Lo sradicamento da Manhattan
per andare a vivere in una vecchia e isolata casa del New England che sembra
uscita da un racconto horror di certo non migliora le cose, tra i ragazzi Jared
sembra quello che più fatica ad accettare la nuova situazione e soprattutto
quello che cerca a più riprese una figura paterna idealizzata che si dimostra
sempre più latitante e inadeguata.
Sarà
proprio lui a trovare un vecchio libro, una sorta di manuale sulle fantastiche
creature che sembra vivano nei boschi circostanti e con le quali la guida,
scritta dal pro-pro zio di Jared misteriosamente scomparso, insegna a
confrontarsi e in special modo elenca da quali tenersi bene alla larga.
L’apertura
e la lettura del libro non è stata una mossa d’effetto, infatti, indagando sugli
strani fatti avvenuti nella casa molti anni or sono Jared farà la conoscenza
con il folletto custode del libro, Giangoccetto, che lo metterà in guardia
dalle mire del malvagio orco Mulgarath, desideroso di imporre il suo dominio
sia sul mondo fantastico che su quello degli umani impossessandosi del libro
aperto da Jared che pare dotato di grande potere. Sulle prime Simon e Mallory
si mostrano scettici ma, dopo un attacco dei Goblin nel bosco che circonda la
villa e la conseguente fuga, capiranno di essersi ficcati in un guaio molto
grosso e decideranno, loro malgrado, di aiutare Jared e le creature fantastiche
nella lotta contro il male.
Il regista Mark Waters (Quel
pazzo venerdì) specialista in comedy e romance si cimenta con il suo primo
fantasy, adattando per lo schermo una fortunata saga di libri scritta da Holly
Black e illustrata da Tony DiTerlizzi, quest’ultimo noto per le illustrazioni
di numerosi giochi di ruolo tra i quali il leggendario Dungeons & Dragons.
Waters visivamente colpisce
nel segno, gli effetti visivi sono di alto profilo e consoni alla narrazione,
quello che forse il regista non riesce a dosare al meglio è l’elemento
dark che in qualche caso deborda rendendo la pellicola poco adatta al pubblico
dei più piccini.
L’elemento fantasy non è
semplice da maneggiare specialmente per chi ha solo giocato con il
soprannaturale come Waters, vedi La rivolta delle ex piuttosto che il romance
Se solo fosse vero, ma non si è mai addentrato nel complesso universo
fantastico da cui proviene la saga e soprattutto i suoi autori che sfoggiano
una grande esperienza nel mondo dei giochi di ruolo, che rappresentano a loro
volta una costola importante e creativamente rilevante dell’universo fantasy.
Infatti il film avrebbe in
teoria tutte le carte in regola per regalare suggestioni ed emozioni, anche
perché sfrutta molti degli elementi già usati con successo da Luc Besson in
Arthur e il popolo dei Minimei, ma se il regista francese ha un registro che
affonda le proprie radici nel fantastico, Waters è più formale, svolge con
rigore il compito assegnatogli, ma non ha il coinvolgimento di un Peter Jackson
ne tantomeno la creatività di un qualsiasi dream-team targato Disney
Come sempre vi lasciamo il trailer
Selia e Katia 3A LSU
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