Il romanzo racconta la storia di due fratelli, Danny e Maeve, e del sentimento che li lega alla loro dimora in cui hanno trascorso la loro infanzia, una casa maestosa ma allo stesso tempo stravagante; la loro madre li abbandonò quando Danny aveva solo quattro anni e suo padre decide di risposarsi con Andrea, una donna senza scrupoli che decide di trasferirsi a Casa Olanda con le sue figlie. Da quel momento sembra che tutto vada a rotoli e l'apparente casa dei sogni comincia a dividere ogni membro della famiglia.
“Guardiamo indietro attraverso la lente di quel che sappiamo adesso, perciò non vediamo gli altri come li vedevamo un tempo ma come li vediamo oggi, e questo significa cambiare radicalmente quello che è stato”
Il racconto si sviluppa in cinque decadi e, attraverso gli occhi di Danny, ripercorriamo il passato, scoprendo man mano gli eventi che hanno segnato la famiglia, fin da subito il vuoto lasciato dai genitori e l’importanza di associare il concetto di ‘casa’ alle persone care e non a un luogo specifico.
Leggendo questo libro ho potuto
riflettere sul vero significato di ‘casa’, o almeno, ho capito che cosa
significa ‘casa’ per me; proprio in questo periodo storico, dove siamo stati
costretti a stare nelle nostre case con la nostra famiglia, a convivere con la
nostra vita interiore, abbiamo vissuto appieno la nostra casa, forse fin
troppo, forse fino ad odiare le nostre quattro mura di casa, ed ho capito che
‘casa’ non è solo il luogo dove dormo, dove mangio e dove vivo, CASA è la mia famiglia, i miei amici,
i miei adorati libri, i miei parenti più lontani che non ho potuto vedere per
moltissimo tempo a causa delle restrizioni, per me casa è la scuola dove ho
sempre potuto esprimermi e dove ho sempre avuto un contatto diretto con i miei
compagni e con i miei insegnanti, per me casa è il mondo che sta al di fuori
delle quattro mura di casa mia. Fa paura come molte cose che ci vengono private
spesso sono la risoluzione a moltissimi dei nostri problemi, il contatto umano
con gli altri che ci è stato privato per molto tempo e che continuano a
privarcelo è l’unico rimedio all’infelicità, alla tristezza e alla solitudine.
‘La casa Olandese’ è una storia estremamente coinvolgente che affronta le mille sfaccettature dei legami familiari. Ann Patchett è capace di caratterizzare i suoi personaggi brillantemente, la psicologia di Danny e Maeve è palpabile, viva; trascina il lettore nel loro mondo ed è impossibile distogliere gli occhi dalla lettura.
E voi avete letto questo libro? Che cosa ne pensate? Qual è la vostra saga familiare preferita?
MARTINA SIGNORILE
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