“The energy solution of the future must not be built in human rights absues.”
Serma Joshi Capo delle imprese e dei diritti umani di
Amnesty International.
Cosa si cela dietro agli apparecchi tecnologici che ogni
giorno utilizziamo per comunicare e muoverci?
Il cobalto è
una delle risorse più importanti per la costruzione dei dispositivi tecnologici
che ogni giorno utilizziamo come ad esempio l’auto, infatti si trova nelle
batterie per auto elettriche, nei telefoni, nei computer, carica batteria ecc.
Ma che cos’è questo materiale, a ben diritto ritenuto tra i più importanti dato
che muove il nostro mondo?
La definizione scientifica che abbiamo trovato si
trova nel sito di www.lenntech.it, riporto testualmente:” Il cobalto è un elemento
ferromagnetico duro di colore bianco argenteo. È un membro del gruppo VIII
della tabella periodica. Come il ferro, può essere magnetizzato. Nelle sue proprietà
fisiche è simile a ferro e nichel. L'elemento è chimicamente attivo e forma
molti composti. Il cobalto è stabile in aria ed inalterato in acqua, ma è
lentamente attaccato da acidi diluiti”.
Per chi non si intende di
chimica, non è altro che un elemento che si trova nell’ambiente, più
precisamente all’interno del nucleo terrestre, e come già detto, alimenta gli
apparecchi elettronici, di conseguenza è uno dei materiali più richiesti dalle
grandi industrie.
La mia indagine si è dunque
rivota soprattutto verso uno dei Paesi che detiene più del 50% del cobalto
mondiale: Il Congo. Il Congo si trova nell’Africa Centro-occidentale ed è
proprio da lì che la maggior parte del minerale viene estratto. Circa il 20%
del minerale viene estratto a mano, quindi tramite un’estrazione artigianale,
mentre la restante parte viene prodotta in miniere industriali, che
appartengono ad aziende straniere, principalmente cinesi. Queste grandi aziende
però hanno cercato per tanto tempo di nascondere le brutalità che avvengono
nelle miniere di estrazione, come lo sfruttamento degli operai, tra cui tantissimi
bambini, ragazzi minorenni forzati a lavorare in queste miniere per le loro
condizione economiche. C’è stato però un rapporto, pubblicato da Amnesty
International, pubblicato il 15 novembre 2017, che ha portato alla luce le violenze
dei diritti umani celate dietro al commercio del cobalto. Le aziende che sono
state tirate in ballo sono tante, quelle che ricordiamo sono Apple, Huayou Cobalt (compagnia con base in Cina) ,
LG Cyem, Ford. Tesla. Nello stesso rapporto si parla delle condizioni disumane
dei bambini, costretti a lavorare in condizioni estremamente pericolose, senza
attrezzatura di alcun tipo. In risposta al questo rapporto, aziende come Ford,
IBM, Lg Cyem si sono unite per dare inizio ad un progetto blockchain per poter
tracciare i rifornimenti di Cobalto dalla Repubblica democratica del Congo. Il
sito LIFEGATE.it riferisce che molte famiglie hanno deciso di denunciare ciò
che i propri figli hanno dovuto subire, infatti nel testo della causa
giudiziaria datata 15 dicembre 2019, presa in carico da ONG per i diritti umani
International Rights advocates, si afferma che queste grandi aziende (Apple,
Microsoft, Tesla, Alphavet) stanno traendo consapevolmente benefico dal sistema
tradizionale artigianale in Congo e lo stanno supportando in maniera
sostanziale. Oltre al duro lavoro che gli operai devono svolgere, la paga che
gli viene retribuita è a dir poco imbarazzante in proporzione a quanto il
materiale estratto costi realmente, infatti sono pagati con 50 dollari mensili.
In conclusione, cari lettori,
vi invito a tenervi informati sulle questioni mondiali, magari anche solo
leggendo qualche volta il giornale potrebbe aiutarvi a rimanere informati su
ciò che avviene nel mondo, così da poter essere più consapevoli sulla realtà
che ci circonda, magari anche guardando il telegiornale, perché non tutte le
cose belle che vediamo celano una bella storia.
Vi ringrazio per l’attenzione e
ci vediamo al prossimo articolo.
Siti consultati:
lifegate.it
Freccia del web
amnesty.org
Suha Marmash, 4ALSU
0 commenti:
Posta un commento