Se fossimo in una trasmissione sullo stile
“Correva l’anno…” di Paolo Mieli, potremmo iniziare questa cronaca ricordando
che Fiorenzuola oltre i Confini nasce nel 1998.
Il Foic è un’associazione di volontariato
che si occupa principalmente di risolvere le problematiche che gli stranieri vivono
appena giunti nel nostro Paese. Problematiche di vario genere: burocrazia come
permessi di soggiorno o aggiornamenti degli stessi, cittadinanza e, talvolta,
ricongiungimenti familiari.
1998, ventuno anni fa: per noi nati nel
nuovo secolo, ci sembra sia trascorsa un’eternità. Eppure, appare sempre più
chiaro che le problematiche riguardanti l’immigrazione, siano più forti che mai.
In questo articolo però non vogliamo
raccontare storie tristi, semmai ciò che di buono si fa per aiutare le persone
che hanno bisogno di un sostegno. Burocratico o sportello d’ascolto, non fa poi
molta differenza se il divario linguistico non è in qualche modo colmato. Per
questo, ascoltando l’intervista che Mattia, ha fatto ad Alessandro, un
volontario dell’Associazione, non possiamo che essere felici di sapere che tra
i volontari ci sono anche gli stranieri che oggi si sono integrati in tutto e
per tutto nel nostro Paese. I mediatori culturali e linguistici sono figure
professionali importanti, perché di grande aiuto per chi viene per la prima
volta in Italia.
Un pomeriggio, noi del Mattei’s Blog, ci
siamo recati presso la sede Foic. Volevamo conoscere questa Associazione che fa
dell’impegno e della solidarietà la sua ragione di vita. È una onlus, questo
significa che è un ente non lucrativo che si impegna sul sociale.
Luigi Danesi,
ex presidente ma, nonostante abbia lasciato il testimone a Simona Solvi, sempre
presente presso gli uffici del Foic, ci ha spiegato che un tempo gli impieghi dell’Associazione
erano un po’ su tutto il territorio provinciale, poi ridotto alla sola presenza
su Fiorenzuola. La Onlus vantava una partecipazione importante sul territorio:
ben otto Comuni si occupavano delle problematiche degli stranieri. Oggi, solo
Fiorenzuola è rimasta come roccaforte, una presenza forte che accoglie tutti
coloro che chiedono aiuto.
In quell’occasione, oltre a conoscere
Alessandro, il volontario intervistato da Mattia, e il già citato Luigi Danesi,
c’era anche il dirigente del Liceo Gioia, Mario Magnelli, che aiutava a
compilare quelle che a noi sembravano scartoffie.
“Visto che c’è – ha spiegato ironico l’ex
presidente del Foic – tanto vale farlo lavorare”.
L’ambiente è accogliente e le persone
sempre sorridenti.
Quando siamo arrivati abbiamo subito visto
che c’era utenza di diversa nazionalità. La nostra presenza non è stata vista
come inopportuna e, anche quando abbiamo chiesto il permesso di scattare
qualche foto, ci hanno risposto che non c’erano problemi.
L’ufficio era reso ancora più accogliente
dai souvenir che erano stati donati da chi – evidentemente – voleva ringraziare
in qualche modo dell’aiuto che i volontari avevano dato loro una volta arrivati
a Fiorenzuola.
È stata un’esperienza significativa
osservare da vicino come lavorano i volontari del Foic. Vedere in modo diretto il
loro impegno ci ha fatto capire che i muri esistono solo se li vogliamo e che
la solidarietà, quella vera, va oltre i confini.
Martina Cattani, Suha Marmash, Mariarosaria
Cipolletta (3ALSU)
Anna Fossati e Mattia Pellegrini (5ALSU)
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