Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

sabato 29 gennaio 2022

Calci e sputi perché ebreo


La tragica vicenda è avvenuta, per un inquietante coincidenza, solo pochi giorni prima della giornata della memoria. 

Ha presentato denuncia ai Carabinieri di Livorno il padre di un 12enne insultato e picchiato perché ebreo da due ragazzine 15enni presso un parco pubblico di Venturina Terme il 25 gennaio. 

“Ti mettiamo nel forno” aggiungono , destando un profondo sdegno e dolore nei confronti della famiglia della vittima. 

Il bambino è stato refertato al pronto soccorso e ha riportato 5 giorni di prognosi.

“Questo episodio non riguarda solo la famiglia del giovane e la comunità ebraica , ma tutti i cittadini che credono nei valori della democrazia , della tolleranza e del rispetto di ogni fede religiosa” dichiara il ministro dell’interno Luciana Lamorgese.

Nella denuncia sporta alla Procura dei minori di Firenze vengono ipotizzati il reato di ingiurie e lesioni , aggravate dall’indifferenza dei presenti. 

A rendere nota la vicenda è stato il comune del paese con un post su Facebook , che non intende banalizzare affatto l’accaduto. 

“Una situazione incredibile , da pelle d’oca , sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia “ afferma la sindaca Alberta Ticciati che decide di organizzare una fiaccolata per la mattina del 27 gennaio , in ricordo degli orrori dell’olocausto.  

L’episodio non può essere considerato come una ragazzata ma si tratta di un evento che racconta l’ignoranza nella quale viviamo , nella quale si crea il pregiudizio razzista. 

                                                                                      

Giulia Paradisi 


giovedì 27 gennaio 2022

GALATEA DI Madeline Miller


Voi conoscete la storia di Galatea?

Il mito di Pigmalione, racconta di come Pigmalione si innamorò perdutamente della scultura che creò con le sue mani, a tal punto da sentire il disperato bisogno di chiedere alla dea Afrodite di tramutare in vita la pietra, così che il suo creatore potesse averla in sposa.

Nella rivisitazione della Miller, Galatea è una statua che il soffio della vita ha reso umana. Fredda come la pietra che era, il suo cuore batte tra le mura di una stanza di quello che sembrerebbe un ospedale. I medici la credono pazza quando afferma di essere fatta di pietra e la zittiscono con degli intrugli caldi che credono la facciano rinsavire, ma in realtà le tolgono le forze ora dopo ora. Suo marito, il suo creatore, viene a trovarla ogni giorno essenzialmente per una sola ragione: sfogare il suo desiderio sessuale. Il gioco inizia sempre nello stesso modo: quando lui entra nella stanza lei finge di essere ancora una statua, e quando lui prega che lei diventi una donna in carne e ossa, lei apre gli occhi e lui si prende il suo corpo. Un uomo freddo, distaccato, che non accetta che nel momento in cui Galatea ha preso vita ha acquistato anche la capacità di parlare, e soprattutto ciò che più lo infastidisce: la libertà che le permette di sfuggire al suo controllo, alla sua oscura e gelida possessione.

Pur essendo in origine una statua, l’unico ad avere un cuore di pietra è il marito, incapace di un qualsiasi atto d’amore, un uomo che ha costruito la sua esistenza su delle fondamenta di egoismo.

“La sola cosa difficile sono le dita, cui mio marito ama dire di aver dedicato un anno intero per farle apparire reali invece che immobili e inerti, come l’opera di certi scultori indolenti. Quindi devo concentrarmi e tenerle proprio come piace a lui, se no si rovina tutto.”

Madeline Miller non ha bisogno di presentazioni, perché ormai è un’autrice di bestseller conosciuta in tutto il mondo. Ho amato i primi due suoi libri ovvero: ‘La canzone di Achille’ e ‘Circe’ e mi sono già innamorata di ‘Galatea’. È una storia, ma assomiglia a una leggenda tramandata oralmente di generazione in generazione; è una poesia, di cui però non abbiamo né versi né rime baciate: una metrica assente, eppure sempre poesia. 


Ciò che più mi ha colpito di questa lunga poesia sussurrata è la dualità della sua natura: fragile eppure così forte, come un diamante racchiuso nei petali di un narciso.

La complessità umana, e soprattutto la difficoltà dell’essere donna, viene indagata con una delicatezza disarmante, che sfocia in un sentimento di amara tristezza.

Il linguaggio utilizzato è dolce e affabile quando dialoga con il marito, ruvido e pieno di rabbia quando racconta la verità a se stessa:

“Il punto è che mio marito non si aspettava che parlassi, credo. Non lo biasimo affatto per questo, dato che mi aveva conosciuta solo come statua, pura e bella e arrendevole alla sua arte. Naturalmente, quando mi bramava viva era quello il suo desiderio, ma più che viva mi voleva tiepida, quel tanto che bastava per potermi scopare.”

Galatea, riesce a interrogarsi sul nostro presente, denunciando le ingiustizie e i temi che ogni giorno ci indignano, e lo fa attraverso un mito antico, distante quasi duemila anni da noi, eppure così attuale. Un dialogo del passato con il presente e il futuro, una voce femminile che emerge in tutta la sua forza e potenza, senza mai perdere la delicatezza e la bellezza che la caratterizzano, sin da quando altro non era che una statua di marmo perfetto.

 Qual è il vostro mito preferito?  Un mito che ho sempre adorato è ‘Il Minotauro’

 MARTINA SIGNORILE 4’A LSU

mercoledì 26 gennaio 2022

Scontro violento: morti 5 ragazzi


Tragico incidente avvenuto poco dopo le 22.30 di sabato 22 gennaio nel territorio di Rezzato in provincia di Brescia: un’auto si schianta frontalmente con un autobus strappando la vita a cinque giovani. 

Irene Sala di 17 anni, Dennis Guerra di 19 anni, Imad El harran e Imad Natiq, 20 anni e Sala Natiq  di 22 anni . 

L’auto sulla quale viaggiavano era di un amico che li seguiva con un altro mezzo e si è trovato l’orrore davanti agli occhi . 

Dopo una cena insieme decidono di recarsi a Brescia per incontrarsi con altri amici, ma i loro progetti finiscono nel tratto di strada tra Rezzato e Brescia.

E’ iniziato il lavoro delle forze dell’ordine che hanno dovuto avvisare i famigliari e verificare come si è avvenuto lo scontro. 

E’ l’autista dell’autobus a lanciare l’SOS , che quella sera viaggiava solo e riporta ferite lievi. L’auto, invece, è totalmente distrutta. 

Tanti sono i dubbi che vengono di come sia andata la tragedia: sarà data dalla disattenzione di uno dei due conducenti? Da una velocità troppo alta? 

Tra queste cose una è sicura, nessuno di loro compreso il ragazzo che si presume fosse alla guida, aveva la patente.

Nelle parole di chi li conosceva resta solo il ricordo di ragazzi semplici che conducevano una vita spensierata tra amici. 


Alice Riboni e Giulia Paradisi 


martedì 25 gennaio 2022

La libertà (e verità)


Mi piacerebbe riassumere il pensiero proposto nel testo con una celebre frase di Cicerone.

“Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi.”

Di certo quest’affermazione riguarda l’ambito politico e giuridico, ma non solo. Come infatti l’aquilone si sentiva incatenato e oppresso da quel filo che gli impediva di essere libero e di volare senza controllo nel vento, così anche noi spesso ci sentiamo sottomessi a leggi che non condividiamo o che crediamo ledano la nostra libertà. Altresì è vero che appena l’aquilone si è staccato dal filo è stato guidato dall’impetuoso vento che non gli dava una certezza di direzione, e che ha rischiato di farlo annegare in una pozzanghera dopo averlo fatto sbattere contro rami e su qualsiasi cosa avesse incontrato nel suo volo.

Di conseguenza affermerei che è impossibile vivere la propria vita in piena libertà. Se non ci fossero leggi e regole per ordinare la nostra vita, è scontato, in una società dureremmo poco. Serve infatti una qualsivoglia “imposizione” per vivere felici e in armonia con gli atri: se ognuno di noi facesse quello che gli passa per la mente le medesime decisioni non sarebbero condivise da tutti. Malgrado Rousseau sperasse di un ritorno dell’uomo allo stato di natura dove non vigevano regole e in cui era completamente libero, oggi c’è comunque una parziale ricerca della libertà, perché come già detto, nella società odierna così complessa e articolata, una completa libertà è impensabile e irraggiungibile.

Un modo in cui la società cerca di censurare e impedire la libertà, soprattutto di pensiero, credo siano la censura e il politicamente corretto. Io, in prima persona, sento di soffrire di questa restrizione: penso infatti di essere una persona anche troppo sincera, e vista la mia scarsa empatia a volte mi spingo in frasi o affermazioni che possono ledere gli altri. Ma il problema penso che non sia essenzialmente quello di offendere gli altri, in quanto oserei dire, usando un’altra citazione questa volta del Direttore Feltri:  “la malizia è in chi ascolta.” Applicherei questa frase oggi nel mio piccolo con le persone con cui condivido le giornate, un domani con la società. Trovo infatti ridicolo che una persona non possa esprimere appieno il suo pensiero o ritrarre semplicemente la verità solo per timore delle reazioni altrui. L’importante è essere sinceri, e si sa che la verità spesso fa male, ma bisogna anche avere senso critico e accettare il dibattito e il pensiero altrui senza però necessariamente modificare le proprie tesi. Sarò forse accusato di bigottismo o maleducazione ma questo è il mio umile pensiero e ho la libertà di sostenerlo. Bisogna dare peso alle parole senza però fare la guerra al dizionario inventandosi termini strani solo per mascherare la verità. Anche le parole hanno il diritto di essere libere e di essere usate liberamente.  Concludendo vorrei dire che la libertà più importante che secondo me debba essere tutelata sia quella di pensiero e di parola. Quando la gente smetterà di pensare e di dire la sua … sarà il momento di non ritorno che segnerà che la dittatura è vicina.

MARCO CERIATI, 4BLSU

mercoledì 19 gennaio 2022

IL TRICOLORE DI MANUEL SACCOMAN

 


martedì 18 gennaio 2022

Recensione: Il mondo che vorrei... di Martina Signorile

      

“ Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo”

Dopo tanto lavoro e tanti sacrifici finalmente potrete acquistare, leggere ed ammirare la nostra antologia. Potrete acquistarla su Ibis, nelle varie librerie oppure direttamente dal sito della casa editrice www.rossinieditore.com

L’anno scorso abbiamo iniziato questo percorso, proclamando un bando letterario, al quale potevano partecipare i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori della provincia di Piacenza e Parma, tanti ragazzi hanno partecipato con poesie, testi brevi, disegni, fumetti, e tutti sono stati letti con piacere; solo oggi abbiamo portato a termine questo progetto con la soddisfazione più grande, quella di esser stati pubblicati da una casa editrice.

La nostra antologia racchiude alcuni testi e poesie dei ragazzi che hanno partecipato al concorso e una sezione fuori concorso dove si trovano i lavori dei ragazzi della redazione del mattei’s blog e altre opere come fumetti o disegni.

 

“Vorrei...

Sì, vorrei

Vorrei un mondo...

Sì, vorrei un altro mondo

che non sia questo mondo...

Diverso da questo mondo:

un mondo silenzioso

che mi faccia sentire

il cinguettio degli uccelli

da un albero frondoso” 

Adriana Fumi


La redazione del mattei’s blog ha voluto dare l’opportunità a tutti di potersi esprimere e di potersi cimentare in questa avventura, scrivere, perché non a tutti viene data l’occasione di poter scrivere qualcosa di proprio e di vero, spesso, a scuola siamo costretti a svolgere compiti o verifiche dove ci viene chiesto di scrivere ma siamo sempre vincolati dal giudizio dell'insegnante, con questo concorso nessuno è stato costretto a scrivere di un argomento in particolare e soprattutto nessuno giudicava il testo in questione. 

Visto il tanto successo che ha avuto il primo concorso letterario  la redazione del mattei’s blog ha voluto dare l’opportunità ad altri ragazzi di partecipare alla SECONDA edizione del nostro concorso letterario dal tema identità ed alterità, al quale potranno partecipare i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori della provincia di Piacenza.

 Se non lo fate ancora seguiteci sul nostro Blog: https://istmattei.blogspot.com/

lunedì 17 gennaio 2022

IL MONDO CHE VORREI

 





ETERNALS


Bentornati cari lettori del Mattei’s Blog, lo so lo so in questo periodo sto recensendo solo film Marvel, ma dovete capirmi io non posso esimermi vista la mia passione per questi fumetti, ma vi prometto che tornerò a parlare anche di serie tv.

Ora vi lascio alla recensione, buona lettura!

Le conseguenze di Anvergers: Endgame hanno portato scompiglio sul pianeta Terra, dove i Devianti, creature mostruose e feroci, si sono risvegliati per perpetrare il loro scopo principale, uccidere gli esseri umani.

Di fronte a questa minaccia, gli Eterni, esseri divini che da secoli vivono sulla Terra, si riuniscono, per tentare di arginare la minaccia.

Lo scopo della presenza di queste divinità sul Pianeta Azzurro è proprio questo: creati dal Celestiale Arishem, gli Eterni sono stati mandati a difendere gli umani dai Devianti.

Dopo averli sconfitti, secoli fa, sono rimasti a vivere sulla Terra, mimetizzandosi tra gli uomini, pur mantenendo le loro caratteristiche divine, poteri, eterna giovinezza e tutto il resto.

Il ritorno dei Devianti li riporterà insieme, anche se presto capiranno che la minaccia che stano per affrontare è molto più grande, persino più grande di Thanos stesso, e che solo loro possono salvare il pianeta dalla distruzione.

Perfettamente inserito nell’ottica di racconto a episodi, caratteristico dei film Marvel, Eternals è anche uno dei pochi titoli della Casa delle Idee che potrebbe essere anche estrapolato dal contesto seriale.

Questo perché si fa forte di una componente cosmogonica che non solo ne detta il ritmo, ma lo rende anche quasi del tutto indipendente dalla trama della Infinity Saga.

Ci sono riferimenti a Thanos, a Thor o agli altri Vendicatori, ma non sono determinanti, e questo conferisce al film una indipendenza che fa bene, dopo tutte quelle storie intrecciate, che alla fine non regalavano la soddisfazione di aver assistito ad un film ma lasciavano soltanto il desiderio di sapere “cosa succede dopo”.

Eternals è la pellicola più particolare che Marvel abbia mai realizzato, sia visivamente che per contenuto. È epico, visivamente stupefacente ed emozionante.

Sono certa che non piacerà a tutti i fan storici dell’MCU, tanti potrebbero trovarsi disorientati di fronte all’opera della Zhao già dalle primissime immagini, ma altri potrebbero incontrare il loro nuovo film Marvel preferito.

Eternals per target si rivolge ad un pubblico più maturo rispetto ai soliti standard Disney, non è un film indirizzato solo ed esclusivamente ai bambini, anzi.

I più piccoli potrebbero non apprezzarlo essendo per lo più assente la classica comicità in salsa Marvel, mentre dominano temi importanti legati all’umanità in generale, non facilmente comprensibili per un pubblico di bambini.

Eternals è un ottimo punto d’ingresso per nuovi appassionati di cinecomic: il film non è strettamente connesso ai precedenti, poche sono le citazioni ai film pregressi e tutte vengono adeguatamente contestualizzate, Eternals è, quindi, perfettamente fruibile anche da chi non ha mai visto una pellicola Marvel.

Eternals commuove ed intrattiene al tempo stesso. I temi principali sono importanti e delicati, trattati a dovere e mai banalizzati. Spiccano, in particolare, l’amore per l’umanità in generale, la fede nel proprio credo e nella propria famiglia, l’autodeterminazione e la conoscenza di se stessi.

Costruire la propria strada e creare un futuro come singolo individuo, seguendo le proprie personali vocazioni e aspirazioni senza essere condizionati dalla famiglia è un altro aspetto molto importante della pellicola.

La famiglia è composta da tanti singoli ed ognuno deve trovare il vero se stesso per poter rendere al meglio all’interno del gruppo.

Eternals è un'appassionata lettera d'amore al nostro pianeta, anche grazie alle suggestive immagini girate dal vivo.

Il film lascia poi un messaggio di speranza e insieme apre un nuovo filone nell'Universo Marvel.

Non è perfetto ma nel complesso il lungometraggio di Chloé Zhao è convincente sia per il messaggio, sia per la regia, sia per un cast corale che si mostra all'altezza delle aspettative. Ed è un buon inizio per creare un Cinema sempre più inclusivo che esce finalmente dal modello del patriarcato e da una visione antropocentrica del nostro pianeta.

Il mio voto è 8 su 10

Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer



giovedì 13 gennaio 2022

LE TRE DEL MATTINO DI GIANRICO CAROFIGLIO

 


VOCI DI CORRIDOIO

“LE TRE DEL MATTINO”

ROMANZO DI GIANRICO CAROFIGLIO

“Ci sono occasioni in cui occorre parlare e non bisogna dare nulla per scontato. Poi ci sono occasioni in cui, invece, devi rimanere in silenzio perché nell’aria c’è qualcosa di impalpabile e prezioso, e le tue parole potrebbero disperderlo in un istante.”

“Le tre del mattino “ è un romanzo di formazione, una commovente storia di scoperte, formazione e di un inaspettato incontro tra padre e figlio, scritto e pubblicato nel 2017 da Gianrico Carofiglio,  ex magistrato ed ex politico italiano, noto attualmente per essere un celebre scrittore. 


Il protagonista dell’opera è Antonio, un adolescente solitario alla ricerca di un proprio posto nel mondo, di un proprio ideale da inseguire, di una propria passione da custodire gelosamente e  renderla successivamente il proprio lavoro,  come hanno fatto anni prima i suoi genitori, in particolare suo padre, un matematico dal passato brillante, oggi professore di una prestigiosa università.

Gli anni passano, Antonio cresce e tutte le sue paure emergono incessantemente in un momento in cui inizia per lui un lungo tunnel nero fatto di attacchi tachicardici, una temporanea abolizione della capacità di entrare in contatto con gli altri per i tanti, troppi stimoli, i suoni ordinari per lui si trasformano ben presto in un frastuono intricato insieme ai  numerosi flashback che ogni giorno percepisce. Per Antonio sono momenti difficili, in quei giorni per lui il tempo perde struttura, mattina, sera e notte si confondono senza riposo, mentre l’esito delle sue analisi inizia a farsi sempre più evidente confermando le sue sintomatologie :  Antonio soffre di epilessia idiopatica.


‘E così che un pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta, Antonio e suo padre, un uomo silenzioso e riservato anche con il figlio con il quale nel corso degli anni non è riuscito a creare un buon rapporto fatto di sincerità, amore e lunghi discorsi a cuore aperto, atterrano a Marsiglia, dove una serie di circostanze inaspettate li costringerà a trascorrere insieme due giorni e due notti senza sonno in un “attraversamento che li cambierà per sempre”, queste le parole dell’autore.

Passeggiando per le strade della città parigina, tra croissants, concerti jazz e nuovi e inattesi incontri, padre e figlio iniziano a parlare, a conoscersi davvero, con naturalezza. Per la prima volta Antonio si apre con il padre, gli chiede pareri e consigli come fosse per lui un vero punto di riferimento, come fosse l’unica costante in una vita di orribili variabili. Con un linguaggio frizzante, preciso e dinamico, capace di far breccia nel cuore di numerosi adolescenti, Gianrico Carofiglio costruisce un indimenticabile romanzo sull’importanza del dialogo, della famiglia, del talento e del tempo che tutti dovrebbero leggere.


 «Per me è un libro sul passare del tempo, dell’amore e del talento, destinate a passare di mano. Da me a te, e da te a qualcun altro. Da un padre a un figlio. Questo libro valorizza il talento, una cosa che ti è stata data e di cui hai completa responsabilità, se la lasci lì, se non la riconosci, la coltivi, la fai crescere, diventa materiale inerte.

È come l’amore: hai la possibilità di averne cura ma puoi decidere di lasciarlo come è, senza moltiplicarlo, scegliendo la strada che ti porta dove capita.”

Queste le parole dell’autore Gianrico Carofiglio che termina il proprio discorso di presentazione del libro con un audace e filosofico pensiero sull’indulgenza.

Camilla Ziliani


mercoledì 12 gennaio 2022

CUCINA BOTANICA


Gennaio è il mese della  VEGANUARY ovvero una sfida per chiunque voglia mettersi alla prova e seguire una dieta vegana per l'intero mese di gennaio. Ovviamente mi sono cimentata in questa ardua sfida ma con una variante, mangiare almeno una volta a settimana qualcosa di vegano e devo dire che non mi dispiace per niente questa cucina.

Proprio per questo motivo oggi vi consiglio un libro diverso dal solito, infatti è un libro di ricette vegane!

Carlotta Perego, conosciuta anche come ‘Cucina botanica’ sulle sue pagine social, è una ragazza con un sogno nel cassetto far scoprire all’italia la cucina vegana che, purtroppo, ancora oggi, la si vede in modo fortemente negativo; ma Carlotta ci mostra la cucina vegana come qualcosa di meraviglioso e spettacolare, creando piatti unici ed appetitosi.

Questo è il ricettario più interessante e particolare di sempre, Carlotta ci parla di cose semplici e quotidiane, applicate alla cucina, consigliandoci prodotti ed alimenti in base alla stagione, modi diversi e particolari per cucinare le verdure e i dolci vegani sono qualcosa di spettacolare; con cucina Botanica è riuscita a far conoscere a più persone possibili il suo modo di vivere semplice ma comunque originale.

La ricetta che ho provato a fare sono le ‘chips di patate dolci’, sicuramente in qualche bar o fast food avrete sicuramente visto nel menù le sweet potatoes e se non le avete mai assaggiate, fidatevi di me sono fenomenali.

Per accompagnare queste patatine, ovviamente, la nostra amata maionese fatta in casa ma una maionese diversa perchè senza uova; non vi preoccupate vi lascio subito la ricetta!

PER LA MAIONESE

-120ml di olio di semi di girasole

-60g di latte di soia

-½ cucchiai di succo di limone (o aceto)

-1 pizzico di sale

-1 cucchiaino di senape

 

Versate tutto quanto in una ciotola e con un frullatore ad immersione frullate tutti gli ingredienti fino a che non si sarà addensata; poi la versate in una ciotolina e la servite a tavola.

 

PER LA CHIPS DI PATATE DOLCI

-1 patata dolce

-2 cucchiai di amido di mais

-3 cucchiai di olio di semi di girasole

-paprica dolce

-sale

Tagliate la patata in tanti stecchini, come le classiche patatine fritte. Versatele in una ciotola capiente insieme all’olio, sale e se volte, anche un po’ di paprica. Mescolate bene il tutto e poi aggiungete l’amido di mais, distruggendolo su tutte le patate. Disponete tutto su una teglia ed infornate nel forno per 10 minuti a 240°C da un lato e 10 minuti dall’altro lato.

Qual è il vostro piatto preferito vegano? Anche voi avete accettato la sfida di mangiare solo piatti vegani per tutto il mese di gennaio?

 

MARTINA SIGNORILE

 

 

domenica 9 gennaio 2022

FEMMINICIDIO A PESARO - MOLDAVA UCCISA A COLTELLATE: TUTTA COLPA DELLA GELOSIA


Un altro femminicidio sconvolge l’Italia.

Pesaro. L’ottantenne Vito Cangini ha ucciso la moglie a coltellate per gelosia pensando che lo stesse tradendo, e questo dopo aver rifiutato un rapporto sessuale.

La vittima è Natalia Kirichok , moldava, residente in Italia da circa 20 anni e sposata con l’assassino da diciassette.

La tragedia è avvenuta nella notte tra Natale e Santo Stefano e stando a quanto ricostruito fino ad ora Cangini, dopo aver ucciso la moglie, avrebbe aspettato il mattino seguente per poi uscire e vagare per il paese, fermandosi in diversi locali a bere fino ad ubriacarsi.

Successivamente si è avviato verso la campagna di Gradara, nei pressi di Pesaro e qui ha incontrato un anziano amico al quale ha confessato l’accaduto suggerendogli di chiamare i carabinieri ma l’uomo ha risposto che preferiva non impicciarsi nella questione.

A lanciare l’allarme è stato il titolare della pizzeria dove lavorava la vittima da 2 anni come cameriera, il quale non vedendola e non ricevendo alcuna risposta da messaggi e  chiamate ha deciso di avvertire i militari che si sono recati all’abitazione.

Il corpo di Natalia è stato ritrovato sul pavimento della camera da letto, a fianco al quale si trovava un coltello da cucina sporco di sangue. Il marito ha immediatamente ammesso l’omicidio e ha raccontato di aver agito mosso dalla gelosia perché pensava che la moglie lo stesse tradendo.

Cangini è stato accusato di omicidio volontario e subito rinchiuso presso la casa circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro. Il medico patologo, già sopraggiunto dopo il ritrovamento del corpo, ha parlato di probabili sei fendenti e uno di questi al cuore.

Giulia Paradisi

sabato 8 gennaio 2022

Spider-Man: No Way Home


Bentornati cari lettori del Mattei’s Blog, che dire... finalmente posso recensire questo film perciò avviso chiunque non l’abbia ancora visto che questa recensione contiene SPOILER (muovetevi a guardare questo film se ancora non l’avete fatto). 

Piccola premessa io sono andata a vedere il film il giorno in cui è uscito quindi mi sento di comunicarvi tutte le mie emozioni tra una riga e l’altra. 

Il film si apre ripartendo esattamente dalla fine del suo predecessore, ossia Far From Home: l’identità di Spider-Man viene ufficialmente rivelata al mondo da Mysterio, e Peter Parker viene anche incriminato di aver ucciso il suo ultimo nemico, che ha fatto in modo di incastrarlo a dovere.  

Questo innesca un enorme cambiamento nella vita di Peter e delle persone che sono da sempre al suo fianco, in quanto comunque si trovano esposti ad un mondo che li ritiene responsabili della morte di un personaggio che si è fatto passare come un eroe.  

Nonostante questo, Peter, MJ e Ned cercano di continuare a vivere tranquillamente la propria vita. Quando però il nostro Spider-Man capisce che non può più resistere a tutto questo, decide di rivolgersi a Doctor Strange (Benedict Cumberbatch), per cercare una soluzione: Parker chiede a Strange di “cancellare” la memoria a tutto il mondo in merito all’identità di Spider-Man. 

Strange accetta senza problemi, ma quando si appresta a lanciare l’incantesimo, Peter chiede (a ripetizione) di escludere alcune persone, di fatto interferendo con il rito.  

Questo è il pretesto che porta all’apertura del Multiverso: avendo interferito in maniera errata con lo spazio ed il tempo, tutti i personaggi che sono a conoscenza dell’identità di Spider-Man, provenienti da tutti gli Universi, stanno arrivando nell’Universo principale.  

Per questo motivo arrivano i vari villain visti nei trailer: parliamo dunque di Dottor Octopus (Alfred Molina), Green Goblin (Willem Dafoe), Electro (Jamie Foxx), Sandman (Thomas Haden Church) e Lizard (Rhys Ifans).  

Da qui tutti i vari personaggi si mettono a caccia dello Spider-Man dell’Universo in cui sono arrivati. Ovviamente Spider-Man viene incaricato da Strange di trovarli e riuscire a catturarli, in modo tale da poter ritentare l’incantesimo, rispedire tutti nei propri Universi, e quindi risolvere il problema. 

Ma la domanda che tutti si sono posti è : Gli Spider-Man interpretati da Tobey Maguire e Andrew Garfield appaiono in questo film ? 

Lo volete sapere? 

Sicuri? 

Sicuri sicuri ? 

Eh va bene se proprio insistete... la risposta è SI’. 

L'arrivo di questi due fantastici attori che sono tornati a vestire la tutina rossa e blu (non mi sto riferendo a Superman) è stato emozionante, ho visto gente piangere, gridare, alzarsi dalla poltrona e applaudire per un incontro che ogni fan Marvel in questi mesi ha sognato. 

La tecnica della Sony e della Marvel di unire questi mondi è stata spettacolare, gli effetti di scena sono da lasciare senza parole e le scene drammatiche sono ben equilibrate con quelle divertenti. 

È il film che tutti noi ci aspettavamo? 

Assolutamente no ma è quello di cui avevamo bisogno, per farci tornare un po' di malinconia per chi ha cominciato il suo viaggio nel mondo nella Marvel con il primo Spider-Man e per chi credeva che i cattivi non fossero poi così cattivi (ancora oggi per me Willem Dafoe e Alfred Molina sono due dei miei cattivi preferiti) 

Spider-Man no way home è la fine di una trilogia molto ben riuscita e la conclusione di una storia. 

È veramente la fine ? 

Certo che no, visto le voci che stanno circolando ma per aspettare un mio parare dovrete aspettare l’uscita del prossimo film. 

Il mio voto è 9 su 10 

Come sempre se la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer  

 

Alla prossima recensione Katia Binelli 4 ALSU