sabato 15 maggio 2021

STAI ZITTA di Michela Murgia


Essere donne è difficile, quante volte abbiamo lasciato perdere un complimento fuori luogo o abbiamo evitato il conflitto? Quante volte siamo state zittite con argomentazioni prive di senso o solo con l’aggressività?

In ‘stai zitta’ di Michela Murgia è raccontato un presente in cui sono tanti gli episodi che mettono le donne in un angolo, che provano a sminuire attraverso parole poco rispettose. E proprio leggendo questo libro breve, incisivo ed efficace, che si riflette e si impara a non lasciar più correre, a non accettare più certe parole.

Purtroppo, anche se viene detto il contrario, il linguaggio non è l’ultimo dei problemi, e questo libro ne è la prova lampante.

Una donna che esprime la sua opinione, ma contraria a quella di un interlocutore maschio, sbaglia a prescindere, e ci sono vari modi per zittirla, Michela Murgia ci racconta passo per passo quali sono questi commenti che fanno sentire le donne sbagliate, costantemente in difetto ed incolpa.

Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. E una morte civile, ma non per questo fa meno male. 

Michela Murgia esprime con meravigliosa lucidità tutto ciò che non andrebbe più detto, fatto o pensato riguardo alle donne, alla loro posizione e ai loro diritti nel 2021. Questo libro è un saggio femminile che scava in profondità nelle dinamiche più comuni e all’apparenza innocue spiegando quanto possano essere nocive.

Questo scritto rende evidente quanta strada ci sia ancora da fare per far capire a tutti che dietro le parole c’è sempre molto di più.

Siamo stanche!

Prendete questo libro, mettetelo sul comodino e leggetelo un pezzo alla volta.

Reagite, rispondete e fatevi sentire!

MARTINA SIGNORILE

Sessismo, disparità, a volte bullismo e prevaricazione, è ciò di cui tratta questo libro, è ciò per cui soffre ogni donna al giorno d’oggi, a volte è un gesto, altre è uno sguardo, una battuta o una limitazione, può essere un nomignolo oppure una critica, ad esempio  secondo cui ci sono troppe foto sul profilo social di una determinata ragazza tale per cui viene etichettata come “poco seria”, alla ricerca di attenzioni, volenterosa di mettersi in mostra, oppure, se al contrario preferisce estraniarsi dal mondo social, viene definita come una persona “asociale”, una “maestrina”, una moralista e questo perché persegue alcuni suoi semplici ideali che non necessariamente corrispondono agli ideali imposti dalla società, una società fondata sul maschilismo, un maschilismo mascherato, come sostiene anche l’autrice Michela Murgia, in questi ultimi anni.

Al giorno d’oggi si va alla ricerca della perfezione, quando fondamentalmente la perfezione non esiste, l’autrice in particolar modo evidenzia in questo suo saggio come questo ideale è richiesto prevalentemente alle donne le quali sono, nonostante la propria intelligenza, competenza ed esperienza,  considerate costantemente inferiori all’uomo, talvolta sono troppo alte, altre basse, troppo colte e preparate, intelligenti e qualificate da umiliare l’uomo, e vanno dunque anche in questo contesto ad essere condannate perché non dovrebbero ostentare la propria sapienza, la propria superiorità verso chi gli è inferiore.

Al giorno d’oggi, seppur in maniera moderata, Michela Murgia dichiara apertamente come vi siano ancora numerosi pregiudizi e stereotipi sulla figura femminile, ad oggi vi è infatti ancora la credenza che l’aspetto  fisico influisca sulle competenze intellettuali, frasi quali: “Sei solo bella, non sai far niente”, “Sei bionda, non puoi capire” , “Sei una donna torna a stirare e a cucinare”, “Se ti comporti così nessuno ti vorrà sposare”; sono all’ordine del giorno. E dunque, ciò che maggiormente ho apprezzato dell’autrice e del saggio in generale è l’appello che quest’ultima fa a noi donne, ci invita a saper rispondere la prossima volta in cui cercheranno di zittirci, in cui ci diranno che non siamo abbastanza, in cui ci relegheranno in un ruolo o in un modo di essere che non ci appartiene ma è il risultato di anni di prevaricazioni maschili e sottomissioni femminili,  per la prossima volta in cui la cultura sessista e maschilista, il patriarcato, ci frenerà e condizionerà ancora una volta. 

Ho apprezzato particolarmente questa lettura per la chiave innovativa con cui  l’autrice ha trattato questa tematica, il discorso diretto di cui fa uso e gli esempi attuali di cui si avvale. Personalmente consiglio questo libro a tutti, a tutte le donne e ragazze che vogliono sentirsi parte di una grande comunità, non fragile ma composta da donne forti ed indipendenti, ma anche agli uomini e ai ragazzi affinché capiscano ciò che ogni giorno le donne vivono e subiscono.

Camilla Ziliani

 

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