Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

lunedì 17 marzo 2025

Le Malcontente!

 L’ 8 marzo è la “giornata internazionale dei diritti delle donne”, volta alla riflessione sulle lotte combattute dalle donne per ottenere i diritti a loro spettanti.
Il tutto ha avuto origine durante il secolo scorso, a seguito di diversi eventi storici tragici tra i quali emerge l’incendio della “Triangle Shirtwaist Factory” di New york, dove persero la vita molte operaie a causa delle condizioni di lavoro precarie.
L’8 marzo è importante anche per portare attenzione ai temi di uguaglianza di genere e di violenza contro le donne. Esse chiedono sempre giustizia per tutte le angherie subite nei secoli o addirittura nei millenni.
Basti pensare che le donne non hanno mai avuto accesso alla vita politica fino alla nascita della Repubblica Italiana, nel 1946. Inoltre, è convenzionalmente utilizzata come simbolo della giornata internazionale dei diritti delle donne la mimosa. Essa è un fiore giallo in grado di crescere nonostante le condizioni climatiche difficili.
Allo stesso modo si sono comportate le donne durante le lotte combattute per ottenere i loro diritti.
Sabato 15 marzo, a seguito dell’indizione dello sciopero dell’8 marzo scorso, io ed alcuni miei compagni di classe abbiamo avuto modo di presentare e mostrare,a circa 200 studenti, il documentario “Le malcontente”.
All’incontro erano anche presenti Clelia Raboni, personaggio del documentario, Anastasia Tornabene, funzionaria e membro del coordinamento donne della CGIL di Piacenza, e le due registe Simona Brambilla e Chiara Granata.
Io ho avuto modo di presentare proprio le due registe, entrambe producer di documentari ed esperte del linguaggio cinematografico poiché esse hanno avuto un percorso di studi universitario volto all’apprendimento di esso. All’interno del documentario vengono descritte, dalle operaie di industrie tessili, le rivendicazioni dei diritti, avvenute negli anni ‘60 e ‘70 del 900, nelle zone piacentine. Al tempo Piacenza era divenuta la capitale proprio del settore tessile, ma le condizioni all’interno delle fabbriche erano assai pietose. Si lavorava sia di giorno sia di notte ed era anche elevato il rischio di subire malattie professionali, dovute specialmente all’emissione di gas nocivi, provenienti dal collante, utilizzato per tessere.
A causa di queste problematiche, molte donne iniziarono ad opporsi tramite vari tipi di lotte tra cui spicca il blocco della linea ferroviaria, avvenuto nel 1971.
Tuttavia, queste problematiche non vennero risolte totalmente poiché, tra il 1972 e il 1978, molte aziende tessili scomparsero . Le esperienze riportate all’interno del documentario mi hanno aiutato a capire quanto le condizioni lavorative siano migliorate negli ultimi 50 anni ma anche quanto conti il rispetto per le donne che hanno sempre dovuto combattere con grande tenacia per ottenere ciò che gli sarebbe dovuto sempre spettare, ovvero la parità di genere. Ringrazio calorosamente le registe per aver prodotto questo documentario e per l’essersi presentate lo scorso sabato durante la presentazione e proiezione del filmato.
Francesco Maccagni 4BLSU



domenica 9 marzo 2025

Il genio inquietante dei racconti di Edgar Allan Poe!

 Edgar Allan Poe rimane una delle figure più influenti della letteratura americana, venerato per la sua maestria nell'horror gotico, nella profondità psicologica e nella narrazione macabra. I suoi racconti, che spaziano da inquietanti racconti di follia e ossessione a intricati romanzi polizieschi, hanno affascinato i lettori per generazioni. Con un'abilità senza pari nel creare narrazioni ricche di suspense che esplorano gli angoli più oscuri della mente umana, le opere di Poe continuano a ispirare e turbare.

Anche se a volte i suoi racconti prodano nel razzismo sfacciato, le opere di Poe spesso esplorano la morte, il dolore, la follia e il soprannaturale, temi che hanno ispirato fortemente molti poeti e scrittori romantici ma anche moderni e contemporanei. Sono temi che potrebbero essere stati influenzati dalle numerose perdite personali da lui subite (tra cui quella della madre, Eliza Poe, a causa della tubercolosi). Alcune delle sue storie horror che più mi hanno colpito e ispirato la mente includono “The Tell-Tale Heart”, un racconto agghiacciante di colpa e follia raccontato da un narratore senza nome che si sforza di convincere il lettore della sanità mentale del narratore, mentre descrive contemporaneamente un omicidio commesso dallo stesso; “La caduta della casa degli Usher”, una storia oscura e inquietante su una villa in rovina e una famiglia condannata che recentemente ha ispirato una serie tv di Mike Flanagan, possibilmente il più importante creatore di horror nella produzione cinematografica odierna e “La maschera della morte rossa” un inquietante allegoria sulla peste e sull'inevitabilità della morte che segue i tentativi del principe Prospero di sfuggire a una pericolosa pestilenza, nota come Morte Rossa, nascondendosi nella sua abbazia.

The Tell-Tale Heart è un'esplorazione straziante di colpa e follia, raccontata dal punto di vista di un narratore inaffidabile che insiste sulla sua sanità mentale anche mentre racconta il brutale omicidio di un vecchio. L'atmosfera claustrofobica della storia e il battito cardiaco incessante e martellante che tormenta il narratore creano una tensione insopportabile, dimostrando il genio di Poe nel trasmettere l'orrore psicologico. Attraverso una ripetizione ossessiva e uno stile narrativo febbrile, la storia trascina i lettori nella mente di un assassino tormentato dalla sua stessa coscienza. Al contrario, La caduta della casa degli Usher immerge i lettori in un mondo inquietante e decadente pieno di terrore soprannaturale. Il racconto segue un narratore senza nome mentre visita il suo amico malato, Roderick Usher, in una villa che sembra incarnare la rovina della famiglia. La storia fonde magistralmente l'orrore psicologico e gotico, usando la tenuta in rovina come metafora del deterioramento della stirpe degli Usher. Con lo svolgersi degli eventi, l'atmosfera di disagio si intensifica, culminando in un climax terrificante e surreale. L'interazione tra follia, isolamento e soprannaturale in The Fall of the House of Usher evidenzia la capacità di Poe di creare un senso di ineluttabile rovina.

Tutti i racconti esemplificano il fascino di Poe per la psiche umana e la sottile linea tra realtà e illusione. Attraverso l'uso di narratori inaffidabili, ambientazioni inquietanti e un'intensa tensione psicologica, Poe ha creato storie che rimangono nella mente dei lettori molto tempo dopo aver letto le ultime righe. Il lettore scopre non solo racconti di orrore, ma anche profonde intuizioni sulla paura, la colpa e la fragilità della mente umana.

Chaggar Prabhjot Kaur 5BLS

2025: un nuovo anno per nuove innovazioni nella scienza!

 Siamo solo all'inizio del 2025 e le scoperte scientifiche e archeologiche sono già difficili da rincorrere.Infatti, anche all'inizio di un nuovo anno, il mondo della scienza continua a superare i confini, scoprendo nuove conoscenze e trasformando la nostra comprensione della realtà. Per quanto riguarda l’ambito archeologico, oltre alla scoperta importante della “megalografia”a Pompei che mostra rituali baccanali finora sconosciuti, gli scienziati hanno scoperto che il cervello di un uomo si è trasformato in vetro circa duemila anni fa, dopo la sua morte a causa dell'eruzione vulcanica del Vesuvio. I ricercatori hanno trovato il vetro, anche se nel 2020, e hanno ipotizzato che si trattasse di un cervello fossilizzato. I pezzi di vetro nero delle dimensioni di un pisello sono stati trovati all'interno del cranio della vittima, di circa 20 anni, morta quando il vulcano eruttò nel 79 d.C vicino all'odierna Napoli. Gli scienziati ora, nel 2025, credono che una nuvola di cenere calda fino a 510 gradi Celsius abbia avvolto il cervello, per poi raffreddarsi molto rapidamente, trasformando l'organo. Ed è l'unico caso di tessuto umano o di qualsiasi materiale organico che si sia trasformato in vetro in modo naturale. Si ritiene che nessun'altra parte del corpo dell'uomo si sia trasformata in vetro.


Per la prima volta in assoluto, i biologi hanno ricreato la base dell'evoluzione in laboratorio. Si chiama endosimbiosi ossia il processo attraverso cui un microrganismo prende residenza permanente all'interno di un altro diventando una parte essenziale dell'ospite. Questo processo è responsabile di alcuni dei nostri componenti cellulari più cruciali, come i mitocondri, la centrale elettrica della cellula che si teorizza un tempo erano batteri liberi, così come i cloroplasti che consentono alle piante di fare la fotosintesi. Solo l'anno scorso, gli scienziati hanno persino scoperto la mielina, una componente cruciale del nostro sistema nervoso, che un tempo era un virus che il nostro corpo scelse di conservare in modo permanente. Il concetto di endosimbiosi è ben consolidato, anche se il meccanismo alla base di esso era un mistero. I biologi hanno tentato di ricreare questo antico processo di adozione utilizzando un particolare ceppo di fungo Rhizopus microspores che si è evoluto senza il suo microbo vivente.Il problema era far passare di nascosto un batterio oltre una rigida parete cellulare. La svolta è arrivata da una fonte inaspettatamente semplice, una pompa per bicicletta. Lo studente laureato Gabriel Geiger ha sviluppato un metodo innovativo utilizzando aghi affilati e una pressione tripla rispetto a quella di uno pneumatico per far letteralmente esplodere il batterio attraverso le rigide pareti cellulari del fungo, e ha funzionato. Il team ha prima testato con l'Escherichia coli che si è riprodotto troppo velocemente e ha attivato il sistema immunitario del fungo. Tuttavia, quando hanno iniettato i batteri che si trovano naturalmente in altri ceppi del fungo, è successo qualcosa di straordinario. Il batterio è stato accolto dall'ospite. Infatti, le spore fungine sono diventate più sane ed efficienti e hanno persino sviluppato mutazioni genetiche per adattarsi meglio al suo inquilino. Questa è stata una grande rivelazione ed ecco perché implica che gli organismi vogliono effettivamente vivere insieme e che la simbiosi è lo stato di esistenza normale e desiderato.



Per la fonte e ulteriori informazioni si consiglia di consultare l'articolo pubblicato su "Nature" intitolato "Inducing novel endosymbioses by implanting bacteria in fungi".


Chaggar Prabhjot Kaur 5BLS





Gli Scones scozzesi !

 Gli scones sono piccoli dolcetti, che accompagnano il classico tea all’inglese, di origini scozzesi: fu, infatti, Anna, Duchessa di Bedford, a far diventare famosi gli Scones attorno al 1840. Si dice che il nome di questidolci derivi dalla famosa Stone of Scone, sulla quale venivano in coronati i re scozzesi.Gli Scones sono presto diventati un dolce essenziale per il the del pomeriggio e si sono diffusi in tutti paesi anglofoni, dal Regno unito, all’Irlanda, all’America.






INGREDIENTI PER FARE GLI SCONES

Farina 00 240 g

Latte intero 120 g

Burro freddo 50 g

Zucchero 25 g

Lievito in polvere per dolci 20 g

Sale fino 1 pizzico



PER SPENNELLARE

Tuorlo

Latte intero



PER FARCIRE E SPOLVERIZZARE

Panna fresca liquida fredda 125 g

Mascarpone 125 g

Confettura di fragole 150 g

Zucchero a velo q.b.


PREPARAZIONE

er preparare gli scones, come prima cosa, occorre setacciare la farina e il lievito in una ciotola capiente, poi aggiungere il sale e il burro freddo a cubetti.
Lavorare fino ad ottenere un composto sbricioloso, poi unire lo zucchero e incorporatelo.
In ultimo versare il latte e amalgamare velocemente fino a che il composto risulterà morbido e appiccicoso. Continuare ad impastare fino ad ottenere una consistenza omogenea, poi stendere l’impasto con il mattarello. Quando si ottiene uno spessore di 2 cm, ritagliare l’impasto con una coppapasta, formando dei dischetti. Ruotare i dischetti tra i palmi delle mani per rendere la forma più tondeggiante, poi adagiarli su una teglia con carta forno, distanziandoli l’uno dall’altro.
A questo punto mescolare il tuorlo con il latte e spennellare la superficie degli scones. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.
Per preparare il ripieno occorre montare la panna con le fruste elettriche, poi lavorare il mascarpone con la marisa in una ciotola a parte. Unire il mascarpone alla panna.
Quando gli scones saranno raffreddati tagliarli a metà e farcire la base con confettura di fragole.
Prima di servire, spolverare con zucchero a velo.

Laboratorio di cucina “Viaggia, impara, cucina”





                                                  






“Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf

 «Una donna, se vuole scrivere romanzi, deve avere soldi e una stanza per sé, una stanza propria; il che, come vedete, lascia insoluto il grosso problema della vera natura della donna e della vera natura del romanzo. Mi sono dunque sottratta al dovere giungere a una conclusione su questi due problemi: per quando mi riguarda, le donne e il romanzo rimangono due problemi senza soluzione
Dalle conferenze tenute al Newnham College e al Girton College, istituti femminili dell'Università di Cambridge, nell'ottobre 1928 sul tema “Le donne e il romanzo”, deriva il saggio di Virginia Woolf sulla donna e sulle ingiustizie sociali che la riguardavano.
L'autrice analizza la società del suo tempo, caratterizzata da una mentalità patriarcale e maschilista che porta all'esclusione delle donne dal mondo della scrittura e della cultura, sostenendo la necessità di indipendenza economica e intellettuale per le donne che desiderano dedicarsi alla creazione artistica.
Fin dall'inizio, la Woolf utilizza uno stile narrativo fluido e personale, che combina saggio, autobiografia e narrativa. Non si presenta come una studiosa che impone una verità assoluta, ma come una persona che condivide riflessioni personali con il lettore: «Cercherò di spiegare nel miglior modo possibile lo stato d'animo che nasce dalle condizioni presenti nel mondo moderno».
L'autrice costruisce la sua argomentazione attraverso un alter ego anonimo, che esplora l'ambiente universitario di “Oxbridge”, mettendo in luce le differenze tra le opportunità offerte agli uomini e quelle riservate alle donne, per esempio l'accesso alle biblioteche maschili richiede una lettera di presentazione e i pasti serviti agli uomini sono più elaborati rispetto alla cena offerta alle donne. Il saggio si concentra sull'affermazione dell’autrice secondo cui, per secoli, le donne sono state escluse dalla produzione culturale, non per mancanza di talento, ma per assenza di condizioni materiali favorevoli («A woman must have money and a room of her own if she is to write fiction»); senza un reddito stabile e uno spazio privato, le donne non hanno potuto sviluppare il proprio pensiero liberamente. Questa situazione in cui il talento femminile è limitato dalla società patriarcale è illustrata attraverso l’emblematico esempio del personaggio immaginario di Judith Shakespeare, sorella del celebre drammaturgo, che, nonostante avesse lo stesso talento del fratello, non ha avuto accesso all'istruzione ed è stata dunque costretta a sposarsi contro la sua volontà, fino alla morte suicida.
Nel testo, Virginia Woolf analizza il ruolo delle donne nella storia della letteratura, sottolineando come siano state spesso relegate ai margini: le poche scrittrici che sono riuscite a emergere, tra cui Aphra Behn, Jane Austen, le sorelle Brontë e George Eliot, hanno dovuto affrontare pregiudizi e limitazioni significativi. In particolare, la Woolf critica le autrici che hanno espresso rabbia nelle loro opere, considerandola un ostacolo alla libertà creativa. Al contrario, elogia Jane Austen per la sua capacità di scrivere con leggerezza e senza risentimento, dimostrando una forma di emancipazione più autentica.
A quasi un secolo dalla sua pubblicazione, “Una stanza tutta per sé” continua a essere un testo fondamentale nel dibattito sulla parità di genere. L'intuizione della Woolf sull'importanza dell'indipendenza economica e intellettuale delle donne è ancora estremamente attuale; basti pensare alle persistenti disparità salariali e alla difficoltà per le donne di conciliare vita lavorativa e familiare, ostacoli che continuano a limitare la piena realizzazione del potenziale creativo femminile. Con una prosa elegante e una visione lucida, Virginia Woolf ci offre un'opera che rappresenta al tempo stesso un manifesto femminista e un inno alla libertà intellettuale, un invito universale a superare le barriere imposte dalla società per poter esprimere pienamente il proprio talento.
Paola Bravo 5B LS






venerdì 28 febbraio 2025

Uno sguardo sul Festival di San Remo: Lucio Corsi e "Volevo essere un duro"

 “Volevo essere un duro” è il brano con cui Lucio Corsi ha partecipato al Festival di Sanremo 2025, classificandosi al secondo posto. La canzone rappresenta un ironico autoritratto, in cui l’artista riflette sulle aspettative della vita e sulla disillusione che spesso le accompagna. 

Il brano esplora il conflitto tra l’immagine ideale che desideriamo proiettare e la nostra autentica identità, mettendo in luce la pressione sociale verso la perfezione e l’infallibilità. 
Corsi affronta il desiderio di apparire forti e invulnerabili, contrapponendolo alla realtà delle nostre fragilità e insicurezze. 
Questa riflessione culmina in un messaggio di autoaccettazione, riconoscendo che la vera forza risiede nell’abbracciare le proprie imperfezioni. 
La canzone invita gli ascoltatori a liberarsi dalle aspettative esterne e a valorizzare la propria unicità, offrendo una prospettiva fresca e rilevante nel contesto musicale contemporaneo.
La redazione



Laboratorio “Viaggia, impara, cucina” !

 All’interno del nostro Istituto, è stato avviato un progetto che unisce inclusione, inventiva e
formazione pratica: un laboratorio di cucina in cui gli studenti sono chiamati a collaborare nella
preparazione di ricette provenienti da diverse parti del mondo. Un appuntamento settimanale di
condivisione e apprendimento che ha l’obiettivo di promuovere non solo le competenze culinarie,
ma anche il lavoro di squadra e la crescita personale.
L’iniziativa nasce dalla cooperazione tra le educatrici che seguono gli studenti, tra cui la dott.ssa
Laura Corsini, e il nostro blog d’istituto, il quale si fa portavoce di questa esperienza pubblicando
ogni settimana le ricette realizzate nel laboratorio. Così, gli studenti coinvolti possono documentare
il loro percorso, condividere riflessioni legate all’esperienza e, al tempo stesso, offrire spunti e
ispirazioni culinarie alla comunità scolastica.
Secondo la nostra redazione, il progetto rappresenta molto più di un semplice laboratorio di cucina,
in quanto questa iniziativa non solo promuove l'autonomia e la creatività in cucina, ma rafforza
anche il senso di comunità e collaborazione tra tutti gli studenti coinvolti, creando un ambiente
accogliente e stimolante. Ad uno ad uno, gli studenti avranno la possibilità di proporre un piatto a
settimana da realizzare insieme e si scambieranno i ruoli di chef, sous chef, assistant chef e
collaboratori, sviluppando la fiducia in sé stessi attraverso il piacere di cucinare e gustare insieme i
piatti preparati. L’attività è strutturata in modo da offrire agli studenti l’opportunità di sperimentare
diversi aspetti del lavoro in cucina: dalla scelta degli ingredienti alla preparazione, dalla gestione
del tempo alla presentazione dei piatti. Oltre a favorire l’apprendimento di abilità manuali, il
progetto ha una significativa valenza educativa e sociale, poiché gli studenti sono chiamati a
rispettare i ruoli assegnati, a seguire le regole del laboratorio e a collaborare in un contesto che
stimola la comunicazione e il rispetto reciproco.
Le direttrici del blog,
Paola Bravo e Prabhjot Kaur Chaggar 5B LS





lunedì 24 febbraio 2025

Orientamento universitario presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Parma!

 Il 20 febbraio 2025, noi studenti di 5A e 5B del Liceo Scientifico abbiamo avuto l’opportunità di visitare l’Università di Veterinaria di Parma, un’esperienza formativa che ci ha permesso di avvicinarci al mondo della ricerca scientifica e del benessere animale.
Particolarmente importante è stata l'esperienza presso i laboratori dell’università dove abbiamo svolto uno studio batteriologico, condotto utilizzando latte fresco – munto direttamente dalle mucche di proprietà dell'università – con l’obiettivo principale di verificare la presenza di batteri patogeni nel latte. Per permettere lo sviluppo delle colonie batteriche, è stato utilizzato un terreno di coltura preparato in precedenza, il quale funge da supporto nutritivo per i batteri, consentendo loro di proliferare e formare colonie visibili a occhio nudo. Il latte è stato versato direttamente sul terreno, permettendo così l'assorbimento dei microrganismi presenti nel campione. È stato esaminato, in seguito, un terreno di coltura dopo un periodo di incubazione di circa ventiquattro ore, per verificare la crescita di colonie batteriche atte a fermentazione. Per visualizzare i microrganismi presenti, sono stati prelevati campioni di colonie batteriche dal terreno di coltura: le strisce di materiale batterico sono state trasferite in una goccia d'acqua su un vetrino, permettendo l'osservazione al microscopio. Questo passaggio ha consentito di riconoscere i diversi tipi di batteri presenti nel campione. Nell'analisi sono stati spiegati i batteri di fermentazione, simili a quelli utilizzati nella produzione di birra e formaggi, sono considerati sicuri per il consumo umano e non indicano problemi di salute nell'animale. Nel caso di colonie batteriche a partire dal latte, la presenza di batteri patogeni potrebbe segnalare un'infezione o una malattia dell'animale. L'esame batteriologico del latte permette di determinare lo stato di salute dell'animale e la qualità microbiologica del prodotto. La crescita di colonie batteriche è un indicatore chiave per valutare la sicurezza del latte e individuare eventuali rischi sanitari. Se non si osserva alcuna crescita batterica eccessiva o anomala, è possibile concludere che il latte proviene da un animale sano.
Successivamente, abbiamo approfondito il tema del benessere animale, un aspetto cruciale della veterinaria. Gli esperti dell’università ci hanno illustrato come il benessere degli animali
non riguardi solo la loro salute fisica, ma anche il loro comportamento e il loro ambiente di vita. Un animale che vive in condizioni adeguate, con cibo sano, spazi adeguati e interazioni
sociali positive, è un animale più sano e meno soggetto a malattie.
Abbiamo anche scoperto come la ricerca veterinaria lavori per migliorare le condizioni di vita degli animali, sia domestici che da allevamento, con nuove tecnologie e metodi di cura avanzati. Questo ci ha fatto riflettere sull’importanza del rispetto e della responsabilità che abbiamo nei confronti degli esseri viventi con cui condividiamo il nostro pianeta.
La visita all’Università di Veterinaria di Parma è stata un’esperienza estremamente interessante e istruttiva, che ci ha permesso di vedere da vicino il lavoro dei ricercatori e dei
veterinari. Abbiamo capito quanto sia fondamentale la scienza per la salute degli animali e dell’uomo e quanto sia importante garantire loro una vita dignitosa e rispettosa.
Ringraziamo l’Università di Parma per l’accoglienza e per averci trasmesso conoscenze preziose, che porteremo con noi nel nostro percorso di studi.

Estia Ballusci 5A LS e Paola Bravo 5BLS


Uno sguardo sul Festival di San Remo: Simone Cristicchi e "Quando sarai piccola"

 “Quando sarai piccola” è il titolo di una delle canzoni più belle che io abbia mai ascoltato negli ultimi anni ed oggi, cari lettori, vi descriverò sia di cosa tratta il testo sia delle impressioni che mi ha lasciato il brano.

La canzone è stata presentata al festival della canzone italiana, tenutosi a Sanremo, in provincia di Imperia, dall’11 al 15 febbraio 2025, dal cantautore romano Simone Cristicchi.

Per scrivere questa canzone, Cristicchi ha preso spunto da un’esperienza personale,infatti,nel 2018, la madre si è gravemente ammalata di Alzheimer e perciò il cantautore ha deciso di scrivere il brano, permettendo alla madre stessa di capire ciò che le stesse accadendo. 

Cristicchi ha dichiarato in un'intervista che il testo parla della pietà provata per una mamma ipotetica totalmente frastornata e costernata dai problemi che la vita quotidianamente le pone davanti e del fatto che, in un batter di ciglio, ci si ritrova a dover diventare “genitori dei propri genitori”, ossia si è spinti a restituire tutto l’amore che è stato donato dai genitori i quali, invecchiando, sono tornati ad essere “bambini” da accudire.

Il tutto è marcato da diverse frasi del testo, tra cui: “Ti starò vicino come non ho fatto mai”, “Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce”, “Per restituirti quell’amore che mi hai dato”, “Per restituirti, tutto, tutto il bene che mi hai dato” e “Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato”.

Il brano presenta due principali tonalità; esso è scritto in Lab e, a partire dalla seconda strofa, modula in Sib.

Entrambe hanno un temperamento malinconico, struggente e, combinate alla voce pungente di Cristicchi, rendono il brano coinvolgente e strappalacrime.

Dopo diversi ascolti, la canzone mi ha trasmesso principalmente sensazioni molto forti e da tenere sempre in considerazione.

Innanzitutto, così come è accaduto a Cristicchi, è essenziale imparare a farsi forza per affrontare qualsiasi difficoltà a prescindere da quanto sia difficile combatterci.

Ciò è assai redditizio in chiave psicologica poiché aiuta a sviluppare la resilienza, ovvero la capacità di far fronte alle difficoltà e di vedere esse come fonte di cambiamento.

Infine, nel testo, si parla anche del fatto che i ricordi della madre svaniscono e che, a partire da lì, si deve donare l’amore a chi lo ha donato precedentemente.

Questo passaggio mi ha fatto capire l’importanza del ricordo.

Infatti esso, quando è positivo, permette sempre di affrontare tutte le difficoltà.

Per concludere, volevo esprimere i miei complimenti a Cristicchi per aver composto un brano straordinario e degno di essersi posizionato quinto nella classifica finale del festival.

Francesco Maccagni 4BLSU





venerdì 21 febbraio 2025

Arcane: la brillantezza artistica dietro ogni fotogramma


Alcune storie sono raccontate con le parole; altre sono tessute con ogni pennellata. In Arcane, ogni fotogramma sembra un dipinto che serve a comprendere la narrazione. L'arte della serie tv è più di uno sfondo ma è l'anima stessa del suo racconto.
Arcane esplora le storie delle origini di personaggi iconici ispirate al videogioco League of Legends, concentrandosi sulle città gemelle di Piltover, una società utopica di innovazione, e Zaun, la sua controparte sotterranea piena di povertà e criminalità, oppressa in molti modi dalla sua città gemella. La storia è incentrata su due sorelle, Vi e Jinx (precedentemente note come Powder), le cui vite sono plasmate da tragedia, lealtà e tradimento. La narrazione inizia con le due ragazze, coinvolte nel conflitto tra le due città. Dopo che una rapina fallita va storta, portando a conseguenze devastanti, le sorelle vengono separate. Vi viene imprigionata, mentre Powder cade sotto l'influenza di uno spietato signore del crimine, Silco, e adotta la caotica personalità di Jinx. Nel frattempo, gli scienziati di Piltover Jayce e Viktor sviluppano l'Hextech, una tecnologia rivoluzionaria che fonde magia e scienza, mirando a migliorare la società ma creando anche tensione e pericoli involontari. La storia esplora gli intrighi politici, le divisioni di classe e le lotte personali mentre Piltover e Zaun sono sull'orlo della guerra.
Lo stile artistico di Arcane è uno degli aspetti più distintivi e celebrati della serie: fonde texture dipinte a mano, animazioni 2D e 3D e luci cinematografiche per creare un'esperienza visivamente sbalorditiva, che sembra un dipinto in movimento. Personalmente penso che sia giunto il momento di iniziare a dare valore all'arte dell'animazione, soprattutto se realizzata con tanta cura, attenzione e creatività. Infatti, in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale viene sempre più e preoccupantemente utilizzata al posto degli artisti veri e propri e di conseguenza l'arte di vari artisti viene rubata, è una ventata d'aria fresca vedere un'opera d'arte creata con tanta attenzione ai dettagli e affetto palpabile. Proprio per questo motivo, l’uso di IA è stato totalmente proibito nella creazione di questa serie. 
A differenza della maggior parte delle serie animate CGI, Arcane combina modelli di personaggi 3D con texture ed effetti 2D dipinti a mano, conferendogli un aspetto pittorico. Studio Fortiche, lo studio di animazione francese dietro la serie, ha sviluppato una tecnica ibrida che fonde l'animazione tradizionale con moderni strumenti digitali, creando una sensazione organica e strutturata. 
La storia di Zaun e Piltover è una storia di contrasti: il ricco contro il povero, il rigido contro il fluido, la luce contro l'oscurità. Per fare ciò, gli artisti di Arcane hanno scelto due stili artistici diversi per rappresentare le loro città: l'Art Déco per la città di progresso Piltover e l'Art Nouveau per la città di Zaun.
A prima vista, le differenze visive tra i due stili artistici sono evidenti. L'Art Déco rappresentava lusso, esuberanza e fede nel progresso sociale e tecnologico ed è molto geometrico, con linee rigide, angoli acuti, aerodinamico e pulito ma comunque decorativo, c'è molto oro, argento e avorio. Il suo stile ricco, forte, rigido ma lussuoso è un riflesso della società di Piltover con i suoi consigli, le sue accademie e il suo stile di vita dogmatico ma confortevole. Alcuni esempi di questo stile artistico sono l'Empire State Building, il Chrysler Building e il Paramount Theater.
Al contrario, l'Art Nouveau, che è molto morbido e fluido, ha curve lunghe. È delicato, vibrante e giocoso, ispirato alla xilografia giapponese, al folklore medievale e ai preraffaelliti, ma anche a forme naturali come le curve sinuose di piante e fiori. Zaun è una città al di sotto di Piltover per status, ricchezza e geografia. È la città sotterranea di Piltover e viene trattata come tale nonostante i suoi progressi tecnologici e la sua industria. Gli architetti e i designer tedeschi ricercavano un Gesamtkunstwerk ('opera d'arte totale') spiritualmente edificante, che unificasse l'architettura, l'arredamento e l'arte degli interni in uno stile comune, per elevare e ispirare i residenti. Alcuni esempi di Art Nouveau sono le opere di Gustav Klimt e la Sagrada Familia.
Entrambi gli stili artistici esistevano in una finestra molto piccola di pace e ottimismo e in quel breve periodo di tregua le cose andavano meglio, l'arte e la tecnologia prosperarono solo per essere interrotte da una guerra totale. Quindi, l'uso di questi stili artistici specifici è una tecnica narrativa molto funzionale e il contrasto rafforza visivamente i temi della serie di disuguaglianza e lotta sociale.
Attraverso la sua arte, Arcane non ci mostra solo un mondo diviso tra potere e oppressione, progresso e decadenza, ma ce lo fa percepire in ogni pennellata di colore, in ogni bagliore di neon, in ogni sguardo inespresso. Questo è un mondo in cui arte e narrazione sono inseparabili.


Chaggar Prabhjot Kaur 5BLS