sabato 15 maggio 2021

CRONACA DI ORDINARIA (NON) VIOLENZA


“George Floyd: dopo un anno è finalmente giustizia”

E’ passato esattamente un anno da quando le pagine dei social network di tutto il mondo sono state invase da uno dei video più strazianti e violenti mai visti: George Floyd, afroamericano, muore soffocato dal ginocchio di un agente bianco. Un anno di proteste, silenzi, di continue lotte nei tribunali, di false dichiarazioni che vedevano la morte di Floyd dovuta a decine di cause surreali tra cui il covid o overdose, ma finalmente ieri la sentenza finale è stata emanata e l’omicida è stato finalmente condannato. Derek Chauvin, il poliziotto che aveva premuto il ginocchio sull’esofago di Floyd per più di 9 minuti, ha lasciato l’aula in manette e sarà messo sotto custodia cautelare finché non sarà stabilita la sua pena.  Uno dei legali della famiglia Floyd ha definito questo processo come una svolta nella storia americana, e noi non possiamo che appoggiare questa affermazione, poiché finalmente ha trionfare è la giustizia e non il colore della pelle! Alla felicità per il verdetto si aggiunge quella per il gesto del presidente Biden che, dopo aver chiamato la famiglia e averla invitata alla Casa Bianca, ha tenuto un discorso nazionale dove ha definito la storia di George come un punto fondamentale nella lotta al razzismo concludendo con una frase veramente significativa “Le sue parole non devono morire con lui!”.  C’è voluto un anno e sicuramente tutto ciò non fermerà il razzismo, ma dopo il Black lives matter, dopo tutti gli sforzi, dopo tutte le proteste finalmente George Floyd può riposare in pace.                     

"Legge ZAN,la legge che fa scalpore"

E’ notizia del momento: il DDL ZAN, ovvero la legge contro l'omo-lesbo-bi-transfobia, ma perché questo decreto ha creato tanto scalpore? La legge è già stata approvata alla Camera dei Deputati mentre in Senato è ancora in corso il dibattito ed è questo continuo rimando che ha acceso la miccia, scoppiata poi a causa di numerose testimonianze di persone che hanno subito discriminazione. Tra queste varie storie si è fatta strada quella di Malika, ragazza cacciata di casa dai genitori perché lesbica, lei ha riportato i vari messaggi omofobi scritti dalla madre dimostrando quanto anche la violenza psicologia può far male: "meglio drogata che lesbica" uno dei tanti insulti ricevuto e ormai famoso nel mondo delle discriminazioni. Storie su storie di ragazzi che dopo il loro coming out si sono sentiti classificare come sgorbi, indegni, innaturali e nonostante ciò c'è chi continua a ritenere il DDL ZAN  inutile, creando anche vere e proprie pagine internet dove vengono spiegati i rischi di questo decreto, scatenando un vero e proprio dibattito virtuale. Perché si ormai sui vari social network non si parla d'altro, grazie anche all'intervento di Fedez sul palco del 1 Maggio a Roma:il rapper milanese ha compiuto un lungo monologo dove cita uno per uno i nomi dei politici contro questa legge e alcune loro citazioni omofobe, spiegando inoltre che ha dovuto lottare per poterlo enunciare siccome i vertici di RAI 3 volevano censurarlo . La "lotta" però si scatena sui social a furia di twitter, storie e vari post, ma nonostante ciò Fedez ha raggiunto il suo obiettivo e numerosi artisti tutt'oggi si schierano al suo fianco in questa che ormai è diventata una guerra social e non un dibattito civile per poter aiutare una minoranza che ogni giorno viene discriminata.

Martina Cattani, 4^A L.S.U.

 

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