venerdì 27 agosto 2021

“Lei vuole chiarire, lui spara!”


“Lei vuole chiarire, lui spara” con questo titolo, da giorni in questa fine estate si aprono le testate e le edizioni dei telegiornali pronte a raccontare l’ennesima storia di una vita interrotta da un amore folle e violento, un amore che non sa accettare un no!

Questa è la storia di Vanessa Zappallà, uccisa nella notte del 23 agosto da 7 colpi di pistola provenienti dalla macchina su cui si trova Antonino Sciuto suo ex compagno. Sono le 3 di notte e Vanessa sta camminando tranquillamente con gli amici quando sopraggiunge l’auto di Antonino a cui lei si avvicina per dargli un’altra occasione e lui nonostante tutto, nonostante le denunce, il carcere e i domiciliari, durati solo 2 forse 3 giorni, non ferma la sua follia e mette in atto ciò che prometteva da tempo: “Ti ucciderò con dei colpi di pistola!” Le avevano detto di stare attenta, ma lei mi tranquillizzava dicendo che la sua era solo gelosia!”, così scrive un’amica in uno sfogo su Facebook, raccontando poi anche che, nonostante l’ultimo provvedimento messo in atto su Antonino (trovato poi impiccato la mattina di lunedì), ovvero un’ordinanza restrittiva di 200 metri, il dramma si è concluso quasi fosse una cronaca di una morte annunciata.

Ho letto molto su questa storia, ma quello che mi ha colpito di più sono i numerosi commenti dove viene ribadita l’idea che in casi come questo i provvedimenti da mettere in atto dovrebbero essere più severi.  

Perché non intervenendo mai? O se lo fanno è solo in modo superficiale e a pagare sono sempre e solo donne come Vanessa, anime pure strappate alla vita troppo presto.

Il possesso non è mai amore è solo puro egoismo!

Cattani Martina, 5^A L.S.U

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