Fiorenzuola, Cinema Capitol – In occasione della Giornata della Memoria, diverse classi del Polo Mattei hanno assistito alla proiezione del film “One life” di James Hawes.
Gli studenti hanno, in questo modo,
avuto l’occasione di conoscere la figura di Nicholas Winton, un agente di
cambio britannico, che diede il via all’operazione kindertransport. Attraverso
questa iniziativa poco conosciuta, svoltasi tra il 1938 e il 1939, 669 bambini
vennero portati dalla Cecoslovacchia all’Inghilterra, salvandosi così
dall’imminente guerra e dalla deportazione nazista.
La narrazione si alterna tra due
piani temporali: inizialmente vediamo un Nicholas Winton anziano che vive con
il ricordo della sua impresa, testimoniata da una valigetta contenente un
quaderno con le schede dei bambini da trasferire, e un grande dubbio: divulgare
ciò che ha compiuto anni prima o rimanere un eroe silenzioso? Si passa dunque
alle analessi di ciò che è accaduto negli anni ’30, in cui emergono i motivi di
quel grande atto di coraggio da parte dell’uomo e dei tanti altri volontari che
hanno voluto dare un futuro ai bambini ebrei cecoslovacchi.
Il film intervalla attimi forti e
di grande potenza emotiva, grazie alle scene relative al passato, e momenti
invece più lenti, riguardanti gli anni recenti, che, a tratti, tendono a far
perdere allo spettatore il filo conduttore della proiezione. Ad ogni modo –
anche attraverso queste ultime, soprattutto alla fine quando Winton incontra
alcuni dei superstiti da lui condotti in Inghilterra – emerge il messaggio che
il regista vuole trasmettere, ossia il coraggio civile di chi, con generosità
disinteressata, non ci ha pensato un attimo di più ad aiutare le vittime di
un’imminente guerra ingiusta.
Nella nostra contemporaneità la
pellicola risulta tremendamente attuale giacché il mondo è costantemente
infiammato da conflitti e, nel piccolo di ogni persona, è purtroppo sempre
presente odio superfluo e inopportuno che ci chiude in noi stessi e nella nostra
convenienza, rendendoci insensibili nei confronti di chi ci sta accanto e di
chi si trova in difficoltà. Ad uno sguardo accurato e sensibile, “One life” può
pertanto infondere uno stimolo a riflettere sulla possibilità che ognuno ha di
operare per il progresso e la serenità della società, ricordando che qualsiasi
azione svolta nel piccolo di ogni individuo può portare a una grande impresa
come quella di Nicholas Winton. Risulta così un ottimo veicolo per riflettere
su ciò che è stato in modo differente, non con le visioni tradizionali,
piuttosto approfondendo una figura meno conosciuta ma altrettanto rilevante. Lo
scopo deve essere quello di non dimenticare poiché «se comprendere è
impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare,
le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre»
(citazione tratta da “Se questo è un uomo”, Primo Levi).
Vittoria Aiolfi, Paola Bravo, Prabhjot Kaur Chaggar 4B
LS
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