Nel pomeridiano di Amici del 7 novembre 2021 è stato presente come ospite Roberto Saviano che ha presentato il suo nuovo libro “Sono ancora vivo”.
Il noto scrittore partenopeo decide
di raccontarsi in una chiave completamente inedita: il fumetto. Attraverso i
disegni racconta quei tredici anni di processo, di scorta, di una vita ferita
dalle minacce di un boss.
«Immaginate di avere 26 anni e di
essere convocati in questura per sentirvi dire sei condannato a morte!»
Così Saviano ha iniziato il
discorso rivolto agli allievi della scuola più conosciuta d’Italia, spiegando
poi che la scelta del fumetto è dovuta all’imbarazzo di parlare di fatti così
personali, perché qui non abbiamo il racconto di grandi storie mafiose, qui
conosciamo Roberto Saviano al 100 per cento.
«Ma non dovevi morire 13 anni fa?»
«Se volevano ucciderti lo avrebbero
già fatto!»
«Il fumetto mi ha aiutato ad
esprimere il senso di colpa che commenti come questi ti fanno entrare sotto
pelle!»
Perché da 13 anni Saviano è posto
quotidianamente a giudizi come quelli sopra citati, lui costretto a vivere
sotto scorta è visto quasi come un criminale che sfrutta un servizio dello
stato perché 13 anni fa un boss lo ha minacciato in tribunale, da un boss che
alla fine – per i suoi detrattori – non gli ha fatto niente.
Non gli ha fatto niente, ma Saviano
non può semplicemente andare a buttare la spazzatura; non gli ha fatto niente,
ma da 13 anni la sua vita è sotto scorta; non gli ha fatto niente, ma lui deve
programmare i suoi impegni settimane prima; non gli ha fatto niente, ma lo ha
segnato a vita. Lo ha segnato a vita perché questa per Roberto Saviano è la più
grande ferita della sua vita e raccontarla non è stato facile. Davanti a un
pubblico che canta sempre, Saviano è riuscito a zittire tutti raccontando una
storia personale, ma che alla fine tocca tutti.
Cattani Martina 5^A L.S.U.
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