ALTERITÀ E IDENTITÀ
Apre gli occhi per la prima volta,
una bimba persa e sola,
da una fioca luce accolta
curiosa di scoperta osserva il mondo,
cresce, e sogna di terre lontane
di viaggi infiniti e grandi carovane
ma un arcano istinto la segna nel
profondo
mai sola si dipinge nel suo
pellegrinaggio
col principe azzurro sconfigge dei draghi
impara magie da benevoli maghi
apprende misteri da un antico saggio.
La vita la costringe a divenire adulta
scopre l’eterna condanna a ciò che è
diverso
un continuo rincorrersi di giudizi
attraverso
i quali la vera accettazione rimane
occulta
il senile disprezzo per ciò che è giovane
l’essere ciò che l’altro non è,
un ragionamento archetipico fa sì che
tra Marte e Venere, si erga un muro di
rovere
l’uno non esclude l’altro, quando lo
conosciamo,
Elena era tra i mortali la più bella
tanto che questo bastò a scatenare una
guerra
incanto e distruzione sono frutti dello stesso
ramo.
Quella bimba un giorno morì dimenticata
ma dentro di lei in realtà si celano
tutti coloro che in vita la conoscevano
essa mai dall’amore sarà abbandonata
un déjà-vu, pare la seconda volta
smarrita come una bestiola
una donna persa e sola,
tra le lacrime vien sepolta.
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