Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

mercoledì 30 novembre 2022

Calendario dell'Avvento - day 1 - SPACCHETTANDO IL NATALE

Cari lettori del Mattei’s Blog, oggi ha inizio il calendario dell’Avvento creato per voi dalla nostra Redazione!


Abbiamo deciso di inaugurarlo con un’importante riflessione:
sappiamo tutti benissimo quanto sia bello aprire gli scatoloni con le decorazioni di Natale colorate e luccicanti. L’emozionante momento di condivisione con i propri cari è sicuramente il momento migliore di tutto il periodo natalizio.

Nella prima illustrazione abbiamo voluto raffigurare la bellezza degli addobbi per l’albero con toni caldi e accoglienti…con l’immaginazione ci catapultiamo in quell’istante: musica accesa, una bella cioccolata calda, il fuoco del camino che scoppietta e tanta gioia

THERE’S A LITTLE BIT OF MAGIC 
IN EVERY BOX! 🎁

Chi nella propria casa ha degli amici a quattro zampe è consapevole del loro amore per gli addobbi natalizi, in particolare le palline appese ai rami dell’albero. 
Quante volte sarà capitato che il gatto curiosone abbia esagerato con le zampette? 
Secondo voi la pallina si sarà salvata oppure il gatto avrà avuto la meglio?
 
Lo scoprirete nella prossima pubblicazione….! 

 
CURIOSITY MAY HAVE KILLED THE CAT, 
BUT THE CAT STILL HAD EIGHT LIVES LEFT! 🐱

Alla prossima!

MARGHERITA BONETTI e LORENZO MITROFAN 
5^A LSU/5^A AFMI

martedì 29 novembre 2022

WE ARE THE DREAMERS

Cari lettori del Mattei’s Blog, siamo ritornati! Oggi vi parliamo della cerimonia di apertura dei mondiali di calcio in Qatar, in particolare analizzando la bellissima esibizione di Jungkook, membro della band sudcoreana BTSLo scorso 20 novembre, sul palco dello stadio Al Bayt, insieme al collega qatariota Fahad Al Kubaisi, il cantante Jungkook ha restituito la grandezza dell’inno per il Mondiale di calcio in Qatar 2022. L’esibizione è durata solo pochi minuti ma JK ha dimostrato tutta la sua dimestichezza nel canto e nel ballo accompagnato da una schiera di ballerini, mentre una scenografia mozzafiato ha coinvolto tutto lo stadio.

DREAMERS è una celebrazione dei calciatori che hanno partecipato ai mondiali: sono i sognatori, quelli che hanno creduto davvero di potercela fare. Secondo lo spirito per cui vincere non è importante quanto partecipare, Jungkook sottolinea quanto sia un traguardo già solo essere lì perché rappresenta la fine di un percorso in cui non si smette mai di credere nel proprio sogno. 

Ci teniamo a sottolineare quanto sia fondamentale per un cantante esibirsi alla cerimonia della Coppa del Mondo soprattutto se si tratta di un artista coreano, in quanto è stata la prima volta nella storia di questo paese.

Dreamers, appena pubblicata la mattina di domenica 20 novembre, ha raggiunto il podio degli ascolti su iTunes Italia. É stata la prima canzone della World Cup ad entrare nella Top di iTunes mondiale e raggiungere più di 9 milioni di ascolti su Spotify. Che dire, noi ci complimentiamo con JK per il traguardo raggiunto e la bellissima esibizione!

Vi consigliamo l’ascolto di questa canzone se non l’avete già fatto e, se vi va, di ascoltare anche altre canzoni dei BTS!

DREAMERS LIVE: https://vm.tiktok.com/ZMFQJPB47/


Alla prossima!

MARGHERITA BONETTI e LORENZO MITROFAN – 5^A LSU/5^A AFMI

lunedì 28 novembre 2022

UN SOGNO E' PER SEMPRE - racconto di sport FINALE

 
Nei mesi successivi, si utilizzarono solo tre termini: fatica, lavoro, sudore. Nient’altro. I desideri devastati di un bambino oramai cresciuto ripresero forma sotto forma di convocazione, e non una qualsiasi, ma una veramente speciale: la finale di FA Cup.
Prima di attraversare il tunnel che lo conduceva alla tela verde su cui dipingere la propria passione, Hunter ripensò a ciò che si era dovuto conquistare con il sangue, agli sforzi che aveva fatto per essere lì; nei pensieri anche Jim, emozioni e sensazioni note, altre che non riusciva a controllare. Ma in campo non doveva pensare a nulla. Solo a giocare e a vincere.

5 Gennaio 2018. L’atto conclusivo della competizione percorso vede opporsi due rivali storiche: Manchester United e Liverpool. Fra le fila avversarie, Cole scorge, dalla panchina un volto familiare, ed è un salto nel passato. Lo mette a fuoco: quel ciuffo e biondo e la stazza non possono mentire. Timmy Williams veste la 9 del Liverpool. Un vuoto nello stomaco coglie Hunter. L’avversario gli sorride, beffardo. Cole freme, la sua squadra, passa in svantaggio proprio grazie a una prodezza aerea di Williams, riuscendo a riacciuffare il match a tre minuti dallo scadere con un contropiede orchestrato alla perfezione. Supplementari. C’è bisogno di un azzardo. Finalmente può tornare ad assaggiare l'ebbrezza di una vita. Il 29 sulle spalle e un obiettivo definito nella testa. La partita è stravolta dal suo ingresso, lo United domina e propone un calcio spettacolo che non anima i tifosi da tempo: a capo della banda, un astro nascente, un gioiellino che sta infiammando il match a suon di giocate strepitose, avendo già colpito un palo con un violento colpo di testa sugli sviluppi di un’azione manovrata con cura e qualità, sfiorando così il vantaggio, con un brivido lungo e intenso. Ma il calcio è imprevedibile. Azione di rimessa e angolo per il Liverpool. 
Tutti dentro a saltare e a difendere. La palla è tesa, forte. Accade l’impensabile: Cole la intercetta in pieno col braccio. Per l’arbitro non ci sono dubbi, ed è calcio di rigore. Fra le proteste animate e scurrili, al numero 29 è crollato il mondo addosso. E’ inconsolabile. Gli si crepa l’anima, dilaniata da un nero nulla. Williams si appresta a battere: sicuro e intraprendente può regalare la vittoria ai suoi, basterebbe calciarla dentro ma non vince la pressione dagli 11 metri. Il portiere indovina l’angolo. Urlo che squarcia l’aria all’Old Trafford, il teatro dei sogni dove si sta disputando la gara. Per festeggiare non c’è tempo, ma per un’ultima e disperata azione sì, eccome se c’è! Lancio lungo e misurato. Lo stop è di una delicatezza sofisticata, la palla viene accarezzata ad ogni tocco, per arrivare, infine, al cross. Il tocco è perfetto, morbido e preciso al punto giusto. Il pallone pesa, pesa più di tutti quelli che Cole abbia mai solo immaginato di calciare. Il cuore fuori dal petto, gli occhi fissi che divorano il suo obiettivo. La giovane promessa impatta col collo del piede come gli è stato insegnato dal suo più grande maestro, il nonno Jim. Precisione e potenza convergono in un tiro che è destinato alla storia. 
Il pallone scheggia la traversa per poi gonfiare prepotentemente la rete. Rimonta completata: Liverpool 1, Manchester United 2. La firma del goal della vittoria ha un nome e un cognome: Cole Hunter, ancora una volta.

Grida che osannavano il suo nome, compagni che lo travolgevano e lo lanciavano per aria. Questo è il calcio: universo di emozioni contrastanti, dove le regole vengono scritte per essere infrante per una gioia devastante da una parte, e una sconfitta amara dall’altra. Cole cercò la solitudine vicino alla bandierina, stravolto e steso per terra, mentre gli altri cominciavano già a darsi ai festeggiamenti. In realtà Cole era accompagnato, scrutato, protetto. Via la maglia: la stese sul prato. Il 29 al cielo, mentre con un bacio salutò il nonno: Avevano vinto insieme anche quella volta. Dopotutto, un sogno è per sempre.


CRISTIAN MALLARDO - 2^A LS

domenica 27 novembre 2022

CIAMBELLONE CON GOCCE DI CIOCCOLATO E AMARETTI - ricetta dolce_riposo

 Il sapore delle gocce di cioccolato amalgamato con il profumo degli amaretti, mischiato alla dolcezza dello zucchero e alla polvere della farina. Morbidi, soffici e dolci gli amaretti donano un sapore unico e travolgente al classico ciambellone fatto in casa. Mi piace sperimentare nuove ricette in cucina, soprattutto con gli amaretti: questo ciambellone è veramente buonissimo e soprattutto è privo di lattosio! Il ciambellone gocce di cioccolato e amaretti è perfetto per qualsiasi occasione, che sia il compleanno, una cena tra parenti o amici, la merenda o la colazione.

Cari lettori del Mattei’s Blog, venite a provare la ricetta di questo dolce ottimo da gustare in ogni momento!

INGREDIENTI:

4 uova

100 ml di olio di girasole

100 ml di acqua

200 gr di farina

1 bustina di lievito

200 gr di zucchero

100 gr di gocce di cioccolato

100 gr di amaretti

 

PROCEDIMENTO:

Iniziamo con il montare le uova tutte in una ciotola, insieme allo zucchero, con l’aiuto di un frustino elettrico. Quando il composto diventa ben spumoso ed omogeneo, aggiungiamo la farina e il lievito a mano a mano insieme all’olio e all’acqua, sempre aiutandoci con le fruste. Arrivati a questo punto, dobbiamo aggiungere le gocce di cioccolato e gli amaretti tritati finemente, mescolando con un cucchiaio per amalgamare il tutto.

Poi, versiamo il composto all’interno di uno stampo a forma di ciambella precedentemente imburrato ed infarinato; inforniamo a 170°C per 30-35 minuti a forno ventilato.

Immaginatevi durante un pomeriggio d’autunno, siete appoggiati sul divano sotto un plaid caldo e state leggendo un libro, quando il vostro sguardo si sposta sulla finestra e notate che dal cielo cadono delle gocce di pioggia; riportate l’attenzione alla lettura ma ad un certo punto l’acqua comincia a scendere più forte, sembra che non possa cessare mai. Vi alzate dal divano, sempre con la vostra copertina poggiata sulle spalle, e vi dirigete in cucina per mangiare una fetta di ciambellone appena sfornato e bere una tazza di Thè caldo per scaldarvi un po’. Il sapore e il gusto del ciambellone vi ringiovanisce, vi rilassa e vi conforta nella piovosa giornata d’autunno.

 

MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU

venerdì 25 novembre 2022

UN SOGNO E' PER SEMPRE - racconto di sport parte II

 A casa lo attendevano la madre e Jim; il ragazzo arrivò ansante per la corsa fatta dal campo di gioco: quella losca figura era un osservatore del Newcastle, famosa e titolata squadra della Premier League, e aveva deciso di convocarlo per un provino: il paragone con uno dei mostri sacri del calcio, Drogba, alimentò ulteriormente l’entusiasmo del ragazzino in grado ora di toccare il cielo; la casa fu invasa da una felicità incontenibile. Tutto andò per il meglio, e dalle strade che per lungo tempo erano state il tempio del gioco di Cole, si passò al professionismo. La novità del suo successo si sparse in fretta e furia, viaggiando da una bocca all’altra sempre con un alone di orgoglio e contentezza nei suoi confronti, finché la notizia non arrivò a Timmy Williams, ragazzino della stessa classe di Hunter: stazza robusta, folta chioma bionda raccolta in ciuffo che ricadeva sul volto ancora bambinesco dove risaltavano i glaciali occhi azzurri; condivideva con Cole una passione straordinaria per il gioco del pallone e un'abilità, una tecnica naturale, dono per pochi prescelti. Il ragazzo fu colto da un’invidia straripante e i due, prima in buoni rapporti, finirono per avere un aspro confronto, conclusosi nel peggiore dei modi: testimoni l’occhio nero e gonfio di Hunter da una parte, il sangue che colava imperterrito dal naso di Williams dall’altra.


Esclusa questa piccola parentesi, il percorso di Cole nelle giovanili del Newcastle fu netto, caratterizzato da una fame, da una cattiveria agonistica tipica di chi vien dal nulla. Allenamento dopo allenamento, stava componendo come una splendida sinfonia di note piccole e fondamentali, che ben presto tutti avrebbero intonato. Il primo movimento dell’opera era stato concluso, il secondo stava per bussare alla porta: la chiamata in prima squadra. Le prestazioni, l'atteggiamento, la qualità: tutto aveva convinto; Cole era pronto per il grande salto: la convocazione arrivò inaspettata ma il giovane seppe rispondere “presente”. La squadra, che attraversava un periodo tutt’altro che roseo, aveva bisogno di spirito e carica nuova, della grinta di cui solo i giovani sono capaci, perché ancora vogliosi di spaccare il mondo e diventare pezzi pregiati nella vetrina dei talenti; per salvare la stagione e evitare una fallimentare retrocessione la squadra necessitava di una scossa, e questa scossa aveva nome e cognome: Cole Hunter.

Minuto 69. Si alza la lavagnetta: numero rosso, il 9 - numero verde, il 22. Significato inequivocabile: il ragazzino è dentro, fra la curiosità di tanti e lo scetticismo di molti. Questo è davvero quello di cui la squadra ha bisogno? Ha davvero le capacità necessarie? Saprà reggere la pressione? Cole entra in campo con la semplicità e la tenacia di sempre, non avverte alcun peso e, anzi, porta su quel rettangolo divertimento, perché per lui il calcio vero è fatto di questo. Eppure tutto è fermo, bloccato sullo 0-0. Il tempo è tiranno, inesorabile. La partita sembra conclusa, quando il pallone carambola sul piede del 22, che insacca e non perdona:1-0. E’ tutto vero. Corre all’impazzata, inarrestabile, si getta poi sotto la curva dei tifosi che lo acclamano come nuovo prescelto. Uno stadio intero grida a squarciagola il suo nome, mentre i compagni lo travolgono e gli prendono il volto fra le mani. Esultanza sfrenata. Delirio totale. Il suo esordio è un ingresso in paradiso, solo l’apice di una scalata che ha radici nell’inferno. Tutto dura, però, una frazione di secondo, perché è subito ora di riprendere posto e difendere agguerritamente il risultato. Prima di mettersi in posizione, Cole cerca, però, il numero uno fra i suoi fan. Lo aggancia: lui ha gli occhi fissi sul suo gioiellino, ricolmi di orgoglio perché la soddisfazione più grande della sua vita è arrivata ora grazie al nipote. I due si scambiano uno sguardo complice, che racchiude il mondo. Gli ultimi minuti sono un continuo assalto della squadra avversaria, che non riesce tuttavia a trovare la via del goal. Triplice fischio: il campo ha decretato il suo giudizio. 1-0 Newcastle, marcatore Hunter. La giovanissima stella della squadra viene idolatrata, il goal da vero e proprio rapace d’area gli porta tantissimi complimenti. E tutto questo è solo l’inizio di un grande sogno che finalmente può chiamarsi realtà.


Il continuo della stagione fu da favola, i numeri impressionavano e Cole diventò fondamentale per la squadra: grazie a lui la salvezza fu ampiamente raggiunta. Oltre ad essere diventato il beniamino dei tifosi, il giovane prodigio aveva attirato su di sé l’interesse di tutti i top club europei: la classe era unica e il talento magistrale. Milan, Bayern Monaco e Atletico de Madrid insistettero fortemente per Hunter, divenuto  pezzo pregiato sul mercato. Dopo una trattativa lampo, Cole firmò ufficialmente per il club dei suoi sogni, dove, oltre al nonno, aveva militato anche il suo idolo Cristiano Ronaldo. Gli venne offerta la possibilità di indossare la maglia numero 7, che era stata del fuoriclasse portoghese; tuttavia rifiutò la proposta, che non poco lo aveva lusingato, a favore della 29.

Sfortunatamente non sempre tutto va per il verso giusto: le difficoltà si presentano sempre sul più bello, a rovinare tutto. A volte sono piccoli sassi che intralciano il cammino, altre volte muri invalicabili. Possono essere un fiumicello che scorre veloce, o un intero oceano in tempesta che bisogna attraversare. Infatti, per tutta l’estate un vuoto nero aveva riempito la mente di Cole, che si ritrova a dover fronteggiare un nemico che non poteva sconfiggere: ineluttabile la morte, prima o poi, bussa alla porta di tutti. Anche a quella di Jim. D’improvviso: infarto, il 29 giugno. Ecco il perché della maglia. Anche in punto di morte, il nonno combatteva con tutte le sue forze e Cole lo aveva visto. Li aveva lasciati col sorriso, dopo aver parlato col nipote: sebbene avesse già raggiunto traguardi straordinari, non si sarebbe dovuto accontentare; la fame doveva essere quella di sempre, la stessa che lo aveva condotto in alto. Jim era molto orgoglioso di lui, ma questo non glielo disse. Si lasciarono con un abbraccio, un abbraccio che valeva più del pane quando a casa mancava il cibo, o dell'acqua quando il freddo regnava sovrano. Valeva molto, molto di più quell’ultimo abbraccio tra loro. All’orecchio, una frase, che sarebbe rimasta stampata nella memoria e impressa nel cuore di Cole: "un sogno è per sempre". Da quel momento, si convinse che, dall’alto del cielo, una stella, la sua stella, vegliasse su di lui. Poco dopo, il buio.

Quei mesi d’inferno passarono lenti ed esasperanti; l’unico faro della sua vita rimase la madre, pronta a supportare il figlio come spesso aveva fatto. Questo, fino alla fatidica chiamata. Ulteriore pezzo, pur sempre fondamentale, dello stratosferico puzzle che si stava venendo a formare. Ebbene, davanti a Cole si prestava un sipario spaventoso: da subito il gioco ad alto livello si dimostrò finalizzato a un solo scopo: vincere; non importava come, il fine giustificava i mezzi, il risultato ciò a cui bisognava arrivare. Non era più il suo calcio, quello puro del divertimento di un ragazzino spensierato: era lo sport dei milioni, lo sport dei soldi sporchi. Tuttavia Hunter si ribellò: aveva raggiunto il club dei suoi sogni con semplicità e genuinità, ispirato dai suoi più grandi idoli, e voleva continuare a vincere da guerriero combattendo col sorriso. E così fu: l’eleganza del suo gioco lo aveva contraddistinto nell’inizio burrascoso al Manchester, ma il calore del tifo non era tuttavia lo stesso, tanto meno l’atmosfera: avrebbe voluto volare in campo ma ogni giocata era pesante e alimentatrice di focose critiche, sempre più numerose e ingenti.

17 ottobre 2017, Manchester United-Leicester City. Il mister non demorde, ancora fiducia ad Hunter. Peccato per l’ennesima prestazione sottotono, senza sicurezza e troppo timoroso di sbagliare. E la paura, nel calcio come nella vita ha le gambe corte. Corre il minuto 27. Palla a metà fra Cole e il 19 avversario. Entrambi si avventano sul pallone. Uno, una lepre; l’altro, un leone. La scivolata risulta cattiva, intervento di pura foga che, dopo aver spostato la sfera, si infrange sulla caviglia della giovane stella. Dolore incontenibile. Si accascia a terra. Tutto nero. La barella. Dolore inconcepibile. Due profonde fratture: una della caviglia, l’altra del cuore. Dolore logorante. Buio pesto.

Nuovamente conscio, Cole si ritrovò in infermeria, dove le buone notizie sono dietro l’angolo: la violenza dell’impatto era stata tale da fargli perdere i sensi, ma ciò che più preoccupa era l’entità dell’infortunio: “lesione profonda, fuori cinque mesi”. Queste parole rimbombarono ripetutamente nella testa dell’asso inglese, senza trovare collocazione vagando nel mare della sua mente in cerca di un’introvabile terra ferma. Disperazione, paura, angoscia gli stravolsero l’animo: una carriera troncata sul nascere, un fiore potato sullo sbocciare. Ma senza difficoltà, d’altronde, che vita sarebbe stata? Demordere sul più bello? Non era la scelta di Cole: dopotutto, un sogno è per sempre.

CONTINUA...


CRISTIAN MALLARDO - 2^A LS

giovedì 24 novembre 2022

SE NASCI DONNA...

Per quanto sia difficile ammetterlo oggi una donna è costretta a farsi strada nelle vita, costantemente vittima di soprusi e pregiudizi. Libera di provare una sola emozione, la vergogna. Tale fenomeno viene chiamato disparità di genere
 
Ma sappiamo davvero cosa significa?
 
Risulta importante fareuna prima distinzione : il sesso è l’insieme delle caratteristiche biologiche che distinguono uomo e donna, mentre il genere riguarda le differenze sociali che dipendono dalla cultura e dal periodo in cui viviamo.
Quando uomini e donne si ritrovano a non avere le stesse opportunità si parla di disuguaglianza di genere, fenomeno che investe ogni ambito della vita, specialmente il lavoro, le risorse finanziarie e l’istruzione.
In un settore lavorativo viene preferito un uomo rispetto ad una donna in quanto considerato più affidabile, equilibrato e in grado di mantenere il posto senza dover ricevere congedi in caso di gravidanza. Inoltre, osservando la percentuale di donne in politica si nota una netta minoranza rispetto al corrispettivo maschile, ciò
significa che viene a meno anche la rappresentazione da parte dello Stato.
L’Unione Europea sta cercando di promuovere leggi e direttive a favore del cambiamento. A livello economico vi è un divario retributivo a discapito delle donne, che sono così esposte maggiormente al rischio di povertà. Mentre nell’ambito dell’istruzione il numero di laureati donne è aumentato, arrivando a superare quello degli uomini, però vi rimane una differenziazione negli ambiti: nei settori più scientifici vi è una netta minoranza di donne rispetto alle discipline umanistiche.
 
Oggi
25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita per proteggere i diritti umani. La nostra società percepisce spesso le  donne come oggetti da controllare e possedere; ci si sente, quindi, giustificati a perpetrare violenze sul genere femminile.
I fatti di cronaca degli ultimi anni dimostrano che i casi di femminicidio aumentano sempre di più, sino ad  arrivare ultimamente a una donna uccisa ogni tre giorni. Bisogna ricordare, inoltre, che il femminicidio non è solo l’uccisione di una donna ma, come espresso dal dizionario italiano, è:
 
Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.”
 
Sicuramente le condizioni delle donne sono cambiate notevolmente nel corso degli ultimi decenni e ancora lo faranno, ma il processo di eliminazione delle disuguaglianze tra uomini e donne è  ancora inevitabilmente lungo, poiché
vi deve essere, accanto all'offerta di pari opportunità, anche un cambiamento
di norme e valori culturali che deve coinvolgere non solo le donne ma anche gli uomini e la loro percezione.

E’ certo che bambine, ragazze e donne hanno imparato a fare gruppo e sostenersi, unite nel cammino per farsi forza; consapevoli del fatto che solo loro riusciranno a comprendere veramente il significato di vivere in una società che non riconosce loro piena dignità, le uniche in grado di capire la difficoltà del cambiamento  e il senso di protezione del gruppo. La solidarietà femminile è ciò che oggi c’è di più prezioso: dai primi movimenti femministi ad oggi è stato tramandato il messaggio che contro l’intero sistema maschilista non siamo sole, e proprio per questo è l'unione che farà sentire la propria voce e richiamerà al silenzio i pregiudizi.


La rubrica Lo sguardo in ascolto vi propone due riflessioni. 
La fotografia in alto rappresenta una bambina, una ragazza e un'adulta che si tengono per mano: tre generazioni simbolo di evoluzione e solidarietà tra donne, di qualunque età e di qualunque etnia.
La canzone, invece, vuole raccontarvi una violenza realmente subita così da ricordare tutte le donne vittime di abusi, non solo oggi ma ogni giorno. "C'era una volta una ragazza…" - canta Christina Aguilera all'inizio del brano, ma non è una favola. Questo pezzo, scritto insieme a Linda Perry, parla delle violenze subite dalla cantante e dalla madre ad opera del padre. Il finale è positivo:

"I lividi svaniscono, papà, ma il dolore rimane. E ricordo ancora quanto mi spaventavi. È stata forte la mamma a darmi tutto il suo amore. 
Ogni mattina mi sveglio e mi guardo indietro, ma sto bene".

I’M OKAY - CHRISTINA AGUILERA
Once upon a time there was a girl
In her early years she had to learn
How to grow up living in a war that she called home
Never know just where to turn for shelter from the storm
Hurt me to see the pain across my mother's face
Every time my father's fist would put her in her place
Hearing all the yelling I would cry up in my room
Hoping it would be over soon
Bruises fade father, but the pain remains the same
And I still remember how you kept me so afraid
Strength is my mother for all the love she gave
Every morning that I wake I look back to yesterday
And I'm OK
I often wonder why I carry all this guilt
When it's you that helped me put up all these walls I've built
Shadows stir at night through a crack in the door
The echo of a broken child screaming "please no more"
Daddy, don't you understand the damage you have done
To you it's just a memory, but for me it still lives on
Bruises fade father, but the pain remains the same
And I still remember how you kept me so afraid*
Strength is my mother for all the love she gave
Every morning that I wake I look back to yesterday
It's not so easy to forget
All the marks you left along her neck
When I was thrown against cold stairs
And every day I'm afraid to come home
In fear of what I might see there
Bruises fade father, but the pain remains the same
And I still remember how you kept me so afraid
Strength is my mother for all the love she gave
Every morning that I wake I look back to yesterday
And I'm OK
I'm OK
 
TRADUZIONE:
C'era una volta una ragazza
nella sua infanzia lei aveva imparato
come crescere vivendo in una guerra che lei chiamava casa
mai saputo dove girarsi per mettersi al riparo dalla tempesta
mi ferisce vedere il dolore attraverso la faccia di mia madre
ogni volta il pugno di mio padre la metterebbe al suo posto
sentendo tutte le urla io piangerei su nella mia camera
sperando che sia presto finita
Le ammaccature svaniscono, padre, ma il dolore rimane lo stesso.
e io ancora ricordo come mi tenevi, cosi spaventata
la Forza è mia madre per tutto l'amore che dava
ogni mattina che mi sveglio riguardo al passato
e sto bene spesso mi domando perché mi porto tutte queste colpe
quando sei tu che mi hai aiutato a erigere tutte questi muri che ho costruito
le ombre muovono la notte attraverso uno scricchiolio nella porta
l'eco del grido di un bambino infranto "per favore, non più"
Papà., non capisci il danno che hai fatto?
per te è solo un ricordo, ma per me è ancora vivo
Le ammaccature svaniscono, padre, ma il dolore rimane lo stesso
e io ancora ricordo come mi tenevi, cosi spaventata
la Forza è mia madre per tutto l'amore che dava
ogni mattina che mi sveglio riguardo al passato
non è cosi facile dimenticare
tutti i segni che hai lasciato lungo il suo (della madre) collo
quando io ero gettata contro le fredde scale
e ogni giorno ho paura di tornare a casa
nella paura di cio che potrei vedere li
Le ammaccature svaniscono, padre, ma il dolore rimane lo stesso
e io ancora ricordo come mi tenevi, cosi spaventata
la Forza è mia madre per tutto l'amore che dava
ogni mattina che mi sveglio riguardo al passato
e sto bene
sto bene.
Vi lasciamo il link per ascoltare la canzone e riflettere su questa esperienza così difficile: https://www.youtube.com/watch?v=quAFmNvk_Zs

  Fotografia: ISKRA COLIC – 2^A LSU Articolo: ARIANNA ZILIANI – 2^A LS Canzone: NICOLE LECCACORVI – 2^A LSU



mercoledì 23 novembre 2022

"DONNA E IMPRENDITORIA - Martina Strazzer, imprenditrice o influencer?"

Il giorno 15 novembre, alcune classi dell’istituto si sono recate al Teatro Verdi di Fiorenzuola per un incontro con l’imprenditrice e TikToker Martina Strazzer.

L’incontro ha suscitato vari spunti di riflessione, come per esempio l’uso positivo dei social, la determinazione nel realizzare i propri sogni, ma anche la difficoltà di essere una giovane donna che si affaccia nel mondo dell’imprenditoria.

Imprenditrice o influencer?

Martina, infatti, alla domanda relativa proprio a quest’ultimo argomento, ha affermato che spesso non viene presa sul serio dalle persone con cui si interfaccia e le viene frequentemente richiesto di presentare il vero titolare dell’attività, dando per scontato che non possa essere lei.

Sulla base di questa dichiarazione, mi sono documentata e ho trovato un’interessante ricerca. Nel 2008 McKinsey, multinazionale di consulenza manageriale e strategica, ha condiviso parecchi dati interessanti: la prima dal titolo “Donne e leadership. Verso un futuro al femminile.”, condotta su un campione di 115.000 dipendenti di 231 aziende pubbliche e private; la seconda condotta sui bilanci di 89 aziende europee quotate e con più di € 150 mila di fatturato.

I risultati sono stati molteplici, ma quelli che maggiormente mi hanno colpito, sono i seguenti: le aziende con più donne al vertice sono più competitive e fanno più utili; nelle imprese nelle quali c’è maggior presenza femminile ai vertici (più del 30% dei senior manager) l’organizzazione del lavoro è più armonica e rispettosa dei valori; il 55% dei laureati è donna, ma su 10 posti di vertice delle maggiori società solo uno è occupato da una donna (solo l’11% dei membri dei board e dei comitati esecutivi); le imprese con più di 2 donne nel board o nel comitato esecutivo hanno una performance migliore rispetto a quelle guidate da soli maschi: +10% la redditività (Roe), +100% gli utili pre-tasse (Ebit), +70% la performance borsistica.

Con questi dati non si vuole sottolineare la superiorità della figura femminile in campo imprenditoriale, ma aiutare a comprendere come, nella nostra società, sia scontato che una donna non possa ricoprire i vertici più alti della società, compresa la sfera economica. Non è, quindi, nostra volontà affermare la predominanza della donna, ma è ormai indispensabile che nel 2022, ormai 2023, esista un equilibrio tra potere maschile e potere femminile all’interno di aziende o istituzioni e non ci si debba più stupire di tale assetto sociale, perché considerato normale.

Nonostante queste problematiche, Martina non ha rinunciato a continuare il suo percorso nell’imprenditoria, fidandosi di se stessa e del proprio intuito. Ha affermato di non sapere con precisione da dove vengano le idee per i suoi gioielli, ma si ispira a temi di attualità, lavorando per le sue collezioni del brand Amabile su progetti di sensibilizzazione riguardo la salute mentale e la body positivity.

L’incontro è stato per tutti un invito a inseguire i propri sogni e a concentrarsi sulle proprie passioni per non farsi abbattere dalle difficoltà e riuscire ad esprimere al meglio le proprie potenzialità.


LISA PICCIONI e la classe IV C LSU

"VICINO A TE NON HO PAURA" di Nicholas Sparks

 “Il passato è semplicemente questo… tutto ciò che ti lasci alle spalle. Può servirti per imparare qualcosa, ma non puoi cambiarlo.”


 Katie arriva a Southport e tutta la città è interessata a sapere chi sia la nuova arrivata, ma la nostra protagonista sembra decisa a non parlare con nessuno, a non vedere nessuno e a non avere legami con nessuno.

Qualcuno, però, riesce a far breccia nella sua solitudine: Alex, un uomo vedovo con due figli. I due si innamorano teneramente e lentamente, complici i due bambini di Alex che cercano in tutti i modi di farli avvicinare.

Sembra proprio che Katie abbia trovato la sua felicità e la sua serenità in questa cittadina, finché un giorno il suo passato non torna da lei a chiederle il conto.

“-Sono nei guai… sono proprio nei guai…- non sapeva bene quando fosse accaduto, e neppure quando fosse iniziato. Quello che sapeva con certezza era che si stava innamorando perdutamente e a quel punto poteva solo sperare di essere ricambiato.” 

Il romance non è il genere che preferisco, ma quando da piccola ero veramente ossessionata da Nickolas Sparks tant'è vero che volevo comprare tutti i suoi libri; ‘Vicino a te non ho paura’ era uno dei suoi romanzi che mi mancava ancora da leggere e proprio in questo periodo sono riuscita a recuperarlo tramite la piattaforma ‘Acciobooks’ un modo semplice e veloce, per scambiare libri!

“Il tuo problema è che, a volte, vedi troppi significati nascosti nel comportamento altrui.”

Il romanzo è molto bello, tratta di argomenti forti e al tempo stesso molto delicati come gli abusi sulle donne e la violenza domestica, il bullismo, la perdita di un famigliare.

Però, parla anche di come rialzarsi da questo forte dolore, come uscire vincitori da un trauma così grande che sembrerebbe distruggere tutto: ricordiamoci che noi possiamo essere come la fenice che rinasce dalle sue ceneri.

Qual è il romanzo che preferite di Nicholas Sparks?

 

MARTINA SIGNORILE - 5^A LSU

 

martedì 22 novembre 2022

ENOLA HOLMES 2 - una detective determinata e coraggiosa

Bentornati cari Watson del Mattei’s Blog! la vostra Holmes è appena rientrata da Londra con un caso nuovo di zecca.

Disponibile dal 4 novembre 2022 su Netflix, Enola Holmes 2 riporta sullo schermo la mitica e intrepida detective alla quale presta il volto la Millie Bobbie Brown di Stranger Things.  

Basata sulla serie di romanzi gialli di Nancy Springer, pubblicati tra il 2006 e il 2010 da Penguin Young Readers, The Enola Holmes Mysteries, la pellicola è un’avventura a tutti gli effetti.

Il target ideale restano i più giovani, ma la ricchezza del progetto lo rende godibile per ogni tipo di spettatore soprattutto considerando alcune delle tematiche affrontate in questo secondo capitolo, in parte ispirate ad avvenimenti realmente accaduti. 

Al fianco della Brown, ritroviamo Henry Cavill nei panni del fratello più noto, Sherlock Holmes, ed Helena Bonham Carter in quelli della mamma Eudoria, mentre manca all’appello Sam Claflin, alias Mycroft.

Dopo aver risolto il suo primo caso, Enola ha aperto una sua attività, un’agenzia di investigazione. Infatti, poter mettere a frutto le sue indiscutibili e inesauribili doti è ciò che ha sempre sognato, oltre a essere considerata una pari del fratello maggiore Sherlock. Sebbene tutti la disdegnino ritenendola troppo giovane e inesperta, Enola non molla!


Che il gioco abbia inizio.

Il giorno in cui varca la sua soglia una bambina in cerca della sorella scomparsa, la detective capisce di avere finalmente un caso.  Ed entra in azione. Fingendosi una fiammiferaia per ottenere le risposte di cui ha bisogno, Enola scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora. 

Celati sotto la misteriosa sparizione sembrano esserci affari poco leciti che riguardano l’alta società londinese. Spetta a lei, e agli alleati che incontra lungo il cammino, scoprire la verità e rendere giustizia a chi non può farlo. 

La pellicola diretta da Harry Bradbeer e scritta da Jack Thorne – anche autore del primo capitolo – vanta una serie di pregevoli elementi che vanno a comporre un quadro ricco e accattivante. 

L’ambientazione vittoriana, perfettamente restituita con un pizzico di modernità, che si riflette nei colori sgargianti e negli inserti fumettistici, ha sempre il suo fascino.

All’interno di una simile cornice le rocambolesche vicende della protagonista si nutrono di un’energia particolare, donandole altresì un ruolo cruciale nella Storia con la lettera maiuscola. 

Al di là del puro caso da risolvere, Enola diviene portatrice di valori fondamentali per la parità di genere.


Siamo una sola voce.

Lungi dal dimenticare di essere un prodotto di intrattenimento, Enola Holmes 2 mette sotto i riflettori figure femminili forti, coraggiose, esemplari. Londra è attraversata da correnti rivoluzionarie che chiedono solo una giustizia troppo a lungo negata. 

I diritti sono qualcosa di naturale e inalienabile, per cui il dover lottare per far sì che vengano riconosciuti può condurre a frustrazioni e a gesti estremi.  

Grazie ai preziosi, seppur a tratti eccentrici, insegnamenti ricevuti dalla madre, Enola sa di non dover mai tradire se stessa, anche a costo di sentirsi fuori luogo. 

Abilissima a cavarsela da sola, e spesso refrattaria agli aiuti esterni, la giovane detective impara, col tempo e a sue spese, l’importanza di avere degli alleati. 

Tra questi, Sherlock si rivela utile a leggere più a fondo il carattere della protagonista e a darle delle sfumature interessanti.

Ci si domanda come mai Enola abbia scelto proprio la strada dell’investigazione: forse per seguire le orme del fratello? Per sentirsi alla sua altezza? O per affermarsi una volta per tutte? Certo è che le doti e l’istinto le appartengono sin dalla nascita, stimolati dal contesto in cui è cresciuta e affinati di caso in caso.


La tua strada è solo tua.

Ha un suo peso e trova la sua espressione il lato adolescenziale della protagonista.

Per cui il progetto non può prescindere da ciò, mostrando una teenager come tante, alle prese con la prima cotta e con l’imbarazzo a essa legato.

Questo secondo me è un film che ogni ragazza dovrebbe vedere almeno una volta, poiché si narra di una protagonista forte e indipendente ma allo stesso tempo fragile come potremmo esserlo in tante.

 

Il mio voto è 8 su 10

Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer

https://youtu.be/K69L9kr0Tus

 

Beh, cari signori,il caso è risolto: “è stato alquanto elementare Watson, non trovate?

Alla prossima recensione!

 

KATIA BINELLI - 5^A LSU