mercoledì 4 agosto 2021

I MISTERI DEGLI INQUILINI DEL VICOLO B

 

“ -Secondo me ci crede davvero alle dicerie sulla ghiandola pineale, immortalità e terzo occhio. Fesserie! Mettere una sarda nella nebbiosa e umida Pianura Padana è come chiedere ad un pesce di vivere fuori dal mare, non resisterà a lungo-”

Il cadavere di Antonio Bellenghi viene ritrovato dentro l’oblò di una lavanderia a gettoni, squartato e privo della sua ghiandola pineale. Si avete capito bene ‘privo della sua ghiandola pineale’ se avete studiato filosofia vi verrà in mente un unico e solo filosofo: Cartesio; come avrete già capito questo mistero si intreccia alla filosofia.

Ci troviamo a Fiordinebbia, una piccola città tra Piacenza e Parma, dove l’Ispettore Chiappetta e il medico legale Astarte Pintus dovranno indagare su una serie di omicidi stravaganti; dove l’unica cosa che accomuna i cadaveri è l’assenza della loro ghiandola pineale. 


 “ -I cadaveri non parlano- penserete.

Non avete idea di quanto siete in errore”

La storia è intrigante ed originale, il fatto di aver aggiunto al mistero un pizzico di filosofia mi ha molto colpita oltre che incuriosita, non avevo mai letto di nulla del genere, infatti mi sono catapultata nella lettura senza sosta; ma non credo che questo sia merito solo dell’idea ma anche della scrittrice che con la sua ironia ha reso la storia molto scorrevole, come ad esempio con i dialoghi tra i due protagonisti.  Fino ad ora vi ho parlato di Cartesio ma forse non conoscete la sua teoria sulla ghiandola pineale, tranquilli ve la racconto subito: la ghiandola pineale è una ghiandola che si trova all’interno del cervello e Cartesio che approfondisce lo studio dell’anima e del corpo umano sostiene che la ghiandola pineale sia la sede principale dell’anima. Dal momento che il nostro assassino toglie ai cadaveri la ghiandola pineale vuol dire che li priva della loro anima oltre che della loro vita.

“Desideravo tanto volare… lo desidero ancora. Immagino di essere una rondine, libero di distendere le ali per viaggiare in tutti i cieli del mondo. Sarebbe stato bello barattare la mia esistenza di crogiolo pensante con la libertà di una rondine migratoria. Peccato, che si nasca senz’ali”


Questo libro mi ha trasportato in un mondo dove la filosofia e la realtà non sono scollegate ma unite, spesso sosteniamo che studiare filosofia a scuola sia totalmente inutile e che non ci serva minimamente nella vita quotidiana, ma è proprio il principio che è sbagliato perché quotidianamente noi facciamo filosofia.

Leggendo questo libro mi sono appassionata sempre di più alla materia e vorrei leggere altri libri che contengono un po’ di filosofia al loro interno, sapete consigliarmene qualcuno? 

 

MARTINA SIGNORILE

 

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