martedì 3 gennaio 2023

"LE FATE" di Benjamin Lacombe

 Voi cosa preferite le fate o le streghe?

L’enciclopedia ideata da Benjamin Lacombe ci porta a riscoprire il mondo delle creature fantastiche quali fate, streghe, folletti, draghi, attraverso icone, simboli e disegni fantastici! 


‘Il profumo delle fate è ammaliante come quello di un fiore, il profumo della fata è dolce e delicato. Invita a deliziarsi fino all’ebrezza’

Malvage o gentili, onniscienti, innamorate.
Le fate costituiscono un Universo potente, formato da creature incredibilmente diverse tra di loro.
All’interno di questo volume potete scoprire ogni sorta di creatura magica: le fate degli elementi, le fate madrine, le fate innamorate e le fate malefiche; inoltre conoscerete oggetti magici, poteri e simboli, e anche difetti in gran quantità, ma solo per farci vibrare di timore e di tenerezza, di divertimento e di meraviglia.

‘Le fate amano riposarsi al fresco nelle loro caverne buie. In quei dedali di gallerie trovano tutta la tranquillità che desiderano’

In compagnia del giovane Alan farete la conoscenza di Carabosse, di Campanellino e delle tre Parche, le potenti sorelle tessitrici dei destini. Imparerete i luoghi segreti delle fate, i loro doni e i poteri. E, perché mai la fata verde dell’assenzio conduce alla pazzia?

Per convincervi ancora di più a leggere questo meraviglioso libro vi voglio lasciare uno stralcio della storia della Banshee:
L’intera casa era immersa nel sonno. Un ceppo stava ardendo nel focolare. A piedi nudi, la banshee camminava avanti e indietro sul tappeto persiano della biblioteca. Col passare dei secoli aveva visto i mobili coprirsi di patina e nuovi ritratti comparire alle pareti. La fata aveva conosciuto tutti i membri di quella famiglia di ascendenza celtica. Non li aveva mai lasciati. Era vissuta nella loro ombra. Invisibile. Impercettibile.

Partecipava ai giochi dei bambini ridendo silenziosamente con loro. Ascoltava le conversazioni durante i pasti in famiglia e, nelle notti più fredde, si rannicchiava contro i cani.
La banshee si era pettinata i lunghi capelli bianchi. Aveva cercato di farsi bella. Sapeva che vedendola si sarebbero spaventati. I più anziani si sarebbero ricordati di averla già vista, gli altri l’avrebbero scambiata per un fantasma.
Avrebbe voluto stringerli tra le braccia per consolarli, ma sarebbe rimasta solo un’apparizione, un uccello del malaugurio. Soprattutto avrebbe voluto che fossero felici di vederla, come un’antenata venuta a trascorrere il natale insieme a loro. Ma su quei volti avrebbe letto soltanto paura e tristezza.
La fata salì i gradini della maestosa scalinata. Lentamente, non aveva fretta. Sfiorò con la mano i ritratti delle pareti, ricordando ogni nome. Davanti alla porta della grande camera la banshee si fermò e respirò a fondo. Poi si avvicinò al letto e fissò i volti addormentati. Avvertendo il pesante sguardo che le si posava addosso, la donna si svegliò. La fronte e gli occhi recavano segni dell’età. La fata le era già apparsa due volte.
Una lacrima le scese dagli occhi. Aveva capito. Quella notte uno di loro sarebbe morto.

MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU

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