I can’t walk again, l’odio razzista torna a scuotere l’ America.
Il 23 agosto nella cittadina di Milwaukee, si verifica l’ennesimo caso di violenza da parte della polizia statunitense nei confronti di un cittadino afroamericano.
La vittima stavolta è Jacob Blake, colpito
ripetutamente alla schiena da colpi di pistola. Ancora una volta la colpa
dell'aggredito è quella di essere semplicemente di colore, ma quello che
aggrava ancora di più la situazione è il fatto che tutto ciò avviene davanti
agli occhi dei figli di Jacob, bambini traumatizzati a vita che ricorderanno
un'America piena di odio e di violenza.
Anche questo evento scatena nuovamente migliaia di
proteste, parte delle quali comportano nuovi spargimenti di sangue nelle
strade.
Stavolta la protesta non coinvolge solo normali
cittadini, ma anche volti noti come il campione dell'NBA Lebron James, il
pilota Lewis Hamilton e soprattutto il presidente Trump, il quale in questi
giorni ha visitato la cittadina di Milwaukee.
A colpirmi maggiormente sono state le parole del padre
di Jacob il quale, nonostante il dolore per il figlio, si perchè Jacob non
potrà più camminare, ha chiesto ai manifestanti di rimanere pacifici.
Non è vero che odio genera odio, spesso con la calma
si raggiungono grandi obiettivi e per questo i manifestanti hanno organizzato
una marcia a Washington dove Martin Luther King pronunciò il suo famoso
discorso “I have a dream”, con l’augurio che quel sogno prima o poi si
realizzerà.
Martina Cattani, 4ALSU
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