Fiorenzuola
Oltre i Confini è una Associazione di volontariato che opera nel campo della
cooperazione e della solidarietà internazionale con progetti ed interventi
umanitari soprattutto in campo sociale. Particolare attenzione verso i soggetti
più deboli, ovvero bambini e anziani, Fiorenzuola oltre i Confini, si propone
di aiutare tutte quelle persone, di diversa nazionalità, che all’interno del
territorio nazionale chiedono aiuto per le difficoltà incontrate a causa del
loro stato di immigrati.
Parole d’ordine
del Foic sono solidarietà e impegno.
Per conoscere
meglio quest’Associazione abbiamo intervistato un volontario, Alessandro
Ghisleri, 23 anni, studente all’Università di Bologna. Ragazzo solare e
simpatico che ha risposto e tutte le nostre domande.
D:
Alessandro, cosa studi?
R:
Geografia e Geologia dei processi territoriali.
D:
Impegnativo…
Alessandro risponde con un’alzata di spalle e sorride. Parto subito con
le domande sull’Associazione.
D:
Cosa ti ha spinto a diventare un volontario?
R:
Intanto, la curiosità. Mi sono presentato qui al Foic e ho subito sentito una
sintonia con le finalità del progetto di solidarietà di Fiorenzuola Oltre i
Confini. L’ambiente qui è familiare, di condivisione. Inoltre, conoscevo Luigi
Danesi, il direttore di sempre, (Alessandro si rivolge in modo scherzoso
all’ex presidente, come a volersi burlare bonariamente di lui. Da diversi anni
a dirigere il Foic è Simona Solvi, che avevamo incontrato in un’altra occasione,
sempre organizzata dallo Svep. ndr).
D:
Hai subito iniziato in autonomia?
R:
No, all’inizio sono stato affiancato da una tutor, Silvia Carbonari, anche lei
una volontaria.
D:
Quanto tempo occupi a questa attività?
R:
Diciamo che in linea di massima la mattina, ma se gli obblighi universitari non
mi impegnano vengo volentieri anche in altri orari. Il sabato mattina è
possibile trovare Karan e Asmara.
D:
Altri volontari?
R:
Sì, sono anche loro volontari. Ci sono tre ragazzi stranieri,
studenti-lavoratori, residenti in Italia da almeno un decennio e aiutano il
Foic da diversi d'anni: chi due annualità, chi da un lustro, non ricordo con
precisione.
D:
Ci racconti qualche fatto particolare che ti è accaduto?
R:
Spesso, quando sono al bar, incontro diverse persone straniere che ho avuto
modo di conoscere in qualità di volontario: mi riconoscono e mi offrono la
colazione. Questo dimostra la riconoscenza che hanno nei miei confronti e mi
rende molto orgoglioso e gratificato per l'attività che sto svolgendo come
volontario.
D:
Nello specifico di cosa vi occupate?
R: Oltre
che essere una presenza come dire, psicologica, ci occupiamo di compilare
pratiche amministrative: permessi di soggiorno, rinnovi degli stessi, cittadinanza
e un tempo ci occupavamo anche dei ricongiungimenti familiari, ma quello è un
iter burocratico un poco più complicato.
D:
Qual è, tra i numerosi eventi che organizzate, quello che ti colpisce di più?
R:
Sicuramente la Festa Multietnica nel mese di settembre. Una festa che valorizza
le numerose culture straniere presenti nel nostro territorio: si tratta di un
evento molto sentito a Fiorenzuola, che risponde in modo positivo a questa
festa: i numeri delle presenze sono sempre molto elevate.
D:
Da dove provengono i cittadini stranieri che frequentano la vostra
associazione?
R:
Parto da una premessa: i cittadini stranieri che riceviamo al Foic non sono
migranti illegali. Anzi, il 90-95 per cento di loro ha un lavoro: operai,
agricoltori, altri ancora aprono ristoranti tipici dei loro paesi d'origine.
Inoltre, gli stranieri che possiedono la cittadinanza e che vivono in Italia da
più anni fanno da mediatori a quelli da poco arrivati e in difficoltà con la
lingua.
Nel nostro comune, i cittadini extracomunitari a cui dedichiamo la
nostra attenzione nella nostra associazione provengono da qualsiasi paese del
mondo: sono presenti grandi quantità di individui provenienti da paesi
dell'Africa Subsahariana, quali Burkina Faso, Senegal e Costa d'Avorio,
dell'Africa del Nord, come Marocco, Algeria, Egitto, Tunisia. Altri stranieri
provengono dall'Est Europa (Ucraina, Moldavia, Albania), dall'Oriente (India,
Sri Lanka e Filippine) e anche dal Sud America (Ecuador, Perù, Cuba, Colombia,
Brasile). Insomma, è un bel crogiolo.
D:
Secondo te, perché gli stranieri scelgono proprio Fiorenzuola?
R:
Fondamentalmente per ricongiungersi con i loro familiari, arrivati qui in
passato. Poi, va detto che la nostra è una cittadina abbastanza sviluppata nel
settore secondario e terziario, quindi si mostra come una sorta di “terra
promessa” per la ricerca del lavoro.
D:
Ti piace aiutare le persone?”
R:
Sì, molto.
D:
Cosa vorresti fare dopo la laurea?
R: Mi
piacerebbe aprirmi una start-up finalizzata proprio sullo studio del
territorio.
Mattia Pellegrini, 5alsu