Cari lettori del Mattei’s Blog, oggi vi propongo una nuova serie!!
Quando è arrivata anche sui
nostri streaming Chiami il mio agente!
(o, se preferite l'originale, Dix pour
cent) abbiamo puntato il dito verso lo schermo, come fa Leonardo DiCaprio
in C'era
una volta a... Hollywood, e detto:
“ma questa è la Boris francese”!
Il successo è stato così
grande e così internazionale da portare diversi paesi ad acquistare i diritti
dello show ideato da Fanny Herrero per farne un remake.
Tra la versione indiana (di
cui siamo curiosissimi) e quella inglese, arriva ora anche quella italiana.
Dal 20 gennaio su Sky e in Streaming su NOW, Call My Agent - Italia fa la cosa più
intelligente possibile: seguire la lezione dell'originale adattando però
personaggi e situazioni al nostro paese.
La struttura è esattamente
quella di Chiami il mio agente!:
l'agenzia di spettacolo non si chiama più SKA ma CMA, come il
suo fondatore, Claudio Maiorana.
I protagonisti sono sempre
una veterana del mondo degli agenti, Elvira
(Marzia Ubaldi, nell'originale Arlette),
lo stratega Vittorio (Michele Di Mauro, versione italiana di Mathias), la super
rombante Lea (Sara Drago, ovvero l'equivalente di Andréa), e Gabriele (Maurizio
Lastrico, a lui non hanno cambiato nemmeno il nome), il pezzo di pane del
gruppo.
Quando il grande capo decide di non tornare più e ritirarsi, per
tutti loro è il caos: cosa dire ai clienti?
Che fare con le quote di Claudio?
Come fatto da Ludovico
Bessegato con Skam Italia, fino a ora
forse il miglior adattamento televisivo mai fatto, almeno negli ultimi anni, Lisa Nur Sultan (al
momento una delle nostre migliori sceneggiatrici, suoi il film Sulla mia pelle, la serie Circeo e il recente Beata te), con un'operazione degna del miglior alchimista, è
riuscita a rimanere fedele al materiale di partenza, cambiando però dove
necessario per renderlo più nostro.
Non solo: Call My Agent - Italia, oltre a essere
più simile a noi, tiene conto anche degli anni passati dall'uscita
dell'originale, ormai datato 2015.
Il grande capo qui non muore improvvisamente, ma decide di
cambiare vita, perché stufo di Zoom e del conto dei followers.
Si parla di "grandi dimissioni", di cui, da dopo la
pandemia, siamo stati tutti testimoni.
"In un mondo in cui
esiste Bali perché dovrei morire a Prati?", dice.
Da una parte ha ragione,
anche se potrebbe andargli molto peggio, visto che è uno dei quartieri più
ricchi di Roma.
Il resto lo fanno i
motorini e il caffè con la moka: due cose
che non sono stereotipi, ma danno subito l'idea di quotidianità tricolore. E soprattutto la lingua: la comicità francese è diversa dalla nostra, così
come il modo di imprecare. Là
dove nell'originale si dicono i più eleganti, anche se volgari,
"merde" e "putain", qui da noi c'è il romanissimo "li mortacci tua", con tanto di gesto ad accompagnare.
Inutile dire che,
oltre alla scrittura, la forza di Call My Agent - Italia sta nel cast: come nell'originale, sono stati scelti per i ruoli degli
agenti, i veri protagonisti, attori bravissimi ma dai volti meno conosciuti dal
grande pubblico, in modo da creare una differenza tra i personaggi di finzione
e le star che interpretano se stesse. Marzia Ubaldi, con la sua voce
magnifica, è il collante tra tutti quelli che lavorano alla CMA.
Michele Di Mauro è bravissimo, mentre Sara Drago e
Maurizio Lastrico dopo questa serie siamo certi che li ritroveremo sempre più
spesso in altri film e serie. Menzione di merito anche per Francesco Russo, che
ha il ruolo di Pierpaolo, l'assistente di Gabriele: si era fatto già notare in A Classic Horror Story, ma qui conferma
di essere uno dei nostri migliori talenti emergenti.
La
vera sorpresa, però, sono i big del
cinema italiano, che si prendono in giro
consapevolmente, divertendo. Paola Cortellesi scherza sull'età che avanza ma ci mette il suo
inconfondibile candore, risultando ancora più divertente. Pierfrancesco Favino è l'attore che rimane intrappolato nel suo personaggio,
non esageriamo, è ancora meglio dell'originale: famoso per la sua bravura con
gli accenti, si cimenta in una versione comica di Che Guevara memorabile. Stefano Accorsi invece è
il nostro Isabelle Huppert: come lei dice di sì a tutto, per poi impazzire
quando gli impegni si sovrappongono. Molto bravo e molto autoironico, tanto da coniare un nuovo meme:
"da una nuova idea di Stefano Accorsi".
Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma il brainstorming che si vede è pura
poesia. Così come il monologo del regista sul tetto dell'agenzia:
un pezzo meraviglioso, per cui è impossibile non ridere di gusto. Scritto proprio da Sorrentino in persona. Come dice il personaggio ricorrente di Fanelli, una delle poche a non
interpretare se stessa, Call My Agent -
Italia non è un semplice remake: è una "purosangue".
Non resta quindi che augurarle tutto il successo
possibile, in modo da poter godere di altri episodi e stagioni divertenti come
questa.
Il
mio voto è 8/10
Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer: https://youtu.be/miVyv-QwMzk
Alla
prossima recensione!
KATIA BINELLI - 5^A LSU
p.s. dopo averlo visto vorrete anche voi
disperatamente The Lady Pope.
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