domenica 15 gennaio 2023

GLASS ONION - KNIVES OUT _un intricato enigma_ per il detective Blank

Buon lunedì, cari lettori del Mattei’s Blog! oggi siamo qui con un mistero tutto da risolvere e chi meglio di James Bond può venirne a capo!?

Glass Onion è incentrato sul più banale dei pretesti: il miliardario Miles Bron (Edward Norton) invita i suoi più cari amici, o per meglio dire i disgregatori, nella sua isola privata per trascorrere qualche giorno insieme.
Il suo invito non è un semplice biglietto o un SMS, bensì un intricato enigma che giunge a Claire Debella, Lionel Toussaint, Birdie Jay, Duke Cody e l’ex socia d’affari di Bron, Andy Brand, e per qualche strano motivo anche al detective Blanc. Il personaggio di Craig si ritrova così circondato dagli esponenti dell’alta società nella cena con delitto organizzata da Miles.
Quello che doveva essere un fantomatico omicidio si trasforma, però, in una vera scena del crimine.
Anche quando le cose sembrano semplici, proprio come in questo caso, sopraggiungono numerose difficoltà, una dopo l’altra fino a rendere il tutto un complesso mistero.
Eppure, spesso la soluzione è in piena vista, attende solo di essere scoperta dal grande Benoit Blanc.

Glass Onion – Knives Out riprende dal predecessore tutto ciò che aveva funzionato, dal cast stellare a diversi elementi della trama, apportando novità necessarie per aggiungere profondità al racconto e al tempo stesso sfruttare il grande budget a disposizione, per offrire un’esperienza visivamente più spettacolare.
Dalla villa nel Massachusetts della famiglia Thrombey ad un’isola privata in Grecia. Due atmosfere totalmente diverse ma ognuna significativa per la storia che deve raccontare, con il meraviglioso mare del paesaggio greco che toglie indubbiamente un minimo di intimità alla pellicola. Un cambiamento coraggioso, ma di cui Glass Onion viene ripagato.

Stesso dicasi per la scelta di sacrificare in parte la linearità del racconto, interrompendola con sequenze flashback funzionali alla risoluzione finale. Viene in tal modo leggermente compromessa la fluidità e la semplicità della trama, ma nonostante ciò questa si rivela una mossa vincente per espandere la vicenda al di fuori delle mura della lussuosa villa di Bron, grazie all’aggiunta di elementi interessanti quanto inattesi.

Oltre alle eccellenti fotografia e colonna sonora, Glass Onion trova nuovamente nella scrittura il suo grande punto di forza, dopo la candidatura per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar 2020.
Tutti gli ingredienti sono ben dosati, a partire dalla comicità, che fa un passo in avanti rispetto al primo film: mai fuori luogo ed in grado di rendere più scorrevole la pellicola, senza che le oltre due ore di durata possano sembrare eccessive.
Sin dal primo istante, lo spettatore viene proiettato nelle ambientazioni casalinghe del lockdown, tra videoconferenze, mascherine e città deserte. Si tratta di dettagli che molti troveranno superflui, in realtà rendono Glass Onion uno dei primissimi blockbuster internazionali ad essere ambientati in piena pandemia rafforzando ulteriormente il legame tra finzione e realtà.

Infatti, Glass Onion è una satira della società contemporanea, una cena con delitto alla quale sono invitati tutti i “tipi umani”: dallo stravagante genio miliardario all’influencer maschilista, passando per politici, scienziati e modelle.
Una rappresentazione mai superficiale dei disgregatori, ovvero dei “visionari”, coloro i quali vanno oltre quello che ognuno farebbe. Come sottolineato dal personaggio di Norton, “nessuno vuole che lei spacchi il sistema, questa è l’essenza della disgregazione”.
I protagonisti sono, dunque, coloro i quali sono arrivati al margine, superandolo. E proprio come i suoi personaggi, anche Rian Johnson è riuscito ad arrivare al margine, superando quello fissato dal primo film.

Tutti gli elementi che legano Glass Onion al mondo contemporaneo, e che servono a dare maggiore profondità ai protagonisti, sono semplicemente delle aggiunte alla struttura classica dei film gialli. Nel corso della lunga analisi ho dimenticato di dire che, dopotutto, stiamo parlando di uno dei migliori film degli ultimi anni nel suo genere, se non il migliore. Oltreoceano ha già riscosso un successo di critica e pubblico addirittura superiore a quello del primo film, tanto da ottenere la candidatura per il miglior film ai Golden Globe (e andrà tenuto d’occhio anche in vista degli Oscar), mentre Daniel Craig ha ricevuto la nomination come miglior attore.
L’ormai ex 007 non ha tuttavia portato in scena l’unica grande interpretazione della pellicola, che risulta anzi ancor più corale di Knives Out.

Non resta che godersi le splendide macchinazioni ed il fitto mistero ideato da Johnson, ricco di colpi di scena che vi lasceranno senza parole.

Il mio voto è 9/10

Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailerhttps://youtu.be/xBeJRE36scg
 
Alla prossima recensione! 
KATIA BINELLI - 5^A LSU  
 
P.s.: Ho due riflessioni da lasciarvi: Hugh Grant come marito di James Bond mi ha fatto morire e, c'era veramente bisogno di bruciare la Monnalisa?!

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