mercoledì 4 gennaio 2023

DIRITTI, PER POCHI?

Cari lettori, la tematica sociale che la Redazione del Mattei’s Blog ha deciso di affrontare questo mese riguarda i diritti umani e la loro violazione.
 

La rubrica Lo sguardo in ascolto vi propone lo scatto sopra: la fotografia rappresenta una persona legata da una corda con delle mani ferite nel tentativo di liberarsi. Questo gesto simboleggia la lotta per la libertà e per i diritti umani, che in molte zone nel mondo non vengono ancora riconosciuti. La corda e le ferite sulle mani sono un elemento che richiama la resilienza verso questa problematica molto grave, perché le persone costrette a subire la negazione dei loro diritti umani sono legati alle violenze e alle difficoltà di tale condizione e, molte volte cercano di combattere con tutte le loro forze per riuscire a liberarsi e garantire anche agli altri l’indipendenza che meritano. Purtroppo non sempre va bene, anzi quasi mai e per questo sono pochissime le persone che ci provano.
 
Inoltre, la Redazione vuole proporvi un articolo – intervista speciale per coinvolgervi maggiormente su questo tema. Buona lettura!
 
Diritti, per pochi?
Con il recente campionato mondiale di calcio svoltosi in Qatar, per un breve periodo di tempo è stata molto presente sui media la tematica della violazione dei diritti umani riguardante la costruzione degli stadi e la legislazione vigente nel paese ospite dei mondiali. Come si può tenere alta l’attenzione su questo tema molto importante anche dopo che è stato abbandonato dal mainstream? Informandosi e andando a chiedere direttamente a chi è in prima linea nella lotta per la difesa dei diritti umani; per questo mi sono rivolto in particolare ad Amnesty International intervistando Nelly Bocchi, attivista da trent’anni militante nel gruppo Amnesty 208 ovvero il gruppo che comprende gli associati di Fidenza e Fiorenzuola.
Puoi presentarti e raccontarci come hai deciso di associarti ad Amnesty International?                                    
Sono Nelly Bocchi, ho settant’anni e da trenta milito in Amnesty International, attualmente in qualità di responsabile del gruppo 208. La mia voglia di aderire ad un’associazione umanitaria è nata quando ero in prima media e a San Secondo, mio paese di nascita: arrivarono numerosi sfollati a causa di una disastrosa alluvione che aveva colpito la zona del ferrarese. Era un gruppo in cui erano presenti anche ragazzi miei coetanei, in condizioni fisiche di estrema stanchezza e fame. I miei genitori, entrambi insegnanti, cominciarono allora a invitare i ragazzini a casa nostra il pomeriggio e io, invece di andare fuori a giocare, stavo con loro, li aiutavo a fare i compiti e facevamo delle gran merende! Furono questi pomeriggi a convincere i miei genitori e gli altri insegnanti a istituire una mensa scolastica, per assicurarsi che tutti fossero nutriti a dovere.
Quali sono i fronti in cui attualmente i diritti umani vengono meno e quindi Amnesty International è più impegnata?
Premetto che in nessun Paese del mondo attualmente i diritti umani sono rispettati in pieno, ma esiste certamente un divario tra le nazioni (ad esempio tra quelle occidentali e i Paesi africani). Si può dire generalmente che i luoghi dove manca totalmente il rispetto dei diritti umani sono i Paesi in guerra, visto che in tutti i conflitti attualmente in corso la più alta percentuale di vittime riguarda civili inermi.          
L’impegno di Amnesty non si ferma, però, all’intervento in situazioni di conflitto, in quanto i diritti possono essere lesi anche in altri modi. In Cina e in Arabia Saudita da tempo Amnesty promuove petizioni, perché là ancora persiste la pena di morte e i dati delle effettive condanne non sono sempre accessibili. Un’altra grave violazione è avvenuta in Qatar durante i Mondiali, la costruzione degli stadi destinati ad accogliere i tifosi esteri è costata la vita di 6500 operai immigrati, lavoratori sfruttati al limite dello schiavismo con passaporto sequestrato come forma di ricatto, senza possibilità di trasferirsi o di organizzare un sindacato. Di stretta attualità la situazione in Iran, da cui quotidianamente giungono notizie di negazione dei diritti ed esecuzioni sommarie.
Hai citato nella tua lista alcuni Paesi che adottano la teocrazia come forma di governo, qual è il parere che hai riguardo ad essa?
Premetto che Amnesty è assolutamente indipendente rispetto ad ogni idea religiosa, politica ed economica, e che l’Associazione ha come unico interesse la tutela e l’assicurazione del rispetto dei diritti umani; detto ciò, io credo che la teocrazia sia un’estremizzazione di un testo sacro, nella maggior parte dei casi purtroppo strumentalizzata da chi vuole imporre certi dettami a un popolo con la scusa del rispetto della legge divina, e affermo con convinzione che in ogni contesto la religione e il diritto devono rimanere due aree separate.
Che consigli daresti ad un giovane con la volontà di impegnarsi nella lotta per i diritti umani?                          
Innanzitutto di alzare la testa e guardarsi intorno, per riuscire a rendersi conto che, benché viviamo in un Occidente con la maggior parte dei diritti assicurati, non è ovunque così, e invece di comportarsi come se fossimo ciascuno sulla propria isola, indifferenti ai più bisognosi e concentrati solo sul proprio benessere, bisognerebbe rispondereal richiamo di fratellanza tra gli uomini a cui la ragione stessa ci riporta. Questo è lo scopo da raggiungere nella lotta per i diritti altrui, essere la voce di chi in questo momento non ce l’ha.
 
Il colloquio con Nelly, che con passione e dedizione si occupa di tenere alta la guardia su temi difficili, è l’occasione per impegnarci nei nostri contesti affinché per tutti siano garantiti diritti ed opportunità, per chi desiderasse maggiori informazioni o aderire ad Amnesty International le porte sono aperte.
 
Per omaggiare la forza di volontà e il coraggio di persone come Nelly che lottano per un mondo senza barriere e razzismo, è stata scelta una canzone che ha ricevuto il Premio Amnesty proprio per il forte senso di umanità e di aiuto che trasmettono le parole del brano.
 
DALLE MIE PARTI - NEGRAMARO
Dalle mie parti si parla piano
Dalle mie parti si mangia sano
Dalle mie parti
Dalle mie parti si vola in alto
Dalle mie parti lo sguardo è basso
Dalle mie parti
Dalle mie parti si crede in Dio
Dalle mie parti sai chi son io
Dalle mie parti
Dalle mie parti si è pane al pane
Dalle mie parti chi se ne fotte
Delle tue parti
Dalle mie parti ci sono io
Lo sai chi sono io?
Lo sai che è tutto mio?
Lo sai che quello che calpesti sotto i piedi è il suolo mio?
Lo sai che tu da questa parte
Non puoi giocare con la sorte?
Lo sai che ti sei spinto troppo in fondo oltre l'orizzonte?
Lo sai che l'orizzonte è mio
Che il mare non è mica tuo?
Lo sai che l'acqua che tu ingoi
Mentre affondi è di mio zio?
O forse di qualche antenato
Di un uomo sempre a me legato
Comunque ci son sempre stato
E poco importa che tu implori Dio
Sono arrivato prima io
E poco importa che tu implori Dio
Sono arrivato prima io
Dalle mie parti si parla poco
Dalle mie parti si vive meno
Dalle mie parti
Dalle mie parti a testa alta
Che se la abbassi per loro è fatta
Dalle mie parti
Dalle mie parti chi crede in Dio
Deve provare in quale dio
Dalle mie parti
Dalle mie parti non si ha più pane
Dalle mie parti c'è solo fine
Se solo parti
Dalle mie parti me ne vado io
Lo sai chi ero io?
Un uomo come un altro, io
Lo sai che non avevo voglia
Di lasciare un figlio mio?
Lo sai che io da questa parte
Ai piedi non ho più le scarpe
E quello che succede in mare
Quando perdi l'orizzonte?
Lo so che l'orizzonte è tuo
Che il mare non è mica mio
Lo so che mentre vado a fondo
Non importa chi è il mio Dio
Che tanto non si è ricordato
Di me che sempre l'ho pregato
Comunque ci son sempre stato
E in fondo al mare non mi sente il figlio mio
Sono arrivato prima io
E in fondo al mare non mi sente il figlio mio
Sono arrivato prima io
Dalle mie parti si dà una mano
Dalle mie parti io resto umano
Dalle mie parti
Dalle mie parti si corre in salvo
Di chi ha bisogno di un cuore amico
Dalle mie parti
Dalle mie parti ci siamo solo tu ed io

Vi lasciamo il link per ascoltare la canzone e riflettere su questa esperienza così difficile: https://www.youtube.com/watch?v=n3icgkIo0Q0&list=RDn3icgkIo0Q0&index=1
 
Articolo: EDOARDO DEVOTI - 3^A LS
Canzone: NICOLE LECCACORVI – 2^A LSU
Fotografia: ISKRA COLIC – 2^A LSU

1 commento:

  1. Complimenti ai giovani autori, consapevoli di quali gravi problemi affliggono l'umanità

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