mercoledì 14 febbraio 2024

"Funeral home" al teatro Verdi di Fiorenzuola

 
   


“Se mi portassi a ballare, ogni tanto, parleremmo di tango, di mazurka, e invece siamo a un
funerale e parliamo di morte”.
Giacomo Poretti, celebre attore comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, insieme alla moglie
Daniela Cristofori, venerdì 2 febbraio 2024 ha portato in scena al Teatro Verdi di Fiorenzuola
“Funeral Home”.
Questo spettacolo, attraverso la comicità, vuole trattare un argomento che spesso si cerca di
evitare, proprio perché può suscitare grande spavento: la morte.
Generalmente il tema della morte viene trattato solo in contesti letterari o poetici; raramente è
una questione che si affronta nella vita di tutti i giorni, in cui si preferisce discutere di argomenti
più leggeri, ma talvolta può capitare…. a teatro o in una funeral home.
Rita e Ambrogio sono una coppia di anziani sposati ormai da tanto tempo, che vanno a portare
l’ultimo saluto a un caro amico in una casa funeraria; i due coniugi assumono atteggiamenti
totalmente opposti nei confronti della morte, quasi due facce della stessa medaglia: lei affronta
l’argomento con grande serenità, mentre lui vuole evitare il discorso in tutti i modi, rifiuta la
proposta della moglie di entrare nella stanza funebre, non accetta di parlare dei malanni fisici che
colpiscono gli anziani e vorrebbe farsi ibernare perché solo così potrà non morire del tutto.
I toni usati nei dialoghi sono accesi sin dall’inizio, e lo diventano ancora di più nel momento in cui
Ambrogio si rende conto di essere giunto alla funeral home con largo anticipo rispetto all’inizio
della cerimonia. Nonostante la vivacità del dibattito, i due protagonisti si affrontano in modo
molto rispettoso e tenero, mostrando l’amore che li unisce nonostante l’età. I battibecchi tra
anziani, alla fine, sono piuttosto comuni ed il loro amore è anche fonte di grande forza, che li porta
a sostenersi vicendevolmente, tanto che alla fine si capisce che la paura della morte (di entrambi)
cela il terrore di perdere l’altro e rimanere soli.
Nel finale, dopo anni di solitudine, Ambrogio scopre il mistero della morte così a lungo evitata. Rita
è morta prima di lui e ora Ambrogio si ritrova ad aspettarla nel posto scelto da lei, un bosco di
faggi in cui giocava da bambina. Rita, infatti, non temendo la morte, aveva dato appuntamento
all’amato nel bosco che ricordava con affetto, certa che si sarebbero rivisti nonostante lo
scetticismo del marito. Ambrogio, che aveva deriso l’idea della moglie, nel finale va
all'appuntamento sperando di sentire un’ultima volta la voce dell’amata, la chiama, la aspetta e
spera di rivederla.
La scenografia è piuttosto semplice e di colore bianco, probabilmente per creare un contrasto con
l’argomento trattato: la macchina che accompagna i protagonisti alla casa funeraria diventa la
porta dietro cui giace la salma dell’amico defunto. Anche i costumi possono assumere un
significato implicito: rispecchiano difatti la personalità dei protagonisti. Lei, elegante nei suoi abiti
adatti alla cerimonia, lui, con scarpe da montagna, giacca e pantaloni consumati.
Nonostante il tema affrontato, tutto lo spettacolo è pervaso di grande comicità e coinvolge il
pubblico facendolo ridere, ma anche pensare e, alla fine, forse commuoversi un po’ per Ambrogio
che anche dopo morto accontenta la sua Rita e la va a cercare dove voleva lei.
Viola Illica Magnani, Lavinia Regalli - 2ALS







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