seconda è la funzione educativa, infatti la musica è in grado di "ingrandire" l’animo delle persone.

-la terza è la funzione del diletto

-l’ultima è la funzione della ricreazione intellettuale.

Nel mondo romano si diffondono le prime forme di musica e, in particolare, di canto in età repubblicana.

Venivano intonati i carmina, ovvero le poesie.

Tra quelli più importanti troviamo i carmina convivalia e triumphalia.I primi erano recitati durante i banchetti e parlavano delle gesta eroiche.I secondi onoravano i militari vittoriosi.

La musica ha caratterizzato tantissime altre epoche come quella medievale, barocca e contemporanea.

Durante il Medioevo la musica era importante dal punto di vista letterario poiché era l’accompagnamento usato da alcuni scrittori come i poeti trovatori che intonavano le canzoni.

Durante l’epoca barocca si è diffuso il melodramma, ovvero la rappresentazione teatrale in cui le persone non dialogano, ma cantano accompagnate dagli strumenti musicali.

Infine, per la musica contemporanea sono stati fondati numerosi festival come la Biennale Musica di Venezia, che ogni anno  riporta notizie sulla musica, le tendenze stilistiche, le ricerche, i compositori...nazionali e internazionali. 


Maccagni Francesco 3BLSU

 


















mercoledì 15 novembre 2023

Laboratorio sull' Arte al Festival del Pensare Contemporaneo

Piacenza - Con il desiderio di reimparare a pensare, quest’anno è nata a Piacenza la prima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo.

Questo festival ha fornito una piattaforma per acquisire nuove informazioni e competenze rivolte all’innovazione nella società contemporanea, per poter immaginare criticamente il futuro trasportando le idee e le conoscenze acquisite su un piano reale, attivo e pratico.

 In quattro giorni, la città di Piacenza,con un volteggiare di pensieri ed esperienze ha dato vita a più di 50 eventi e ha ospitato più di 100 importanti relatori  in 11 location diverse. Entusiasmanti sono stati gli incontri, i dibattiti, le esperienze laboratoriali che hanno permesso ai visitatori di riflettere su tantissimi aspetti della complessa realtà odierna.

Per tre giorni sono stati coinvolti ,inoltre,180 studenti di 30 delegazioni scolastiche locali e nazionali,al fine di stimolare i giovani nell’atto di pensare l’attuale e modellare il possibile nel modo  più sostenibile e consapevole possibile.

Il nostro istituto ha partecipato a due laboratori e io, insieme ad altri compagni di quarta del Liceo Scientifico e del Liceo Scienze Umane, ho avuto l’opportunità di far parte del laboratorio di arte “La scuola all’aperto incontra l’arte” presso  Palazzo Farnese.

 All’inizio siamo stati divisi in  gruppi eterogenei e successivamente siamo stati invitati a riflettere sull’arte, in particolare  sull’arte moderna che viene spesso confusa e mal giudicata, abbiamo quindi discusso sulle tematiche di una possibile mostra e della sua progettazione. 

Le nostre idee sono state arricchite dalla partecipazione a due mostre al centro culturale polifunzionale XNL di Piacenza: “Perimetro”, nata dalla collaborazione tra Luca Santes, vari fotografi piacentini e figure significative e contemporanee di Piacenza e “Sul Guardare” di Massimo Grimaldi. Paola Nicolin, curatrice e direttrice artistica, ha discusso con noi riguardo ciò che è valevole, utile ed essenziale in  un museo. 


Dopo aver interiorizzato tutte le informazioni e spunti a noi offerti, abbiamo iniziato il lavoro condiviso nel gruppo di progettazione e ideazione di un museo di arte contemporanea a Piacenza, fornendoci la possibilità di sentirci partecipanti attivi alla creazione di luoghi culturali per la nostra città.

 In tre soli giorni, tutti i gruppi dei ragazzi presenti  hanno lavorato per concepire un ambiente innovativo che sarebbe diventato un nuovo spazio culturale a Piacenza. 

In vari passaggi, i gruppi hanno dibattuto tra loro per scegliere l’ubicazione, il pubblico, i temi, la struttura del nuovo museo. 

Alla fine, tutti i gruppi dei vari laboratori hanno presentato i loro progetti all'ex chiesa del Carmine agli altri ragazzi e alle autorità locali.. 

 Al Festival del Pensare Contemporaneo le idee e le visioni del futuro generate e plasmate dai giovani hanno avuto la possibilità di prendere forma nel reale ed avere un impatto sulla città, visto che  le idee vincenti verranno realizzate.

 Inoltre, gli studenti sono diventati per questi giorni curatori attivi della città e dell’arte a cui si sono avvicinati con grande entusiasmo.

Anche se il tempo è stato  insufficiente per impadronirsi del progetto e dello scopo nella sua interezza, c’è stata comunque un’immersione nel mondo artistico e  sostenibile,  condivisa. Quest’esperienza rimarrà profondamente radicata nella mia memoria per la sua utilità, per la sua attualità e per gli insegnamenti sulla vita e sull’arte che mi ha impartito. 


Chaggar Prabhjot Kaur 4BLS





martedì 14 novembre 2023

Donne speciali :"Figlie dell'epoca"

 

Fiorenzuola, Istituto Mattei - Il Novecento si apre e si chiude a Sarajevo. Con questa frase, ripetuta poi più volte durante lo spettacolo, ha avuto inizio il monologo “Figlie dell’epoca” di Roberta Biagiarelli, proposto dall’Anpi di Fiorenzuola, alle classi quarte e quinte del liceo Scientifico e del liceo delle Scienze Umane, tenutosi il 7 novembre nell’aula magna del nostro istituto.

La rappresentazione ha avuto inizio a partire dalle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale, avvenute nel 2014, e dal più recente conflitto tra gli Stati dell’ex Jugoslavia che l’attrice rivela di conoscere bene come artista, in quanto da vent’anni lo porta in scena, e come persona, attraverso i viaggi e gli studi che ha via via approfondito.

Durante lo spettacolo si è tuttavia concentrata su un aspetto che viene spesso sottovalutato a scuola: le quasi duemila donne provenienti da diversi Stati del mondo che, il 28 aprile 1915, mentre il conflitto infiammava l’Europa, riunirono il Congresso Internazionale femminile all’Aja per chiedere la deposizione delle armi e la risoluzione pacifica delle dispute internazionali. Tra queste donne erano presenti la suffragetta olandese Aletta Jacobs, l’attivista americana Jane Addams, l’ungherese Rosita Schwimmer e una figura su cui Roberta Biagiarelli si sofferma particolarmente: Rosa Genoni, l’unica femminista italiana partecipante al congresso.

Tra le figlie dell’epoca ci fu un’altra italiana, Paolina Schiff, la quale non partecipò fisicamente al congresso, ma scrisse una lettera il cui contenuto è risultato fondamentale per l’attuale Unione Europea.

Il momento dello spettacolo di maggiore pathos è stato sicuramente quando l’attrice si è focalizzata sulla figura di Margherita Parodi Kaiser Orlando, una delle tante donne attive sul fronte, ma l’unica crocerossina medaglia di bronzo al valore sepolta al Sacrario di Redipuglia in mezzo a tanti altri soldati uomini.

Numerosi gli spunti di riflessione per i ragazzi presenti in merito al ruolo da protagoniste che hanno avuto queste donne, per trovare una soluzione pacifica al conflitto e su come non siano però state effettivamente ascoltate dai potenti dell’Europa. Tante sono state le riflessioni con l’attualità, sulle differenze di genere e su come sia cambiato il ruolo delle donne nella società di oggi.

Paola Bravo 4B LS