sabato 17 aprile 2021

Guardando l’oltre attraverso lo specchio retrovisore

 

SOFIA TRENTINI

(vincitrice del premio della critica sezione racconti brevi)

Credi che ci sia solo un universo? Il nostro?

Ho visto un video, tempo fa, dove si vede lo spostamento dalla terra all’eventuale universo parallelo. È assurdo pensare che siamo soli. È assurdo pensare di essere così piccoli, eppure così grandi per noi stessi. Abbiamo un mondo intero dentro di noi, e così tutte le persone che incontriamo. È assurdo. 

Sonder…

Sonder è la consapevolezza che tutti intorno a te, anche gli estranei, stanno vivendo una vita tanto complessa quanto la tua. A volte stai così male e ti senti l'unico. Ma dopo tutte le tue difficoltà inizi a capire che tutti sono così unici e non sei da solo ad affrontare la vita. Le vite di tutti sono così indescrivibilmente diverse e non c'è modo che tu possa mai capire veramente una persona. Per riassumere, ti stai rendendo conto che non sei l'unico a vivere con un tale caos e complessità. Tutte le vite delle persone sono uniche, caotiche e complesse, proprio come la tua. Quindi siamo troppo grandi per noi stessi per pensare al di fuori della nostra piccolezza. Il nostro tempo qui sulla Terra è solo una frazione dell'esistenza. Come un battito di ciglia, eppure ci sentiamo così al centro di tutto, così indispensabili. Il nostro sole impiega 200 milioni di anni per girare per la Via Lattea ... la nostra esistenza è un batter d'occhio. Dovremmo essere più riconoscenti per la nostra vita. Siamo esistiti durante un giro di 200 milioni di anni della Via Lattea.  Non possiamo puntare alla perfezione, speriamo sempre di essere quello nella vita, ma non sappiamo nemmeno noi che cosa sia… la perfezione.

Una cosa a cui penso spesso è il senso della vita e della parola “vita” stessa.

L’immagine che viene portata alla nostra mente, quando si parla di vita, è fare più soldi possibili e morire.

Quindi dovrei passare i miei giorni sulla terra con il pensiero che la mia vita consiste in lavorare per morire, in una società che se ne frega di tutto? Poche persone si chiedono veramente cosa ci facciamo su questo pianeta, quasi tutti hanno accettato la monotonia del tempo, quasi tutti non hanno uno scopo, quasi nessuno che si impegna a trovare il significato profondo del perché siamo qua.

Questo menefreghismo può spesso portare a disinteresse nella stessa vita in quanto esperienza, con conseguenze drammatiche per tutti.

Se lo scopo della vita dovesse essere questo, accettare senza domande, non ci sto. Non sono fatta di superficialità. So che c’è molto di più.

Se, quindi, non sappiamo cosa significa vivere in termini filosofici, non abbiamo uno scopo.

Io sto cercando di trovare il senso della vita nello scopo stesso, sono ormai arrivata alla conclusione che il senso della vita è darne uno personale, è trovare il significato della parola, darle un senso.

Sappiamo di vivere veramente quando il nostro personale significato di tale azione si può rappresentare in quel determinato momento.

Mi sento di vivere in una simulazione continua, cerco di dare forza alle persone che mi stanno intorno consumando completamente la mia, tanto che ormai per me stessa l’ho persa completamente, e la cerco ormai nelle cose più piccole, con risultati che non arrivano neanche con il tempo.

È che ormai mi sento di vivere in una bolla, in un cerchio senza fine, perché non so nemmeno cosa mi aspetta domani, la vita non sembra più reale.

Sotto quel punto di vista. Come faccio a vivere una vita che non mi sembra vera, in cui non ho più sicurezze, dove ogni giorno l’unico pensiero che ho è sperare che il tempo scorra in fretta, ma sembra invece che ci sia un blocco nel ripetersi di tutto.

Mi sembra di non essere più viva, o peggio ancora, di non vivere come dovrei, di non sentire più quello che sento, perché ormai mi sento distaccata da tutto, i nostri giorni si ripetono finché non moriremo, è triste, perdo il conto di quello che faccio, di chi sono davvero.

Non ho nemmeno le forze di pensare che la situazione cambierà, e ho paura che andrà avanti così e non riuscirò più ad essere felice, niente sembra più lo stesso.

E la cosa triste è che stanno cadendo tutti, se questo significa che abbiamo perso la motivazione, e chi non sta cadendo non lo vuole ancora ammettere, tutti si svegliano e vanno a dormire, tutti noi ragazzi siamo costretti a farlo.

La cosa che mi spaventa più di tutte è che sono emotivamente svuotata, è come se fosse solo un loop infinito che va avanti e indietro e non c'è niente che io possa fare perché ho smesso di preoccuparmi di tutto, non so nemmeno che giorno o mese sia né che ora sia perché semplicemente non dormo più, non mangio più, non sono nemmeno più interessata a sentirmi di nuovo felice.

La vita non sembra più esistere nella mia testa, quasi come se tutto quello che faccio lo faccio solo per andare avanti.

Mi sembra di vivere una simulazione continua…

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