Voi cosa
preferite le fate o le streghe?
L’enciclopedia ideata da Benjamin Lacombe ci porta a riscoprire il
mondo delle creature fantastiche quali fate, streghe, folletti, draghi, attraverso
icone, simboli e disegni fantastici!
‘Il profumo delle
fate è ammaliante come quello di un fiore, il profumo della fata è dolce e
delicato. Invita a deliziarsi fino all’ebrezza’
Malvage o gentili, onniscienti, innamorate.
Le fate costituiscono un Universo potente,
formato da creature incredibilmente diverse tra di loro.
All’interno di questo volume potete scoprire
ogni sorta di creatura magica: le fate degli elementi, le fate madrine, le fate
innamorate e le fate malefiche; inoltre conoscerete oggetti magici, poteri e
simboli, e anche difetti in gran quantità, ma solo per farci vibrare di timore
e di tenerezza, di divertimento e di meraviglia.
‘Le fate amano
riposarsi al fresco nelle loro caverne buie. In quei dedali di gallerie trovano
tutta la tranquillità che desiderano’
In compagnia del giovane
Alan farete la conoscenza di Carabosse, di Campanellino e delle
tre Parche, le potenti sorelle tessitrici dei destini. Imparerete i luoghi
segreti delle fate, i loro doni e i poteri. E, perché mai la fata verde
dell’assenzio conduce alla pazzia?
Per convincervi ancora di più a leggere
questo meraviglioso libro vi voglio lasciare uno stralcio della storia della Banshee:
L’intera
casa era immersa nel sonno. Un ceppo stava ardendo nel focolare. A piedi nudi,
la banshee camminava avanti e indietro sul tappeto persiano della biblioteca.
Col passare dei secoli aveva visto i mobili coprirsi di patina e nuovi ritratti
comparire alle pareti. La fata aveva conosciuto tutti i membri di quella
famiglia di ascendenza celtica. Non li aveva mai lasciati. Era vissuta nella
loro ombra. Invisibile. Impercettibile.
Partecipava
ai giochi dei bambini ridendo silenziosamente con loro. Ascoltava le
conversazioni durante i pasti in famiglia e, nelle notti più fredde, si
rannicchiava contro i cani.
La
banshee si era pettinata i lunghi capelli bianchi. Aveva cercato di farsi
bella. Sapeva che vedendola si sarebbero spaventati. I più anziani si sarebbero
ricordati di averla già vista, gli altri l’avrebbero scambiata per un fantasma.
Avrebbe
voluto stringerli tra le braccia per consolarli, ma sarebbe rimasta solo
un’apparizione, un uccello del malaugurio. Soprattutto avrebbe voluto che
fossero felici di vederla, come un’antenata venuta a trascorrere il natale
insieme a loro. Ma su quei volti avrebbe letto soltanto paura e tristezza.
La fata
salì i gradini della maestosa scalinata. Lentamente, non aveva fretta. Sfiorò
con la mano i ritratti delle pareti, ricordando ogni nome. Davanti alla porta
della grande camera la banshee si fermò e respirò a fondo. Poi si avvicinò al
letto e fissò i volti addormentati. Avvertendo il pesante sguardo che le si
posava addosso, la donna si svegliò. La fronte e gli occhi recavano segni
dell’età. La fata le era già apparsa due volte.
Una
lacrima le scese dagli occhi. Aveva capito. Quella notte uno di loro sarebbe
morto.
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU
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