mercoledì 24 febbraio 2021

Congo: un viaggio per la pace senza ritorno


Kanyamahoro Congo,21 febbraio 2021, ancora una volta le pagine dei notiziari parlano di tragedia.

Sono le 9:00 di mattina italiane quando la macchina dove viaggiava Luca Attanasio, ambasciatore italiano viene attaccata da 6 uomini incappucciati armati di machete e mitragliatrici. Attanasio stava prendendo parte al Convoglio Monusco, che faceva parte di una missione di peacekeeping operativa in Congo dal 1 luglio del 2010 e prorogata nel dicembre del 2020, un’attività che vede impegnati oltre 12.000 militari di una ventina di paesi.

Dopo aver ucciso l'autista Mustapha Milambo, i sequestratori hanno condotto gli ostaggi nella foresta e quello che si pensava essere solo un rapimento al fine di ottenere riscatto, si trasforma in tragedia: quando i rangers e la polizia locale arrivano sul posto si apre il fuoco e nello scontro armato muoiono sia Luca che il carabiniere Vittorio Iacovacci il quale ha tentato tutto pur di proteggere la vita dell'ambasciatore.

Un omicidio barbarico e rude rimasto impunito poiché tutt'ora i sei attentatori, che si pensa essere appartenenti al Fronte di Liberazione del Ruanda o alla malavita comune, sono ancora in fuga e con loro hanno tre ostaggi.

Il 23 febbraio le salme sono state portate in Italia è la bandiera collocata a mezz'asta per ricordare questa terribile caduta che si colloca come novantatreesima da quando la missione ONU è iniziata.

Luca, che già nel 2019 si era recato in Congo per onorare Culturidea e A.b.i.t., visitando il centro didattico fondato dall’associazione in due occasioni e partecipando attivamente alla vita scolastica dell’istituto. Verrà ricordato come una di quelle persone che compie il proprio lavoro per passione e spirito umanitario, ma lascia una moglie e tre figlie, mentre Vittorio, che proveniva da un reparto d'élite dell'Arma dei Carabinieri era un effettivo del XIII Reggimento Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia, e lascia una fidanzata con cui avrebbe convolato a nozze entro fine giugno.

Loro. che si erano recati in quel paese per portare pace e speranza, cosa che in quei luoghi manca da tanto, hanno pagato con la vita le lor belle intenzioni.

Cattani Martina 4^ A L.S.U.

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