sabato 15 maggio 2021

MATRIX: TRA FANTASCIENZA E FILOSOFIA


Era il 1999 ed era l’anno che avrebbe cambiato per sempre il cinema: usciva infatti Matrix, il film scritto e diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski che poi hanno subito vari interventi per diventare chi volevano essere e avere l’identità che desideravano: Lana e Lilly Wachowski.

Matrix è un'opera entrata nella storia, che ha rappresentato e rappresenta ancora un vero e proprio saggio filosofico.

Il protagonista, Neo (Keanu Reeves), il cui nome nel mondo del film è Thomas Anderson, vive tormentato da varie domande sull’esistenza e sulla realtà avvertendo, come capita a pochi eletti, che qualcosa in ciò che lo circonda non torna; proprio su questo si costruisce il testo del saggio, un vaso di Pandora che scoperchiando si apre una serie di riflessioni difficili da dipanare

Thomas di giorno è un cittadino modello che lavora in una multinazionale che produce software, di notte è un hacker, con il nome Neo, un pirata informatico e riflette, si interroga, capisce che c’è un qualcosa che serpeggia ma non riesce a comprendere cosa sia. Vive il/nel dubbio, elemento che lo rende molto simile a Cartesio: proprio come il filosofo mette in dubbio ogni cosa (sono sveglio o sto sognando?), la certezza in cui e su cui la vita umana si è costruita. Matrix è una traduzione narrativa del dubbio metafisico, Neo è un soggetto pensante e proprio per questo la sua non è un’esistenza semplice.

Tutto il suo mondo si modifica e si ribalta quando viene contattato da Morpheus (Laurence Fishburne) e da Trinity (Carrie‑Anne Moss) che lo mettono di fronte alla verità: il mondo che vede è virtuale, un progetto creato a computer da una intelligenza artificiale per controllare gli uomini (utili solo per fare andare avanti il sistema). Matrix che prima sembrava essere solo una leggenda, è invece una sorta di demiurgo che rende coerente un’illusione.

Matrix è una sorta di rielaborazione moderna del mito della caverna platonico: Neo, come quegli uomini incatenati, costretti a fissare il fondo della prigione, si rende conto che quelle che lui vede non sono che copie (dell’originale), apparenza non la realtà. Neo dunque si sveglia dal sonno profondo in cui è stato immerso, riesce a liberarsi, evadendo e spezzando le catene. Quel sonno che rappresenta la condizione comune dell’uomo, ben espressa da Schopenhauer, è interrotto quando Morpheus, aprendogli gli occhi e facendogli luce, la stessa cosa che accade agli uomini di Platone, alza il velo di Maya e gli mostra la verità. Matrix, il mondo in cui l’uomo vive, è un ambiente virtuale costituito, uno spazio in cui si vive (o si è vissuti dalle false credenze, dalle illusioni, dalle matrici che vengono imposte), è un sistema informatico che simula una realtà fittizia


Selia e Katia

 

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