Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

venerdì 31 gennaio 2025

La vera storia di Bob Dylan,“A Complete Unknown”

 lI film “A Complete Unknown” con Timothée Chalamet racconta la storia del giovane Bob  Dylan, musicista solitario e sconosciuto che gradino  dopo gradino  percorre la scala che lo porterà al successo.
 Bob Dylan, appena ventenne, si sta affacciando al mondo della musica, pronto a rivoluzionare la scena musicale. L’ambientazione è negli anni 1960, quando Dylan è un “completo sconosciuto”, un giovane artista alla ricerca di se stesso, ancora lontano dall’iconico status che raggiungerà successivamente. Il titolo del film fa riferimento alla famosa canzone di Dylan “Like a Rolling Stone”, in cui Dylan canta della sensazione di diventare un “completo sconosciuto”, una persona che ha perso il suo posto nel mondo, ma che ha acquisito una libertà assoluta.
Dylan è ritratto come un giovane uomo di grande talento, ma anche di grande contraddizione, costantemente in bilico tra il desiderio di rimanere fedele alle sue radici folk e la spinta ad andare oltre, esplorando nuovi territori musicali e stilistici. La storia non si concentra solo sulla sua musica, ma anche sulle sue relazioni personali e sul tumulto interiore che caratterizzò gli anni formativi del musicista.Il film esplora enormemente la sua ricerca di identità: Dylan è pronto a rompere con l’immagine di cantautore impegnato politicamente che molti gli avevano imposto, lanciandosi nel cambiamento e affrontando le difficoltà di essere visto come “traditore” dai suoi fan più fedeli quando si esibisce con una band elettrica. La sua decisione di passare al rock elettrico è vista come un atto di ribellione e di trasformazione, che segna un punto di non ritorno nella sua carriera. La pellicola mette in luce il disagio esistenziale e il senso di smarrimento di Dylan, ma anche la sua indomita volontà di reinventarsi costantemente e di sfidare le aspettative.
La narrazione  gioca con l’elemento della finzione, ricostruendo eventi in modo creativo, quasi come se stessimo vivendo nel mondo fantastico e surreale di Dylan stesso. La musica, naturalmente, gioca un ruolo centrale, e le esibizioni dal vivo sono spettacolari, contribuendo a catturare l’energia della scena musicale dell’epoca.
 “A Complete Unknown” è un viaggio nell’anima di Bob Dylan, un ritratto di come un giovane artista si sia evoluto e abbia affrontato il suo destino, senza mai rinunciare alla sua volontà di essere un “completo sconosciuto”, libero da qualsiasi etichetta o definizione.
Un film da vedere!!!
La redazione



"Note a Margine" di Nicola Piovani

 Bentrovati cari lettori, oggi vi parlerò di un altro spettacolo a tema musicale che ho visto al teatro “Verdi” di Fiorenzuola, lo scorso 11 gennaio, intitolato “Note a margine”, il quale venne commissionato per la prima volta nel 2003 dal festival cinematografico di Cannes.

Il celebre pianista Nicola Piovani, accompagnato da un’orchestra, composta da un batterista, una flautista, un bassista ed uno xilofonista, ha suonato diverse melodie che hanno caratterizzato la sua carriera musicale.

Quindi il tutto può essere visto come un racconto autobiografico del compositore.

Tra le prime melodie eseguite troviamo quella del film “La voce della luna”, diretto dal regista Federico Fellini con il quale Piovani aveva un grande rapporto.

Fellini aveva una concezione strana della musica,infatti i musicisti da cinema dovevano essere elastici, cioè in grado di adattarsi al contesto del film.Secondo Piovani ciò ha importanza, ma non quanto il ritmo da seguire per comporre una colonna sonora di un film.

Inoltre la prima volta che si conobbero, Piovani provò una forte ansia nell’incontrare Fellini poiché quest’ultimo era circondato da un’aura di venerazione.

Nel corso dello spettacolo Piovani e l’orchestra hanno suonato alcune melodie ispirate a dei miti tra i quali spicca quello di Narciso.

Egli è un cacciatore rinomato per la sua estrema bellezza e per il suo costante rifiuto nei confronti di chi lo ama.

A causa di ciò egli avrebbe subito una punizione divina che gli fece amare il suo aspetto a tal punto da farlo affogare in un lago mentre guardava il suo riflesso.

Ciò mi ha lasciato parecchio riflettere su quanto effettivamente sia importante evitare di elogiare eccessivamente sé stessi.

Pertanto, per avere un migliore equilibrio emotivo, sarebbe sempre consigliabile cercare di trovare una via di mezzo tra l’autosvalutazione ed il narcisismo i quali sono ambedue atteggiamenti altamente dannosi per il proprio benessere mentale.

Infine tra le melodie più belle eseguite durante lo spettacolo troviamo quelle dei film “La notte di san Lorenzo” e “La vita è bella”.

Entrambi i film parlano del tema della resistenza volta ad opporsi al nazifascimo e, così come ha sostenuto Piovani stesso durante lo spettacolo, di quanto sia importante lottare per difendere i propri valori.

Ho deciso di spiegare brevemente ciò che mi hanno trasmesso queste diverse melodie in quanto mi ha stupito la grande versatilità che ha mostrato Piovani nel parlare di diversi temi soltanto in una sola ora e mezza!

Francesco Maccagni 4BLSU






Visita al Campo di Fossoli e al Museo Monumento al Deportato

 Bentrovati cari lettori del Mattei’s blog, per ricordare tutte le vittime della Shoah, dopo quasi 80 anni dalla sua fine, oggi vi parlerò di un’uscita didattica che ho svolto con la mia classe lo scorso 22 gennaio 2025 a Fossoli, una frazione del comune di Carpi, in provincia di Modena, situato poco più a nord rispetto al capoluogo di provincia.Lì sono tutt’oggi conservati i resti di un campo di smistamento e concentramento, utilizzato durante la seconda guerra mondiale.

Esso venne originariamente fondato nel 1942 come campo di prigionia militare,pertanto lì venivano rinchiusi i militari catturati dai nemici di guerra.

Il tutto sarebbe proseguito nella stessa maniera fino alla resa da parte dell’Italia, precedentemente alleata con la Germania nazista di Hitler, avvenuta l’8 settembre del 1943.

Da lì in poi sarebbero stati arrestati ed imprigionati più di 600000 soldati italiani e soltanto nel mese successivo avvenne la prima deportazione.

A seguito dell’inizio della deportazione ebraica in Italia, esso divenne un vero e proprio campo di concentramento e smistamento.

Quindi esso venne utilizzato per far transitare tutti gli oppositori dei regimi giacché possedeva una posizione strategica.

Fossoli dista circa 5 km dal comune di Carpi dalla cui stazione sarebbero partiti diversi treni che avrebbero superato il confine italiano fino a raggiungere la Germania e la Polonia dove erano situati i campi di sterminio, volti all’uccisione nelle camere a gas dei nemici, come Auschwitz-Birkenau.

Infatti lì, il 22 febbraio del 1944 partì il primo treno italiano proprio con meta Birkenau, dove a bordo si trovava lo scrittore Primo Levi che fu detenuto a Fossoli poiché il suo celebre libro, ovvero “Se questo è un uomo”, inizia proprio a trattare del campo in questione.

L’utilizzo del campo sarebbe durato fino al 1970 poiché, a partire dal dopoguerra, il campo venne abitato da profughi giuliano-dalmati, cioè provenienti da zone fortemente colonizzate durante la seconda guerra mondiale (Venezia-Giulia e Dalmazia) e venne utilizzato da alcuni orfani per ospitare nelle capanne, da essi stessi restaurate, bambini abbandonati ed altri orfani di guerra.

A partire dagli anni 70 il campo rimase in un grave stato di abbandono finché la zona non venne concessa al comune di Carpi, nel 1984.

Oggi lì si trovano i resti dei mattoni che componevano le antiche baracche dove venivano imprigionati i nemici di guerra, come quelle della scuola.

Nel pomeriggio poi ci si è spostati a Carpi per visitare il museo “Monumento al deportato”, creato da Luigi Banfi e Lodovico Belgioioso,con un importante intento; il tutto non è divulgativo, bensì emotivo.

Quindi l’obiettivo del visitatore del museo è riuscire ad immedesimarsi in quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale, osservando i reperti autentici lì conservati. 

Tra questi ultimi troviamo lo scudiscio, utilizzato per frustare il punito, i pigiami a righe con sopra riportati i numeri ed i triangoli colorati, usati per indicare gli specifici puniti, il filo spinato, le posate arrugginite, i manifesti dei regimi e persino le foto dei detenuti dei campi e dello Zyklon B, ossia il gas tossico usato per uccidere nelle camere a gas i prigionieri, in soli quindici minuti.

Inoltre sui muri delle sale, oltre ad essere incise opere che rappresentano la morte ed il dolore, subiti durante l’Olocausto, sono incise delle lettere scritte dai detenuti negli attimi prima di morire tra cui ne spicca una veramente degna di nota.

Essa fu scritta da Odoardo Focherini, intellettuale cattolico italiano, che riuscì a creare un’organizzazione clandestina per far evacuare dal campo diversi ebrei, motivo per il quale venne beatificato dal papa Benedetto XVI il 15 giugno 2013.

Infine la stanza finale è la più impressionante poiché sono riportati nome e cognome di 14314 vittime italiane dei lager,tra cui troviamo Alberto Segre, padre della senatrice Liliana, e sono solamente ⅓ del totale italiano.

Tirando le somme di quanto visitato, ciò che ho apprezzato maggiormente è stato l’essere riusciti, a distanza di anni dalla fine della seconda guerra mondiale, a mantenere l’autenticità dei reperti storici che permettono a chiunque li osservi di percepire il senso di disumanizzazione, esclusione e dolore che le vittime della guerra hanno vissuto sulla propria pelle.

Consiglio caldamente a chiunque la visita di queste due località emiliane per tenere vivo il ricordo della strage mondiale più grande che sia esistita.

Francesco Maccagni 4BLSU




mercoledì 22 gennaio 2025

El maestro que prometió el mar

 

"Il maestro che promise il mare" racconta la storia di Antonio Benaiges, un maestro elementare catalano, iscritto al Partito Socialista Operaio Spagnolo, che nel 1935 viene assegnato ad una scuola di un piccolo paesino in provincia di Burgos. 
I suoi metodi di insegnamento innovativi e il fatto di non nascondere il proprio ateismo provocano la diffidenza del parroco e del sindaco, ma non compromettono il suo rapporto con gli alunni che lo sentono vicino alle loro speranze e ai loro sogni,uno dei quali è quello di poter vedere il mare.
Il film si sviluppa in continua alternanza tra il presente e il passato, quasi a voler rimarcare la stretta e inesorabile connessione tra queste due dimensioni.
Nel presente una nipote va alla ricerca della sepoltura di colui che si prese cura del nonno quando era bambino, sperando di trovarlo in una delle purtroppo numerose fosse comuni risalenti alla guerra civile. Nel passato assistiamo alla vita e all'attività didattica di quella persona, un maestro che pagò con la vita il non conformarsi alle imposizioni del franchismo.
Antoni Benaiges credeva davvero nelle potenzialità smisurate dei bambini e davvero ha promesso il mare a dei bambini che potevano solo immaginarlo. Quella promessa aderiva perfettamente al suo progetto didattico e pedagogico. Il maestro applicava il 'metodo naturale' elaborato dal pedagogista Célestin Freinet che prevedeva una partecipazione costante da parte degli alunni, dettata dai propri bisogni, al processo di conoscenza. Freinet riteneva fondamentale l'utilizzo in classe della tipografia per favorire l'apprendimento della scrittura nell'ambito di una cooperazione degli allievi con il maestro e tra di loro.
Il giovane insegnante rivoluziona i canoni scolastici dell'epoca implementando un metodo educativo moderno e attento ai bisogni dei bambini. Sarà assassinato dai fascisti della Falange all'inizio della guerra civile spagnola, poiché ateo,comunista e fuori dai criteri socialmente accettati dal regime.
Un film che invita a pensare, offrendoci innumerevoli  spunti di riflessione sulla condizione umana,sulle difficoltà dell'esisstenza e sulla necessità di sognare, ma anche di affrontare la realtà con coraggio e determinazione.
La redazione



Leopardi,il poeta dell’Infinito

 



E’ da poco andata in onda la serie tv di Sergio Rubini su "Leopardi ,il poeta dell’Infinito".
Le prime scene della fiction sono di Napoli,(invasa dal colera), e dell'amico più caro, Antonio Ranieri, che impone a un sacerdote, nella notte, l'ingresso in chiesa della bara che contiene le spoglie mortali del poeta. Leopardi è considerato un  pericoloso ateo e quindi degno della fossa comune.
Ranieri inizia da qui la narrazione della vita di Leopardi partendo dall'adolescenza e dalla sua  educazione, fino all'amicizia con Ranieri e alla sua ossessione per la seducente Fanny,l'oggetto del suo desiderio ed prolifica fonte di ispirazione per la sua poesia.
Verranno ripercorsi i numerosi viaggi compiuti da Leopardi, tra cui quelli a Firenze, Milano, Bologna, Roma e Napoli, città in cui alla fine morirà.
Le tematiche trattate sono innumerevoli, i personaggi ben analizzati e tutta la ricostruzione messa in scena suscita incessantemente sentimenti di pathos,ammirazione,partecipazione verso l’eterno poeta.
Afferma il Rubini stesso:”È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità. Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dagli uomini della sua epoca, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro, nelle quali ha continuato a trovare ascolto fino a oggi”.
Poeta romantico, filosofo, pensatore politico. Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità, riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, un “maledetto” che ha abusato della sua arte e del suo genio fino a rimanerne annientato. Un classico amato nei secoli,ineguagliabile e indimenticabile.
La redazione















lunedì 6 gennaio 2025

Conclave di Edward Berger

 

“Conclave” (2023) è un film drammatico,che si ispira al romanzo omonimo di Robert Harris. Il film si svolge interamente all’interno di una delle stanze più misteriose e solitamente inaccessibili del Vaticano: il conclave, l’assemblea segreta dei cardinali chiamata a eleggere il nuovo Papa.

Il film si concentra sugli eventi che si verificano durante un conclave, in cui i cardinali si riuniscono per scegliere il successore del Papa defunto.

I cardinali devono non solo prendere una decisione che cambierà il corso della storia della Chiesa, ma anche affrontare le loro speranze, dissonanze personali e debolezze,mentre le discussioni e i compromessi si susseguono, emergono lotte di potere che mettono in discussione i valori religiosi e morali dei protagonisti.

Come spesso accade nel contesto ecclesiastico, la politica gioca un ruolo fondamentale nelle decisioni prese. Il film esplora i giochi di potere tra i cardinali, ognuno dei quali ha le proprie ambizioni e alleanze.

La tensione tra la fede e gli interessi personali dei protagonisti è al centro della narrazione. Ogni cardinale, pur essendo un uomo di fede, deve confrontarsi con le proprie contraddizioni morali e ambizioni politiche.

La gestione dei segreti, dei patti non scritti e delle alleanze durante il conclave è una parte cruciale della trama. Ogni decisione, ogni voto, ha un peso enorme, e i protagonisti si trovano a dover fare i conti con le conseguenze delle loro scelte.

Conclave” è un film che si distingue per la sua atmosfera  intensa:gran parte della pellicola si svolge in ambienti chiusi, come le stanze del conclave e le sale segrete del Vaticano, creando una sensazione di isolamento e di pressione che si riflette anche nelle scelte dei cardinali.Il film riesce a trasmettere efficacemente l’idea di un luogo carico di tensioni, dove ogni parola e ogni gesto possono cambiare il destino del mondo.

Ogni cardinale è interpretato da attori che riescono a portare sullo schermo una profondità emotiva e un senso di conflitto interiore. I protagonisti non sono solo uomini di fede, ma uomini complessi, con dubbi, timori e dilemmi morali che li rendono più umani e meno idealizzati.

Conclave” non è solo una storia di politica ecclesiastica, ma una riflessione sui temi universali del potere, della moralità e della corruzione;è un film che esplora la politica, la religione e il potere all’interno della Chiesa cattolica con una prospettiva drammatica e umana. Film da non perdere.

La redazione




Napoli - New York di Gabriele Salvatores

 

Siamo a Napoli, nel 1949, quando l’ esplosione di una bomba provoca il crollo di una palazzina e la morte di numerose persone. Tra esse c' è anche la zia di Celestina, che ha dieci anni e ha perso i genitori durante alcuni bombardamenti e che quindi ora è rimasta senza famiglia: l'unica parente ancora in vita è la sorella Agnese, che però si è trasferita a New York  con un americano che ha promesso di sposarla.
Celestina è amica di Carmine, 12enne che vive alla giornata nei quartieri più poveri della città e raggranella spiccioli barando a carte  con l'aiuto della piccola, che gli passa le carte migliori da sotto il tavolo.
I due fanno la conoscenza di George,cuoco afroamericano  che lavora su una nave in procinto di salpare proprio per New York. Dopo diverse vicissitudini i due bambini si ritrovano su questa nave diretta nel Nuovo Mondo ,come clandestini.
Celestina potrà così raggiungere Agnese e cominciare una nuova vita.
Sulla nave ,però, vengono scoperti dal Commissario di bordo, Domenico Garofalo, il quale dopo uno scontro iniziale,diventerà il loro garante.
A New York Celestina e Carmine scoprono che Agnese è stata arrestata per omicidio e rischia la pena di morte : ha infatti ucciso l'uomo che le aveva promesso il matrimonio, ma che in realtà si era rivelato già sposato.
Domenico si reca dall'amico Joe Agrillo, famoso giornalista, per studiare il da farsi; Celestina invece si fa prendere dall'angoscia e tenta il  suicidio buttandosi nella baia. La notizia gira velocemente e Carmine può così riabbracciare la piccola amica mentre Agrillo ne approfitta per raccontare l'accaduto sul suo quotidiano sensibilizzando la popolazione italiana a New York su cosa stia accadendo ad Agnese. Il piano ha successo: la storia delle due ragazzine napoletane fa il giro della città e diventa di dominio pubblico. Durante il processo, mentre Agnese si dichiara fiera di quanto commesso, movimenti femministichiedeno a gran voce la scarcerazione dell'imputata. Alla fine la giovane evita la pena di morte: dovrà stare in galera solo due anni

Intanto Domenico e la moglie, che non hanno mai avuto figli, pensano di adottare Carmine e Celestina e lo propongono ai due ragazzini,lei sarebbe favorevole, lui è più propenso ad aspettare di crearsi una sua famiglia e accetterebbe di vivere con Garofalo solo pagandogli l'a,perchè non potrebbe mai, in futuro, sposare quella che così facendo diventerebbe sua sorella; la piccola, allora, rimane confusa sulla decisione da prendere. Domenico propone infine a Carmine di giocarsela a mazzetti. I due si preparano a giocare: Celestina aiuta Carmine porgendogli una carta che possa farlo vincere, ma il suo amico è titubante sul da farsi mentre lui e Domenico si guardano negli occhi sorridendosi a vicenda.
Lo consigliamo assolutamente perché è un film delicato che si sviluppa con un mix di poesia, ironia, avventura e malinconia che non scade mai nel sentimentalismo facile, un film che ci parla del diverso ma uguale a noi, che si risolve in una fiaba, a cui è difficile non credere.
La redazione




Scoperte scientifiche che definiscono il 2024 e oltre!

È un fatto innegabile che la scienza si stia muovendo a un ritmo impressionante e senza precedenti nel mondo odierno. L'anno 2024, infatti, si è rivelato un periodo fondamentale nel regno della scienza e dell'innovazione, segnato da straordinarie scoperte in molteplici discipline.

Questi risultati non solo hanno dimostrato la capacità di innovazione dell’umanità, ma hanno anche sottolineato gli sforzi collaborativi globali per affrontare alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo. Tuttavia, accanto a questi trionfi sono arrivate crescenti preoccupazioni sui costi di un progresso così rapido. Il ritmo incessante dell'innovazione ha amplificato questioni come lo sfruttamento delle risorse, i dilemmi etici e le crescenti disuguaglianze nell'accesso a questi progressi. Mentre celebriamo i notevoli risultati del 2024, è fondamentale esaminare criticamente le questioni sociali, ambientali ed etiche che accompagnano questa drammatica evoluzione.

Dai progressi rivoluzionari nella tecnologia medica che promettono di rivoluzionare l'assistenza sanitaria, ai balzi in avanti nelle soluzioni di energia pulita per affrontare il cambiamento climatico, gli scienziati hanno ampliato i confini del possibile. Nel campo della fisica, John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton hanno ricevuto il premio Nobel per scoperte e invenzioni fondamentali che consentono l'apprendimento automatico con reti neurali artificiali. Hanno utilizzato strumenti tratti dalla fisica per costruire metodi che hanno contribuito a gettare le basi per il potente apprendimento automatico odierno. Nel 1982, John Hopfield creò una struttura in grado di memorizzare e ricostruire informazioni. Nel 1983–1985, Geoffrey Hinton inventò un metodo in grado di scoprire in modo indipendente proprietà nei dati e che è diventato importante per le grandi reti neurali artificiali ora in uso. Grazie al loro lavoro dagli anni '80 in poi, John Hopfield e Geoffrey Hinton hanno contribuito a gettare le basi per la rivoluzione dell'apprendimento automatico iniziata intorno al 2010. Lo sviluppo a cui stiamo assistendo ora è stato reso possibile dall'accesso alle enormi quantità di dati che possono essere utilizzate per addestrare le reti e dall'enorme aumento della potenza di calcolo.

I premi Nobel per la medicina e la chimica di quest'anno hanno riconosciuto i progressi che potrebbero trasformare la cura delle malattie e lo sviluppo dei farmaci. Il premio Nobel per la chimica 2024 è stato diviso, una metà assegnata a David Baker "per la progettazione computazionale delle proteine", l'altra metà congiuntamente a Demis Hassabis e John Jumper "per la previsione della struttura delle proteine". "Una delle scoperte riconosciute quest'anno riguarda la costruzione di proteine ​​spettacolari. L'altra riguarda la realizzazione di un sogno vecchio di 50 anni: prevedere le strutture proteiche dalle loro sequenze di amminoacidi. Entrambe queste scoperte aprono vaste possibilità", afferma Heiner Linke, presidente del Comitato Nobel per la chimica. La vita non potrebbe esistere senza proteine. Il fatto che ora possiamo prevedere le strutture proteiche e progettare le nostre proteine ​​conferisce il massimo beneficio all'umanità. 




Inoltre, Victor Ambros e Gary Ruvkun hanno scoperto i microRNA, una nuova classe di minuscole molecole di RNA che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione genica, meritando anch’essi un premio Nobel in Medicina. La loro scoperta rivoluzionaria nel piccolo verme C. elegans ha rivelato un principio completamente nuovo di regolazione genica. Questo si è rivelato essenziale per gli organismi multicellulari, compresi gli esseri umani. I microRNA si stanno dimostrando fondamentalmente importanti per il modo in cui gli organismi si sviluppano e funzionano. 


Tuttavia, aumentano le preoccupazioni per un progresso che lascia indietro molte persone, sfruttandole o escludendole del tutto da queste innovazioni. Esemplare è la situazione in corso nella Repubblica Democratica del Congo. Questo problema riguarda quasi ogni angolo del globo perché il cobalto è utilizzato in quasi tutte le batterie ricaricabili agli ioni di litio, comprese quelle di qualsiasi smartphone, nelle auto elettriche e in qualsiasi altro dispositivo elettronico che si possa collegare e ricaricare. Ma le persone che sono vittime di questa crisi sono le donne, gli uomini e i bambini della Repubblica Democratica del Congo. Anche se il cobalto è tossico al tatto e al respiro, i "minatori artigianali" che sono costretti a lavorare per pochi soldi al giorno sono immersi nella sostanza, estraendola a mano in condizioni subumane. Altri attori di spicco in questa crisi sono le aziende tecnologiche, che non sono ritenute responsabili per l'ottenimento del loro cobalto dai canali approvati e aumentano sempre di più la domanda di sempre più cobalto. La filosofia utilitaristica impone lo sfruttamento di persone innocenti per promuovere il cosiddetto progresso. Ognuna di queste innovazioni è costruita su persone sanguinose che non riescono nemmeno a trovare conforto in tutta l'"evoluzione scientifica".



Mentre celebriamo gli straordinari progressi compiuti nel 2024, è fondamentale garantire che il progresso scientifico non vada a discapito dell'integrità etica, della sostenibilità ambientale o dell'equità sociale.

Chaggar Prabhjot Kaur 
5BLS


The Substance !

Hai mai sognato una versione migliore di te stesso? Più giovane, più bella, più perfetta?” Questa è la domanda che il nuovo film "The Substance" pone ai suoi spettatori e alla quale fornisce una risposta sgradevole. "The Substance" è un film horror corporeo del 2024 diretto da Coralie Fargeat, con Demi Moore nel ruolo di Elisabeth Sparkle, una star di Hollywood di 50 anni alle prese con l'invecchiamento e le pressioni sociali. Dopo essere stata licenziata dal suo programma televisivo di aerobica a causa della sua età, Elisabeth si rivolge a una droga del mercato nero nota come "The Substance", che crea una versione più giovane di se stessa di nome Sue, interpretata da Margaret Qualley. Con Sue, Elisabeth deve condividere la sua vita in cicli alternati di sette giorni. Tuttavia, la crescente indipendenza di Sue e l'abuso della droga destabilizzano la loro esistenza condivisa, portando a conseguenze orribili.

"Una singola iniezione sblocca il tuo DNA, dando inizio a una nuova divisione cellulare, che rilascerà un'altra versione di te stesso. Questa è la Sostanza. Tu sei la matrice. Tutto viene da te. Tutto sei tu. Questa è semplicemente una versione migliore di te stesso. Devi solo condividere. Una settimana per una e una settimana per l'altra. Un equilibrio perfetto di sette giorni ciascuno. L'unica cosa da non dimenticare: Tu. Sei. Uno. Non puoi scappare da te stessa.

Questo film è tanto disgustoso quanto il corpo delle donne è costretto a sentirsi. I temi provocatori e le immagini sorprendenti del film hanno scatenato discussioni sulla rappresentazione dell'invecchiamento delle donne nei media e sulle misure estreme adottate per mantenere la giovinezza. Il suo mix di orrore e commento sociale offre un'esplorazione stimolante dei sacrifici fatti nell'incessante ricerca della perfezione, senza mai poterla raggiungere.

Il film si addentra nelle complessità dell'identità e dell'autostima mentre Elisabeth e Sue affrontano la loro esistenza condivisa. In un conflitto interiore che ricorda "Lo strano caso del dottor Jekyll e del mister Hyde", la lotta interiore delle protagoniste si focalizza sulle aspettative sociali, sull’odio per se stessi e sul controllo sul ciclo naturale della vita. La narrazione si intensifica fino a raggiungere un climax grottesco, evidenziando i pericoli insiti nella ricerca dell'eterna giovinezza. 

"The Substance" è lodevole per la sua prospettiva femminista sull'invecchiamento e sugli standard di bellezza dell'industria dell'intrattenimento e in generale della società che dettano ogni respiro delle donne. Il film impiega elementi horror per criticare le aspettative della società, con l'interpretazione di Moore come donna che combatte l'odio per se stessa e la dipendenza da un farmaco miracoloso che riceve un plauso particolare. Mentre lo spettatore è molto concentrato sulla particolare battaglia di questa persona, sta assolutamente commentando i più ampi problemi sociali degli standard di bellezza e la violenza verso se stessi che così spesso derivano da quelle cose, in particolare nelle donne, dove sembra che non si possa vincere, non importa quanto si invecchi o come si cerchi di fermare l'invecchiamento, ma non si riesce comunque a smettere di provarci. È solo peggio in quella sfera delle celebrità dove ci sono così tante critiche e così tanti occhi puntati in ogni momento, è abbastanza chiaro il motivo per cui è così facile rimanere intrappolati in questo circolo vizioso in cui non si vede nemmeno più la realtà e niente di ciò che si può fare sarebbe mai abbastanza buono e non si riesce nemmeno a vedere accuratamente come si appare in uno specchio. Nessuno di noi è veramente esente da questi problemi di invecchiamento, quindi combinati con gli standard di bellezza selvaggiamente oltraggiosi che si trovano online e sui social media.

Chaggar Prabhjot Kaur 
5BLS