La rappresentazione ha avuto inizio a partire dalle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale, avvenute nel 2014, e dal più recente conflitto tra gli Stati dell’ex Jugoslavia che l’attrice rivela di conoscere bene come artista, in quanto da vent’anni lo porta in scena, e come persona, attraverso i viaggi e gli studi che ha via via approfondito.
Durante lo spettacolo si è tuttavia concentrata su un aspetto che viene spesso sottovalutato a scuola: le quasi duemila donne provenienti da diversi Stati del mondo che, il 28 aprile 1915, mentre il conflitto infiammava l’Europa, riunirono il Congresso Internazionale femminile all’Aja per chiedere la deposizione delle armi e la risoluzione pacifica delle dispute internazionali. Tra queste donne erano presenti la suffragetta olandese Aletta Jacobs, l’attivista americana Jane Addams, l’ungherese Rosita Schwimmer e una figura su cui Roberta Biagiarelli si sofferma particolarmente: Rosa Genoni, l’unica femminista italiana partecipante al congresso.
Tra le figlie dell’epoca ci fu un’altra italiana, Paolina Schiff, la quale non partecipò fisicamente al congresso, ma scrisse una lettera il cui contenuto è risultato fondamentale per l’attuale Unione Europea.
Il momento dello spettacolo di maggiore pathos è stato sicuramente quando l’attrice si è focalizzata sulla figura di Margherita Parodi Kaiser Orlando, una delle tante donne attive sul fronte, ma l’unica crocerossina medaglia di bronzo al valore sepolta al Sacrario di Redipuglia in mezzo a tanti altri soldati uomini.
Numerosi gli spunti di riflessione per i ragazzi presenti in merito al ruolo da protagoniste che hanno avuto queste donne, per trovare una soluzione pacifica al conflitto e su come non siano però state effettivamente ascoltate dai potenti dell’Europa. Tante sono state le riflessioni con l’attualità, sulle differenze di genere e su come sia cambiato il ruolo delle donne nella società di oggi.
Paola Bravo 4B LS
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