‘Lassù le costellazioni ruotano e tramontano. La mia natura
divina sfolgora in me come gli ultimi raggi di sole prima di tuffarsi nel mare.
Un tempo pensavo che gli dèi fossero opposti alla morte, ma adesso vedo che
sono più morti che altro, poiché sono immutabili, e non possono trattenere
nulla nelle mani.’
Ci sembra di conoscere tutto
sulla storia della maga Circe raccontata da Omero: la maga si
innamora perdutamente di Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali; ma
quello che non sappiamo è che c’è un prima e un dopo nella vita di questa donna, che ne fa uno dei personaggi femminili più belli e più complessi della
mitologia classica.
Circe, figlia di un titano e di
una ninfa delle acque, è molto diversa dai suoi genitori quanto dai suoi
fratelli divini: preferisce stare con gli umani piuttosto che con gli Dei, ha
un aspetto fosco e un carattere difficile. Proprio a causa di questa sua
diversità, Circe si è sempre sentita inadeguata e sbagliata, ed è costretta a
vivere in esilio sull’isola di Eea, dove scopre di possedere dei poteri divini.
Circe, oltre ad avere doti magiche, comprende di avere molte somiglianze con i mortali, poiché la maga tanto temuta ha dei sentimenti, ed infatti prova
dolore e gioia, rabbia e felicità, soffre per amore ma ne è anche affascinata… eppure, arriva anche il momento in cui deve scegliere se appartenere al mondo dei
mortali o al mondo degli Dei.
‘Per tutta la vita mi sono spinta avanti, e adesso eccomi qui.
Di un mortale ho la voce, che io abbia tutto il resto.’
Circe, una dea che ha avuto la
“colpa” di nascere donna,
non particolarmente affascinante e con una voce sgraziata, viene posta sin dalla sua
nascita ai margini della vita sociale nel palazzo della splendente Elios.
Circe, non completamente dea nè maga, ma una persona come tante, ha un animo puro, sincero, fragile nel suo
essere forte, con le sue aspirazioni, i suoi timori, i suoi sbagli, i
sentimenti che la contraddistinguono, rendendola semplicemente UNICA!
Dopo aver letto ‘La canzone di Achille’ non potevo
non leggere ‘Circe’; devo dire che avevo grandi aspettative, avevo pensato ad un
libro totalmente al femminile che mi facesse emozionare, ed è stato proprio
così! anzi, ha superato le mie previsioni!
Il fatto che Circe provi dei
sentimenti umani mi ha fatto completamente distogliere dalla visione che avevo
prima su questa maga: la ricordavo solo come colei che aveva trasformato i
compagni di Ulisse in maiali, invece questo libro mi ha fatto capire che è molto di più: una madre e una maga e una dea, insomma Circe non possiamo definirla in modo univoco perché è un personaggio multiforme.
Madeline Miller mi ha fatto
emozionare anche questa volta ed è riuscita a trasportarmi nel mondo classico tra gli Dei e la magia di quel posto; la scrittrice non solo ho colto a pieno tutti i
sentimenti e le emozioni che la maga Circe prova, ma tra dolore e gioia,
preoccupazione e amore mi ha permesso di sentirla molto vicina a me.
Un bellissimo romanzo da leggere
assolutamente per gli appassionati, come me, di mitologia classica, per scoprire un personaggio femminile davvero incredibile!
MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU
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