Mariam ogni giorno
in cima alla collina su cui vive, osserva i minareti in lontananza e attende
con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le
parla di poeti, intellettuali, giardini meravigliosi, di razzi che atterrano
sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema, film che Mariam non ha mai
visto, cinema in cui lei non è mai entrata ma che con la sua fantasia e il
racconto del padre immagina nella sua mente.
Mariam vorrebbe
avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai
perché Mariam è una "harami", e sarebbe un'umiliazione per le sue tre
mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto.
Mariam è una ragazza molto intelligente, molto fantasiosa, nutre grandi speranze e molti sogni per il suo futuro: vorrebbe andare a scuola, poter visitare Herat liberamente, trovare un lavoro, innamorarsi, creare una famiglia…tutti sogni destinati ad essere infranti.
“ Donne, attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno.
Non è decoroso per una
donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate
da un mahram, un parente di sessomaschile.
La donna che verrà
sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa. Non dovete
mostrare il volto in nessuna circostanza.
Quando uscite, dovete
indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse. Sono proibiti i
cosmetici. Sono proibiti i gioielli. Non dovete indossare abiti attraenti. Non
dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare
negli occhi gli uomini. Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario
verrete bastonate.”
In un Afghanistan
in guerra in cui nessun diritto civile è riconosciuto, tanto meno per le donne, Laila ogni giorno
trova conforto tra le braccia di Tariq, un ragazzo bello, intelligente, ma
soprattutto coraggioso egli infatti con lo scoppiare della guerra ha deciso di
arruolarsi nell’esercito ed è proprio combattendo contro i talebani che ha perso una gamba su una mina antiuomo.
Mariam e Laila non
potrebbero essere più diverse caratterialmente, fisicamente, moralmente, la
guerra tuttavia le farà inaspettatamente incontrare e così dall'intreccio di
due storie diverse, “Mille splendidi
soli” racconta la storia di un
Afghanistan in guerra, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica
salvezza in un Paese ormai al declino.
“Imparalo adesso e
imparalo bene, figlia mia. Come l'ago della bussola segna il nord, così il dito
accusatore dell'uomo trova sempre una donna cui dare la colpa.”
“Mille
splendidi soli” è un romanzo profondo che tocca le coscienze di tutti, un
romanzo travolgente il cui linguaggio è semplice e scorrevole, le cui parole
e la meravigliosa sceneggiatura descritta portano il lettore a immedesimarsi nella
tragica storia delle due protagoniste.
Un libro che
consiglierei a tutti a partire dall’età adolescenziale, affinchè si prenda
coscienza delle privazioni cui gli afghani sono stati soggetti, della durezza
delle leggi talebane, delle dolorose morti e i martiri che sono stati commessi
in questo teatro di guerra, ma anche la difficile decisione che molte persone
hanno dovuto prendere di lasciare il proprio Paese, ormai in declino.
Khaled Hosseini “
Ziliani Camilla
0 commenti:
Posta un commento