Il cadavere di Antonio Bellenghi viene ritrovato dentro l’oblò di una lavanderia a gettoni, squartato e privo della sua ghiandola pineale. Si avete capito bene ‘privo della sua ghiandola pineale’ se avete studiato filosofia vi verrà in mente un unico e solo filosofo: Cartesio; come avrete già capito questo mistero si intreccia alla filosofia.
Ci troviamo a Fiordinebbia, una piccola città tra Piacenza e Parma, dove l’Ispettore Chiappetta e il medico legale Astarte Pintus dovranno indagare su una serie di omicidi stravaganti; dove l’unica cosa che accomuna i cadaveri è l’assenza della loro ghiandola pineale.
Non avete idea di quanto siete in errore”
La
storia è intrigante ed originale, il fatto di aver aggiunto al mistero un
pizzico di filosofia mi ha molto colpita oltre che incuriosita, non avevo mai
letto di nulla del genere, infatti mi sono catapultata nella lettura senza
sosta; ma non credo che questo sia merito solo dell’idea ma anche della
scrittrice che con la sua ironia ha reso la storia molto scorrevole, come ad
esempio con i dialoghi tra i due protagonisti.
“Desideravo tanto volare… lo desidero ancora. Immagino di essere una rondine, libero di distendere le ali per viaggiare in tutti i cieli del mondo. Sarebbe stato bello barattare la mia esistenza di crogiolo pensante con la libertà di una rondine migratoria. Peccato, che si nasca senz’ali”
Questo libro mi ha trasportato in un mondo dove la filosofia e la realtà non sono scollegate ma unite, spesso sosteniamo che studiare filosofia a scuola sia totalmente inutile e che non ci serva minimamente nella vita quotidiana, ma è proprio il principio che è sbagliato perché quotidianamente noi facciamo filosofia.
Leggendo
questo libro mi sono appassionata sempre di più alla materia e vorrei leggere
altri libri che contengono un po’ di filosofia al loro interno, sapete
consigliarmene qualcuno?
MARTINA SIGNORILE
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