domenica 20 dicembre 2020

Intervista a Hind El Bazzim


Cari lettori e lettrici, come state? Io sono molto felice perché vi sto per presentare un’intervista che mi sta molto a cuore ovvero l’intervista che ho avuto l’opportunità di fare a Hind El Bazzim, una ragazza di 17 anni che su Instagram ha una pagina dove informa i suoi followers dei problemi di attualità che ci sono nel mondo e non solo: parla delle discriminazioni di genere, le guerre dimenticate, leggi che tutelano i diritti e che in molti paesi non ci sono, e tanto altro. La pagina in questione è @bitcheslovingchampagne e vi invito a seguirla perché vi aprirà la mente su tanti argomenti che spesso e volentieri non si vedono trattati. In ogni caso vi sto già facendo degli spoiler, quindi vi lascio all’intervista, che spero vi piacere.

1. Parlaci un po’ di te.

Il mio nome è Hind, sono una 17enne che frequenta il quarto anno del liceo classico e, un po’ come tutti i giovani, sono una sognatrice con tante aspirazioni. Sono nata in Marocco e arrivata in Italia all’età di quattro anni, dove vivo tutt’ora con la mia famiglia. Essere una ragazza immigrata e musulmana, essere ‘quella con il nome e la pelle diversa’ in un paese come l’Italia è forse stato ciò che mi ha fatto aprire gli occhi e capire che c’era ancora qualcosa da cambiare nella nostra società.

2. Cosa ti ha spinta a creare questa pagina?

Ero (e lo sono tutt’ora) convinta che il mondo sarebbe un posto migliore se tutti aprissero gli occhi e si rendessero conto dei problemi che si trovano nella nostra società. Perché una volta che ti accorgi di un’ingiustizia, del danno che reca a te o agli altri, diventa molto difficile ignorarlo e non puoi fare a meno di desiderare di poter cambiare le cose. Così mi sono permessa di avere un posto in cui poter, nel mio piccolo, informare quante più persone possibili e, nel frattempo, consentire che anche loro mi trasmettessero qualcosa. E’ stato un successo! Non c’è stato giorno in cui non abbia imparato qualcosa o che qualcuno mi abbia ringraziato per quello che svolgo.

3. Quali sono i tuoi ideali e questi ideali possono in un qualche modo centrare con la tua pagina?

Principalmente la libertà d’espressione: può sembrare banale, ma tengo a ogni singola opinione riguardo a qualsiasi argomento che tratto sulla pagina; anche se sono pareri discordanti dal mio, voglio che i commenti rimangano sotto al post e che chiunque si senta libero di poter iniziare una discussione a riguardo.

4. Che impatto ha avuto sulla tua vita il creare questa pagina?

Sicuramente mi ha aiutata a crescere e a maturare. Mi ha insegnato ad ascoltare, a discutere, a cercare sempre di capire il punto di vista dell’altro e soprattutto a combattere per quello in cui credo. Sarei una persona completamente diversa se non avessi aperto la pagina, sarei una ragazza con molte incertezze e che sta ancora cercando di capire qual è la propria strada.

6. Chi sono le tue fonti di ispirazione?

Troppe persone per essere elencate tutte quante, ma principalmente chiunque metta a repentaglio la propria libertà e incolumità pur di difendere i diritti umani. Persone come Atena Daemi, una donna, che solo per aver sognato la fine della pena di morte in Iran, è stata condannata a sette anni di carcere. Oppure Nassima al-Sada che sta pagando con un carcere durissimo la sua lotta per i diritti delle donne in Arabia Saudita. Insomma, persone comuni che ce la stanno mettendo tutta pur di cambiare la vita degli altri.

7. Hai mai pensato di lavorare nel campo della politica?

Mentirei se dicessi di non averci pensato, ma non penso sia la strada giusta per me. Avere così tante responsabilità, non potersi permettere di fare errori, dover scendere continuamente a compressi non è quello che vorrei fare in futuro. Preferirei di gran lunga stare dall'altra parte e essere piuttosto io quella che mostra cosa c’è dietro a tutto quello che noi chiamiamo ‘politica’, per poter permettere agli altri di compiere la scelta migliore.

8. Credo che tu sia la più giovane attivista che abbia mai seguito sui social, hai mai percepito che la tua età fosse vista come un ostacolo? Ci sono state critiche che ti hanno ferita?

Ho iniziato quando avevo soli 15 anni, quando ero ancora una ragazzina che aveva più da imparare che da insegnare (e questo vale tutt’ora!). La mia età è stata, più che un ostacolo, una mia insicurezza: inizialmente continuavo a chiedermi perché proprio io, così giovane, così inesperta, dovessi mettermi a parlare di argomenti così importanti. Chi mi avrebbe dato retta? Ci è voluto veramente poco a ricredermi, perché ho presto incontrato altri ragazzi con le mie stesse priorità e questo mi ha dato anche un po’ di speranza nella mia generazione. Per quante riguarda le critiche, ce ne sono state eccome. Com’è che diceva Friedrich Nietzsche? ‘Quello che non ti uccide, ti fortifica’, e penso sia davvero azzeccato. Le critiche costruttive le ho sempre accolte con piacere, gli insulti un po’ meno, però con il tempo capisci che non ha senso prendersela con chi risponde solo con l’odio. Non è proprio contro chi ‘combattiamo’?

9. Che messaggio vorresti dare a chi ti segue o legge i tuoi post?

Da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò ufficialmente la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono trascorsi 72 anni, ma non abbiamo ancora fatto abbastanza per dare a quel documento piena realizzazione. Purtroppo sono ancora molte le sfide e sarà una strada lunghissima, ma solo se uniti i nostri sforzi non saranno vani. Non possiamo assolutamente aspettare che siano gli altri a risolvere la situazione: siamo tutti quanti tutori dei diritti umani. Non c’è chi può alzare la voce per chiedere la tutela dei diritti a beneficio di tutti, e chi no. Facciamo modo che quella Dichiarazione Universali dei Diritti Umani diventi qualcosa di effettivo e non solo un’utopia

10. Quale consiglio daresti ai nostri coetanei?

Molte volte le voci dei giovani non vengono prese in considerazione, molte volte ci considerano troppo immaturi e con troppa poca esperienza per essere in grado di formulare un'opinione su quello che ci circonda. Noi ragazzi siamo i futuri adulti di domani: siamo proprio noi quindi a dover prendere una posizione e affrontare questi problemi radicati nella società. Non permettiamo che le nostre voci vengano soffocate, non permettiamo che vengano compiute ingiustizie a nome nostro

Suha Marmash, 4ALSU

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