domenica 15 novembre 2020

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI. L’adattamento cinematografico del best seller di Paolo Giordano.

Spiazzante l’operazione, che trasforma uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni in film.

Così la storia di Alice e Mattia, in tutto sono 6 gli attori che hanno interpretato i due ragazzi in età diverse: Alba Rohrwacher e Luca Marinelli nella maturità (lui ha messo su 15 chili per la parte, lei ne ha persi 10), Arianna Nastro e Vittorio Lomartire nell’adolescenza, Martina Albano e Tommaso Neri da piccoli

La loro incapacità di adattarsi al mondo, complice un’infanzia funesta, viene messa in scena.

Il regista costruisce un’estetica funzionale all’etica del racconto, e “vede” quello che il romanzo attinge dalla storia segreta di due anime.

I mostri non albergano più all’interno, ma si riversano fuori: mostruoso è il contesto, anzi horror – come musiche (c’è anche un inedito dei Goblin), luci e omaggi (da Argento a Polanski) s’incaricano di rivelare – e mostruosi sono i corpi, tagliati e sbilenchi, smagriti e imbolsiti, mai in armonia col mondo, e dal mondo offesi, disarticolati.

Il film ci ha toccate molto, infatti noi tutte guardandolo, ci siamo messe a piangere perché tratta di vari temi veramente molto importanti come l’anoressia o i problemi legati all’infanzia. La storia in sé è strutturata bene, il film è girato al meglio e fornisce perfettamente l’idea della drammaticità dei personaggi. All'inizio si fa fatica a seguire la storia per chi non ha letto il libro, perché si è molto concentrati sui personaggi e sui flashback.

È un film che consiglierei ma non a tutte le età per i contenuti pesanti, in ogni caso è magico e quando ti prende ti fa provare emozioni uniche. Da vedere magari in una piovosa sera di novembre almeno una volta nella vita.

Per chi ha trovato il film interessante vi lascio il link del trailer per chi volesse vederlo.


Selia Lassus e Katia Binelli, 3ALSU


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