Bentornati cari
Watson del Mattei’s Blog! la vostra Holmes è appena rientrata da Londra con un
caso nuovo di zecca.
Disponibile dal 4
novembre 2022 su Netflix, Enola Holmes 2 riporta sullo schermo la mitica e intrepida
detective alla quale presta il
volto la Millie Bobbie Brown di Stranger
Things.
Basata sulla serie
di romanzi
gialli di Nancy Springer,
pubblicati tra il 2006 e il 2010 da Penguin Young Readers, The Enola Holmes Mysteries, la pellicola è un’avventura a tutti gli effetti.
Il target ideale
restano i più giovani, ma la ricchezza del progetto lo rende godibile per ogni
tipo di spettatore soprattutto considerando alcune delle tematiche affrontate
in questo secondo capitolo, in parte ispirate ad avvenimenti realmente
accaduti.
Al fianco della
Brown, ritroviamo Henry Cavill nei panni del fratello più noto, Sherlock
Holmes, ed Helena Bonham Carter in quelli della mamma Eudoria, mentre manca
all’appello Sam Claflin, alias Mycroft.
Dopo aver risolto
il suo primo caso, Enola ha aperto una sua attività, un’agenzia di investigazione.
Infatti, poter mettere a frutto le sue indiscutibili e inesauribili doti è ciò
che ha sempre sognato, oltre a essere considerata una pari del fratello
maggiore Sherlock. Sebbene tutti la disdegnino ritenendola troppo giovane e
inesperta, Enola non molla!
Che
il gioco abbia inizio.
Il giorno in cui
varca la sua soglia una bambina in cerca della sorella scomparsa, la detective
capisce di avere finalmente un caso. Ed entra in azione.
Fingendosi una fiammiferaia per ottenere le risposte di cui ha bisogno, Enola
scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora.
Celati sotto la
misteriosa sparizione sembrano esserci affari poco leciti che riguardano l’alta
società londinese. Spetta a lei, e agli alleati che incontra lungo il cammino,
scoprire la verità e rendere giustizia a chi non può farlo.
La pellicola
diretta da Harry Bradbeer e scritta da Jack Thorne – anche autore del primo
capitolo – vanta una serie di pregevoli elementi che vanno a comporre un quadro
ricco e accattivante.
L’ambientazione
vittoriana, perfettamente restituita con un pizzico di modernità, che si
riflette nei colori sgargianti e negli inserti fumettistici, ha sempre il suo
fascino.
All’interno di una
simile cornice le rocambolesche vicende
della protagonista si nutrono di un’energia particolare, donandole
altresì un ruolo cruciale nella Storia con la lettera maiuscola.
Al di là del puro
caso da risolvere, Enola diviene portatrice di valori fondamentali per la parità di
genere.
Siamo
una sola voce.
Lungi dal
dimenticare di essere un prodotto di intrattenimento, Enola Holmes 2 mette sotto i riflettori figure femminili forti, coraggiose,
esemplari. Londra è attraversata da correnti rivoluzionarie che
chiedono solo una giustizia troppo a lungo negata.
I diritti sono
qualcosa di naturale e inalienabile, per cui il dover lottare per far sì che
vengano riconosciuti può condurre a frustrazioni e a gesti estremi.
Grazie ai preziosi,
seppur a tratti eccentrici, insegnamenti ricevuti dalla madre, Enola sa di non
dover mai
tradire se stessa, anche a costo di sentirsi fuori luogo.
Abilissima a
cavarsela da sola, e spesso refrattaria agli aiuti esterni, la giovane
detective impara, col tempo e a sue spese, l’importanza di avere degli alleati.
Tra questi,
Sherlock si rivela utile a leggere più a fondo il carattere della protagonista e
a darle delle sfumature interessanti.
Ci si domanda come
mai Enola abbia scelto proprio la strada dell’investigazione: forse per seguire
le orme del fratello? Per sentirsi alla sua altezza? O per affermarsi una volta
per tutte? Certo è che le doti e l’istinto le appartengono sin dalla nascita,
stimolati dal contesto in cui è cresciuta e affinati di caso in caso.
La
tua strada è solo tua.
Ha un suo peso e
trova la sua espressione il lato adolescenziale della protagonista.
Per cui il progetto
non può prescindere da ciò, mostrando una teenager come tante, alle prese con la prima cotta e con l’imbarazzo a essa legato.
Questo secondo me è
un film che ogni ragazza dovrebbe vedere almeno una volta, poiché si narra di
una protagonista forte e indipendente ma allo stesso tempo fragile
come potremmo esserlo in tante.
Il mio voto è 8 su 10
Come sempre se la recensione vi ha
incuriosito vi lascio il trailer
https://youtu.be/K69L9kr0Tus
Beh, cari signori,il
caso è risolto: “è stato alquanto elementare Watson, non
trovate?”
Alla prossima
recensione!
KATIA BINELLI - 5^A LSU