Io capitano è un film di genere drammatico, diretto da Matteo Garrone.
Il film,tratta dell' emigrazione africana verso l' Europa.
"Io capitano" si sofferma sulle ragioni del viaggio,sulle motivazioni culturali del fenomeno al di là dell’aspetto economico, sull’identità e le aspirazioni degli immigrati prima di lasciare il paese d’origine.
L’interesse verso i personaggi di Seydou e Moussa s’identifica con la scelta di rendere implicito ogni ragionamento sui trafficanti o sul tema dell’accoglienza, prediligendo una prospettiva più attenta alle ragioni del viaggio e alle sue ripercussioni.
Io capitano mostra un Senegal povero, ma felice, non dilaniato da guerre, carestie e da conflitti sociali che si intreccia con la vita di due sedicenni che,nonostante questo,subiscono il richiamo e la fascinazione dei modelli culturali occidentali.
Seydou e Moussa si nutrono, infatti, di YouTube e pianificano un’esistenza da popstar nel “nuovo mondo”, dove s'immaginano a firmare autografi per i ragazzi bianchi.
Al contrario del viaggio senza scelta di tanti migranti disperati, il loro somiglia più a quei racconti di formazione in cui si parte con un po’ di ingenuità e si finisce pieni di amarezza: i sogni diventano incubi e la purezza si deforma in severa crudeltà.
Spettacolare la sequenza in cui è presentata la traversata notturna nel deserto del Sahara in cui i corpi dei migranti diventano ombre disumanizzate lasciate nelle mani dei trafficanti.
Un film che consigliamo a tutti per le infinite riflessioni a cui è riuscito a ricondurci.
classe 2BLSU
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