Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

mercoledì 30 settembre 2020

SI RIPARTE...

   💪QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... I DURI INIZIANO A GIOCARE! 👍






 

mercoledì 23 settembre 2020

AnimaMente#13:Una scrittrice senza maschere by Anna Fossati

Di solito il mio viaggio all'interno del Matteisblog è in incognito, tuttavia questa volta sono costretta a uscire allo scoperto... o meglio è Anna Fossati a portami fuori dall'anonimato. 

Anna Fossati si è diplomata l'anno scorso, l'anno del Covid (e speriamo che sia l'ultimo che si possa apostrofare in questo modo), è stata bravissima - come sempre - puntale - come sempre - precisa - come sempre. Ma non fatevi ingannare dal - come sempre - perché Anna è una ragazza ricca di risorse e riesce sempre a sorprenderti, a farti capire che la vita è molto più che bella. 

Mi ha onorata di una sua intervista e il video lo trovate su youtube AnimaMente

Ma ho voluto caricarlo anche sul nostro blog

Michela Pisu

Onorata di essere stata intervistata da Anna, una delle mie migliore allieve, ragazza splendida, acuta, ironica e dalla grande sensibilità. grazie Annina ❤ #animamente



giovedì 10 settembre 2020

L’anno delle grandi aspettative

 Mentiremmo tutti se dicessimo che quest’anno scolastico non porti sulle spalle il peso delle tante aspettative degli alunni.

Il 2020, finora, è stato un anno che mese dopo mese, giorno dopo giorno e secondo dopo secondo, non ha smesso di sorprenderci. È stato l’anno delle perdite e delle grandi ribellioni ma adesso, la cosa che interessa alla maggior parte dei ragazzi è: “Ma la scuola?”.

“Che cosa ti aspetti da quest’anno scolastico?”

È una domanda molto difficile alla quale proverò a rispondere con la mia verità.

Magari alcune cose cambieranno e altre sono già cambiate ma, sicuramente, sarà un anno particolare e pieno di sorprese. All’inizio sicuramente saremo spaesati perché, fino ad adesso, la scuola è sempre stata un’abitudine che nel corso degli anni non è mai cambiata: l’ora della merenda, lo spazio in cui ci potevamo muovere e addirittura l’orario scolastico. Ma, piano piano, accetteremo questi piccoli cambiamenti che, seppur molto rivoluzionari, saranno utili per vivere in un ambiente più sicuro. Perché, alla fine, è la paura che ci fa vivere nell’ansia di ritornare a scuola. C’è chi preferiva le video lezioni e c’è chi invece no ma, in ogni caso, settembre e quel campanello d’allarme che ci dice che ormai l’estate è finita. Un’altra cosa che mi aspetto infatti è questa: spero che le persone intorno e noi ci rispettino e che seguano le norme che ci sono stare date per riuscire a ripartire al meglio. Molti probabilmente penseranno che sia inutile o anche stupido, ma si è sempre detto che, alla fine, è meglio prevenire che curare no?

Auguro a tutto un buon inizio per quest’anno scolastico che sicuramente ci metterà alla prova, ma accettatela questa sfida perché si sa, la vita è imprevedibile.

Mariarosaria Cipolletta 4ALSU

giovedì 3 settembre 2020

I can’t walk again !

I can’t walk again, l’odio razzista torna a scuotere l’ America.


Il 23 agosto nella cittadina di Milwaukee, si verifica l’ennesimo caso di violenza da parte della polizia statunitense nei confronti di un cittadino afroamericano.

La vittima stavolta è Jacob Blake, colpito ripetutamente alla schiena da colpi di pistola. Ancora una volta la colpa dell'aggredito è quella di essere semplicemente di colore, ma quello che aggrava ancora di più la situazione è il fatto che tutto ciò avviene davanti agli occhi dei figli di Jacob, bambini traumatizzati a vita che ricorderanno un'America piena di odio e di violenza.

Anche questo evento scatena nuovamente migliaia di proteste, parte delle quali comportano nuovi spargimenti di sangue nelle strade.

Stavolta la protesta non coinvolge solo normali cittadini, ma anche volti noti come il campione dell'NBA Lebron James, il pilota Lewis Hamilton e soprattutto il presidente Trump, il quale in questi giorni ha visitato la cittadina di Milwaukee.

A colpirmi maggiormente sono state le parole del padre di Jacob il quale, nonostante il dolore per il figlio, si perchè Jacob non potrà più camminare, ha chiesto ai manifestanti di rimanere pacifici.

Non è vero che odio genera odio, spesso con la calma si raggiungono grandi obiettivi e per questo i manifestanti hanno organizzato una marcia a Washington dove Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso “I have a dream”, con l’augurio che quel sogno prima o poi si realizzerà.

Martina Cattani, 4ALSU 

Banksy, una nave per salvare

 


Louise Michel è questo il nome della nave finanziata da Banksy per salvare i rifugiati nel Mediterraneo. 

Non è la prima volta che il writer britannico interviene a favore di quelle persone che nel mare cercano un ponte verso una vita migliore, ma stavolta sceglie proprio di  “fare la storia” e con i fondi ricavati dalle sue opere decide di comprare una nave e contattare Pia Klamp per affidarle il comando dello yacht a motore con lo scafo bianco e rosa, decorato con una delle opere più celebri dell’artista. Tutto viene fatto in segreto e solo dopo la prima missione partita il 18 agosto dal porto di Burriana viene diffusa la notizia.

Come mai tutto questo mistero vi chiederete. La risposta è molto semplice: i membri dell’equipaggio, tutti attivisti europei, avevano paura che venute a conoscenza di ciò le autorità europee bloccassero il progetto.

Ormai è noto a tutto il mondo quanto Banksy sia un grande artista, ma stavolta ha proprio lasciato il segno, dimostrando che l’arte, considerata da molti superflua e una banale perdita di tempo, può diventare qualcosa di prezioso, qualcosa di importante, qualcosa come una nave per salvare.

Martina Cattani, 4ALSU

Chi era Louise Michel

«Ascoltavo sia la mia zia cattolica, che i miei nonni, che erano seguaci di Voltaire. Confusa da strani sogni, ero come l'ago di una bussola che, sconvolto da una tempesta, cerca il nord. Il mio nord era la rivoluzione»

Queste le parole della giovane Louise Michel nelle sue Mémoires. Si capisce subito che siamo davanti ad un animo ribelle, forte, a volte privo di filtri. Cominciò presto a scrivere poesie, e continuò a scriverle per tutta la vita, senza pretese letterarie ma per dare una voce nobile al suo amore per la natura, prima, e al suo impegno politico poi.

Luise Michel era donna anarchica e ribelle… sarà per questo che Banksy, anche lui artista dal forte anticonformismo ha voluto intitolare la sua nave­­­?