sabato 17 aprile 2021

Un mondo a forma di agnellino

 

EDOARDO DEVOTI

(vincitore del secondo premio sezione racconti brevi)

Molto tempo fa, in una pianura desolata, c’era un antico rudere di una casa e, davanti ad essa, c’era un uomo anziano che impugnava una vecchia spada arrugginita e aveva un agnellino al collo.

Ogni notte numerose belve attaccavano la postazione del vecchio, perché attirate dalla facile preda, ma lui arrivava a combattere anche fino all’alba pur di difendere la pecorella, e durante il giorno riposava tra le rovine.

Una mattina, dopo una nottata violenta, l’uomo stava riposando sull’erba quando un giovane viandante che passava di lì, avendo visto le numerose battaglie notturne e incuriosito dalla foga del vecchio, gli chiese:

«Perché tu, ormai anziano, sprechi così miserabilmente gli ultimi anni della tua vita difendendo una creatura destinata a morire in quanto debole preda?»

Il vegliardo rispose:

«Questa pecora è stato l’ultimo dono di mia moglie, prima della sua morte. Lei era tutta la mia vita, tutto ciò che avevo, il mio mondo. Molte persone che passano, come te, mi fanno la stessa domanda, e anche loro credono di avere un loro mondo che porta avanti la loro vita, ma spesso sono solo illusioni che essi pongono come epicentro della loro esistenza. Io combatto per dare anche a loro l’esempio di un mondo che vorrei, una realtà dove ciascuno ha la volontà e il coraggio di difendere il suo piccolo mondo personale.»

Tutti noi, nella nostra vita, dovremmo provare ad elevare come esempio individuale quest’uomo, personaggio di finzione, che per difendere il suo piccolo mondo combatte senza esitazione contro ciò che cerca di portarglielo via.

Il mondo che io vorrei è un luogo dove nessuno è costretto a combattere per proporre o attuare un’idea di mondo tutta sua, ma può farlo liberamente e senza limitazioni.

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