È pomeriggio, da noi in Italia sera, quando, nel corso
di una riunione per parlare nuovamente dei risultati delle elezioni, il Palazzo
del Congresso viene invaso da una “folla inferocita”. Questo gruppo che si fa
chiamare PROUD BOYS è formato da vari sostenitori di Trump che, dopo le
sollecitazioni dell’attuale presidente in carica, hanno manifestato il loro
pensiero politico nel peggiore dei modi, disonorando uno dei luoghi simbolo
della storia americana.
Sulle scalinate del Campidoglio se ne vedono di tutti
i colori: da chi simula la morte di George Floyd ridendo a chi si traveste da
presunto sciamano per profetizzare un’America senza futuro! Ma la cosa che
porta a ricordare questo giorno come uno dei più brutti nella storia
contemporanea statunitense è il nuovo sangue che scorre per strada. I
manifestanti entrano armati e la polizia è costretta ad intervenire provocando
così 4 morti e 13 feriti.
Il presidente Biden descrive questo scenario come un
atto senza precedenti, mentre Trump non commenta dichiara solo che non sarà
presente alla cerimonia di insediamento dell’avversario.
Ancora una volta abbiamo la dimostrazione di come la
violenza generi altra violenza, perché se i manifestanti avrebbero agito in
maniera pacifica la polizia non sarebbe intervenuta con lacrimogeni e molto
altro e a quest’ora il rosso di troverebbe solo sulla bandiera e non nelle aule
del Campidoglio.
Cattani Martina 4^ A L.S.U.
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