Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

sabato 13 luglio 2019

Pride Month


Giugno viene chiamato anche Pride Month, perché è il mese in cui si organizzano Gay Pride in molte città Italiane.

I  Pride Month hanno lo scopo di celebrare la libertà e l’amore e vi hanno partecipato in molti, sia persone che fanno parte nel mondo arcobaleno sia coloro che hanno soltanto voluto celebrare l’amore, non in porta in quale forma o colore.

Ma perché proprio giugno? Non si tratta sicuramente di un mese a caso: l’origine della scelta di questa mese è legata ai moti di Stonewall, ossia i violenti scontri tra gruppi omosessuali e la polizia avvenuti nel giugno del 1969 a New York. Il primo degli scontri venne registrato il 27 giugno, con le autorità che irruppero nel Stonewall Inn, bar gay situato in Christopher Street nel Greenwich Village, quartiere del distretto di Manhattan. Questi scontri andarono avanti fino al 29 giugno 1969 e spinsero la comunità LGBT a scegliere giugno come simbolo della nascita del movimento di liberazione gay in tutto il mondo.

Il simbolo dei moti di Stonewall è la donna transessuale Sylvia Rivera, la prima a cominciare la protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto.

In Italia la prima manifestazione di omosessuali ebbe luogo il 5 aprile 1972 a Sanremo, per protesta contro il "Congresso internazionale sulle devianze sessuali" e il primo Gay Pride nazionale si svolse nel 1994 a Roma, dopo un accordo tra Arcigay (un'associazione di promozione sociale costituitasi a Palermo il 9 dicembre 1980, che tutela i diritti LGBT in Italia) e il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Tra gli organizzatori vi troviamo Imma Battaglia e Vladimir Luxuria.

Vediamo ora delle date importanti:

Manifestazioni nazionali

  • 2 luglio 1994 - Roma
  • 2 luglio 1995 - Bologna - Verona
  • 30 giugno 1996 - Napoli
  • 28 giugno 1997 - Roma - Venezia
  • 26 giugno 1998 - Roma
  • 29 giugno 1999 - Roma - Como
  • 8 luglio 2000 - Roma (World Pride)

Pride nazionali

Un solo Pride nazionale assegnato di anno in anno a una città diversa

  • 9 giugno 2001 - Milano
  • 6 giugno 2002 - Padova
  • 6 giugno 2003 - Bari
  • 19 giugno 2004 - Grosseto
  • 8 giugno 2005 - Milano
  • 17 giugno 2006 - Torino
  • 16 giugno 2007- Roma
  • 28 giugno 2008 - Bologna
  • 13 giugno 2009 - Genova
  • 26 giugno 2010 - Napoli
  • 11 giugno 2011 - Roma (Europride)
  • 9 giugno 2012 - Bologna
  • 22 giugno 2013 - Palermo

Onda Pride

A partire dal 2013, anno in cui il Pride nazionale fu assegnato a Palermo, si sperimenta, su un’idea partita da Napoli, una nuova organizzazione delle manifestazioni, creando una cooperazione tra tutti i Pride del territorio nazionale chiamata "Onda Pride". Quell'anno fu organizzata a Napoli, Bologna, Catania, Cagliari e Milano e dal 2014 non è più stata designata un'unica città per il Pride nazionale.

  • 2014 - Milano, Palermo, Catania, Napoli, Lecce, Roma, Bologna, Perugia, Venezia, Torino, Alghero, Siracusa, Reggio Calabria
  • 2015 - Verona, Pavia, Roma, Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Genova, Perugia, Catania, Reggio Calabria, Benevento, Napoli, Foggia
  • 2016 - Napoli, Varese, Catania, Roma, Milano, Taranto, Pavia, Caserta, Torino, Treviso, Bologna, Siracusa, Firenze, Perugia, Gallipoli, Genova, Latina, Rimini, Palermo, Cagliari, Tropea
  • 2017 - Pavia, Varese, Palermo, Arezzo, Milano, Udine, Cosenza, Reggio Emilia, Siracusa, Bologna, Roma, Rimini, Sassari, Potenza, Catania, Genova, Napoli, Brescia, Latina, Bari, Gallipoli, Torino, Alba

  • 2018 - Avellino, Bergamo, Campobasso, Salerno, Novara, Roma, Trento, Pavia, Torino, Caserta, Varese, Mantova, Siracusa, Genova, Bologna, Catania, Barletta, Milano, Palermo, Perugia, Pompei, Padova, Siena, Napoli, Ostia, Rimini, Cagliari
  • 2019 - Alessandria, Ancona, Asti, Avellino, Bergamo, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Campobasso, Catania, Frosinone, Gallipoli, Genova, Latina, Lecce, Messina, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Ostia, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pisa, Rimini, Roma, Salerno, Siracusa, Sorrento, Taranto, Torino, Trieste, Varese, Vercelli, Verona, Vicenza

Magari a guardarle così possono essere solo delle date poco importanti, prese e ricopiate su una pagina word per poi essere pubblicate in un blog: sbagliato. Seppur queste sono solo date, tutto il retroscena che c’è dietro è immenso. Ci sono voluti anni per arrivare a questo punto, anni in cui delle persone, solo perché di orientamento sessuale non conforme alla cultura di genere, veniva picchiata. Persone che hanno trovato la forza di reagire ed andare contro il proprio dolore.

Nessuno può togliere la liberà a qualcun’altro, nessuno può dirti cosa fare e cosa non fare ma soprattutto, nessuno può dirti chi essere.

Ragazzi e ragazzi muoiono o si suicidano per colpa di tutte le persone che credono che amare qualcuno dello stesso sesso sia sbagliato, innaturale. Ma cos’è la natura? Seguire il mio istinto, o rinchiudermi in casa per paura di essere malmenato? È più naturale amare una persona o picchiare due ragazze lesbiche solo perché si stavano baciando come è accaduto qualche mese fa in Inghilterra?

“Non è importante chi si ama ma come si ama”.

Ed è così che voglio concludere questo articolo, con una citazione di Sharon Gless nei panni di Debbie Novotny in una delle serie tv più clamorose e a tema LGBT del 2000: Queer as Folk.

Il Gay Pride, letteralmente orgoglio gay, non solo conserva i moti di Stonewall del 1969, con i quali viene celebrato il primo Pride, ma ti fa sentire orgoglioso di ciò che sei così tanto da riuscire a manifestarlo senza avere paura; perché amore non è paura, amore sono quei sorrisi d’intesa, quel prendersi la mano e non lasciarla mai, quegli abbracci che ti riempiono il cuore e il confessarsi cose che solo una coppia può custodire. Noi non siamo poi così diversi gli uni dagli altri perché, al di là di tutto, ciò che si ama è ciò che ci fa stare bene, solo che si ha paura della realtà che ci circonda, che sta cambiando e che ci propone nuove aspettative di vita che possono, magari, renderci felici ugualmente se solo lo si accetta e si guardare oltre.

Perché non è una moda. Non è strano. Non è diverso.

Mariarosaria Cipolletta 2ALSU