“Marry Me” (in Italia uscito col sottotitolo “Sposami”), romcom e film musicale. Jennifer Lopez in forma smagliante: recita, canta, balla (viene proprio voglia di andare a un concerto).
Owen Wilson, al solito perfetto in
ruoli brillanti.
Ebbene: Lopez e Wilson sono i protagonisti di
“Marry Me“, love story morbida e zuccherosa.
Jennifer Lopez è raggiante e non poteva essere
altrimenti visto che interpreta una popstar. La popstar si chiama Kat Valdez,
stella della musica, lasciata da un fidanzato molto più giovane di lei e
farfallone. Ma Kat non si perde d’animo e una sera, coraggiosamente, si butta:
pesca un tipo qualunque e vada come vada. Diceva Forrest Gump: la vita è uguale
a una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita.
“Marry Me” piacerà sicuramente agli inguaribili
romantici e a chi, stressato, vuole solo distrarsi un po’.
Il nocciolo di “Marry Me”: una splendida super-diva, miliardaria, super corteggiata, milioni di seguaci sui social, s’innamora, incredibile a dirsi, di un anonimo pantofolaio, papà divorziato, che sgranocchia cereali davanti alla tv (immancabile il cagnolone pigro seduto accanto) e ha il pallino della matematica (la insegna a scuola; è un professore delle medie).
Una trama trita e ritrita, “Marry Me”, ovvero: i
poli opposti che si attraggono.
E va bene, la solita storia.
Tradizionale commedia rosa, “Marry Me”, in
perfetto stile Hollywood e classico finale al miele: vissero felici e contenti
per sempre, of course.
In questo periodo buio, un film come “Marry Me” è
una ventata d’aria fresca, e pazienza se qualche purista arriccerà il naso.
“Marry Me” è un toccasana.
Pensato per allietare il pubblico, riesce
nell’impresa: regala due ore di sana spensieratezza, con quella New York patinata
in cui è fantastico perdersi, e poi la favola del Cenerentolo fa sempre colpo:
il “signor nessuno” un po’ sfortunato che un giorno viene scelto dalla
“Divina”, oltre ogni previsione. Evento da sogno. Il tutto in maniera
altrettanto surreale: lei, durante un concerto, lo punta dal palco e gli fa,
più o meno così: ehi, tu, mi vuoi sposare? Lui resta a bocca aperta
presumibilmente sudando freddo, il cuore che martella e ovviamente dice: ok
Insomma, “Marry Me” è il classico film da popcorn.
Dopotutto, non esistono solo i capolavori. Anche il pop ha il suo perché. Tanto
di cappello, dunque, a “Marry Me” che vuol essere solo ciò che è: un film
leggero.
Il mio voto è 8
su 10 ( per quanto posso essere acida le commedie
romantiche mi piacciono )
Come sempre se
la recensione vi ha incuriosito vi lascio il trailer
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