lunedì 11 dicembre 2017

L'evoluzione del pallone da calcio


Welcome or welcome back ragazzi e ragazze. Oggi sono qui per presentarvi un argomento che potrebbe stranirvi: l'evoluzione del pallone da calcio. 
Ebbene sì, la palla da calcio non è mai stata regolare. 
Partiamo innanzitutto dal fatto che il pallone da calcio, anche in passato, ha sempre avuto delle regole da rispettare. Le prime regole vengono istituite nel 1872: si decide che l’oggetto da calciare dovrà essere sferica, con una circonferenza di 27-28 pollici (circa 68-71 cm).
Questi principi sono ancora in vigore.

In passato c'erano due tipi di palloni: quelli realizzati con la parte del dorso - compresa tra i lombi e la coda -  della mucca, e quella realizzata dalla spalla dello stesso animale. In seguito, i palloni avevano diciotto sezioni, tutte unite tra loro, sia dentro che fuori.
A causa del materiale e del tipo di fabbricazione, i palloni risultavano molto pesanti anche perché, a contatto con l'acqua, il pallone assorbendo appunto l’acqua diventavano davvero pesanti. Tanto è vero che molti calciatori evitavano di eseguire tiri di testa. 
Un altro step dell'evoluzione della palla da calcio è il colore: all'inizio era marrone. Negli anni ‘50-'60, l'azienda Mitre inventò una vernice spray bianca e arancione per colorare i palloni. Il problema dell’assorbimento, tuttavia, restava. 
Nel 1960 arrivò un pallone totalmente sintetico che eliminava il peso dell’acqua. Nel 1960 venne prodotto il Telsar, marchiato dall’Adidas, ovvero il primo pallone ufficiale della Coppa del Mondo.
Nei primi anni della Premier League l’azienda Notre inventò il pallone Ultrimax, riuscendo così ad aumentare la velocità del pallone del 25 per cento.
Il pallone Jabulani (marchiato Adidas) dimostra – però –  che la velocità del pallone non sempre è sinonimo di qualità del gioco del calcio. Questo pallone è stato fatto con otto pannelli (invece che quattordici), collegati tra loro da una termo-saldatura e non cuciti a mano: ciò renderebbe il pallone più rotondo e ancora più preciso. Eppure, questa palla fu criticata dagli addetti ai lavori perché, secondo molti portieri, cambiava direzione sembrando quasi “telecomandato”.

Dal vecchio Mitre al nuovissimo Ordem, targato dalla Nike e siamo ai giorni nostri. Questo, costituto da dodici pannelli fusibili e saldati in un sistema involucro a tre strati, dà al pallone una forza, ma soprattutto, una traiettoria più stabile: addio, quindi, ai palloni telecomandati, grazie alle scanalature Aerea Trac, che permettono di afferrare e incanalare l’aria per produrre la traiettoria di volo più reale e consistente.



Suha Marmash 1ALSU

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