lunedì 27 febbraio 2023

"PUSS IN BOOTS 2" - COME NASCE L’ULTIMO CAPOLAVORO DI DREAMWORKS

Cari lettori del Mattei’s Blog, siamo tornati per raccontarvi della creazione dell’ultimo film DREAMWORKS: “Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio”.

Quando lo studio DreamWorks ha deciso di realizzare il  sequel del “Gatto con gli stivali”, uscito nel 2011, erano già a conoscenza che lo stile di animazione del primo film non sarebbe stato all’altezza della moderna scena in continua evoluzione.

"Quando Shrek è uscito per la prima volta più di 20 anni fa, è stato impressionante far sì che tutto si muovesse senza intoppi e sembrasse realistico ma il pubblico è diventato più esigente e sofisticato" ha osservato Joel Crawford, regista di “Il Gatto con gli stivali: the last wish”, durante un'intervista.

Con progetti visivamente accattivanti come Spider-Man: Into the Spider-Verse ed il loro stile di animazione completamente originale , Crawford e il suo team avevano seriamente bisogno di creare qualcosa di nuovo nella speranza  di rimanere rilevanti. 

Nate Wragg, scenografo, ha avuto da subito l’intenzione di rendere il film un dipinto fiabesco attraverso un’animazione classica e senza imperfezioni, tipica dello stile Disney in 3d, in contrapposizione all’uso di shader stilizzanti, l’assenza parziale  di motion blur, ottenendo più stacco tra i frame e l’uso di brush specifici dotati di texture,  applicati ai modelli 3d per dar loro quel tocco di dipinto tradizionale.   
Se ci pensate, questa scelta stilistica è pienamente calzante con la storia narrata, si tratta infatti di un universo popolato da pittoreschi personaggi delle fiabe come: Riccioli d'oro, Pinocchio, il lupo cattivo e lo stesso Gatto  con gli stivali

"Nel film abbiamo sperimentato con diverse tecniche e stili", ha spiegato il regista. Illustrando la celebre scena introduttiva, dove il Gatto combatte contro un misterioso gigante, Crawford dichiara: "Quando il gatto corre sui tetti, il movimento non è sempre estremamente fluido. Per noi era importante sentire che questa è una favola in cui vieni catapultato... il gigante non mette un punto nella trama. La sua introduzione vuole dire al pubblico di tenere il passo con il gatto e il suo eroismo quotidiano ".
Abbiamo apprezzato particolarmente la cura con cui sono state realizzate le color key del film, a mano di: Naveen Selvanathan, art director di Netflix.

Vi invitiamo, se non l’avete già fatto, a guardare questo bellissimo film d’animazione e ovviamente farci sapere cosa ne pensate!
Preferite uno stile di animazione più classico o qualcosa di insolito, con un mix di diversi stili? 

Alla prossima! 
MARGHERITA BONETTI e LORY MITROFAN 
5^A LSU/5^A AFMI

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