‘Eccoli, gli
sciocchi.
Uomini.
Animali.
Maiali.
C’è poi così tanta differenza?
Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie,
cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li
accudisca. La protezione della loro madre. Che noia, questi uomini’
Ormai l’ho capito: quando leggo
libri sulla mitologia greca, io sguazzo beatamente nella mia comfort zone Non
c’è verso che mi annino, neanche se ho già letto un miliardo di libro
sull’argomento.
Il romanzo altro non è che la
rivelazione dell’ Odissea raccontata dalle voci femminili: dalla moglie Penelope, dalla
ninfa Calipso, da Nausicaa, dalla maga Circe e tante altre. Ciascuna di queste
donne, pur rimanendo fedele alla versione originale, viene arricchita di
sfumature, emozioni, sentimenti, idee, paure, in cui ciascun lettore può rispecchiarsi.
Grazie a Marilù Oliva non solo conosciamo
meglio le donne che hanno fatto parte di questo Viaggio mitico, come ad esempio
il personaggio di Nausicaa al quale non era mai stata data voce,
ma conosciamo in modo approfondito la figura di Odisseo. Scaltro, astuto,
geniale. Tutte caratteristiche che conoscevamo già. Ma è anche superbo,
arrogante, che pecca di tracotanza per la sua sete di conoscenza.
‘Sapevo che era uno di quegli uomini che incontri una volta sola
nella vita.
E ora sono io, quella che si sente sballottata dai venti delle sue
parole.’
Ma devo essere sincera, me lo
aspettavo diverso.
Molto più femminile, pieno di
pensieri, sensazioni e emozioni raccontati da donne.
E invece il protagonista
indiscusso è Odisseo, avrei preferito non ripercorrere le vicende dell’eroe, ma
avere la possibilità di soffermarmi sull’esistenza di quelle protagoniste
essenziali: scoprire che cosa accadeva nelle loro stanze, cosa dicevano, quali
voglie le possedevano e tutte le emozioni che le invadevano.
Lo consiglio? Assolutamente si.
Il libro che mi ha coinvolto moltissimo grazie alla prosa creata da Oliva.
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU
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