Questo è il primo libro
pubblicato da Stephen King ed il primo libro
che leggo di questo autore, ed è stato un romanzo forte, destabilizzante ma che
mi ha fatto "incollare" alle sue pagine.
I libri
horror e thriller mi affascinano sempre moltissimo anche se non dovrei
leggere questi generi perché mi faccio troppo coinvolgere e, finisco col dover
accendere le luci di tutte le stanze vicine a quella in cui mi trovo.
“Quasi nessuno
scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non
migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di
strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per
farlo.”
Carrie è cresciuta con la
madre, una donna religiosa che l’ha sempre tenuta isolata dal mondo, è una
ragazza introversa, vittima di bullismo a scuola sin da quando era piccola, ma
possiede qualcosa che la distingue da tutti gli altri, ovvero ha dei poteri sorprendenti di cui non è a conoscenza.
Ha sperato che il ballo della
scuola potesse avvicinarla ai suoi compagni, ha creduto di poter fare amicizia ma
quello che accadrà durante la festa la porterà a conseguenze davvero
disastrose.
Moltissimi di noi hanno
empatizzato con Carrie: vittima di bullismo, demolita dalla madre, isolata e
incompresa. Però la protagonista non è solo vittima ma anche carnefice, e King
sottolinea la sua evoluzione da
adolescente a donna, la cui maturità va di pari passo con la sua violenza.
“Quasi nessuno
scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non
migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di
strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per
farlo.”
Questo libro mi ha lasciato
addosso uno strano nervosismo: questa è una vera e propria testimonianza del male,
della violenza all’interno delle scuole, dei conflitti familiari e di un
fanatismo religioso.
Anche la telecinesi diventa un argomento su cui dibattere:
dono o maledizione?
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU
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