sabato 30 dicembre 2023

Con PizzAut nutriamo l'inclusione !

Nico Acampora, ex educatore napoletano, durante il convegno all’università Cattolica di Piacenza, ha parlato alla nostra platea di studenti, di autismo.

L’autismo è un disturbo psicologico che porta un soggetto a compiere comportamenti strani e continui fin dall’infanzia.

Infatti, i neonati autistici compiono di insolito il dondolio,il rifiuto delle coccole, del contatto visivo e addirittura dei rapporti sociali.

Inoltre, essi iniziano a parlare più tardi a differenza dei coetanei e provano grande agitazione in caso di cambiamenti, come nuovi alimenti o giocattoli.

Questo disturbo è parecchio diffuso in Italia; la stima dei bambini autistici è pari a 500000-600000.

Talvolta viene raramente portato rispetto a questi soggetti e, in particolar modo, nell’ambito lavorativo.

Qui si inserisce l’insolita iniziativa di Nico Acampora,fondatore di “PizzAut”.

Nico ha preparato questo progetto grazie ad un’esperienza diretta con l’autismo.

Infatti, dopo aver visto il secondogenito autistico Leo, nato nel 2010, preparare una pizza per la famiglia, ha creduto che questa attività potesse essere d’aiuto a tutti gli autistici.

Pizzaut” non è una semplice pizzeria nella quale sono coinvolti 35 giovani di età compresa tra i 20 ed i 25 anni, bensì un grande esempio di inclusione sociale, altro argomento trattato durante il convegno.

L’inclusione dal punto di vista sociale indica la percezione dell'appartenenza all’interno di gruppi od istituzioni e ha come obiettivo da raggiungere l’eliminazione delle discriminazioni prodotte da diversi fattori proprio come le disabilità .

Per Nico è impensabile che gli autistici non possano lavorare o studiare a causa del loro disturbo o che non possano avere la loro autonomia nel mondo lavorativo.

I dipendenti del ristorante hanno subito grazie a Nico un grande cambiamento in positivo:alcuni sono passati dal non rivolgere la parola a nessuno ad abbracciare tutti i clienti.

Successivamente Nico ha creato anche il “PizzAutobus” ovvero un insieme di food truck gestiti da 5 dipendenti autistici; il suo intento è quello di espandere ad ogni provincia un furgoncino per permettere a circa 500 autistici di trovare lavoro.

Queste attività potrebbero essere proposte, secondo me, anche agli studenti nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.

Affiancate allo studio, esse potrebbero diventare ottime tecniche di apprendimento.

In primo luogo esse potrebbero equivalere alle prime esperienze lavorative di uno studente il quale potrebbe capire cosa vuol dire avere buoni rapporti con i propri colleghi e,di conseguenza, imparare a rispettarli ed accettarli così come sono.

                                                                                                  Francesco 3BLSU


0 commenti:

Posta un commento