martedì 21 febbraio 2023

"LA LADRA DI PAROLE" di Abi Daré


Alcuni libri sono mezzi di trasporto spazio-temporali ma quando scegli di prenderli hai soltanto una vaga idea della possibile meta.
La ladra di parole fa parte di questa categoria: se volessi viaggiare ma ora non puoi farlo fisicamente, questa storia ti darà la possibilità di percorrere con la mente le strade africane e aprire gli occhi sulla realtà
E’ la denuncia di migliaia di ragazze attraverso la voce di una di loro: un romanzo che emoziona e coinvolge per la sua sincerità.

Siamo ad Ikati, ed Adunni, la protagonista orfana di madre, è una delle tante povere giovanissime nigeriane che vorrebbero studiare ma che sono costrette dalla famiglia a sposarsi per questioni economiche. 
Prima della morte della mamma, Adunni ha la possibilità di frequentare per alcuni anni le scuole elementari che aprono la sua mente al sogno di un futuro migliore, ma dopo lo sfortunato evento tutto crolla ed è costretta ad abbandonare i libri per lavorare in casa con il padre e i due fratelli maschi.  Poi, viene venduta ad un vecchio che possiede già due mogli e delle figlie quasi dell’età della protagonista. Eppure, dopo essere riuscita pericolosamente a fuggire, viene venduta come schiava domestica ad un commerciante. 
La sua passione per la cultura e il tenero ricordo della mamma sono ciò che la salva nei momenti più bui. Riesce di nascosto a leggere nella libreria dell’enorme dimora nella quale lavora e accompagna il lettore alla scoperta della cruda realtà africana attraverso le pagine impolverate. Con l’appoggio di un cuoco e della generosa vicina di casa, inizia a prepararsi per una borsa di studio che sarà la svolta per il suo destino.

Attraverso le sue peripezie, Adunni svela la cruda realtà della vita della gente comune di queste zone: violenze domestiche, schiavitù e traffico di schiave, precarie condizioni delle popolazioni dei villaggi, ignoranza, analfabetismo, alcolismo, prostituzione, violenti riti religiosi, superstizione e credenze popolari.
Ciò che più stupisce di questo racconto è la scelta stilistica dell’autrice che non corregge la voce sgrammaticata della protagonista e, lascia tanti errori linguistici nel corso della narrazione rendendo così il testo ancora più intimo e sincero.

E’ un libro coinvolgente e profondo, che fa riflettere e lascia un segno nell'animo.

ANGELA VENEZIANO BROCCIA - 5^A LS

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