Avevo 9
anni quando uno di quei lunedì entrai a far parte del 97%”
“Sono
entrata a far parte del 97% quando, tornando a casa sola, un giovane in bici mi
ha voluto obbligatoriamente accompagnare a casa. Avevo paura, non mi toccò ma
continuava a fare domande che, nonostante la mia tenera età, capivo essere
inopportune”.
“Un ragazzo
mi ha dato della troia senza motivazione”
“Faccio
parte del 97% da quanto mi hanno toccato contro la mia volontà”
97%, agli
occhi degli ignoranti – da ignora – ossia coloro che non sanno cosa vuol dire
essere dentro questa percentuale, è solo un numero, ma per chi sa, per chi ci è
passato è una percentuale che stringe il cuore.
Con essa
viene indicata la percentuale di donne che ha subito abusi, che è stata vittima
di stupri, di catcalling, di immagini pornografiche ricevute senza alcuna
richiesta. Ho cercato delle statistiche ed è emerso che in America una donna su
sei è vittima di stupro, in Italia le ragazze che hanno subito qualsiasi tipo
di violenza sono 2 milioni 435 mila solo negli ultimi 5 anni.
Il falso
mito di essere esposte al pericolo di violenze solo quando ci si avventura
fuori dalle mura domestiche, quando si ha qualsiasi contatto con un estraneo, con
uno considerato pazzo, è tutt’altro che vero poiché aprendo un minimo gli occhi
e accettando la realtà si può ribadire chiaramente che una gran parte delle
violenze avviene proprio da coloro che definiamo ‘”di famiglia”.
Un colpo
alle spalle, un tradimento che ferisce in tanti modi.
E bisogna
andare oltre all'immagine dello stupratore seriale, probabilmente asociale, che
attacca casualmente le vittime, perché si tratta solo di un falso di cronaca.
La maggior parte degli abusi avvengono da persone che la società reputa normali,
gente a posto, amici o parenti della vittima. Non ci si deve fermare solo alla
superficialità di ognuno, poiché il ceto sociale non è nient’altro che una
maschera inutile, per mezzo della quale molto spesso un carnefice diventa
innocente automaticamente.
“Ma no
signora, lui è un avvocato, come potrebbe fare una cosa del genere? piuttosto
guardi quel disadattato sociale che molto probabilmente si è sniffato qualcosa
stamattina”.
Magari per
bravo e integerrimo avvocato ha abusato di una minorenne.
“Mio marito
non farebbe mai del male a nostra figlia, si starà inventando tutto per
attirare l'attenzione”.
Magari la
figlia ha messo anni prima di raccontare la verità. Che badate non è la sua
verità, semmai l’unica verità.
Maschere…
“Not all
men, but all women”
Non tutti
gli uomini, ma tutte le donne…
Cosa vorrebbe
dire?
Significa che
generalizzare è sbagliato, oltre che inutile.
Non tutti
gli uomini sono dei mostri, così come non tutte le donne sono delle vittime. Non
tutti gli uomini mancano di rispetto verso l’altro genere, non tutti i ragazzi
credono che la colpa sia della donna, ma ci sono anche gli altri, quelli che
invece ritengono che il loro potere si eserciti con la violenza.
“E’ colpa
sua…”
Della donna…
perché si è vestita in modo provocante, sconveniente.
Sconveniente
per chi?
Perché la
donna dovrebbe vestirsi comoda e con abiti lunghi per la sua sicurezza, perché
una ragazza dovrebbe trovarsi un ragazzo e basare le sue uscite su chi la può
accompagnare a casa?
Svegliatevi
e imparate a usare la ragione e la logica: la provocazione la vede chi vuole
essere provocato. Non esiste abito sicuro, perché il mostro troverà sempre un
motivo per giustificare il suo pensiero, la sua azione.
Piuttosto insegnate
ai ragazzi come ci si comporta. Insegnate loro che un mini abito non è
l’equivalente di un consenso, che non ci si deve approfittare di una ragazza
ubriaca. Non si deve apostrofare una ragazza con termini inappropriati.
Quelli sono
inappropriati.
Non generalizziamo,
va bene. Ma se dentro una scatola di cioccolatini vi capita di trovarne uno
marcio, riuscirete a fidarvi - un’altra volta - di una scatola di cioccolatini
assortiti?
Credo di
no.
È una questione
di fiducia, ma la fiducia si costruisce passo dopo passo. Cultura dopo cultura.
Attraverso la crescita sociale.
Se agli
uomini esorto a non far di quel muccio avariato, alle donne dico di usare la
voce, la forza, il coraggio della denuncia verso tali abusi perché se il
silenzio porta all’indifferenza: la voce della giustizia porta alla repressione
di tale ingiustizia.
I social
pian piano stanno trattando di queste tematiche, la solidarietà femminile
stanno diventando forti abbastanza da permetterci di abbassare la percentuale
di cui sopra.
Noi non
siamo contro una battaglia di genere, uomo e donna in conflitto, perché sotto
c’è qualcosa di più grave, il nostro nemico non è l’uomo, ma chiunque compia
abusi.
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