Aldo Cazzullo
in questo libro racconta parola per parola, passo per passo, di una delle opere letterarie più importanti
e affascinanti della storia della letteratura italiana: La Divina Commedia.
Mediante le sue opere, le sue ideologie e aspirazioni,
Dante non ci ha dato soltanto una lingua; ci ha dato soprattutto un'idea di noi
stessi e del nostro Paese: il «bel Paese» dove si dice «sì». Una terra unita
dalla cultura e dalla bellezza, destinata a un ruolo universale: perché
raccoglie l'eredità dell'Impero romano e del mondo classico, descrivendo,
contemporaneamente a tutto ciò anche la bellezza della terra di cui si fa
portavoce, quali ad esempio: il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre
perdute dell'Istria e della Dalmazia, l'Arsenale di Venezia, le acque di
Mantova, la «fortunata terra di Puglia», la bellezza e gli scandali di Roma,
Genova, Firenze e delle altre città toscane.
Dante è severo con i compatrioti, denuncia i politici
corrotti, i Papi incapaci di governare secondo la parola di Dio, in particolar
modo nella sua poetica condanna più volte papa Bonifacio VIII, un papa
temporale alla ricerca incessante di sempre più potere, a discapito della
Chiesa.
Allo stesso tempo Dante Alighieri esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie; sino a « Riveder le stelle ».
"...Dinanzi
a me non fuor cose create
se non
etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate"...
Coinvolgente, interessante ma soprattutto moderno, “A riveder le stelle” è un libro stupendo, in cui l'autore diventa un cronista di questo affascinante romanzo quale è la Divina Commedia, qui segue Dante quale Uomo nel suo viaggio interiore nella più totale completezza, canto dopo canto, ostacolo dopo ostacolo e nell’aspirazione ad un amore che trascende la dimensione terrestre quale è Beatrice, l’affascinante donna-angelo per cui Dante prova un travolgente amore platonico.
Durante questa lettura
ho apprezzato numerose riflessioni e
pensieri personali dell’autore, in particolar modo, la citazione che più
mi ha impressionato e affascinato è la seguente:
Non da un matrimonio dinastico, non da un
trattato diplomatico.
È nata dalla cultura e dalla bellezza.
Se Aldo Cazzullo si fosse seduto in cattedra nelle nostre aule ai tempi della scuola, sono sicuro che per molti di noi il rapporto con Dante e con la Divina Commedia sarebbe stato completamente diverso, sarebbe stato capace di regalare grandi emozioni a tanti studenti, facendogli scoprire la bellezza di una delle vette più alte della nostra letteratura e, forse, della letteratura mondiale.
“A riveder le stelle” è
un libro che si legge con facilità e che ha il pregio di far riappacificare
intere generazioni con il sommo poeta e con la sua Commedia.
La raffinatezza delle
pagine di Cazzullo sta nel ricordarci la bellezza che l’Italia ha regalato al
mondo e che troppo spesso ci sfugge – o della quale ci dimentichiamo con
facilità.
Come Virgilio
accompagna Dante attraverso l’Inferno, Cazzullo accompagna il lettore alla
riscoperta (o alla scoperta) dell’opera dantesca, ripercorrendo anche il
viaggio che ha portato alla nascita di un sentimento italico con numerosi e
ripetuti riferimenti di carattere storico, letterario e culturale che legano il
passato ai giorni nostri. In questo libro, l’autore è in grado di emozionare
qualsiasi lettore, chi ha amato Dante, coloro che con la Divina Commedia hanno
avuto sempre un rapporto di diffidenza maturato dai tempi delle scuole
superiori e chi la Divina Commedia la conosce poco ma è animato dal desiderio
di conoscere un’opera dalla quale è nata l’idea di Italia.
Cazzullo, con questo
libro scritto “sopra” la Divina Commedia, ci ricorda non solo la bellezza
dell’opera di Dante ma, soprattutto, la straordinaria modernità del suo
pensiero e delle idee che proprio dalla Commedia hanno spiccato il volo per
divenire immortali.
Spesso i lettori sono
alla ricerca di pagine che insegnino qualcosa; questa è la lettura perfetta, in
grado di riappacificarci con la letteratura e di vincere alcune sfide di
conoscenza il cui campo era stato abbandonato ai tempi di scuola.
SIGNORILE MARTINA
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